martedì 1 settembre 2015

Cara di Mineo, Odeveine: “Così ci spartivamo i soldi. Castiglione? Aveva vantaggi elettorali”.

Cara di Mineo, Odeveine: “Così ci spartivamo i soldi. Castiglione? Aveva vantaggi elettorali”

Le dichiarazioni ai pm dell'ex vicecapo di gabinetto di Veltroni, l’uomo di Mafia capitale nel business immigrazione. “La cooperativa La Cascina finanziò nascita Ncd. Il bando era scritto in modo da rendere certa la vittoria dell'Associazione temporanea d'imprese. A livello nazionale credo che il Ncd ha preso il 3 o 4 per cento, in quella zona ha preso il 40 per cento: i comuni del consorzio più o meno di centrosinistra, diventano, tranne uno, di centrodestra".

Cento milioni di euro all’anno, tremila ospiti che diventavano spesso anche il doppioappalti e fornitori, posti di lavoro e voti. In cima c’è la figura del sottosegretario Giuseppe Castiglione, indagato dalla procura di Catania per turbativa d’asta, luogotenente di Angelino Alfano in Sicilia, genero del potentissimo senatore Pino Ferrarello; poi ci sono tutti gli altri: faccendieri, politici e manager spregiudicati. Intorno un’intera provincia che cambia preferenza elettorali: dal centrosinistra al nuovissimo partito di Alfano e Castiglione. Eccolo qui il sistema del Cara di Mineo, il centro richiedenti asilo più grande d’Europa, finito nel ciclone dell’inchiesta su Mafia Capitale.
“La mia parte? Era di 10mila euro al mese anche se la richiesta complessiva era di 20 mila euro. Ma non erano solo per me: mi servivano per le cooperative sociali che presiedevo”, spiega davanti ai pm romani Luca Odevaine, l’uomo di Mafia capitale nel mondo dell’immigrazione, già vicecapo di gabinetto di Walter Veltroni in Campidoglio, poi “spedito” al Cara di Mineo. “Se ho favorito la vittoria delle gare per la gestione del centro? Sì, l’ho fatto” ammette nei verbali pubblicati dal Messaggero e dal Corriere della Sera Arrestato per corruzione nel primo troncone dell’inchiesta su Salvatore Buzzi e Massimo Carminati, Odevaine ha deciso di parlare. E davanti ai pm Paolo Ielo e Giuseppe Cascini, ricostruisce ogni singolo passaggio della gestione occulta del Cara di Mineo, un sistema perfetto che produceva consenso elettorale e denaro contante.
E più cresce Mineo, più aumenta l’influenza di Castiglione, che lascia il Pdl per aderire al Nuovo Centrodestra, subito promosso dalla provincia di Catania a Montecitorio e poi al governo, come sottosegretario all’Agricoltura.  Un cursus honorum che – come documentato a più riprese dal fattoquotidiano.it – s’incrocia con la nascita di Mineo, e con la proliferazione di appalti e posti di lavoro al centro d’accoglienza .  “Il vantaggio che ha avuto Castiglione- dice Odevaine – è di natura elettorale. Sostanzialmente possiamo parlare di scambio di voti“. Dopo l’apertura di Mineo, infatti, la zona del Calatino, intorno al centro richiedenti asilo, cambia radicalmente convinzioni politiche. “Castiglione aveva preso il posto di suo suocero, il senatore Firrarello. I comuni del consorzio più o meno di centrosinistra, diventano, tranne uno, di centrodestra“.
Il racconto di Odevaine parte dal 2011, quando dopo lo scoppio della Primavera araba comincia l’ondata di sbarchi dal nord Africa . Il governo Berlusconi decreta lo stato d’emergenza e decide di utilizzare le 400 villette del residence degli Aranci, tra le campagne in provincia di Catania, per creare il più grande centro per profughi di tutta Europa. Una scelta che arriva proprio quando la Pizzarotti di Parma, che è proprietaria di quel residence, riceve dalla marina militare degli Stati Uniti (che affitta quelle villette per i soldati di stanza a Sigonella) una disdetta in blocco. “Mi hanno riferito – racconta Odevaine nei verbali pubblicati dal Messaggero e dal Corriere della Sera – che quella struttura fu scelta anche per fare un piacere a Pizzarotti che in quel momento aveva dei problemi. Non sono in grado di dire se i rapporti di Pizzarotti fossero più con Gianni Letta o con Berlusconi, io ritenevo con Letta in quanto la gestione della struttura  venne poi affidata con affidamento diretto alla Croce Rossa di Milano e la presidente della Croce Rossa della Lombardia era la sorella di Letta”. Poi però gestione di Mineo passa subito alla protezione civile e quindi al consorzio dei comuni della zona.
Ed è quel punto che Odevaine si materializza in Sicilia, dove incontrerà con l’allora presidente della provincia di Catania Castiglione e Salvo Calì presidente della cooperativa Sisifo, iscritta a Legacoop, capofila dei gestori di Mineo fin dalla creazione del centro. È il famoso pranzo con una sedia vuota .”Castiglione – dice Odevaine – non mi disse esplicitamente che Sisifo doveva vincere la gara, ma io capii perfettamente anche perché accompagnandomi all’aeroporto mi disse che Sisifo era per lui il gruppo più adatto a gestire Mineo; mi disse che erano cooperative di centrosinistra e quindi lui non aveva un interesse politico, ma li promuoveva perché li considerava capaci. Mi disse anche che vi era una esigenza politica primaria di favorire cooperative operanti sul territorio”.
E’ in questo modo che nasce la prima gara d’appalto milionaria per gestire Mineo, una gara che Odevaine racconta senza mezzi termini di avere praticamente truccato. “Il bando era scritto in modo da rendere certa la vittoria dell’Associazione temporanea d’imprese: la decisione fu presa congiuntamente da Paolo Ragusa, da me, da Castiglione, da Giovanni Ferrera“.  Ragusa, anche lui indagato con Castiglione, è un grande elettore del Nuovo Centrodestra, il partito creato da Alfano che nella zona del Calatino prende percentuali massicce di voti. A sentire Odevaine, non solo aveva ruolo nella gestione del centro, ma “imponeva la scelta dei fornitori dai quali acquistare e gestiva le convenzioni con i privati. privati presso i quali gli ospiti del centro potevano spendere 2,5 euro al giorno con una tessera”. Ferrera, invece, è il direttore generale del Cara, l’uomo che bolla come irrilevante il parere dell’Anticorruzione di Raffaele Cantone e riaffida la gestione di Mineo a Sisifo quando già lo scandalo su Mafia capitale ha coinvolto il centro richiedenti asilo: poche settimane dopo la prefettura di Catania commissarierà tutto.
Ma non è finita qui: perché dopo che Castiglione e Odevaine si accordano sul nome di Sisifo per gestire il centro, la rete comincia ad allargarsi. “Quando incontrai di nuovo Castiglione gli dissi che era necessario individuare una struttura in grado di gestire pasti, per cui gli consigliai di rivolgersi alla Cascina. In più di un’occasione Menolascina (dirigente della cooperativa) mi ha detto che La Cascina ha stretto rapporti con LupiAlfano e Castiglione e che finanziava la nascita di Ncd“. La cooperativa vicino a Comunione e Liberazione, dunque, secondo Odevaine è tra i main sponsor del nuovo partito di Alfano, diventato nel frattempo il principale partito politico dei comuni del Calatino.
Ma come avviene la metamorfosi elettorale nella zona? “Il tema fondamentale di tutta questa vicenda sono le assunzioni di personaleQuella struttura è diventata l’industria più grande della zona, l’Ikea sta a 20 kilometri e ha 150 dipendenti, attualmente il centro di Mineo ne sta occupando 400 tra una cosa e l’altra: in un’area dove 50 voti eleggono un sindaco. A livello nazionale credo che il Ncd ha preso il 3 o 4 per cento, in quella zona ha preso il 40 per cento”. In pratica l’asse Castiglione  – Mineo riesce a trasformare i posti di lavoro del Cara in un massiccio sostegno elettorale. E non è un caso che ad ogni nuova assunzione al centro:“tutti i sindaci appartenenti al consorzio si sono riuniti con Paolo Ragusa per spartire il numero delle assunzioni da fare”.

C.A.R.A. (Centro Accoglienza Richiedenti Asilo) di Mineo. - Alessandro Di Battista


Il CARA (Centro Accoglienza Richiedenti Asilo) di Mineo è il più grande d'Europa ed è finito nell'inchiesta Mafia Capitale.
Odevaine l'uomo forte di Veltroni (a proposito ma non doveva andare in Africa?) divenuto uno dei boss della gestione dell'immigrazione in Italia ha appena parlato ai magistrati spiegando per filo e per segno il sistema Mineo. Un sistema che permetteva a vari soggetti di spartirsi soldi nostri e a Castiglione, sottosegretario NCD del Governo Renzi, di avere un ritorno in termini di voti.
I soldi nostri vanno a Mineo con la scusa dell'emergenza immigrazione ma poi spariscono, rubati da un branco di malfattori. Una cooperativa vicina a Comunione e Liberazione, "La Cascina" che pare abbia ottenuto appalti truccati, è secondo Odevaine il grande sponsor di NCD, il partito più indagato della storia repubblicana. In tutto ciò sembra che sia stato un ospite del centro a commettere i due brutali omicidi a Catania.
Ma Alfano è ancora ministro dell'Interno, Castiglione sottosegretario all'agricoltura (il PD ha bocciato una nostra mozione di sfiducia su di lui). Il tutto perché i voti di NCD, un partito prossimo all'estinzione, servono a Renzi per approvare le sue porcate in Senato. Il governo del PD si tiene in piedi grazie ad un partito formato da innumerevoli furfanti e che ha più indagati che elettori. Viva la rottamazione...di legalità!

sabato 29 agosto 2015

Una farfalla cosmica immortalata dal telescopio Hubble. -

Farfalla cosmica immortalata dal telescopio Hubble (fonte: ESA/Hubble & NASA. Judy Schmidt) Farfalla cosmica immortalata dal telescopio Hubble (fonte: ESA/Hubble & NASA. Judy Schmidt)


Nasce dal 'litigio' di una coppia di stelle vicine alla fine




Dal litigioso atto finale di una coppia di stelle nasce una splendida 'farfalla' cosmica: è una delle ultime immagini arrivate dal telescopio spaziale Hubble, di Nasa e Agenzia Spaziale Europea (Esa), che svela ciò che avviene all'interno della nebulosa planetaria PNM2-9 creata da una coppia di stelle ormai nella fase conclusiva della loro vita.

Vista dagli occhi di Hubble può sembrare una colorata farfalla ma si tratta in realtà dei getti di gas espulsi da due stelle con masse molto simili a quella del Sole. Dopo aver consumato praticamente tutto il loro 'combustibile', idrogeno che attraverso il meccanismo di fusione viene trasformato in elementi più pesanti, queste due stelle stanno espellendo con violenza gran parte dalla loro massa. Ciò che si vede sono soprattutto gli strati più esterni che al termine del ciclo sono stati espulsi da violente esplosioni generate dal nucleo. Lo spettacolo è reso ancora più artistico dal fatto che si tratta di due stelle, binarie, in rotazione l'una con l'altra. Si ipotizza che a dare questa caratteristica forma sia la presenza di una una nana bianca, più grande dell'altra, capace di 'rubare' gli ultimi materiali alla compagna morente. Misurando la dimensione dei getti e la velocità delle particelle gli astronomi ipotizzano che il 'litigio' tra le due stelle, e la conseguente nascita della 'farfalla', sia avvenuta appena 1200 anni fa.


venerdì 28 agosto 2015

Jobs Act, i conti sono sbagliati: i nuovi contratti stabili sono “solo” 327mila (e non 630mila)

Jobs Act, i conti sono sbagliati: i nuovi contratti stabili sono “solo” 327mila (e non 630mila)

Il ministero del Lavoro martedì ha diffuso una tabella sul periodo gennaio-luglio contenente dati sballati. "Errore umano", secondo Giuliano Poletti. Il dicastero ha aggiustato il tiro dopo che Repubblica e Manifesto avevano evidenziato che i calcoli non tornavano. Le cessazioni di contratti sono state 4 milioni e non 2,6 milioni.

Il Jobs Act rischia di diventare un mosaico di problemi per il governo Renzi. I conti non tornano e il ministero del Lavoro ha dovuto correggere i dati sul numero dei contratti resi noti martedì, perché quelli su cessazioni, collaborazioni e apprendistato erano stati calcolati male. Nel frattempo è stato rinviato di nuovo, forse anche per questo, l’esame finale degli ultimi quattro decreti attuativi della delega sul lavoro in Consiglio dei ministri. Il Corriere della Sera parla di “gelo” tra Palazzo Chigi e il ministro Giuliano Poletti per il pasticcio. Quello che è certo che la vicenda è stata portata alla luce da Repubblica e dal Manifesto e i tecnici di via Veneto sono dovuti correre ai ripari.
“Purtroppo, un errore nei calcoli relativi alle diverse componenti ha prodotto valori non esatti”, è stata la giustificazione del ministero. Accompagnata da una nuova tabella con i dati “veri” sui primi sette mesi del 2015. Con la variazione si dimezza, da 630.585 a 327.758, il numero dei contratti aggiuntivi a tempo indeterminato rispetto allo stesso periodo del 2014. Un insieme che comprende 117mila nuove attivazioni a tempo indeterminato e 210mila stabilizzazioni, favorite dagli sgravi contributivi concessi da gennaio al datore di lavoro che trasforma un contratto a tempo determinato in un contratto a tempo indeterminato. “C’è stato un errore umano nello scrivere una tabella, i dati che abbiamo modificato sono allineati a quelli dei mesi precedenti, a quelli che erano stati già rappresentati nei mesi precedenti e confermati dall’Inps”, ha detto Poletti giovedì a margine del vertice sul caporalato al ministero delle Politiche agricole. Secondo la nuova tabella i contratti attivati sono stati nel complesso (tra tempo determinato, apprendistato, contratti di collaborazione e “altri”) 5.150.539 e non 4.954.024 come comunicato precedentemente. Il saldo è di 1.136.172 contratti attivati in più, perché le cessazioni sono state oltre 4 milioni e non 2,6 milioni come attestava la tabella sbagliata.
Il ministro ha auspicato poi che ci si concentri sul “dato sostanziale”, ovvero “che c’è una conferma dell’incremento importantissimo dei contratti stabili e un crollo delle collaborazioni“. In effetti tra gennaio e luglio del 2014, il saldo tra attivazioni e cessazioni era stato negativo per 137.587 unità, mentre considerando anche le 150.462 il risultato era positivo di 12.875 posti. Contro, appunto, i 327.758 di quest’anno. Nella tabella corretta, l’incremento delle attivazioni dei contratti a tempo indeterminato sullo stesso periodo del 2014 “è del 39,3%“: nei primi 7 mesi del 2014 furono attivati 771.486 contratti a tempo indeterminato mentre nello stesso periodo del 2015 hanno superato il milione. Insomma i dati, anche dopo la correzione, evidenziano l’effetto positivo degli sgravi per le assunzioni stabili. Resta il fatto che, se la qualità del lavoro migliora, l’occupazione non progredisce, come dimostrano i dati Istat. Per di più l’effetto, dopo il picco di aprile, sta scemando con il passare dei mesi. A luglio, al netto delle cessazioni, i nuovi contratti stabili sono stati 135.417 di cui solo 47 a tempo indeterminato.
“Quello che abbiamo sempre detto e che ribadiamo è che strutturalmente il costo del lavoro stabile deve essere più basso delle altre tipologie contrattuali”, ha detto Poletti, sottolineando che “il tema degli sgravi per le assunzioni è un tema posto” per la legge di Stabilità. Nel senso che il rinnovo della decontribuzione, auspicato da più parti, entrerà nella partita della manovra di fine anno. Commentando i dati il ministro ha poi evidenziato come “stanno aumentando in maniera importante i contratti a tempo indeterminato e crollano le collaborazioni”. Infatti, secondo i dati del ministero, nei primi sette mesi del 2015 le collaborazioni attivate sono calate del 22% passando da 363.932 del 2014 ai 281.547 del 2015.

Austria, 70 morti soffocati nel Tir Libia, si temono 200 vittime.

Il tir dove sono stati trovati i corpi dei rifugiati (Epa)
Il tir dove sono stati trovati i corpi dei rifugiati (Epa)


Il tir trovato giovedì su un’autostrada vicino al confine con l’Ungheria. I migranti sarebbero morti asfissiati durante il viaggio. È caccia all’autista. Tre arresti in Ungheria.

Si aggrava il bilancio dei migranti morti soffocati in un tir in Austria: le autorità hanno rinvenuto nel camion oltre 70 cadaveri. Lo ha reso noto il portavoce del ministero dell’Interno. Il camion è stato ritrovato giovedì, abbandonato lungo un’autostrada vicino al confine con la Slovacchia e l’Ungheria. In un primo tempo si era detto che sul camion potevano esserci fino a 50 corpi. «Gli investigatori forensi - hanno spiegato le autorità- sono ancora al camion e stanno tentando di stabilire cosa sia accaduto». Il veicolo si trova in un edificio della dogana a Nickelsdorf, che è dotato celle frigorifere. Gli specialisti con tutte protettive bianche e stivali gialli sono stati visti all’interno della struttura mentre trasportavano carrelli con sopra sacchi contenenti corpi. Intanto è caccia all’autista che ha abbandonato il camion sull’A4 austriaca. Gli investigatori hanno fatto sapere, pur senza rivelare lo stato delle ricerche, che stanno indagando su «un gruppo di presunti autori del crimine legati a una impresa slovacca di costruzioni». L’Austria ha creato un gabinetto di emergenza e ha rinforzato i controlli ai passi di frontiera per tentare di catturare i responsabili. La polizia di Budapest ritiene che il camion, con targa ungherese, sia stato visto a sud della capitale del Paese nella giornata di mercoledì e più tardi vicino al confine con l’Austria. Intanto in Ungheria sono state arrestate tre persone che sarebbero collegati con la vicenda.

Libia: «Si temono 200 morti»
Altre 460 persone , invece, mercoledì notte da Zuwara, sono stati soccorsi nel nord della Libia, a bordo di un barcone in legno, lungo poco più di 20 metri. Dopo cinque ore di navigazione, sarebbero sorti alcuni problemi ai motori. Proprio nella stiva di quest’ultima «carretta», dove erano state ammassate oltre duecento persone, sono stati scoperti i cadaveri di 52 persone. Qualcuno ha riferito che i migranti sarebbero morti asfissiati a causa dei gas di scarico; altri, invece, a causa delle ferite riportate dopo essere stati picchiati selvaggiamente dai trafficanti. Le autorità libiche temono che circa 200 persone siano morte .

Gli altri casi: «Picchiati per non uscire dalla stiva»
Sul fronte italiano, sono circa 1.430 le persone soccorse giovedì in mare nel corso di dieci operazioni coordinate dalla Centrale operativa della Guardia costiera a Roma. Intanto arrivano anche le testimonianze dei migranti soccorsi dal pattugliatore svedese Poseidon al largo della Libia. Sarebbero morti per le ferite riportate, dopo essere stati accoltellati e bastonati per impedire loro di uscire, e per le esalazioni dei gas di scarico del motore, i migranti deceduti nella stiva del barcone. Il pattugliatore svedese giovedì sera è approdato nel porto di Palermo con a bordo 571 persone e 52 cadaveri. I profughi a bordo provengono da Siria, Sudan, Guinea, Palestina, Pakistan, Iraq, Bangladesh, Tunisia e Marocco. Le loro testimonianze sono state raccolte dagli operatori dell’Unchr e di Medici senza frontiere.

Speranze per i non vedenti con occhiali e microchip per vincere la cecità



Nel prossimo futuro grazie all’impianto di un microchip retinico e ad un sistema di trasmissione delle immagini mediante uno speciale tipo di occhiali sviluppato nella Silicon Valley, sarà possibile offrire una nuova opportunità a chi ha perso la vista. 

I non vedenti potranno così riacquisire la vista dei contorni degli oggetti e delle persone. Merito di un sistema che darà loro piena libertà di movimento, consentendo ad esempio di farsi il bagno, imparare a nuotare, in autonomia.  

Uno speciale tipo di occhiali sviluppato dall’università americana di Stanford in collaborazione con Google e un microchip impiantato nella retina funzionante autonomamente, senza cioè il bisogno di cavi di connessione, offriranno una nuova opportunità visiva a chi ha perso la vista.  

A parlare di questo nuovo dispositivo è Andrea Cusumano, dell’Università Tor Vergata e presidente della Macula & Genoma Foundation Onlus, anticipando alcuni dei contenuti dell’incontro “Si può vincere la cecità” in programma il 21 settembre a Roma. 

«Il sistema, sviluppato assieme all’università di Stanford - sottolinea Cusumano, che è docente di oftalmologia - è in fase avanzata di sperimentazione, e attende l’approvazione dell’Fda per poter avviare i test sugli uomini».  

Proprio l’ateneo americano ha risolto il principale problema, quello dell’alimentazione per un periodo lungo del dispositivo. «Il microchip è dotato di un “arco voltaico” - precisa - che consente la sua ricarica grazie all’interscambi continuo di dati con gli occhiali».  

In pratica gli occhiali fanno da telecamera, acquisiscono le immagini che trasmettono al microchip. Questo, a sua volta, è collegato al nervo ottico”. Sono stati così risolti, aggiunge il docente, «i problemi degli impianti retinici attuali, più invasivi perché necessitano di una connessione dei microchip con un cavo a un dispositivo che si devono portare con sé negli spostamenti». 

Le prime applicazioni pratiche del nuovo dispositivo, secondo Cusumano, richiederanno «qualche anno».  

Amore sincero.



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