Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
lunedì 4 novembre 2013
L’AQUILA: VI RICORDATE LE «CASETTE» DI BERLUSCONI? - Giuseppe Caporale
Dai dubbi sulla sicurezza alle inchieste tutti i flop delle “casette” di Berlusconi.
Isolatori sismici fallati, infiltrazioni d’acqua, riscaldamento rotto, cedimenti di intonaco. Nessun servizio intorno, né pubblico né privato. Il tutto dentro 185 palazzine sparse nella periferia che oggi — dopo appena quattro anni dalla loro realizzazione — sono nuove aree di degrado urbano.
La storia delle case provvisorie volute dall’ultimo Governo Berlusconi per 19mila terremotati dell’Aquila, dopo il sisma dell’aprile del 2009, è costellata di flop. Per questo “miracolo aquilano” come lo definì l’allora premier visti i tempi record di consegna degli alloggi, lo Stato ha speso 900 milioni di euro senza seguire il codice degli appalti, ma con affidamenti in “emergenza” ad (appena) sedici ditte nazionali.
La costruzione delle “new town” fu seguita dai media con dirette tv e programmi ad hoc, con tanto champagne nel frigorifero a favore di telecamera.Ma dal giorno dell’inaugurazione in poi, il “progetto C.a.s.e.” di Guido Bertolaso, allora capo della Protezione Civile, ha cominciato a venire giù. Pezzo dopo pezzo. Il primo atto è un’impietosa relazione redatta dagli ingegneri dell’ufficio tecnico dell’Aquila, pochi mesi dopo la consegna degli appartamenti.
«Sono evidenti segni di deterioramento degli edifici che sono inaccettabili» è il giudizio finale corredato da un centinaio di fotografie a conclusione di due mesi di certosini sopralluoghi in ogni angolo di quelle costruzioni. Piastra dopo piastra, ballatoio dopo ballatoio,garage dopo garage. Ringhiera dopo ringhiera.
Ma è solo l’inizio. Poco dopo, la Procura dell’Aquila apre un’inchiesta sui settemila isolatori sismici che sostengono i 185 palazzi. E la scoperta è amara, amarissima. Almeno duecento degli isolatori sismici a pendolo montati sui pilastri che sostengono gli edifici sono destinati a sbriciolarsi se mai la terra dovesse tornare a tremare come quel 6 aprile di 4 anni e mezzo fa. E quel che è peggio, nessuno è in grado di dire oggi — nemmeno la ditta che li ha prodotti e montati, la società «Alga» — quali strutture esattamente appoggino su quei pezzi fallati.
Per questa vicenda, poche settimane fa il giudice del tribunale dell’Aquila, Giuseppe Romano Gargarella, ha condannato con rito abbreviato a un anno di reclusione Mauro Dolce, responsabile del procedimento del progetto C. a. s. e., accusato di frode nelle pubbliche forniture.
Case costate 1.648 euro al metro quadro.
Leggi anche: http://www.wallstreetitalia.com/article/1639866/corruzione/terremoto-in-abruzzo-l-aquila-sbranata-dalla-piovra.aspx |
TOCCANO I CONTANTI, SCOPPIA IL FINIMONDO. - Claudio Borghi Aquilini
Stanotte sarà Halloween e in mezzo a tanti vampiri e zombie non sarà difficile scorgere l'ombra di uno che si sperava se ne fosse ormai andato dal governo per sempre e che, invece, sembra essere ricomparso in un suo simile: stiamo parlando di Monti, «tornato» sotto le sembianze del ministro dell'Economia Saccomanni che, diligentemente, ogni giorno tenta (con successo) di proseguirne le dannose politiche. Pensiamo alla proposta di ridurre ancora l'utilizzo del contante.
A cosa serve davvero?
Nei regimi dittatoriali ogni provvedimento liberticida aveva sempre come causa un nemico.
Nell'eurodittatura fiscale, in cui siamo nostro malgrado finiti, la caccia all'evasore è la scusa più gettonata. In nome di questo spauracchio ci stiamo cacciando da soli nella tonnara che Monti aveva candidamente descritto quando disse che per tassare come si deve «occorreva un monitoraggio della ricchezza che al momento ancora mancava». Ecco la verità, altro che evasione fiscale!
Costringere i soldi in banca, confinarli nei conti più spiati del mondo, dove il prelievo potrà essere effettuato semplicemente schiacciando un bottone, servirà a depredare con più facilità i risparmi degli italiani, completando il lavoro di fino già iniziato con i beni immobili. Il fatto poi che i conti fruttino alle banche ricche commissioni non guasta, anzi, può diventare un'astuta forma di ulteriore tassazione nel momento in cui, a monte, si impongano prelievi aggiuntivi proprio sugli istituti di credito. Non dimentichiamo poi che così, esattamente come con l'Iva, si comprimono ulteriormente i consumi interni, diminuendo le importazioni: il tutto torna perfettamente col disegno perverso di Monti.
Pensiamoci: la lotta all'evasione e alla crisi vietando il contante è evidentemente una bufala: dal 2010 ad oggi la soglia consentita per i pagamenti in banconote è crollata da 12.500 a 1.000 euro, se funzionasse davvero per quel che si dice, a quest'ora l'evasione dovrebbe essere azzerata e il Pil alle stelle. Invece stranamente la cifra della presunta evasione-spauracchio lievita ogni anno e la crescita è un lontano ricordo. Parallelamente però, guarda coincidenza, le tasse sui risparmi si sono triplicate. Con buona pace di quelli fissati con le «basse aliquote delle rendite finanziarie» (modo tassogeno di chiamare i risparmi utilizzato da Letta in giù), se consideriamo un 3% (ottimistico) di rendimento e il 2% di inflazione, sul guadagno reale, fra imposte e bolli, la tassazione è dell'80% (10 di interessi al netto dell'inflazione vengono decurtati da 6 per il 20% di tassa e da 2 per il bollo).
Le tasse non hanno portato alcun vantaggio ma che importa, basta dire che c'è la luce in fondo al tunnel e qualcuno ci crede. Logico che a fronte di questo azzeramento dei rendimenti e messi di fronte a rischi non da poco (vedi Cipro e futura legge sul bail-in bancario) il risparmiatore possa essere tentato dal vecchio caro materasso. Ebbene, proprio per evitare questo legittimo modo di sottrarre capitali, anche perfettamente legali, all'occhio ingordo del fisco niente di meglio della bella idea di vietare il contante. In questo modo il risparmio dell'onesto (quello del disonesto difficilmente è mai stato «al sole») è esposto alla mercé di chiunque voglia prelevarlo, magari ascoltando quell'«innocente» articoletto del Fondo monetario internazionale che pochi giorni fa suggeriva un bel prelievo secco del 10% su tutti i conti.
La botta finale sulla testa del tonno contribuente chiuso nella tonnara del conto tracciato.
E questi soldi a chi andranno poi?
Alla «redistribuzione»? Ma ovviamente no, se ne andranno all'Europa per il fiscal compact così come se ne sono ormai andati i 51 miliardi (a oggi) pagati per i fondi salvastati. Scherzetto senza dolcetto.
http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=12544&mode=thread&order=0&thold=0
La Terra dei fuochi - Tutti sapevano
Era il 1988 ed il gruppo di consiglieri di Casal Di Principe (CE) appartenenti al P.C.I. denunciava pubblicamente a tutte le autorità competenti quello che 9 anni dopo Carmine Schiavone avrebbe confermato davanti al parlamento in un'audizione i cui atti furono immediatamente secretati e resi pubblici solo poche ore fa in seguito al lavoro di indagine di Maria Ferdinanda Piva¹ e la richiesta ufficiale del #M5S.
Riassumendo: nel 1988 (25 anni fa):
Il sindaco di Casal Di Principe
Il Presidente dell'USL 19
Il Prefetto di Caserta
L'Assessore alla sanità di Napoli
Il Ministero dell'Ambiente
Il Comando dei VV.UU. di Casal Di Principe
Il Presidente della Provincia di Caserta
Sapevano tutti. Nove anni dopo (16 anni fa) Carmine Schiavone lo confermava davanti al parlamento, e tutto fu secretato.
Traetene le vostre conclusioni.
-- F.A.
¹ http://bit.ly/
Di seguito la tracrizione dell'interpellanza.
Addì 30/7/88
Al Sig. Sindaco di Casal Di principe
Al Presidente dell'USL 19
Per Conoscenza Al Sig. Prefetto di Caserta
P.C. All'Assessore alla sanità di Napoli
P.C. Al Ministro per l'Ambiente
P.C. Al Comando dei VV.UU di Casal Di Principe
P.C. Al Presidente della Provincia di Caserta
Oggetto: Interpellanza relativa a cave/discariche
Si chiede alle autorità in indirizzo se sono a conoscenza della esistenza sul nostro territorio (Casal Di Principe e Comuni limitrofi) di cave per l'estrazione di terra e pietre utilizzate per la costruzione delle superstrade che attraversano la nostra zona; si chiede di sapere se dette cave sono state autorizzate e da chi; se le autorità in indirizzo sono a conoscenza del fatto che attualmente alcune di queste cave (in particolare si segnala quella posta in località detta di "pettulelle", lungo il decorso del collettore fognario proveniente da via Bari nel tratto dopo Piazza della Repubblica) sono utilizzate come discariche di materiali di risulta, ma anche di rifiuti solidi urbani e di sostanze di dubbia provenienza chiuse in contenitori di plastica (rifiuti tossici industriali?).
Tenuto conto che queste cave (sul cui fondo vi è acqua sorgiva, avendo esse raggiunto la falda idrica) e l'uso che di esse si fa quali discariche rappresentano un grave fattore di inquinamento ambientale (rischio, tra l'altro, di infiltrazione di sostanze tossiche nella falda idrica, con conseguente inquinamento dell'acqua utilizzata da centinaia di agricoltori per l'irrigazione dei campi, e da migliaia di famiglie per l'uso domestico, visto la carenza nell'approvvigionamento idrico nei nostri comuni), visto quindi i seri pericoli per la salute pubblica, si chiede di sapere quali provvedimenti sono stati adottati sino ad oggi, e quali si intendano adottare nell'immediato futuro per garantire e salvaguardare la salute dei cittadini.
Si chiede inoltre di sapere come queste cose possano avvenire senza che nessuna autorità intervenga in tempo, se non vi siano responsabilità precise di chi per istituto (in quanto tecnico o dirigente politico) è tenuto alal sorveglianza del territorio ed al controllo igienico degli alimenti, acqua ed aria.
Si chiede infine se non si ritenga opportuno, e non solo in relazione ai fatti segnalati, predisporre piani antinquinamento con osservatori ambientali, programmi di risanamento, e campagne di educazione ecologica.
Si chiede urgente risposta scritta.
I consiglieri comunali del P.C.I Casal di Principe.
https://www.facebook.com/photo.php?fbid=10152570802573912&set=a.101777153911.91013.101748583911&type=1&theater
AUTUMN, 3 ANNI, UCCISA DALLA MAESTRA ALL'ASILO: "NON SI ERA TOLTA IL CAPPOTTO" - Silvia Natella
NEW YORK - Gettata a terra come un oggetto, ma Autumn Elgersma era una bambina di soli tre anni, uccisa da chi avrebbe dovuto prendersi cura di lei solo perché non si era tolta il cappotto.
La bambina, dello Stato dell'Iowa, è morta in seguito alle ferite riportate alla testa dopo che la sua maestra d'asilo nido, la trentatreenne Rochelle Lynn Sapp, l'ha gettata a terra perché non aveva obbedito.
La donna, in un primo momento, aveva raccontato alla polizia che la piccola era caduta da una rampa di scale. La versione non aveva convinto gli inquirenti perché le lesioni non corrispondevano al tipo di caduta. Messa alle strette ha confessato ed è ora accusata di omicidio colposo.
Per la bambina non c'è stato nulla da fare e neanche la corsa in elicottero le ha salvato la vita. Una volta giunta in ospedale le è stato diagnosticata una frattura del cranio con trauma cerebrale. Autumn è morta in ospedale dopo due giorni di agonia, mentre la Sapp
è stata arrestata.
http://www.leggo.it/NEWS/ESTERI/uccisa_autumn_elgersma_maestra_cappotto_iowa/notizie/349886.shtml
Dovremmo pretendere che chi assolve il compito di prendersi cura dei nostri bambini sia persona preparata, preposta e idonea allo scopo. E' esecrabile che chiunque possa gestire un asilo pur non essendo in possesso dell'idoneità e della pazienza necessarie allo scopo.
Ecco i 30 nomi degli esseri umani morti in carcere dal giorno in cui Giulia Ligresti è tornata a casa, fino a oggi. - Sergio Di Cori Modigliani
"Sono intervenuta per una detenuta che rischiava di morire, non siamo tutti uguali davanti alla legge? Escludo che ci siano detenuti di serie A e di serie B. Rispondo sempre a chiunque mi telefoni per sollecitarmi un caso importante".
Ministro della Giustizia Anna Maria Cancellieri, 2 novembre 2013
Un morto suicida ogni settimana, un morto per malattia (vaga e indefinita) ogni dieci giorni.
L'Unione Europea, dopo aver capito che l'Italia non soltanto non avrebbe mai risolto ma neppure risposto alle continue sollecitazioni per risolvere la cosiddetta "emergenza carceri" ha avviato regolare procedura di infrazione grave -con pene pecuniarie pesantissime e immediate- contro la Repubblica Italiana, nazione definita "totalmente negligente" nell'applicare i parametri base di rispetto umano di una società civile.
In Europa, l'Italia è considerata una nazione autoritaria che pratica la tortura.
Vedi caserma Diaz, più di dieci anni fa.
C'è chi, in Europa, vuole portare il caso al Consiglio Europeo, alla Commissione Europea e al Parlamento di Strasburgo per denunciare la Repubblica Italiana per "crimini contro l'umanità".
Ecco, qui di seguito, i nomi dei deceduti per suicidio o perchè privi di adeguata assistenza sanitaria nei penitenziari dove erano stanziati dal luglio del 2013 a oggi, da quando Giulia Ligresti ha goduto di un "beneficio di carattere umanitario" (e come persona sono davvero contento per lei perchè è stata salvaguardata la sua salute privata).
Sono 30 esseri umani.
Non erano stati condannati a morte perchè la pena capitale è stata abolita in tutte le 28 nazioni della Unione Europea.
Eppure sono morti.
Nessuno si è occupato di loro.
Corso Egidio 81 anni 26-ott-13 Malattia, carcere di Ferrara
Italiano anonimo 43 anni 20-ott-13 cause "ancora da accertare" carcere di Avellino
Nuvoletta Angelo 71 anni 20-ott-13 Malattia, carcere di Parma
Occania Amedi 41 anni 19-ott-13 cause "ancora da accertare" carcere di Teramo
Nahri Said 33 anni 17-ott-13 Suicidio, carcere di Pesaro
Simsig Giulio 50 anni 17-ott-13 Suicidio, carcere di Trieste
Vadalà Antonino 61 anni 16-ott-13 Malattia, non specificata nè definita, carcere di Secondigliano
Caccianti Sergio 82 anni 15-ott-13 Malattia, carcere di Roma Rebibbia
Valpiani Davide 49 anni 13-ott-13 Suicidio, carcere di Perugia
Asslamal Fouad 37 anni 23-set-13 cause "ancora da accertare" carcere di Livorno
Pellecchia Raffaele 55 anni 17-set-13 Malattia, carcere di Avellino
Faliero Vincenzo 43 anni 17-set-13 cause "ancora da accertare" carcere di Civitavecchia (RM)
Tunisino Anonimo 43 anni 16-set-13 Cause "ancora da accertare" carcere di Spoleto (Pg)
Continanza Nicola 39 anni 16-set-13 Cause "ancora da accertare" carcere di Bologna
Paiusti Francesco 66 anni 15-set-13 Malattia, carcere di Salerno
Ler Fulvio 53 anni 9-set-13 cause "ancora da accertare" carcere di Salerno
Panariello Angelo 64 anni 5-set-13 Suicidio, carcere di S. Angelo d. L. (Av)
Mokhar Ahmed Mohamed 24 anni 4-set-13 Suicidio, carcere di Caltanissetta
Spuzic Resad 35 anni 3-set-13 cause "ancora da accertare" Siena
Mariani Walter Luigi 58 anni 31-ago-13 cause "ancora da accertare" carcere di Opera (Mi)
Suladze Shota 29 anni 28-ago-13 Suicidio, carcere di Taranto
Daoudi Abdelaziz 21 anni 16-ago-13 Suicidio, carcere di Padova Circondariale
Italiano Anonimo 51 anni 13-ago-13 Suicidio, carcere di Prato
Anaki Moustapha 31 anni 10-ago-13 causa "ancora da accertare" carcere di Crotone (Cie)
Viorel Neicu 30 anni 1-ago-13 Malattia "ancora da definire" carcere di Sassari
Vignoli Mario 66 anni 29-lug-13 Suicidio, carcere di Cremona
Marsala Giovanni 40 anni 28-lug-13 Suicidio, carcere di Velletri (Rm)
Bottini Piero 53 anni 25-lug-13 Suicidio Roma, carcere di Rebibbia
Maragkos Nikolaos 53 anni 21-lug-13 Suicidio, carcere di Rossano (CS)
Tunisino Anonimoo 40 anni 3-lug-13 Suicidio carcere di Napoli Secondigliano
In memoriam.
ZONA FRANCA. - Giorgio Mottola
I commessi del Senato sono tra i pochi lavoratori che in Italia possono andare in pensione a 53 anni.
Nel 2012 Palazzo Madama aveva elevato i limiti dell’età pensionabile dei suoi dipendenti adeguandola a quella del resto del Paese.
Ma, leggendo tra le righe, si scopre che l’obbligo riguarda appena 50 dipendenti su 840. E intanto lo scorso luglio c’è chi ha provato andare in pensione persino a 52 anni.
http://www.report.rai.it/dl/Report/puntata/ContentItem-57822e32-c183-4f75-99bc-4e3749af3787.html
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