Crocetta va alla guerra della formazione professionale. Annuncia lo stop all'Avviso 20 "perché i soldi sono finiti e non c'era copertura finanziaria per i prossimi due anni", prepara un nuovo bando assicurando che "nessuno perderà il lavoro", ma soprattutto avvia il procedimento di revoca a 43 enti, in gran parte in mano alla politica, dal Pd al Pdl. Il motivo?
"Hanno incassato i soldi per i corsi e non hanno pagato gli stipendi ai dipendenti - dicono Crocetta e l'assessore Nelli Scilabra - se entro trenta giorni non ci daranno spiegazioni, li metteremo fuori dal sistema della formazione, inserendo poi i dipendenti in un albo unico per farli assumere da altri enti. Adesso comunque rivoluzioneremo tutto. La vecchia formazione professionale che faceva solo assistenza sociale non esisterà più. Ai politici che da anni lucrano su questo settore, con autisti diventati direttori di grandi enti, dico: la musica è cambiata".
Il riferimento del governatore, nemmeno tanto velato, è anzitutto all'area dei democratici che fa capo a Nino Papania e a Francantonio Genovese. Tra gli enti per i quali è stato avviato il procedimento di revoca dell'accreditamento c'è lo Ial, l'organismo più grande con 800 dipendenti, diretto da Massimiliano Ciccia, ex collaboratore di Papania. Ma anche il Lumen di Messina, dove lavora la moglie del deputato democratico Franco Rinaldi, cognato di Genovese. "Il Pd? Non mette certo bocca nelle iniziative amministrative", avverte Crocetta.
"Hanno incassato i soldi per i corsi e non hanno pagato gli stipendi ai dipendenti - dicono Crocetta e l'assessore Nelli Scilabra - se entro trenta giorni non ci daranno spiegazioni, li metteremo fuori dal sistema della formazione, inserendo poi i dipendenti in un albo unico per farli assumere da altri enti. Adesso comunque rivoluzioneremo tutto. La vecchia formazione professionale che faceva solo assistenza sociale non esisterà più. Ai politici che da anni lucrano su questo settore, con autisti diventati direttori di grandi enti, dico: la musica è cambiata".
Il riferimento del governatore, nemmeno tanto velato, è anzitutto all'area dei democratici che fa capo a Nino Papania e a Francantonio Genovese. Tra gli enti per i quali è stato avviato il procedimento di revoca dell'accreditamento c'è lo Ial, l'organismo più grande con 800 dipendenti, diretto da Massimiliano Ciccia, ex collaboratore di Papania. Ma anche il Lumen di Messina, dove lavora la moglie del deputato democratico Franco Rinaldi, cognato di Genovese. "Il Pd? Non mette certo bocca nelle iniziative amministrative", avverte Crocetta.
La scure del governo rischia di abbattersi su sigle di tutti i colori: nell'elenco dei 43 enti nel mirino c'è l'Ancol, vicino all'ex sindaco Pdl di Messina Giuseppe Buzzanca, o il Cufti di Taormina, dove lavora la moglie dell'ex deputato di Fli Carmelo Briguglio. E, ancora, l'Efal di Messina, in passato diretto dall'ex deputato dell'Mpa Fortunato Romano. Rimanendo nel Messinese, ci sono poi Afel, Esfo, Esac, Genesi, Trinacria, Ismerfom, San Pancrazio e Consorzio Insieme. Nel Palermitano rischiano gli enti Engi, Eureca, Isford, Ismerc, nel Catanese le sigle Eris, Ecap, Eurofom, Eurocolsut, Ciofs ed Enaip.
"Molti di questi enti stanno ricevendo finanziamenti anche dall'Avviso 20, se non dimostreranno di avere le carte in regola dovranno restituire tutti i fondi", dice la dirigente generale Anna Rosa Corsello. Tra il 2012 e il 2013 sono già 235 gli enti, alcuni dei quali fantasma, che si sono visti revocare l'accreditamento. Tolto pure a partecipate della Regione, come Italia Sicilia Lavoro, o alla Provincia di Agrigento. "Anche per i 43 non faremo sconti", dice Crocetta. La Cisl intanto è sul piede di guerra e annuncia una manifestazione dei dipendenti della Formazione per lunedì mattina davanti all'assessorato.
Ma il vero nodo che deve affrontare il governo riguarda l'Avviso 20, che ha sostituito il vecchio Prof. Il bando doveva avere durata triennale, invece i soldi basteranno a stento per un anno. Dopo l'estate i corsi non potranno riprendere: è a rischio quindi il futuro di ottomila dipendenti degli enti. La Scilabra e Crocetta annunciano una "nuova formazione": "L'Avviso 20 è un'esperienza fallimentare, dei 2.859 corsi avviati soltanto 250 riguardano rami innovativi come quello delle energie rinnovabili - dice la Scilabra - noi vogliamo cambiare tutto. Per questo stiamo già lavorando a un bando dedicato alla formazione giovanile da finanziare attraverso il Piano Giovani, che vale 450 milioni di euro. Per evitare che i formatori rimangano mesi senza stipendio avvieremo già a luglio corsi per la loro riqualificazione, utilizzando altri 45 milioni sempre del Piano giovani".
"Nessuno perderà il lavoro - dice Crocetta - metteremo regole trasparenti di qualità dei formatori, che saranno equiparati ai precari della scuola, e creeremo un albo unico. Il carrozzone è finito". I sindacati sono però sul piede di guerra: "Chiudere l'esperienza dell'Avviso 20 mette a rischio i lavoratori, il governo ci dia certezze sulla copertura finanziaria dei nuovi bandi", dicono Giusto Scozzaro della Fp Cgil e Maurizio Bernava della Cisl, che aggiunge: "Da lunedì faremo un sit-in di protesta a oltranza davanti all'assessorato".
Intanto Crocetta revoca appalti anche in altri settori dopo avere ricevuto informative antimafia atipiche. Si tratta di nove imprese che avevano ricevuto fondi europei per l'agricoltura, di cinque ditte che si occupano di rifiuti e di tre aziende che avevano avuto autorizzazioni nel settore delle energie rinnovabili: Ecosfera di Roma, Cmg di Alcamo, Sienergy di Ragusa.
http://palermo.repubblica.it/cronaca/2013/03/23/news/crocetta_alla_guerra_della_formazione_stop_agli_enti_vicini_ai_politici-55174471/
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