mercoledì 12 febbraio 2014

Il Re degli ulivi. - Pierpaolo Paradisi



Questo maestoso, gigantesco albero di olivo, ha un'età di circa 4.000 anni, è alto 15 metri con una circonferenza di 12. E' considerato l'albero più antico di tutto il continente europeo.

Per capire cosa significa 4.000 anni si può dire che quest'albero è nato 1500 anni prima di Gilgamesch, 2700 anni prima di Tutankamon e delle guerre puniche, o 2000 anni prima di Cristo ... insomma, un'eternità.

Da allora, da quel lontanissimo giorno, da quell'alba primordiale, questo olivo ha lentamente iniziato a vivere, a crescere, fino a diventare il maestoso gigante che vedete.

Ha visto passare tutta la nostra storia, quella conosciuta e documentata, giorno dopo giorno, settimana dopo settimana, anno dopo anno, secolo dopo secolo ... e lui è sempre rimasto lì, al sole e al vento, sotto la pioggia e a volte il gelo.

Ha visto i primi uomini che costruivano i nuraghi ... forse avrà respirato i fumi del Vesuvio che sotterrò Pompei ... nella sua lunga vita è depositata tutta la storia del mediterraneo, la storia di tutti noi ...

Si trova in Sardegna, a Luras, in provincia di Olbia-Tempio Pausania, a un centinaio di metri dalla chiesetta di Santu Baltulu e da tempi immemori ha sempre rappresentato una via di accesso a mondi sconosciuti, una porta che conduce oltre la storia presente per arrivare là dove solo l'immaginazione riesce ad arrivare.

Da bambini venivamo portati fin qui a visitare "S'ozzastru", come viene chiamato localmente, quasi che la sua vista rappresentasse una sorta di benedizione, un passaggio, un rito.

Da bambino, lo confesso, l'impressione non fu come quella che provo oggi, nel rivederlo ... forse perchè allora la nostra fantasia varcava qualsiasi confine, arrivando a immaginare ben altro.

Ma oggi, dall'alto della mia mezza età, un'età in cui so che la realtà è assai più limitata dell'immaginazione, questo gigante mi scuote dentro, mi mette in soggezione, e mi fa sembrare piccolo ogni problema, ogni dubbio, ogni paura ...

Lui è li e ancora per molto tempo ci sarà ... mentre di noi non resterà che polvere nel vento.

Saperlo vivere ancora dopo tanti anni, saperlo svegliarsi ogni mattina e addormentarsi ogni notte, col suo respiro lento e profondo, mi fa sembrare la natura come un qualcosa di incomprensibile, un qualcosa che noi, ancora, non abbiamo ben capito.


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Leggi anche: http://it.wikipedia.org/wiki/Castagno_dei_Cento_Cavalli

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