martedì 21 gennaio 2020

RENZI E I MORTI DEL MORANDI. - Viviana Vivarelli.

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Dal rapporto annuale di «Time to care» di Oxfam, risulta che negli ultimi anni la ricchezza dei più ricchi del mondo è enormemente aumentata a scapito dei più poveri la cui miseria è enormemente aumentata. Poco più di 2.000 miliardari hanno una ricchezza superiore al patrimonio di 4,6 miliardi di persone, mentre alla metà più povera della popolazione resta meno dell’1%. Questo non si deve solo alla loro abilità negli affari, ma anche, purtroppo, a politiche scellerate che fanno dei Governi non i tutori dei cittadini ma i complici dei più ricchi.
Nel nostro Paese la disuguaglianza è la più accentuata d'Europa grazie alla politica corrotta e criminale di vari Governi che indifferentemente, da dx a sx, hanno penalizzato i più poveri e sono stati complici dei più ricchi. Ma il vertice di questa deriva iniqua è stato il Governo di Renzi, decisamente ultra liberista e amico di banche, grandi magnati e multinazionali e volto a ridurre i diritti sociali, del lavoro e della democrazia.
Il risultato di questa complicità dei politici più corrotti con i più ricchi del Paese è che 3 miliardari italiani (Ferrero, Del Vecchio e Pessina) possiedono quanto 6 milioni di italiani poveri. Al 14° posto di questa scala di Paperoni c'è la famiglia Benetton.
Nel 1950 fu costituita dall'IRI la Società Autostrade all'interno del piano di ricostruzione post bellica. Nel 1956 fu firmata la prima Convenzione tra ANAS e la Società Autostrade, che prevedeva che la Società Autostrade co-finanziasse con ANAS la costruzione e gestione dell'Autostrada del Sole Milano - Napoli, inaugurata nel 1964.
Nel 1999 l’Iri (Prodi) decise di privatizzare una serie di società tra cui autostrade.
I Benetton la acquistarono a debito con l'aiuto di Prodi, Draghi e D’Alema. Per i Benetton fu un affare d'oro e con un'abile operazione finanziaria l'acquisizione fu per loro a costo zero. Oltre a ciò fu concesso loro di aumentare a piacere i pedaggi ogni anno.
Ricordiamo che in Germania, Austria, Svezia e Regno Unito le autostrade sono dello Stato e sono gratuite, salvo i mezzi pesanti che sono rilevati dal satellite e pagano una quota annuale molto bassa (fino a 87 €. In Svizzera si paga un abbonamento annuo di circa € euro). In Spagna l'80% è gratuito. Ma l'Italia, grazie ai Benetton e al Pd, è tra i Paesi europei con i pedaggi più cari.
Oltre a ciò, mentre in tutti i Paesi che hanno privatizzato le autostrade è stata forte l'opera di controllo dello Stato, in Italia i vari Governi si sono totalmente disinteressati di garantire servizi efficienti e sicuri per il cittadino.
Per i Benetton la privatizzazione fu un vero colpo di fortuna, ma aumentarono altre-sì il patrimonio riducendo via via la manutenzione delle autostrade e aumentando i pedaggi fino alle esosità attuali che non rendono certo più facile la vita degli italiani né rendono più competitiva la nostra economia.
Così i Benetton, che erano partiti con una piccola macchina da maglieria 70 anni fa, sono arrivati al 14°posto tra i più ricchi d'Italia. Hanno più di 64.000 dipendenti, con un fatturato che nel 2017 ha avuto un utile netto di 234 milioni per un patrimonio netto consolidato di 16,7 miliardi. La loro società Atlantia che controlla Autostrade ha avuto un fatturato nel 2018 pari a 11 miliardi per un utile netto di 818 milioni.
Il 14 agosto 2018 il Ponte Morandi crolla facendo 39 morti ma i Benetton non fermano la festa di ferragosto che avevano organizzato coi loro amici a Cortina.
Dopo la tragedia si succedono le inchieste sullo stato di grave degrado di ponti e viadotti con pericolo di rovina. Il nostro patrimonio strutturale è vecchio e obsoleto e un ventennio di abbandono lo ha reso pericoloso e fa temere altre disgrazie. Oggi assistiamo ovunque a crolli e cedimenti. 20 ponti sono a rischio e 18 viadotti sono stati dichiarati pericolosi.
Documenti attestano che la pericolosità del Ponte Morandi era nota sia a Renzi che a Del Rio, i quali non fecero nulla. Già nel 2015 i tecnici dissero con un dossier di 546 pagine che il ponte Morandi era a rischio per un importante cedimento dei giunti e andava chiuso e ristrutturato. I ministri alle infrastrutture nel 2015 erano Lupi, Renzi e Del Rio e, se ci sono stati 49 morti, ciò si deve anche alla loro inettitudine.
A fronte di questa sciagura, i Benetton hanno contrapposto non segni di ravvedimento ma la richiesta esosa di risarcimenti per 23 miliardi per mancati guadagni nel caso che la conduzione delle autostrade passi ad Anas.
Il Governo Conte II ha emanato il decreto Milleproroghe che contiene norme sulla gestione delle autostrade e riduce le eventuali penali a carico dello Stato in caso di revoca della concessione, per cui Benetton non potrebbe usufruire di alcuna somma per mancati guadagni ma riceverebbe dallo Stato solo un rimborso per i lavori fatti (sempre che qualcuno non opponga la non retroattività della legge).
Ma ecco che ad opporsi è proprio Matteo Renzi, che vuole che l'emendamento in questione sia eliminato per favorire ancora una volta i Benetton. Fino all'ultimo Renzi dimostra di fregarsene dei morti.
Eppure ci sono prove evidenti dell'avarizia e dell'avidità dei Benetton: tra il 2009 e il 2018 Autostrade ha dimezzato gli investimenti e aumentato i dividendi così che ai soci andassero 6 miliardi, mentre solo 4 sono stati destinati alla manutenzione, in media 400 milioni l’anno.
Stando ai crolli e ai problemi di sicurezza emersi nell’ultimo anno e mezzo, appare evidente che i gestori non hanno fatto quanto era necessario, fregandosene della sicurezza della gente, ma hanno pensato solo ad aumentare i loro guadagni. E, nel periodo 2000-2017 la spesa media annua cala ulteriormente a 270 milioni.
Malgrado queste evidenze criminali, Renzi ancora li difende.
Alla revoca ai Benetton contrappone l'insinuazione che essa farebbe scappare gli investitori esteri (!). Ma i viadotti che crollano no? Dice anche che una revoca farebbe aumentare la disoccupazione come se Anas non dovesse poi fare quella manutenzione che Autostrade invece non ha fatto!
Il programma di Renzi, totalmente aderente al turboliberismo della Troika prevedeva la graduale privatizzazione di tutti i servizi pubblici con azzeramento dello stato sociale. Ma il crollo del Ponte Morandi e la gestione scellerata dei Benetton hanno provato una volta di più che lo Stato italiano è stato totalmente incapace di controllare quanto aveva privatizzato.
E' stato anche per colpa di questa incuria che Autostrade ha accumulato enormi profitti, e i Governi che dovevano controllarla, in particolare quello di Renzi, non hanno fatto nulla per evitare la degradazione e la sciagura. Se Austrade di Atlantia si è comportata in modo criminale, la stessa responsabilità penale dovrebbe colpire chi doveva controllare per tutelare i cittadini e non lo ha fatto.
Malgrado quanto è successo, nessuno dei Benetton è sotto inchiesta. Renzi prende ancora il 4,5, l'inetto Del Rio è capogruppo Pd alla Camera. Tutto come se niente fosse.
Non solo nessuno ha il minimo rimorso per la tragedia ma hanno anche la faccia di voler difendere chi ci ha marciato.
Che ora Renzi si opponga alla revoca ai Benetton aggiunge crimine a crimine.
Qualunque problema si profili, Renzi sta sempre dalla parte del capitale e contro il cittadino. Qualunque cosa Renzi ha fatto, è stato un disastro quando non anche un crimine. Eppure qualcuno riesce ancora a dargli il 4,5% di preferenze.
Gli sciacalli non muoiono mai.

I reni e il fegato di Marian Rosca, camionista romeno di 36 anni, morto a Genova il 18 agosto per le ferite riportate nel crollo del Ponte Morandi, hanno ridato la vita a tre persone.
Ripartiamo da qui.


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