giovedì 11 febbraio 2010

La vergogna di dirsi berlusconiani - Massimo Fini

Con Berlusconi si manifesta un singolare fenomeno, già noto ai tempi della Democrazia cristiana. Negli anni Sessanta e Settanta erano rarissimi quelli che ammettevano di votare Dc. Ma il partito del "Biancofiore, simbol d’amore" prendeva regolarmente, a ogni elezione, il 30 per cento dei suffragi. Evidentemente chi lo votava se ne vergognava.

Così è con Berlusconi. Nei bar, nelle palestre, in piscina, ai bagni o in qualsiasi altro ritrovo pubblico che raccolga un po’ di gente, nessuno, anche quando il discorso cade sul politico, dice di votare Berlusconi.

E anche fra i giornalisti, a meno che non siano i giannizzeri del
Giornale, diLibero, di Panorama, e pure qui non sempre, nessuno ti dice apertamente che sta con Berlusconi. Un poco se ne vergognano, anche loro.

Ma i
berluscones si smascherano in modo indiretto. Se uno ha in orrore Di Pietro, considerandolo il vero "cancro morale" di questo paese, è molto probabile che sia un berluscones. Se vi aggiunge Marco Travaglio ne hai quasi la certezza. Se ci mette anche Giorgio Bocca è matematico.

Per Di Pietro la cosa si capisce, perché è l’unico, vero, contraltare politico del Cavaliere e, per soprammercato, porta avanti il discorso della legalità. E i
berluscones detestano la legalità, naturalmente quando si pretende di richiamarvi "lorsignori", per gli altri c’è la "tolleranza zero".

Sono i liberali alla
Ostellino, alla Galli della Loggia, alla Panebianco, i liberali da Corriere della Sera (scriveva un indignato Panebianco ricordando l’orribile stagione di Mani Pulite: "L’opera di repressione non doveva più occuparsi prevalentemente, come aveva sempre fatto, dei ‘deboli’ e dei reietti, ma poteva rivolgersi anche ai potenti" – Corriere della Sera, 20/9/1999 – e in un altro pregevole scritto "Non parliamo d’altro che di 'corruzione', 'concussione', 'abuso di ufficio' e non ci accorgiamo dei reati di vero allarme sociale che sono quelli della microcriminalità", e ancora "La legalità, semplicemente non è, e non può essere, un valore in sé" – Corriere, 16/3/1998).

Peraltro l’orrore per il "giustizialista" (altra parola magica che smaschera il
berluscones occulto) Di Pietro è un poco contraddittorio. L’intera classe politica attualmente in sella, berluscones in testa, non esisterebbe se non ci fosse stato il "giustizialista" Di Pietro. Particolarmente grottesca è l’avversione a Di Pietro degli ex Msi, ex An, oggi Pdl che, dopo essere stati espunti per decenni dalla politica con la truffa dell’"arco costituzionale", tornarono all’onor del mondo proprio grazie aMani Pulite.

Dove sarebbe oggi, senza Di Pietro, per esempio l’onorevole
La Russa, disonorevole ministro della Difesa? Sarebbe ancora nelle catacombe a fare il "cattivo maestro" di ragazzi che poi, sotto quelle suggestioni, andavano magari a rovinarsi tirando qualche bombetta (Murelli e Loi).

Travaglio è scontato. Sulla legalità ha un rigore torinese, jansenista. Sia a destra sia a sinistra per la verità, ma il berluscones non va tanto per il sottile. Quando però gli chiedi cosa rimprovera a Travaglio, farfuglia. Il massimo che riesce a dire è che "con i libri su Berlusconi ci ha fatto i soldi". Che è come dire che Sciascianon doveva fare le denunce di Todo modo perché quel libro ha venduto.

Ma il più incomprensibile, e quindi il più significativo, è
Giorgio Bocca. Se in una conversazione salta fuori, per qualsiasi motivo, il nome di Bocca, ilberluscones occulto cade in deliquio, fa il ponte isterico, gli viene la schiuma alla bocca e manca poco che venga preso da una crisi epilettica. Eppure Bocca è stato il primo giornalista italiano di sinistra, ma anche non di sinistra, a denunciare sulGiorno, in un memorabile reportage degli anni ‘60, che cosa fosse realmente la gloriosa Unione Sovietica.

Meriterebbe un posto d’onore nel mondadoriano e berlusconiano opuscolo "Il libro rosso degli orrori del comunismo". Invece i
berluscones lo odiano. E si vedono anche delle sciacquette del giornalismo nostrano, gente che ha cominciato a scrivere editoriali, cioè temi da liceo, a vent’anni, e a trenta, non avendo fatto alcuna esperienza sul campo, non san più che dire, storcere il naso di fronte al nome di Giorgio Bocca e alla sua straordinaria carriera che gli permette, alle soglie dei novant’anni, di essere ancora perfettamente lucido sulla pagina.

"Non devo alcun rispetto a Bocca" scriveva tempo fa un pinchetto di cui non ricordo il nome, poniamo un
Facci qualsiasi, mentre dovrebbe fare i gargarismi prima di pronunciare il suo nome invano. Comunque sia un indizio è un indizio. Tre indizi (Di Pietro, Travaglio, Bocca) fanno una prova.

Quindi se vi capita in casa un tipo mellifluo, che affetta equidistanza, ma quando sente i nomi di quei tre ha reazioni da demonio finito in un’acquasantiera, potete andare sul sicuro: è un
berluscones doc. E cacciatelo a pedate nel culo perché non ha nemmeno il coraggio civile di essere ciò che è.

Da
il Fatto Quotidiano dell'11 febbraio

9 commenti:

  1. Ne ho rubato un pezzetto, per me significativo, e l'ho postato sul blog di Grillo.
    Rubano tutti, quindi nessun colpevole eheh !

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  2. Fai pure, anche io ho rubato.....
    Piuttosto, hai visto "annozero"?
    A me ha acceso tante lampadine.
    Spero di riuscire a metterle a fuoco.

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  3. A domani.
    E' già troppo tardi e voglio concentrarmi meglio.
    Buona notte.

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  4. buongiorno, "glicenisti"!

    conosco un sacco di "falsi" che negherebbero giurando sulla bibbia di non aver mai votato berlusconi, però hanno in mano "il giornale", o "libero", o "la padania"!

    buffoni, mi divertoa smascherarli, a colpirli in qualsiasi argomentazione, a umiliarli con cifre e date "storiche".

    una caratteristica del berluschino è la completa ignoranza su quello che succede veramente in italia!

    troppo facile smascherarli...

    non mi diverto uasi più!

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  5. brava, Cettina!
    hai tolto il "controllo"!

    in effetti era una rottura di capazizi.

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  6. Nevica!
    -2, ma tende ad abbassarsi!

    PS. Mandi è "cabbasisi" ;D

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  7. Cettina ho visto Annozero e come al solito mi sono spappolato il fegato, e mi chiedo come è possibile per tanta gente venire a sapere tante porcherie e farsele passare sopra come se niente fosse!

    Maurone dovrebbe leggere un po' più Camilleri, è stato lui il mio maestro di siculo.
    Ciao Maurone, t'incontro più qui che sul tuo blog.

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  8. Aldone!

    che tè devo dì!

    sul mio blog, o blogghetto, come lo chiamo io, passa poco popolo!

    preferisco questo, anche perchè gestito da una persona molto più capace di me!

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  9. Mauro!
    Non dirlo mai più.
    Io non scrivo quasi mai niente di mio, questo è solo un mio libretto per appunti.
    Ci copio tutto ciò che non voglio venga dimenticato e sia più facile da recuperare!

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