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mercoledì 29 maggio 2024

L’ortaggio che previene il diabete, le malattie dei reni e l’asma.

 

Ha tanti nomi diversi, ed è una fonte ricchissima di benefici: l’ocra, conosciuta anche come gombo, è un ortaggio di origine tropicale molto usato nella medicina tradizionale. Contiene un alto contenuto di vitamine C, K, A e minerali, ma anche antiossidanti come catechine, rutine e quercetina.

L’ocra contiene fibra, che aiuta a favorire la digestione e a regolare i livelli di zuccheri nel sangue. Essendo ricco di beta-carotene, questo ortaggio aiuta a prevenire malattie degli occhi come glaucomi e cataratte.

La vitamina K, invece, aiuta a rinforzare le ossa e ad evitare l’osteoporosi. L’ocra è ottima anche per prevenire malattie respiratorie come asma, bronchite e polmonite.

Inoltre, contribuisce ad abbassare il colesterolo cattivo, è ricca di ferro e può combattere efficacemente la stitichezza.

Per godere dei benefici dell’ocra, taglia l’estremità dell’ortaggio ed effettua varie incisioni lungo tutta la sua superficie. Immergilo in un bicchiere pieno d’acqua e lascialo tutta la notte. Bevi il giorno dopo prima di fare colazione.

https://www.rimedio-naturale.it/lortaggio-che-tratta-il-diabete-le-malattie-dei-reni-e-lasma.html?fbclid=IwZXh0bgNhZW0CMTEAAR3WMSBk_0fCUUiRirgvhsOuG090np0cLxFRuBSOflfqaJkeGLfDXxxKmhM_aem_AbWxT90SsUNU0HK7K_ednWR2vigENO7BJDs-z1ZWvdAqSs8aDImYxKmY_kfFmSUDYmZw5FkuRzOiCRHLHg8aeFOz

https://www.fruttaweb.com/consigli/gombo-okra-proprieta-trovarlo-usarlo-cucina/#:~:text=Possiamo%20trovare%20il%20Gombo%20in,costano%2012.99%20%E2%82%AC%20Iva%20inclusa!

sabato 3 gennaio 2015

Topinambur, l’alimento che combatte il diabete.



Il topinambur, Helianthus tuberosus, è un tubero dal sapore di carciofo e dall’aspetto molto simile a quello delle patate e svolge varie azioni che portano benefici al nostro organismo. Oltre a riequilibrare la flora intestinale e ridurre la formazione di gas, il topinambur è anche in grado di contrastare il diabete, come dimostrato da vari studi. Leggiamo sul Corriere.it:
è conosciuto anche come “patata americana” o “tartufo di canna”. Ha un sapore molto gradevole, simile al carciofo, con una consistenza croccante. Ha un elevato contenuto di inulina, un polisaccaride che viene assorbito solo in piccole quantità dal nostro organismo, dotato di varie azioni positive soprattutto nel riequilibrare la flora batterica intestinale e ridurre la formazione di gas. E’ una fibra alimentare e come tutte le fibre è molto indicato nella dieta delle persone affette da diabete perchè rallenta l’assorbimento degli zuccheri, abbassando il picco di glucoso nel sangue dopo i pasti. Riduce anche l’assorbimento del colesterolo. L’assunzione di acqua in abbondanza unendosi a questo polisaccaride aumenta il senso di sazietà, spingendo quindi a mangiare meno. Oltre al topinanbur tutte le verdure devono essere assunte in abbondanza, non solo per l’elevato contenuto di vitamine, ma perchè hanno un basso contenuto calorico, danno sazietà e per il loro contenuto di fibre riducono l’assorbimento degli zuccheri, permettendo di limitare le escursioni della glicemia dopo il pasto“.
Il topinambur può essere cucinato in vari modi, potete fare delle chips, o della crema, oppure può essere impiegato nella preparazione di risotti, come quello che vi riportiamo di seguito:
Risotto con Topinambur: ingredienti
risotto-topinambur
280 g di riso
500 g di topinambur
2 cucchiai di vino bianco secco
q.b. di sale
q.b. di pepe
1 ciuffo di Prezzemolo
600 ml di brodo vegetale
30 g di pecorino
1 cucchiaio di olio extravergine d’oliva
Preparazione
1) Lavare, spazzolare e pulire i topinambur come riportato su QUESTO VIDEO.
2) Tagliare i topinambur a cubetti e, man mano che si preparano, tuffarli in una soluzione di acqua e succo di limone per prevenire l’ossidazione.
3) Scaldare una casseruola, dunque aggiungere un filo d’olio e far rosolare i dadini di topinambur, ben scolati dall’acqua di ammollo.
4) Salare e pepare a piacere, dunque sfumare con un po’ di vino bianco secco, mantenendo una fiamma sostenuta per favorire l’evaporazione dell’alcool. Abbassare la fiamma, coprire la pentola con il coperchio e far cuocere dolcemente per 10-15 minuti, mescolando spesso. Se necessario, aggiungere un po’ di acqua calda o di brodo vegetale durante la cottura.
5) Nel frattempo, portare ad ebollizione il brodo vegetale.
6) Quando i topinambur sono pronti, alzare la fiamma, unire il riso e tostarlo per alcuni minuti.
7) Una volta tostato, aggiungere un paio di mestoli di brodo bollente e mescolare. Continuare in questo modo, idratando il riso spesso ma poco per volta, per 12-15 minuti o fino a quando il risotto sarà morbido e cremoso. Per la cottura ideale, rispettare i tempi suggeriti in confezione.
8) Pochi minuti prima del termine della cottura, togliere il coperchio, alzare la fiamma per far asciugare il liquido in eccesso ed insaporire con una grattugiata di pecorino romano. Spegnere il fuoco ed aromatizzare con prezzemolo fresco e pepe macinato al momento.
9) Servire subito

martedì 29 luglio 2014

I pistacchi? Aiutano a combattere il diabete.


Pistacchi contro diabete di tipo 2: arrivano nuove conferme dall’EuropeanCongress on Obesity che si è tenuto a Sofia, in Bulgaria, dal 28 al 31 Maggio. Una ricerca presentata nel corso del convegno e promossa da American Pistachio Growers, l’associazione che rappresenta i coltivatori di pistacchio USA, suggerisce che il consumo di pistacchi potrebbe migliorare la resistenza all'insulina e quindi proteggere contro il diabete di tipo 2. Lo studio è stato condotto dalla Dott.ssa Mònica Bulló , Human Nutrition Unit, Faculty of Medicine and Health Sciences, Pere Virgili Institute for Investigating Health, Rovira i Virgili University, Reus, Spain, e dai suoi colleghi.
“Questa ricerca costituisce un’ulteriore e utile indicazione di come i pistacchi possano inserirsi vantaggiosamente nell’alimentazione quotidiana.” – afferma il professor Giorgio Doneganipresidente della Fondazione Italiana per l’Educazione Alimentare – “Non soltanto per i conosciuti effetti antiossidanti e protettivi verso le malattie cardiocircolatorie, ma anche per la prevenzione di una patologia in preoccupante crescita come il diabete, spesso associata a uno stile di vita poco sano, sia per quanto riguarda l’alimentazione sia per ciò che concerne la scarsa attività fisica.“
Il consumo di frutta secca a guscio avrebbe così un effetto benefico su patologie come il diabete di tipo 2 e le malattie cardiovascolari. La frutta secca a guscio è infatti ricca di acidi grassi insaturi che sono stati associati a un minor rischio di malattie croniche, come i disturbi cardiovascolari. Inoltre, contiene altri composti bioattivi con proprietà anti-infiammatorie e antiossidanti che sono benefici per la salute.
Alcune evidenze ad oggi suggeriscono che il consumo di pistacchi può migliorare il metabolismo del glucosio, ma non ci sono studi che al momento valutino l'effetto della frutta secca a guscio sulla progressione del prediabete, uno dei fattori di rischio per lo sviluppo di diabete vero e proprio. In questo studio, i ricercatori avevano lo scopo di valutare l'effetto del consumo frequente di pistacchi sul metabolismo del glucosio e la resistenza all’insulina nei soggetti pre-diabetici.
Afferma la dott.ssa Bullò : "La nostra ricerca suggerisce che il consumo regolare di pistacchi ha un effetto importante nel ridurre l’insulina e il glucosio, e potrebbe anche aiutare a contrastare alcune conseguenze metaboliche negative del pre-diabete".
Lo studio 
54 persone sono state destinate a seguire per 4 mesi una dieta di controllo (CD) o una dieta ricca di pistacchi (PD, con 57g di pistacchi al giorno). Lo studio ha previsto 4 mesi di intervento per ciascuna dieta, con un periodo di riposo di due settimane: i partecipanti sono stati sottoposti a una delle due diete CD o PD per quattro mesi, con una pausa di due settimane, per poi sperimentare l’altra nei  4 mesi successivi. Le diete sono state adeguate per calorie e non differivano nella quantità di acidi grassi saturi e colesterolo. All’inizio e mensilmente, sono stati valutati parametri come le misure corporee, la pressione arteriosa, le abitudini alimentari e l'attività fisica. I campioni di sangue sono stati raccolti prima, all'inizio e alla fine di ogni periodo di intervento.
I ricercatori hanno scoperto che non si sono verificate variazioni statisticamente significative nel BMI (indice di massa corporea) tra i periodi di osservazione. Il livello di glucosio a digiuno, l’insulina e i marcatori di insulino resistenza sono diminuiti  significativamente dopo la dieta con pistacchio rispetto alla dieta di controllo. Rispetto ai partecipanti al gruppo CD , quelli del gruppo PD hanno mostrato una non statisticamente significativa diminuzione dei valori dell'emoglobina glicosilata (HbA1c), e una più alta ma non significativa riduzione nei livelli di colesterolo cattivo LDL , che è  diventata però significativa quando alcuni partecipanti sono stati esclusi dalle analisi (5 partecipanti hanno abbandonato lo studio per motivi personali). Altri marker di rischio metabolico come fibrinogeno, GLP - 1, LDL ossidato e fattore  piastrinico hanno mostrato tutti una riduzione statisticamente significativa dopo la dieta con pistacchio rispetto alla dieta controllo.
Gli autori concludono: "Il consumo regolare di pistacchi potrebbe diminuire la resistenza all'insulina suggerendo un potenziale ruolo protettivo del pistacchio contro lo sviluppo del diabete di tipo 2 ."

martedì 25 marzo 2014

Procura apre inchiesta sul vaccino trivalente: "Sintomi autismo e diabete in due bimbi". - Giovanni Di Benedetto

Procura apre inchiesta sul vaccino trivalente: "Sintomi autismo e diabete in due bimbi"

Accertare l’esistenza di un nesso di causalità tra la somministrazione del vaccino pediatrico anti morbillo, parotite e rosolia e reazioni di tipo autistico o altro, come per esempio il diabete mellito. All’indomani della denuncia dei genitori di due minori ai quali è stata diagnosticata una sindrome autistica ad insorgenza post vaccinale la procura di Trani ha aperto un’inchiesta.

L’ipotesi contenuta nel fascicolo sulla scrivania del magistrato Michele Ruggiero è di lesioni colpose gravissime, al momento è a carico di ignoti. Ai carabinieri del Nas è stato chiesto così di acquisire il piano nazionale dei vaccini e il calendario delle vaccinazioni obbligatorie e facoltative per l’età evolutiva, di capire quale sia la composizione dell’antidoto, quali i suoi produttori, e accertare l’esistenza, in relazione agli ultimi 5 anni, di casi di patologie autistiche insorte dopo la somministrazione del medicinale. 

In ultimo gli investigatori dovranno verificare quali sono state le determinazioni assunte dal Ministero della Salute a seguito delle sentenze di condanne da parte di diversi tribunali in Italia che hanno riconosciuto il nesso di causalità. All’inizio del mese a Bisceglie alcuni genitori rappresentati dell’associazione Comilva Puglia sono stati convocati dai servizi sociali del comune di Bisceglie dopo aver deciso di non immunizzare i propri figli e la Asl ha segnalato la vicenda al tribunale dei minori di Bari.

Garattini: "Vecchia teoria, senza alcuna prova"
Ma per l'Oms. l'Organizzazione mondiale della sanità, non c'è un legame tra vaccini e autismo. Lo ha ribadito solo pochi mesi fa, nel settembre 2013, in un vademecum pubblicato sul suo sito. Già nel 2012 un'altra sentenza, del tribunale di Rimini, aveva condannato il ministero della Salute a risarcire una famiglia in cui un bimbo avrebbe sviluppato la malattia proprio a seguito dell'immunizzazione. Una correlazione, quella tra vaccinazioni e autismo o altre malattie, negata però dal mondo scientifico e dall'Oms: "I dati epidemiologici disponibili non mostrano nessuna evidenza di correlazione tra il vaccino trivalente per morbillo, rosolia e parotite e l'autismo, e lo stesso vale per ogni altro vaccino infantile - sottolinea l'Oms -. Studi commissionati dall'Oms hanno inoltre escluso ogni associazione con gli adiuvanti al mercurio usati in alcune formulazioni".

A suggerire un legame furono alcuni studi pubblicati dal medico inglese Andrew Wakefield nel 1998 su riviste come Lancet e il British Medical Journal, che indagini successive hanno dimostrato essere falsi, tanto da meritare il 'ritiro ufficialè da parte degli organi scientifici. Questi stessi studi sono i più citati dai vari movimenti contro i vaccini che proliferano soprattutto su Internet. Il vademecum dell'Oms rileva inoltre come la prevalenza della malattia sia di un caso ogni 160, parlando però più correttamente di 'disordini dello spettro autisticò per sottolineare che si tratta in realtà di una serie di malattie diverse. Ancora poco, conferma l'Oms, si sa delle cause, ma le evidenze scientifiche suggeriscono che vari fattori genetici e ambientali possono influire.

Anche i pediatri sulla linea dell'Oms. La "paura" di una correlazione tra il vaccino trivalente non obbligatorio contro morbillo, parotite e rosolia (Mpr) e l'insorgenza dell'autismo è "assolutamente immotivata". E' la posizione espressa dal presidente della Spcietà italiana di pediatria (Sip), Giovanni Corsello, dopo l'indagine avviata dalla procura di Trani. "Non c'è alcuna prova scientifica che metta in correlazione autismo e vaccinazioni. Studi sono stati fatti e altri studi sono in corso - spiega Corsello - e non hanno evidenziato alcun legame". Al contrario, sottolinea, "il fatto che alcuni diano come acquisita una correlazione che scientificamente non è provata rischia di ridurre le copertura vaccinali, con il pericolo concreto che possano riemergere malattie gravi ad oggi quasi scomparse". 

Proprio tali paure, denuncia il presidente Sip, "negli ultimi due anni hanno portato ad una riduzione della copertura vaccinale per il morbillo, e questo ci preoccupa poiché, se la copertura scende sotto il livello del 90-95% della popolazione, aumenta il pericolo di epidemie". Ma il pericolo ulteriore è che, "per un effetto di 'trascinamentò - avverte l'esperto - vengano penalizzate tutte le vaccinazioni, dimenticando che oggi queste rappresentano invece uno strumento di prevenzione insostituibile". Il consiglio ai genitori è, dunque, di "continuare a vaccinare i propri bambini con assoluta tranquillità".

Fondamentale tuttavia, rileva Corsello, è che il ministero della Salute "dia un messaggio chiaro anche ai Tribunali, sul fatto che tale correlazione  non è provata". Proprio per informare l'opinione pubblica, ha quindi annunciato Corsello, "insieme alla Società italiana di Igiene ed alla Federazione pediatri Fimp, avvieremo una campagna di sensibilizzazione sulle vaccinazioni, che partirà a breve, attraverso i nostri siti e la stampa nazionale, e chiederemo al ministero della Salute di essere partner nella campagna".

http://www.repubblica.it/salute/medicina/2014/03/24/news/inchiesta_su_vaccino_trivalente_su_ipotesi_causa_autismo_e_diabete-81751490/

sabato 20 aprile 2013

Vaccini, Oms: “Senza 1,5 milioni di bimbi morti”. Il pediatra: “Pura propaganda”. - Davide Patitucci


Vaccini, Oms: “Senza 1,5 milioni di bimbi morti”. Il pediatra: “Pura propaganda”


Settimana europea dell'immunizzazione. Eugenio Serravalle, medico e autore di libri: “Queste iniziative rischiano ormai di diventare un aspetto della mercificazione della salute. Così non si fa che aumentare la percezione di malattia nella gente sana. Concentrare la ricerca sull'immunità naturale”.

“Prevenire, proteggere, immunizzare”. Queste le parole d’ordine dell’Organizzazione mondiale della sanità (Oms) in occasione della Settimana europea dell’immunizzazione, giunta all’ottava edizione, che si celebra dal 22 al 27 aprile in contemporanea in diversi Paesi. “Lo scopo – si legge sul sito della sezione europea dell’Oms – è aumentare la copertura delle vaccinazioni, sottolineando l’importanza dell’immunizzazione di ogni bambino per prevenire le malattie e proteggerne la vita”. Caustico il commento di Eugenio Serravalle, pediatra e autore di libri molto critici sul tema dei vaccini, come “Bambini super-vaccinati” e “Tutto quello che occorre sapere prima di vaccinare il proprio bambino”: “Queste iniziative rischiano ormai di diventare un aspetto della mercificazione della salute. Un esempio di propaganda, che non fa che aumentare la percezione di malattia nella gente sana”. 
I dati dell’Oms: “Quasi il 40% delle morti infantili è dovuto al morbillo”. Ogni anno, secondo le stime dell’Oms, nel mondo muoiono un milione e mezzo di bambini per cause prevenibili con una semplice vaccinazione. E, solo in Europa, quasi 700 mila persone non hanno accesso alle immunizzazioni di base, che invece salvano annualmente almeno tre milioni d’individui. Quasi il 40 per cento delle morti infantili prevenibili nel mondo, afferma il sito dell’agenzia, è dovuto al morbillo, seguito tra le cause dall’Haemophilus influentiae (27 per cento), dalla pertosse (20 per cento) e dal tetano neonatale. Proprio il morbillo, che doveva essere eradicato nel 2015 dall’Europa, sta invece tornando in auge, secondo l’Oms proprio a causa di un rallentamento sul fronte delle vaccinazioni. Se tra il 1997 e il 2009, infatti, i casi si sono ridotti del 96,5 per cento, tra il 2009 e il 2011 sono invece risaliti del 455 per cento, tornando da 7 a 37 mila.
Il pediatra Serravalle: “No al marketing, sì a studio indipendente su efficacia”. “I dati che abbiamo in possesso non bastano a cancellare i dubbi su efficacia e sicurezza dei vaccini – puntualizza Serravalle -. Le vaccinazioni sono un argomento spinoso perché non parliamo di farmaci che si utilizzano in presenza di patologie, ma che si danno a bambini sani. In trent’anni di esperienza in pediatria ho potuto constatare che i vaccini non sono affatto sicuri come si pensa, ma possono provocare reazioni avverse, come shock anafilattico, allergie, malattie autoimmuni ed effetti neurologici. Nella scienza c’è bisogno di più ricerca e meno propaganda – aggiunge Serravalle -. Per avere maggiore certezza sui rischi della vaccinazione pediatrica, i cui effetti dannosi sono largamente sottostimati perché basati al momento su segnalazioni spontanee dei medici, occorrerebbe effettuare uno studio indipendente, mai compiuto finora. Un’analisi comparativa, mettendo a confronto due gruppi di almeno 10 mila bambini, uno vaccinato e l’altro no, per un tempo non inferiore a dieci anni. Intanto, – suggerisce il pediatra italiano – si potrebbe ricorrere a strategie più immediate e meno dispendiose economicamente. Basterebbe, infatti, che le stesse famiglie appuntassero su appositi registri gli effetti delle vaccinazioni sui bambini nei giorni successivi alle iniezioni, segnalandole alle autorità sanitarie competenti”. 
Ma cosa dovrebbero sapere in concreto le famiglie prima di scegliere se vaccinare o meno i propri figli? “Si deve decidere caso per caso, tenendo conto che nessun vaccino assicura una copertura del 100 per cento e, soprattutto, che duri per l’intera esistenza – risponde Serravalle - Non bisogna, infatti, confondere immunizzazione con vaccinazione: si tratta di due concetti diversi. Come dimostra il fatto che alcune epidemie, per esempio quella di morbillo citata nelle statistiche dell’Oms, si diffondono anche all’interno di popolazioni vaccinate al 95 per cento. Non conosciamo ancora bene i meccanismi molecolari di difesa dell’organismo – precisa Serravalle -. Ciononostante, invece di concentrare gli sforzi della ricerca sulle cause dell’immunità naturale, tendiamo a sostituirla con quella artificiale data dai vaccini, di cui si cercano sempre nuove tipologie”. 
Nel mondo sono molti i vaccini in corso di sperimentazione. Dall’Alzheimer ai tumori, passando per il diabete, sono infatti moltissimi i vaccini in corso di sperimentazione nel mondo. Ne sono un esempio quelli contro diversi agenti patogeni che provocano tumori, come i virus dell’epatite C o nuovi ceppi di papilloma virus. Ma anche contro l’Helicobacter pilori, un batterio legato ad alcuni tumori dello stomaco, o l’infezione da Stafilococco aureo resistente alla meticillina (Mrsa), un microrganismo che solo negli Usa fa più vittime delle armi da fuoco.
“L’Oms dovrebbe utilizzare iniziative come la Settimana europea dell’immunizzazione non a scopo di marketing, ma per migliorare tra le famiglie la diffusione d’informazioni sulle possibili reazioni avverse dei vaccini, nuovi e vecchi – esorta Serravalle -. Per esempio, sui rischi dell’uso di adiuvanti, molecole adoperate per aumentarne l’efficacia, che possono contenere sostanze neurotossiche, come il mercurio o l’alluminio. Tutti i genitori italiani, del resto, dovrebbero essere informati – e in questo caso iniziative come quella dell’Oms andrebbero sfruttate meglio – sull’esistenza di una legge che riconosce il danno vaccinale (vedi il pdf). Segno evidente che i vaccini possono anche provocare problemi alla salute”.