domenica 9 maggio 2021

Vaccino Covid, le regioni del Nord chiedono le dosi di AstraZeneca ferme al Sud, dal governo no alla redistribuzione. - Fabio Savelli

 

Dalla vaccinazione a sportello di Puglia e Basilicata agli Astra-day di Campania e Sicilia: il tentativo di ridurre la diffidenza con l’incentivo di anticipare i tempi. La pressione delle regioni del nord come Lombardia e Piemonte per redistribuire le dosi.

L’hanno chiamata «Astranight» anche per dare un po’ di colore in queste notti di coprifuoco. A Matera — dalle 22 alle 6 di questa mattina — c’era un motivo valido per uscire di casa per tutti coloro tra i 60 e i 79 anni: la somministrazione del siero della multinazionale anglo-svedese che in Basilicata nell’ultimo mese è andata un po’ a singhiozzo visto che il 46% delle dosi è ancora in frigorifero. È la vaccinazione a sportello: senza prenotazione e in ordine di tempo. I primi 750 in ordine di arrivo si sono assicurati ieri il vaccino riducendo le scorte accumulate. In Puglia lo hanno fatto il 16 aprile davanti al centro commerciale «Porte dello Jonio» a Taranto. Si resta in auto e si attende la puntura fino ad esaurimento delle dosi, modello già usato per i tamponi Covid.

Il caso Campania.

La regione guidata da Michele Emiliano non a caso ha un sovra-utilizzodi AstraZeneca rispetto ad altre regioni: congelate solo il 19% delle fiale, necessario per i richiami al personale scolastico e sanitario. In Campania Vincenzo De Luca — preoccupato per lo scetticismo collettivo — ha rotto gli indugi sulle età facendo inalberare la struttura commissariale guidata dal generale Francesco Figliuolo. A Marcianise sono stati vaccinati il 3 maggio con Vaxzrevia 2.500 giovani tra i 18 e i 30 anni. Martedì stesso schema: altro «astra-day» a Caserta. 


In Lombardia, Veneto, Emilia Romagna, Piemonte.


È l’incentivo temporale soprattutto nelle regioni in cui AstraZeneca è vista con sospetto nonostante i dati di farmaco-vigilanza smentiscano totalmente la fondatezza del ragionamento. Siccome gli anziani preferiscono i farmaci a Rna messaggero le dosi Vaxzrevia si accumulano e serve dare una spinta inoculando per prima chi dovrebbe attendere ancora un po’. In Lombardia però non serve alcun supporto. È stata fatta un’opera di educazione collettiva al farmaco da parte degli operatori sanitari che ha smontato qualunque resistenza. Lo stesso è avvenuto in Veneto, Emilia Romagna e Piemonte. Non a caso le regioni più colpite — in termini di decessi ed ospedalizzazioni — dalla pandemia.


Il «federalismo vaccinale».


Per questo si sta creando un fronte del nord a cui si è accodato ieri anche il presidente della regione Piemonte, Alberto Cirio, che chiede al commissario Figliuolo di aprire la breccia re-distribuendo le dosi ferme in Sicilia, Campania e Calabria. È l’ennesimo tentativo di federalismo vaccinale che però il governo contrasta, consapevole che le proiezioni sulle forniture delle case farmaceutiche da qui ai prossimi mesi permettono di respirare.


Ancora da vaccinare 560mila over80.


La corsa alle somministrazioni però è inevitabile:la curva dei contagi sta scendendo anche per l’effetto vaccino ed è evidente la competizione delle regioni sulle somministrazioni che sta alzando il dato delle punture: nell’ultima settimana 3.200.944 punture, poco al di sotto delle 500mila giornaliere anche per l’effetto week-end che abbassa i numeri. Restano però da coprire ancora oltre 560mila over 80 e almeno un milione e mezzo di over 70. Ieri 10.167 casi Covid (per un totale di 4.102.921), Il tasso di positività è al 3%, 224 decessi (122.694 vittime da febbraio 2020). I posti occupati in terapia intensiva sono 2.211 (42 in meno di ieri).


CorriereDellaSera

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