lunedì 31 gennaio 2022

Piccola premessa. - Orso Grigio

 

A chi mi rimprovera di parlare male dei 5S, oltre a rispondere molto pacatamente che parlo di quello che voglio e come voglio, e questo non servirebbe nemmeno ribadirlo, dico però che lo faccio perché li ho votati, pure convintamente, ritenendo, come un’altra decina di milioni di elettori, che il Movimento fosse la sola speranza per uscire dalla fogna dove ci avevano trascinato il berlusconismo e tutto il resto del revisionismo liberista di questi decenni di merda.
E avendoli votati ho dei diritti, chiedo risposte ai miei dubbi. Pretendo lealtà.
Si cresce con le critiche e quando serve pure con qualche ceffone, non solo con le carezze.

Sapete della mia stima per Conte. E’ bella persona, non ho nemmeno un dubbio, ma non basta per guidare un partito allo sbando come il Movimento. Soprattutto se non si hanno il coraggio o la capacità di affrontare fino in fondo certe ambiguità e di fare quello che servirebbe. Per esempio mandare in culo Di Maio, ormai diventato il prototipo perfetto di democristiano del terzo millennio. E mandarci anche Grillo, che continua a fare l’orsetto del Luna Park e a prendere pallate da chiunque.

Fra le mille dichiarazioni, inutili e ipocrite, di queste ore ce n’è una dove il Presidente dei 5S ci informa che con Di Maio verrà il tempo dei chiarimenti.
E quando, di grazia? Quando sarebbe il tempo dei chiarimenti? Cosa cazzo deve ancora succedere in questo smembramento dell’unica possibilità di cambiamento che avevamo?
Il tempo è adesso. Le cose non accadono da sole, ci vuole un’azione forte, una scossa, una scelta decisiva.
Ci vogliono i calci in culo, i pugni sul tavolo e le porte sbattute.
E ci vogliono adesso!

Conte esca dal Movimento. Li lasci lì dentro, da soli, a dissolversi nel niente, tanto in questo momento lui è solo il paravento dell’ambizione di Di Maio. E' il suo alibi.
Gli altri scelgano da quale parte stare, e chi vuole potrà seguirlo, se non è del tutto terrorizzato dal perdere quegli immeritatissimi denari.
E si ricominci da qui, con chi ci sta.

Ormai è del tutto evidente che di quelle due belle persone che fecero la campagna elettorale con lo scooter e nelle quali abbiamo creduto in tanti, quello giusto era l’altro che, condivisibile o meno, ha sempre dato un senso a parole come lealtà, coraggio, passione e coerenza.
Quanti altri ne conoscete così? 

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