lunedì 11 giugno 2012

On. Barbareschi ruba un telefono alle Iene. Ma i carabinieri non lo arrestano.

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Il deputato ex Pdl e produttore tv aggredisce una troupe che gli fa domande sui finanziamenti da parte della Rai. Distrugge una telecamera. E poi sottrae un telefonino con cui era stata ripresa la scena.

Da quattro ore lo ‘controllano’ sei unità della Stazione dei carabinieri di Casal Bertone, a Roma. Lui, all’interno di una fabbrica di via Giulio Verne, ai Monti Tiburtini, continua a fare il suo mestiere: sta girando “Mi fido di te”, serial Rai ambientato per metà a Roma e per l’altra metà in Cina. Chi è il lui in questione? Un regista e produttore cinematografico. Anzi, un parlamentare che fa il regista e il produttore cinematografico. Insomma: Luca Barbareschi, ex Pdl, ex Fli, ora gruppo misto dopo aver abbandonato il partito di Gianfranco Fini a pochi mesi dalla nascita. Cosa ha fatto? Ha distrutto una telecamere e rubato uno smartphone alla troupe delle Iene guidata da Filippo Roma. E a quanto pare non ha nessuna intenzione di restituirlo.
Tutto ha avuto inizio stamattina alle 11, subito dopo l’arrivo degli inviati della trasmissione di Italia 1 sul set del film. Normali domande alle maestranze, uno degli operai rivela che sul posto è presente Barbareschi e, neanche il tempo di nominarlo, il ‘produttore parlamentare’ va incontro alla troupe e succede il finimondo. “Gli abbiamo solo chiesto di questo rapporto tra cinema italiano e cinese, del tipo ‘complimenti, stai portando il cinema italiano in Cina’ e lui ci ha aggredito” ha detto Filippo Roma. Nessun accenno, quindi, ai finanziamenti della Rai alla sua creatura e al fatto che nel mese di maggio lui era praticamente assente in parlamento (si parla del 90 per cento di assenze, ndr). Forse non hanno fatto in tempo. A Barbareschi, infatti, sin da subito la presenza delle Iene non è andata giù. E ha reagito in malo modo. “Ha strappato dalle mani la telecamera all’operatore, l’ha scaraventata a terra, distruggendola, mi ha messo le mani in faccia e mi ha spinto. Poi ha iniziato ad apostrofarci in malo modo con termini irripetibili”. Non solo. Luca Barbareschi, infatti, prima di ritornare all’interno del set di “Mi fido di te”, ha visto Marco Occhipinti delle Iene con in mano il suo smartphone e, forse per eliminare ‘eventuali prove’ del misfatto, ha pensato bene di rubarlo e portarlo con sè all’interno. E di non restituirlo.
E sì, perché a questo punto gli inviati di Italia 1 non hanno potuto far altro che chiamare i carabinieri. Oltre ad aver distrutto la telecamera, del resto, Barbareschi si è impossessato di un cellulare contenente dati sensibili. Un furto vero e proprio. I carabinieri sono arrivati sul luogo della segnalazione, sono entrati all’interno del capannone, ma di riavere il telefonino neanche a parlarne. Dopo ore di attesa (e di trattativa con il parlamentare), un esponente delle forze dell’ordine (al momento sono presenti tre pattuglie, due auto in borghese e un’unità motociclistica) è uscito dall’edificio che ospita il set, è andato da Marco Occhipinti e gli ha chiesto una sorta di collaborazione per “localizzare” il telefonino rubato. “Una storia incredibile – ha detto Filippo Roma – Uno spiegamento di forze dell’ordine che neanche se avessero rapito Monti. certo, se il telefonino lo avesse rubato un marocchino lo avrebbero arrestato subito”. 
Intorno alle 18, inoltre, un’auto con a bordo Barbareschi è uscita dalla fabbrica di via Monti Tiburtini. All’interno – come ha scritto Giulia Innocenzi sul suo profilo Facebook – potrebbe esserci il telefonino di Marco Occhipinti e, quindi, il filmato dell’aggressione del parlamentare alla troupe delle Iene (sempre se le immagini non sono state cancellate da qualcuno). Se tutto ciò fosse vero – ma in tal senso non ci sono ancora conferme -, significherebbe che i carabinieri non sono riusciti a farsi restituire lo smartphone rubato.  

1 commento:

  1. Questo essere "disonorevole" sa benissimo di essere in una botte di ferro e che a lui è tutto consentito per il semplice fatto di essere un deputato del Parlamento, senza la cui autorizzazione non è possibile procedere con i provvedimenti adeguati al caso. Ogni loro gesto corrisponde alla protervia con la quale pensano di poter aggirare le leggi che loro stessi, non nel caso in questione perchè pare che il disonorevole sia un assenteista al 90%, approvano e varano. Poi si domandano come e perchè la gente si allontana da loro e preferirebbe linciarli anzicchè votarli.

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