Dopo la richiesta di fallimento, per il crac del San Raffaele scatta l’inchiesta penale. I pm della Procura di Milano Luigi Orsi e Laura Pedio hanno aperto un’indagine a carico dell’ex management della fondazione per bancarotta, ostacolo agli organi di vigilanza e fatture false per operazioni inesistenti. Tra le fonti di prova valutate dalla Procura ci sono la documentazione rinvenuta nell’ufficio di Mario Cal, suicida lo scorso luglio, dall’attività della società di revisione Deloitte e le dichiarazioni dell’ex direttore finanziario Mario Valsecchi.
Al centro delle indagini ci sarebbe dunque il vecchio consiglio d’amministrazione del gruppo ospedaliero, guidato dal fondatore ed ex presidente don Luigi Verzè, ora presidente onorario con il nuovo consiglio supportato dallo Ior, la banca vaticana. Da quanto si è saputo, i pm Orsi e Pedio – coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dal procuratore capo Edmondo Bruti Liberati – hanno già iscritto diverse persone nel registro degli indagati. Tra questi figurerrebbe l’ex direttore finanziario Valsecchi, a cui verrebbero contestati proprio i reati di false fatturazioni e ostacolo alla vigilanza.
Ieri gli stessi pm avevano presentato un’istanza di fallimento per l’istituto, gravato da un buco di bilancio di un miliardo e mezzo di euro anche per le ingenti spese deliberate dall’amministrazione guidata da don Verzè in settori che nulla avevano a che fare con la sanità.
Al centro delle indagini ci sarebbe dunque il vecchio consiglio d’amministrazione del gruppo ospedaliero, guidato dal fondatore ed ex presidente don Luigi Verzè, ora presidente onorario con il nuovo consiglio supportato dallo Ior, la banca vaticana. Da quanto si è saputo, i pm Orsi e Pedio – coordinati dal procuratore aggiunto Francesco Greco e dal procuratore capo Edmondo Bruti Liberati – hanno già iscritto diverse persone nel registro degli indagati. Tra questi figurerrebbe l’ex direttore finanziario Valsecchi, a cui verrebbero contestati proprio i reati di false fatturazioni e ostacolo alla vigilanza.
Ieri gli stessi pm avevano presentato un’istanza di fallimento per l’istituto, gravato da un buco di bilancio di un miliardo e mezzo di euro anche per le ingenti spese deliberate dall’amministrazione guidata da don Verzè in settori che nulla avevano a che fare con la sanità.
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