domenica 6 settembre 2020

Rita Stilli - Insegnanti, scuole, bambini.

La scuola cambia: banchi singoli e turni. Cosa pensano i ragazzi? Le voci  per ANSA LIFESTYLE - Teen - ANSA.it

Domani molti bambini ricominceranno la loro strada verso la crescita, la conoscenza, la consapevolezza. 
Ma se sulla loro strada troveranno insegnanti furiosi, confusi, che scendono in piazza per esigere l'impossibile, che temono e tremano al pensiero del ritorno in classe, beh... allora questi bambini sarebbe meglio che restassero a casa. 
Già, a sentire, attraverso un monitor di un computer, la voce della maestra che dice che gli mancano tanto... che si commuove, ecc... Almeno, questi bambini, crederanno di essere amati dai loro insegnanti, e li ameranno. 
Amore non meritato, per molti, che protestano, che gridano, che invocano sicurezze che non possono concretizzarsi in certezze. E che loro stessi, riempiendo le piazze, facilitano la proliferazione di quel virus che tanto temono, al contrario dei bambini, che l'hanno affrontato e l'affrontano da piccole donne e piccoli uomini, non coraggiosi, ma consapevoli, responsabili, e attenti. 
A quegli insegnanti che si sono presi anni sabbatici, con la scusa che nella scuola c'è troppa confusione, che le cose non sono chiare, che che che... 
Avete paura, ebbene, ammettetelo, sarebbe segno di coraggio, di lealtà, e forse d'insegnamento, trasversale, per i vostri studenti che preferite lasciare allo sbando. 
Se anche gli insegnanti dei vostri figli, a loro volta, vi seguono in questa via, io mi sento di dire che non la Scuola, non le scuole, ma chi dovrebbe farla, ha le colpe più gravi dell'inadeguatezza della nostra pubblica e non istruzione!
Smettetela di insegnare ai vostri studenti di pretendere, anche quando non si può, ma se avete una soluzione perfetta, in tasca, tiratela fuori. Ma che vada bene per tutti, e per tutti, intendo soprattutto i bambini. Sinceramente, dei problemi dei genitori, mi importa fino ad un certo punto, visto che hanno passato le vacanze estive tranquillamente sulle spiagge, assembrati, incoscienti. E non vi lamentate per una mascherina, quando poi, nell'inverno, coprite i volti dei vostri bambini, pur di portarli fuori per i vostri comodi, con sciarpe e paracolli da soffocare. O dentro passeggini ricoperti di cellophane, impacchettati, sottovuoto. Fatela finita, il problema, per usare un eufemismo, c'è, e ci sarà ancora per molto. Ma risolverlo con la fuga o con la protesta sterile, con la critica da bar-sport, non serve a niente, anzi, danneggia. Lasciate fare ai bambini, chiedete la loro opinione, informateli, parlategli, fateli sentire partecipi della rinascita, perché saranno loro, a decretare o no, la fine di questa pandemia. E credetemi, a loro, della mascherina, non importa proprio nulla. Si divertiranno a portarla, a cambiarla, a personalizzarla, a renderla un accessorio necessario. Più, molto di più, del cellulare!


Rita Stilli su fb del 6 sett. alle h.12 circa.

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