L’indagine dei medici tedeschi, riferisce la Deutsche Welle, avrebbe mostrato come il vaccino abbia causato una rara trombosi cerebrale in un ristretto numero di pazienti. E questo significa che è possibile offrire un trattamento mirato a coloro che soffrono di una coagulazione simile, utilizzando un farmaco molto comune.
In attesa che si completino ulteriori verifiche dell’Agenzia europea del farmaco (Ema) i ricercatori dell’ospedale universitario di Greifswald, in Germania, hanno annunciato di aver scoperto la causa dei coaguli di sangue riscontrati in un piccolo numero di destinatari del vaccino AstraZeneca. In questo modo, hanno spiegato, ora è possibile utilizzare un trattamento mirato.
“Il vaccino Astrazeneca è sicuro ed efficace”, i benefici “sono superiori ai rischi” e non può essere associato “a un incremento del rischio di trombosi“ ha dichiarato Ema attraverso la direttrice e gli esperti nella conferenza stampa di ieri. Non è escluso, però, che ci sia un legame con alcuni “casi più rari“, su cui verranno fatti “ulteriori approfondimenti”. Di conseguenza, “il foglietto illustrativo del farmaco deve essere aggiornato”. L’alert era partito dopo che il Paul Ehrlich Institut aveva accertato in Germania sette casi sospetti di rara trombosi del seno venoso cerebrale associata a carenza di piastrine. La Commissione di farmacovigilanza dell’Ema ha analizzato per giorni i dati e le informazioni provenienti dalle Agenzie nazionali del farmaco degli Stati membri, comprese le autopsie relative ad alcuni decessi, e si è confrontata anche con le autorità britanniche (dove sono già stati vaccinati con Astrazeneca oltre 11 milioni di cittadini), arrivando a un complessivo via libera. Nel giro di pochi minuti il governo italiano aveva quindi annunciato che le iniezioni sarebbero riprese oggi, mentre in Francia sono ripartite giovedì.
L’indagine dei medici tedeschi, riferisce l’emittente pubblica tedesca Deutsche Welle, avrebbe mostrato come il vaccino abbia causato una rara trombosi cerebrale in un ristretto numero di pazienti. E questo significa che è possibile offrire un trattamento mirato a coloro che soffrono di una coagulazione simile, utilizzando un farmaco molto comune. I ricercatori hanno sottolineato che il trattamento sarebbe possibile solo nei pazienti in cui compaiono coaguli di sangue, piuttosto che come trattamento preventivo. Per quanto riguarda i sintomi come mal di testa continuo, vertigini o disturbi della vista che durano più di tre giorni dopo la vaccinazione, sono richiesti ulteriori controlli medici, ha spiegato l’Associazione di ricerca tedesca per la trombosi e l’emostasi. La scoperta dei ricercatori di Greifswald è frutto della collaborazione con l’autorità sanitaria statale dell’Istituto Paul Ehrlich e medici austriaci. Nei giorni scorsi, in Austria, un’infermiera è morta di trombosi cerebrale dopo essere stata vaccinata con AstraZeneca. I risultati di Greifswald non sono stati ancora pubblicati su una rivista scientifica e quindi non sono stati esaminati da esperti indipendenti. L’Istituto tedesco Paul-Ehrlich sta ora esaminando il lavoro degli scienziati. Le informazioni sono state condivise con gli ospedali di tutta Europa.
Il Fatto Quotidiano
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