Che il Matteo minor, ormai ridotto politicamente all’accattonaggio, si eserciti nella disciplina olimpica dell’estate – affamare gli affamati – per strappare un primato almeno lì, è comprensibile: gli elettori non sono più un suo problema, gliene basta uno a Riyad. Ciò che stupisce è che ad accanirsi sui 3,6 milioni di percettori del Reddito di cittadinanza per levargli pure quei 580 euro medi al mese sia il Matteo maior. Reduce dai trionfi di Durigon e scavalcato dalla Meloni, che alle Amministrative ne farà polpette, Salvini potrebbe rivendicare il voto della Lega al Rdc voluto dai 5Stelle nel 2018, quando anche il Pd lo contrastava. E sperare che qualcuno dei poveri usciti dalla miseria più nera si ricordi di lui nelle urne. Invece si impegna allo spasimo per regalarli tutti a Conte. Parliamo di un esercito di emarginati sociali e politici che hanno cose più serie a cui pensare che votare. Ma che ora, additati ogni giorno dai due Matteo come truffatori e fannulloni da divano, potrebbero trascinarsi alle urne per difendere chi li tratta da esseri umani con la loro dignità e da cittadini con i loro diritti. Il tutto per 7-8 miliardi l’anno: una goccia nel mare della spesa pubblica, quasi tutta riservata ai ricconi. Tipo i signori di Confindustria, seduti su 120 miliardi di sussidi da Covid.
Il Sole 24 Ore scrive, restando serio, che i poveri “imprenditori in crisi di organico” sono ora costretti a “pagare di più il personale”: han dovuto financo rinunciare alla pretesa di far lavorare la gente per meno di 580 euro al mese. Il che, in un Paese decente, sarebbe considerato non una magagna, ma un successo del Rdc. Mai, nemmeno per le leggi vergogna di B., s’era registrato un simile attacco concentrico di fake news e frasi fatte. Tipo che il Rdc non dà lavoro (oh bella: se ci fosse lavoro per tutti, nessuno avrebbe bisogno del Rdc) o che lo prendono finti poveri e lavoratori in nero (che infatti vengono scoperti e denunciati, ma esistono in tutte le misure di Welfare e nessuno pensa di abolire i semafori perché c’è chi passa col rosso); o che frena i disoccupati dal cercare lavoro (bugia smentita da tutti i dati ufficiali). Nessuno dice che le Regioni hanno intascato 1 miliardo per navigtor e centri per l’impiego, salvo poi boicottarli. E che a ottobre 2020, malgrado la pandemia, in meno di un anno e mezzo di Rdc 350mila beneficiari avevano già firmato almeno un contratto: il 32% su 1,1 milioni tenuti al Patto per il lavoro. Gli altri 2,5 sono minorenni o inabili o anziani. Ma forse le nostre Marie Antoniette vogliono mandare a lavorare i minori, gli invalidi e i nonnetti: da loro c’è da aspettarsi questo e altro.
ILFQ
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