Tutto pronto per la prima puntata della nuova trasmissione di Michele Santoro. Luigi De Magistris, Diego Della Valle e Valter Lavitola (in collegamento dalla sua latitanza) gli ospiti che risponderanno alle domande dei giornalisti in studio. E poi l'intervento di Marco Travaglio e le vignette di Vauro.
Ci siamo. Studi di Cinecittà, stasera ore 21, in onda il Servizio Pubblico. Il ritorno di Michele Santoro in televisione oltre la televisione, attraverso una multi-piattaforma: il satellite di Sky, il digitale terrestre con le emittenti regionali, siti dei quotidiani (dalle 21 la diretta suilfattoquotidiano.it), Facebook, Radio Capital. Il giornalista ha cambiato il titolo per la prima puntata, pensata e curata nei mesi in cui si formava una comunità di 100 mila sottoscritti (un milione di euro raccolto): “Azzerare la casta” con il sindaco Luigi De Magistris, l’imprenditoreDiego Della Valle, il faccendiere-latitante Valter Lavitola in collegamento.
E poi le domande di Franco Bechis e Luisella Costamagna, le intrusioni di Vauro, gli interventi diMarco Travaglio, l’analisi di Paolo Mieli, le cifre e le storie di Gian Antonio Stella e Sergio Rizzo sui politici, gli sprechi, le promesse mancate. Per non dimenticare festini considerati “cene eleganti” in quel di Arcore, ecco l’intervista esclusiva a Chiara Danese, la 19 enne che, assieme ad Ambra Battilana, si è costituita parte civile nel processo a carico di Emilio Fede, Lele Mora e Nicole Minetti, i tre protagonisti del riposo postprandiale di Silvio Berlusconi.
Coinvolto nel progetto di Santoro (pubblicità e produzione), Sandro Parenzo ha parlato di trasformazione televisione, di mezzi e di messaggi: “Ci pensavamo da tanti anni, ora con il cambiamento culturale della Rai, quella politica del paese e la rivoluzione tecnologica del digitale, possiamo far partire questa avventura. Io la definisco la post televisione proprio perché interagiscono vari mezzi di comunicazione”. L’attivissimo Giuliano Ferrara è in contatto anche con Parenzo: “Fino a ieri i rumors non erano veri. Questa mattina invece – spiega l’editore – mi sono sentito con Giuliano Ferrara e se mi chiedete se in futuro ci potrà essere una sua trasmissione come per Santoro rispondo: perché no?”.
Prima, però, c’è il contrattone triennale con viale Mazzini che il direttore de Il Foglio deve e vuole rispettare. Lì dove c’era Annozero, in prima serata su Rai 2, viale Mazzini trasmetterà ‘Indiana Jones’. Nino Rizzo Nervo (Pd), consigliere di amministrazione, accusa l’azienda di miopia: “Avevo chiesto che anche la Rai s associasse alla rete di televisioni che hanno deciso di far vedere il programma di Santoro. Per miopia aziendale e timore politico sono rimasto inascoltato. Io vedrò Santoro e sono convinto, e spero, che saranno in molti a fare la mia stessa scelta”. Rizzo Nervo dice esplicitamente che la Rai asseconda ordini politici: “La perdita in pochi mesi di Santoro, di Saviano, di Dandini, di Ruffini, è stato puro autolesionismo di un vertice che sinora si è distinto soltanto nel rinunciare a pezzi pregiati di programmazione per assecondare i diktat della politica”.
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