Tra gli indagati nell'operazione della guardia di finanza figura un dirigente responsabile degli 'impianti di segnalamento e automazione' delle linee metropolitane. Il sindaco Sala: "Ora provvedimenti immediati da Atm".
Tredici persone sono state arrestate dal Nucleo di polizia economico finanziaria della guardia di finanza di Milano nell'ambito di un'inchiesta su presunte tangenti e appalti truccati relativi alle forniture per le metropolitane milanesi. Dodici, tra cui alcuni imprenditori, sono finite in carcere mentre un'altra persona è stata messa ai domiciliari. Al centro dell'indagine ci sono 8 appalti da 150 milioni di euro, mentre risultano indagate 30 persone fisiche e otto società tra cui Siemens Mobility, Alstom Ferroviaria, Ceit e Engineering Informatica. Tra gli arrestati figurano due funzionari Atm, Stefano Crippa e Paolo Bellini, dirigente dell'Atm (società municipalizzata del Comune di Milano) responsabile degli 'impianti di segnalamento e automazione' delle linee metropolitane, due manager di Alstom Ferroviaria e uno di Siemens Mobility.
Le accuse.
Le accuse, a vario titolo, sono di associazione per delinquere, corruzione, turbativa d'asta, peculato, abuso d'ufficio. Il dirigente Atm, ritenuto pubblico ufficiale, secondo l'accusa avrebbe incassato o pattuito presunte mazzette per 125mila euro tra ottobre del 2018 e luglio del 2019.
Tra gli appalti al centro dell'inchiesta, uno sulla manutenzione di impianti di telecomunicazione della linea 5 della metropolitana milanese e uno sui sistemi di segnalazione automatica della linea 2. Sono in corso perquisizioni in altre città d'Italia nelle sedi delle otto società indagate, oltre che in quelle Atm, a Cascina Gobba e in Viale Zara. L'inchiesta coordinata dal procuratore aggiunto Maurizio Romanelli e dal pm Giovanni Polizzi ha portato all'ordinanza cautelare firmata dal gip Lorenza Pasquinelli.
Indagini anche su appalto per sistema frenate d'emergenza su M1.
Durante le indagini sono stati anche "raccolti elementi" su un "episodio di corruzione" del 2006 per "l'assegnazione dell'appalto relativo al sistema di segnalamento" della linea M1, "nel cui contesto sono emerse le recenti criticità (frenate brusche d'emergenza)". In Procura a Milano, infatti, sono aperte anche indagini sulle brusche frenate (FOTO) con feriti che si sono ripetute per mesi. Del sistema di sicurezza se ne occupa Alstom, società finita ora indagata nell'inchiesta sugli appalti.
Le intercettazioni: "Ho un lavoretto da 18 milioni".
"Adesso c'è l'altra gara importante di 18 milioni, e questo sarebbe un bel lavoretto da fare, è l'installazione delle colonnine elettriche per gli autobus in tutti i depositi". Così in un'intercettazione parlava Paolo Bellini, il dirigente dell'Atm finito in carcere oggi. Lo si legge nell'ordinanza di custodia cautelare di oltre 400 pagine nella quale il gip parla esplicitamente di "metodo Bellini" sugli appalti.
"C'è da chiudere la banchina e siccome non c'è da recuperare niente gli ho detto: con fiamma ossidrica e flessibile, due settimane, smantelliamo una banchina". In questo modo, intercettato nel marzo 2019, Paolo Bellini si interessava anche dell'esecuzione di lavori per la "eliminazione delle porte di banchina", da affidare ad una società a lui riconducibile, per il problema delle "frenate".
Bellini inoltre avrebbe proposto all'amministratore di una società coinvolta nelle gare truccate di falsificare "la stampigliatura di un cavo" con caratteristiche diverse da quelle "richieste da Atm". Lo scrive il gip spiegando che per il dirigente, come emerge dalle intercettazioni, la "posa del cavo 'sbagliato'" sarebbe "sicuramente passata inosservata" salvo un incidente. "Un incendio, un cortocircuito ... per arrivare a quello deve bruciare la galleria", diceva l'uomo intercettato.
Negli ultimi 2 anni influenzate tutte le gare pubbliche.
Intercettazioni, come scrive il gip di Milano Lorenza Pasquinelli, che dimostrano "il livello di spregiudicatezza raggiunto da Bellini" che ha proposto a Piergiorgio Colombo, amministratore della Gilc impianti srl, una delle società che avrebbe ottenuto gli appalti grazie al "metodo Bellini", di falsificare "la stampigliatura di un cavo" per "occultare" all'Atm che "il prodotto fornito non corrispondeva a quello da contratto". Solo se ci fosse stato un incidente, come emerge dalle intercettazioni, per Bellini il "magistrato" avrebbe potuto prendere "il c.... di pezzo di cavo" e far fare "un'analisi chimica, tecnica". Per il giudice "l'imponente mole di elementi acquisiti descrive un fenomeno criminale in essere da ben più tempo rispetto all'inizio" delle indagini. Bellini avrebbe creato, infatti, una delle sue società, la Ivm, con la quale si inseriva "privatamente negli appalti" pubblici, già "circa 10 anni fa". Emergono, poi, elementi già del 2006 sulla gara per la "manutenzione del segnalamento" della linea M1, la "procedura gemella", scrive il gip, "a quella per la M2", ossia sul problema delle frenate, "oggetto di alcune delle attuali contestazioni". Dalle intercettazioni, aggiunge il gip, viene fuori che nemmeno "una procedura di gara pubblica negli ultimi 2 anni circa" si è salvata dal condizionamento, "più o meno penetrante", dell'intervento "abusivo di Bellini.”
Il procuratore Greco: "Metodica alterazione di gare".
Le indagini "hanno accertato l'esistenza di un sistema di metodica alterazione di gare ad evidenza pubblica indette da Atm spa gravitante attorno alla figura" di Bellini, "pubblico ufficiale con il ruolo di Responsabile dell'Unità amministrativa complessa sugli impianti di segnalamento e automazione delle linee metropolitane 1, 2, 3 e 5", e "alle società Ivm srl e Mad System srl", create dal dirigente per "interferire" negli appalti. Lo spiega il procuratore di Milano Francesco Greco.
Il "metodo" dell'associazione per delinquere, spiega ancora Greco, consisteva "nell'offrire alle imprese interessate a partecipare alle gare" la "consulenza del pubblico ufficiale", il dirigente indagato, che avveniva "sotto forma di fornitura di materiale e informazioni privilegiate, trafugate dalla stazione appaltante". Alle imprese sarebbe anche stata garantita la "possibilità di sopralluoghi riservati e perfino la supervisione e correzione delle bozze di offerta, sino all'indicazione precisa delle percentuali di ribasso da offrire ad Atm", che è "parte lesa", per prevalere sulle concorrenti. In cambio il dirigente avrebbe incassato tangenti "proporzionali al valore dell'appalto e cadenzate mensilmente". In più le imprese vincitrici delle gare dovevano "coinvolgere nell'esecuzione delle opere", come subappaltatori, le società Ivm e Mad System o altre imprese con cui l'uomo "concordava" le mazzette.
"Assunzioni pilotate."
Il dirigente Atm avrebbe anche pilotato "alcune procedure di assunzione di personale nell'azienda di proprietà comunale, favorendo soggetti privi delle necessarie professionalità e competenze, ma legati alle imprese che lo remuneravano illecitamente, e quindi inseriti nel gruppo di lavoro alla sue dipendenze, garantendogli così l'assoluta riservatezza nelle gestione illecita della fase esecutiva dei lavori", spiega ancora il procuratore Francesco Greco. Sono stati ricostruiti "decine di episodi corruttivi e di turbativa d'asta" in particolare su appalti "per l'innovazione e la manutenzione" delle linee metropolitane. Tra indagati e arrestati, spiega Greco, "spiccano in particolare gli esponente di Siemens Mobility spa, Alstom Ferroviaria spa, Engineering informatica spa, Ceit spa, Gilc impianti civili srl e Ctf impianti srl", tutte società indagate per la legge sulla responsabilità amministrativa, assieme alle due riferibili al dirigente Atm che, oltre a 125mila euro di tangenti, tra promesse e versate, avrebbe ottenuto anche "prestazioni di servizi e benefit" e "l'acquisizione di rilevanti subappalti" per le sue due aziende.
Il sindaco Sala: "Ora provvedimenti immediati da Atm."
"Atm è un'eccellenza milanese e il suo lavoro non deve e non sarà infangato dalle malefatte di pochi. Ovviamente mi aspetto provvedimenti immediati da parte dell'azienda nei confronti di chi è stato coinvolto nei procedimenti giudiziari e una seria verifica dei processi aziendali". Così il sindaco di Milano, Giuseppe Sala. "E' sconfortante scoprire che mentre tutti si impegnano e lavorano per il bene della comunità, qualche disonesto mette a repentaglio il lavoro fatto da una intera azienda", ha dichiarato. “Ho chiesto ad Atm - ha fatto sapere Sala - di prendere provvedimenti rapidi, queste persone devono essere allontanate, licenziate, quello che si può fare. Se le cose stanno così la giustizia intervenga rapidamente e le pene siano anche esemplari. Non me l'aspettavo e ho dentro tantissima rabbia perché tanti stanno facendo la loro parte in questo momento di difficoltà e due funzionari ti mettono in croce - ha aggiunto. È la dimostrazione che bastano due funzionari infedeli, ancora oggi per regole o per la mancanza di controlli, per gettare una macchia" sulla città "e questo non va bene”, ha concluso.
La nota di Atm.
In relazione "all’accesso della guardia di finanza di Milano alle sedi di ATM , al fine di acquisire documentazione e informazioni inerenti un’indagine in corso nei confronti, tra l’altro, di due funzionari ATM, Paolo Bellini e Stefano Crippa", l’azienda ha fatto sapere in una nota di aver "sin da subito prestato la propria fattiva collaborazione alle Autorità inquirenti anche al fine di determinare al più presto gli elementi relativi alle responsabilità dei soggetti indagati e assumere tutti i conseguenti provvedimenti a riguardo. L’Azienda - si sottolinea nella nota - è del tutto estranea ai fatti contestati, attribuiti ai singoli soggetti che, a quanto si apprende, avrebbero agito autonomamente in violazione del Codice Etico di ATM ancor prima che in violazione delle norme di legge. Di conseguenza, ATM ha già dato incarico ai propri legali al fine di tutelare l’Azienda in tutte le sedi opportune".
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