domenica 10 marzo 2024

Perché la luce subisce la gravità?

 

Perché la luce subisce la gravità e curva in sua presenza, se non ha massa?

Come spiego' Einstein nel divulgare le basi della relativita' generale... la risposta è semplice e richiede due affermazioni.
1) Perché la sua velocità non è infinita.
2) Perché la massa inerziale equivale alla massa gravitazionale.

E adesso la prima domanda che vi dovrebbe venire in mente immagino che sia:
"Che c'entra adesso la massa, se parliamo della luce, che di massa non ne ha? E soprattutto da quando le masse sono di due tipi?"

Ve lo spiego con due esempi.

Caso 1)
Immaginate di essere in un ascensore, mentre sta salendo.
Improvvisamente il cavo si spezza e voi precipitate.
Al di là del dramma, durante la caduta voi state galleggiando all'interno della cabina, e ogni cosa galleggia con voi.
Rispetto a ciò che vi circonda vi sembrerà di non essere più sotto l'effetto della gravità terrestre.
Questo solo perché la cabina precipita accelerando esattamente come voi a circa 9,8 m/sec2.
Ed ecco perché non è corretto dire che gli astronauti che galleggiano nello spazio sono in assenza di gravità, ma si dice invece che sono in caduta libera.
Quindi, se paradossalmente vi risvegliaste senza memoria all'interno di un ascensore in caduta libera, non sapreste dire se vi trovate nello spazio o sulla Terra (finché non vi schiantate al suolo, ovviamente...)

Caso 2)

Immaginate di essere viceversa in un astronave nello spazio, a galleggiare liberamente.
All'improvviso il pilota accende i motori e l'astronave parte con un accelerazione di 9,8 m/sec2.
A causa dell'inerzia, voi verreste spinti sulla parete opposta con la stessa accelerazione.
A quel punto potreste mettervi in piedi (su quella parete) e fare tutto quel che fate sulla terra perché avreste lo stesso peso.
Quindi, se paradossalmente vi risvegliaste senza memoria all'interno di astronave in accelerazione, non sapreste dire se vi trovate nello spazio o sulla Terra.

E a questo punto permettetemi una licenza: la Relatività Generale non la si deve ad Einstein ma a chi ha inventato gli ascensori!

I due casi precedenti sono utili a farci capire che di fatto per noi non c'è alcuna differenza tra l'accelerazione dovuta all'inerzia e quella dovuta alla gravità. Non siamo in grado di distinguerle in alcun modo. (Per favore, adesso non rispondetemi che le distinguiamo perché l'astronave è arredata in modo diverso da un ascensore, ok?)

E questo se ci pensate bene è strano. Molto strano.
Perché anche se la massa inerziale e quella gravitazionale sono grandezze omogenee e dunque hanno la stessa dimensione, di fatto sono concetti molto diversi.
La prima descrive la caratteristica dei corpi di opporsi al cambiamento del loro stato di moto: se il pilota accende i razzi dell'astronave tu vieni schiacciato sulla parete opposta perché la massa di cui sei fatto è "pigra" e vorrebbe continuare a fare quel che stava facendo prima (in questo caso specifico, niente).
La seconda invece descrive la capacità di attirare a sé altri corpi: questa è tutta un'altra cosa. Altroché pigrizia: questo suona come un superpotere, una cosa in stile "Magneto" degli X-Men, che di pigro non ha proprio nulla.

Una volta appurata questa "stranezza", cioè il fatto che possiamo considerare equivalenti la massa inerziale e quella gravitazionale, la cosa si fa interessante.

Immaginate di essere in quell'astronave spinta a 9.8 m/sec2. E voi che camminate tranquillamente sul fondo.
Avete una finestrella sottile sottile sulla parete alla vostra destra, diciamo posta a due metri da terra.
E all'improvviso da lì entra un raggio di luce (per semplicità diciamo un raggio laser).

Lui se ne stava andando per la sua strada, dritto dritto, ma finendo nella finestrella attraversa la stanza in cui vi trovate e finisce la sua corsa sulla parete opposta dell'astronave, dunque alla vostra sinistra, dove voi vedrete così un puntino luminoso.

La domanda fondamentale adesso è: a che altezza vedrete apparire quel puntino?
Se foste fermi ovviamente lo vedreste alla stessa altezza, cioé a due metri.
Ma voi vi state muovendo verso l'alto (rispetto al vostro punto di vista), e la luce come dicevamo all'inizio non ha una velocità infinita: quindi, per quanto poco, ci metterà del tempo per andare dalla parete di destra a quella di sinistra, e in quel tempo la vostra astronave si sarà spostata un pochino verso l'alto.
Dunque vedrete il puntino luminoso apparire un po' più in basso, rispetto ai due metri.
Ma non è la luce ad essersi abbassata, siete voi che nel frattempo siete saliti. Proprio come in un ascensore (ricordate l'equivalenza di prima?).

Attenti che non è finita, adesso anzi viene il bello.
Voi non vi state muovendo a velocità costante: voi siete sottoposti ad accelerazione, per via dei razzi accesi: cioé state accelerando a 9.8m/sec2.
Se foste stati in movimento a velocità costante, la traiettoria della luce, dalla parete di destra a quella di sinistra, sarebbe stata una retta inclinata verso il basso, per quanto abbiamo detto sopra.
Ma dato che voi accelerate, nel mentre che la luce attraversa la stanza in cui vi trovate, a ogni istante di tempo che passa, essa non scenderà verso il basso di un intervallo costante di spazio, ma scenderà anzi di un intervallo sempre crescente.

E se poteste vedere la traiettoria di quel raggio di luce come vi apparirebbe?
Semplice: sarebbe una curva.
Vedreste la luce curvare verso il basso.

Attenzione che questo è importante: come detto sopra, vale il principio che il raggio di luce in realtà non sta curvando.
Siete voi che state accelerando nella direzione perpendicolare al suo moto: e questo ve lo fa apparire curvo.

Ed ecco il gran finale.
In principio abbiamo detto che per noi non c'era differenza tra massa inerziale e gravitazionale.
Dunque per noi essere su un astronave sottoposta ad accelerazione di 9.8m/sec2 è esattamente come essere in piedi sul pianeta Terra.

Ed ecco dunque spiegato perché la luce curva in presenza di un campo gravitazionale.

#gravità
#luce
#ascensore
#massa
#inerziale

Niccolo' Gennari. 

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venerdì 8 marzo 2024

8 marzo - Festa della donna.

 

Auguri a noi donne. Siamo fragili all'aspetto, ma rocce di granito nella sopportazione. Riusciamo sempre a superare gli ostacoli, e lo facciamo con la serenità di chi vuole solo il bene di chi ci circonda. La nostra strada non è semplice, anzi! E' difficoltosa, incontriamo intoppi ovunque, anche nella religione che ci vuole inferiori all'uomo.
Sappiamo quanto valiamo, abbiamo la tranquillità di chi non ha nulla da nascondere o per cui vergognarsi. Non ci sentiamo inferiori a nessuno anche se ci trattano da tali: siamo dotate di spirito di sopportazione al dolore ed alle ingiustizie, sappiamo cavarcela in quasi tutte le situazioni.
Siamo rocce, adempiamo anche a più compiti alla volta, stoicamente.
Noi amiamo ciò che ci circonda e non abbiamo remore per nessuno, andiamo per la nostra strada saltando gli ostacoli quando li incontriamo.
NOI SIAMO ROCCE DI PURO GRANITO !
Viva noi donne!
cetta

Scoperto nel Delta un sarcofago di 62 tonnellate durante la costruzione di un ospedale. - mattiamancini

 

Un enorme sarcofago in quarzite di 62 tonnellate è stato scoperto durante uno scavo di emergenza nella città di Bahna, capoluogo del governatorato di al-Qalyubiyya nel Delta del Nilo. Nel sito scelto per la costruzione dell’ospedale universitario – un’area di 9000 m² dove sorgeva la vecchia sede della facoltà di Giurisprudenza – è infatti stata individuata una necropoli di Epoca Tarda e si è quindi reso necessario l’intervento degli archeologi del Supreme Council of Antiquities e dei restauratori del Grand Egyptian Museum.

Grazie alle iscrizioni geroglifiche incise sulla pietra, si è capito che la sepoltura appartenesse al Sovrintendente agli scribi sotto il regno di Psammetico I (664-610 a.C.) nella XXVI dinastia. Il pesante sarcofago e altri reperti, dopo alcuni lavori preliminari di pulizia e consolidamento, sono stati trasferiti dei depositi delle antichità di Qayubiyya, mentre proseguiranno le indagini archeologiche nell’area.


https://djedmedu.wordpress.com/2024/03/04/scoperto-nel-delta-un-sarcofago-di-62-tonnellate-durante-la-costruzione-di-un-ospedale/

giovedì 7 marzo 2024

La Città Degli Dei Vecchia di 200 Mila Anni! L'incredibile scoperta!

Dinosauri: sconvolgente rivelazione, ecco in quanto tempo si sono estinti. - Valerio Novara

 

Man mano che la luce del Sole si affievoliva, piante e animali morivano. Ecco come l’oscurità causata dall’asteroide che estinse i dinosauri spazzò via la vita sulla Terra.

Gli anni successivi all’impatto dell’asteroide che spazzò via i dinosauri non volatili furono tempi bui, letteralmente. Secondo una nuova ricerca la fuliggine dei violenti incendi riempì il cielo, bloccando la luce del Sole. Questo meccanismo contribuì in maniera significativa all’ondata di estinzioni che ne seguì. Ecco cosa accadde.

La più grande estinzione di massa della storia.

Il cataclisma che si verificò in seguito all’impatto dell’asteroide estinse molte forme di vita, 66 milioni di anni fa. Un impatto che portò anche cambiamenti ambientali che scatenarono estinzioni di massa, negli anni successivi. Uno dei fattori scatenanti potrebbe essere stato l’addensarsi di nubi di cenere e particelle nocive che si diffusero nell’atmosfera e che ci sarebbero rimaste per ben due anni. Questo fenomeno, oltre ad impedire la fotosintesi, portò all’intero collasso dell’ecosistema terrestre. E anche dopo il ritorno della luce solare, il declino non si fermò.

L’asteroide che colpì la Terra viaggiava circa a 43mila chilometri orari, misurava circa 12 chilometri di diametro e lasciò una cicatrice profonda, sul nostro pianeta, nota come cratere Chicxulub, che si trova nell’odierno Yucatán, in Messico. L’impatto spense almeno il 75% della vita sulla Terra, compresi tutti i dinosauri non volatili. Nuvole di roccia polverizzata oscurarono i cieli e l’acido solforico causò piogge acide e incendi. Una sorta di inverno nucleare post-apocalittico, con la differenza che a quei tempi non c’era l’uomo, né le armi di distruzione di massa.

Tanti fossili analizzati.

Gli scienziati hanno analizzato una lunga serie di fossili, scoprendo che il periodo di oscurità sarebbe durato fino a 150 giorni. Durante questo lasso di tempo, i livelli di estinzione avrebbero raggiunto il 65-81% e ci vollero altri 40 anni prima che le condizioni climatiche e ambientali iniziassero a riprendersi.

https://www.passioneastronomia.it/dinosauri-sconvolgente-rivelazione-ecco-in-quanto-tempo-si-sono-estinti/?fbclid=IwAR3Qj0h1tIcVwLOD9AKj5zqbJ95fY7eOuIwRaHy0SW3tWZs2DPk40KRZaew

Eroe?

L'uomo che viene chiamato alle armi, va in battaglia, uccide tanti uomini, che non conosce nemmeno, in nome di un principio opinabile dettato da chi comanda e, quando torna illeso in patria, viene definito "EROE"...

C'è QUALCOSA CHE NON MI QUADRA...

Per me è un'antitesi! Inconcepibile!

cetta

Le misteriose Bolle di Fermi. - Massimo Zito

Dieci anni fa, il telescopio spaziale per raggi gamma Fermi (Fermi Gamma-ray Large Area Space Telescope, Glast) della Nasa ha scoperto una coppia di giganteschi lobi di radiazione gamma, al centro della nostra galassia che si estendono per 50mila anni luce, 25mila anni luce sopra e 25mila anni luce sotto il disco galattico. Queste strutture sono state chiamate bolle di Fermi.

Le bolle di Fermi sono struttre scoperte oltre dieci anni fa dal telescopio spaziale per raggi gamma Fermi (Fermi Gamma-ray Large Area Space Telescope, Glast) della Nasa. Sono una coppia di giganteschi lobi di radiazione gamma, al centro della nostra galassia che si estendono per 50mila anni luce, 25mila anni luce sopra e 25mila anni luce sotto il disco galattico.

Questi lobi a forma di clessidra sono stati chiamati Bolle di Fermi.

Quando furono scoperte le bolle di Fermi nessuno ne aveva capito l’origine, tuttavia in uno studio pubblicato su The Astrophysical Journal due ricercatori cinesi dell’Osservatorio astronomico di Shanghai (Shao) dell’Accademia cinese delle scienze hanno proposto un nuovo modello che spiega sia l’origine delle bolle di Fermi che l’origine della struttura biconica a raggi X presente nel centro della Via Lattea, concludendo che sono lo stesso fenomeno, originato da onde d’urto generate da una coppia di getti provenienti da Sagittarius A*, il gigantesco buco nero supermassiccio al centro della nostra galassia.

Le bolle sono due enormi lobi colmi di gas incandescente, raggi cosmici e campi magnetici. Sebbene invisibili a occhio nudo, sono molto luminose nello spettro dei raggi gamma, dove presentano bordi netti che coincidono con una struttura biconica evidente nella parte a raggi X dello spettro.

L’origine delle bolle di Fermi.

I ricercatori Guo Fulai e Zhang Ruiyu pensano che questa corrispondenza tra le due strutture possano avere la stessa origine. Inoltre, la struttura biconica a raggi X potrebbe essere spiegata dal guscio sottile dell’onda d’urto del gas incandescente, generata da un’esplosione di energia avvenuta 6 milioni di anni fa dal buco nero super massiccio centrale della nostra galassia, noto anche come Sagittario A * (o Sgr A *).

L’onda d’urto potrebbe essere iniziata quando il buco nero ha improvvisamente emesso due enormi getti di materia ionizzata in direzioni opposte lontano dal centro galattico a una velocità prossima a quella della luce

I ricercatori hanno spiegato che se i getti fossero stati abbastanza larghi e abbastanza potenti, avrebbero potuto creare due onde d’urto gemelle che spostandosi attraverso il gas su entrambi i lati del centro galattico lo avrebbero compresso e riscaldato, formando cosi le strutture a raggi X a forma di clessidra; i bordi delle onde d’urto, espandendosi nello spazio intergalattico per migliaia di anni luce in entrambe le direzioni, avrebbero originato le Bolle di Fermi. L’intero processo sarebbe durato circa un milione di anni.

Il modello di Fulai e Ruiyu indica che l’energia totale emessa dal buco nero super massiccio, durante la generazione dell’evento è paragonabile a quella rilasciata da circa 20mila supernove. La materia totale consumata da Sgr A* durante questo evento è circa 100 volte la massa del nostro Sole.

Guo fa notare che la struttura biconica a raggi X ha una base molto stretta, questo esclude che il fronte d’onda sia stato prodotto da formazione stellare. Al contrario, i getti collimati depositano rapidamente la maggior parte dell’energia a grandi distanze lungo la direzione del getto, portando naturalmente ad avere un fronte d’urto vicino al piano galattico molto stretto.

Secondo i due ricercatori cinesi, l’ipotesi delle onde d’urto spiega le temperature estremamente elevate delle bolle di Fermi e il fatto che i bordi inferiori delle bolle si sovrappongono perfettamente con le strutture a raggi X.

Secondo i due ricercatori, inoltre, se un evento, simile ma meno potente, di onde d’urto si fosse verificato qualche milione di anni dopo, potrebbe spiegare le strutture radio più piccole a forma di bolla osservate di recente nel centro galattico.

Secondo Guo, lo studio suggerisce con forza che circa cinque milioni di anni fa una coppia di potenti getti è stata emessa dal buco nero super massiccio per un periodo di un milione di anni e che questo rilascio abbia portato alla formazione delle gigantesche bolle di Fermi, che oggi ammiriamo.

https://reccom.org/le-misteriose-bolle-di-fermi/