giovedì 5 luglio 2012

Da una stella che si spegne luce sull'origine dei pianeti.

Rappresentazione asrtistica della nube di gas e polveri che circondava la stella TYC 8241 2652  come appariva quando emetteva una grande quantità di radiazione infrarossa (fonte: Gemini Observatory/AURA  - Lynette Cook.


Svaniti rapidamente alcuni anelli di polvere che la circondavano.

Il rapido abbassamento di potenza di una giovane stella, simile al Sole, potrebbe far chiarezza sulle modalità di formazione di nuovi sistemi planetari. La ricerca pubblicata su Nature e coordinata da Carl Melis del Centro per l’astrofisica e le scienze dello spazio dell’Università della California a San Diego, ha rilevato la scomparsa, in soli due anni, di alcuni anelli di polvere che circondavano l’astro. I risultati potrebbero fornire nuove informazioni sui processi di formazione dei pianeti rocciosi e dei sistemi planetari in generale.
Nubi di gas e polveri che formano dei giganteschi anelli attorno all’astro nascente ''sono all'origine ai sistemi planetari'', spiega Melis. ''Capire come si evolvono questi anelli - osserva - può contribuire ad arricchire la teoria della formazione dei pianeti che può spiegare la varietà e l’esistenza dei sistemi planetari già noti''. La formazione di pianeti simili alla Terra, attraverso l'accumulo e la collisione di oggetti rocciosi all'interno di questi anelli è un’ipotesi ampiamente esplorata, ''ma l’evoluzione del materiale prodotto in seguito ad una collisione viene tipicamente ignorata''.In questo caso, i ricercatori hanno rilevato una notevole riduzione del flusso di raggi infrarossi emessi dalla stella TYC 8241 2652 1 ed una rapida scomparsa di detriti polverosi in una regione del sistema simile a quella che ospita i pianeti del nostro Sistema Solare.
In base alle osservazioni emerge che questo remoto sistema ha subito un evento catastrofico. “Una simile evoluzione di questo materiale non era mai stata osservata in precedenza e nessun modello fisico conosciuto è in grado di spiegarla”.La più precisa identificazione di un modello che possa riprodurre quanto osservato, richiederà una modellazione specifica per il caso di TYC8241 2652 1 e la sua costante analisi. ''Anche se le circostanze esatte non sono ancora chiare – conclude – questo sistema ha certamente subito un evento drastico che promette di fornire una visione unica nel processo attraverso il quale si formano i pianeti rocciosi''.

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