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sabato 4 settembre 2021

Cartelle fiscali, come e quando pagare dopo la fine della tregua di agosto. - Marco Mobili e Giovanni Parente

 

Non c’è solo la ripresa graduale delle notifiche. Attenzione agli atti scaduti prima dell’8 marzo 2020: bisogna pagare subito o chiedere una rateizzazione. Per gli atti in scadenza dopo l’8 marzo 2020 c’è tempo fino al 30 settembre 2021.

Ripresa graduale delle notifiche e pagamenti da recuperare. Dopo la tregua di Ferragosto, riprende l’attività della riscossione. Nonostante sia salendo il pressing di alcune forze della maggioranza per un nuova sospensione, il 1° settembre segna lo spartiacque dal quale l’agente della riscossione può riprendere l’attività di notifica di cartelle e altri atti (dalle ipoteche ai pignoramenti, compresi quelli di stipendi e pensioni) rimasti fermi dall’8 marzo 2020 per le moratorie concesse a causa dell’emergenza Covid. Ma non solo, perché bisognerà tornare anche a versare per le cartelle che erano state già consegnate prima del lockdown di marzo 2020. A ricordare tutte le scadenze in calendario è un comunicato di agenzia delle Entrate-Riscossione.

Cartelle e avvisi già scaduti prima dell’8 marzo 2020.

Per il pagamento di cartelle e avvisi già scaduti prima dell'8 marzo 2020 (21 febbraio per i comuni della «zona rossa»), agenzia Riscossione ricorda che «il contribuente dovrà procedere con il tempestivo versamento delle somme dovute o richiedere e ottenere un provvedimento di rateizzazione per evitare l'avvio delle procedure di recupero».

Atti in scadenza dall’8 marzo 2020 al 31 agosto 2021.

Per gli atti in scadenza nel periodo dall'8 marzo 2020 (21 febbraio per i comuni della «zona rossa») al 31 agosto 2021, il pagamento invece dovrà essere effettuato entro il 30 settembre 2021 (mese successivo alla scadenza del periodo di sospensione).

I piani di rateizzazione.

Per i piani di dilazione Ader ricorda che il pagamento delle rate in scadenza dall'8 marzo 2020 (21 febbraio per i comuni della «zona rossa») al 31 agosto 2021 deve essere effettuato entro il 30 settembre 2021 versando almeno un numero di rate sufficiente a evitare la decadenza degli stessi, fissata in dieci rate anche non consecutive dal decreto Ristori (Dl 137/2020). Mantengono invece l'originaria data di pagamento le rate con scadenza successiva al 31 agosto 2021.

Le possibilità di dilazionare i pagamenti.

I contribuenti che non riescono a pagare quanto dovuto in un'unica soluzione possono chiedere la rateizzazione del debito e avvalersi, in questo particolare momento, delle agevolazioni introdotte dal decreto Ristori (Dl 137/2020) fino al 31 dicembre 2021.

• Tolleranza fino a 10 rate. Per le rateizzazioni attive all'8 marzo 2020 e per tutte le richieste che perverranno entro il 31 dicembre 2021, la legge ha disposto la possibilità di beneficiare di un periodo più lungo per la decadenza che si verificherà con il mancato pagamento di 10 rate, anche non consecutive (anziché le 5 ordinariamente previste). Pertanto, in vista della scadenza di pagamento di fine settembre è necessario prestare molta attenzione al calcolo esatto delle rate che non sono state versate durante il periodo di sospensione (protrattosi per 18 mesi) e provvedere al saldo di quelle che consentono di non superare il limite consentito di 10 rate per rimanere in regola con la rateizzazione.

• Basta la domanda fino a 100mila euro. Per le richieste presentate entro il 31 dicembre 2021, il decreto Ristori ha innalzato da 60 a 100 mila euro la soglia di debito per il quale basta una semplice domanda, senza la necessità di dover presentare la documentazione che attesti lo stato di difficoltà economica, per ottenere l'ammissione automatica alla dilazione ordinaria fino a 6 anni (72 rate).

 Nuova chance per chi è decaduto. Agenzia delle Entrate-Riscossione fa notare che può presentare una richiesta di dilazione anche chi era decaduto da una precedente rateizzazione prima della fase emergenziale, senza il vincolo del versamento delle rate scadute. Stessa possibilità anche per coloro che al 31 dicembre 2019 erano decaduti dalle definizioni agevolate (le tre edizioni delle «rottamazioni» e il «saldo e stralcio») che possono rateizzare le somme ancora dovute.

Le modalità di pagamento.

È possibile pagare presso la propria banca, agli sportelli bancomat (Atm) abilitati ai servizi di pagamento Cbill, con il proprio internet banking, agli uffici postali, nei tabaccai aderenti a Banca 5 SpA e tramite i circuiti Sisal e Lottomatica, sul portale www.agenziaentrateriscossione.gov.it e con l’App Equiclick tramite la piattaforma PagoPa.

Si può pagare anche direttamente agli sportelli ma esclusivamente su appuntamento da prenotare sul sito nella sezione «Trova lo sportello e prenota».

Infine, è possibile effettuare il versamento mediante compensazione con i crediti commerciali non prescritti, certi, liquidi ed esigibili (crediti certificati) maturati per somministrazioni, forniture, appalti e servizi nei confronti della Pubblica amministrazione.

IlSole24Ore


giovedì 20 agosto 2015

Lotto, Consiglio di Stato blocca gara: fatta per i soliti noti. Scontro col governo. - Giorgio Meletti

Lotto, Consiglio di Stato blocca gara: fatta per i soliti noti. Scontro col governo


L'ex numero uno del Sismi Nicolò Pollari, oggi consigliere a Palazzo Spada, relatore del parere: "Requisiti appaiono clausole escludenti". L'esecutivo protesta e accusa: ha abusato del suo potere. 


La posta in gioco è un affare da 3,5 miliardi di euro, destinato nei prossimi nove anni a sostenere i bilanci di Lottomatica, una delle aziende lobbisticamente più forti in Italia. Stavolta però a insinuare che il bando di gara per la concessione del Lotto sia fatto su misura per chi controlla da 22 anni il lucroso business non è un focoso oppositore del governo Renzi. È sceso in campo nientemeno che il Consiglio di Stato, facendo esplodere sotto Ferragosto uno scontro istituzionale senza precedenti.
Nel ruolo di guastatore c’è il consigliere di Stato più famoso d’Italia, l’ex capo dei servizi segreti Nicolò Pollari. Con apparente ingratitudine per Matteo Renzi – che il 4 giugno scorso ha confermato il segreto di Stato sui dossieraggi per i quali i giudici di Perugia devono decidere a settembre sul rinvio a giudizio dello stesso Pollari e del suo ex braccio destro Pio Pompa – l’ex direttore del Sismi ha tirato un calcione alla gara del Lotto. E il ministero dell’Economia ha deciso una risposta durissima: il sottosegretario Pier Paolo Baretta, che ha la delega ai Giochi, sta limando una lettera con cui accuserà Pollari e il Consiglio di Stato, di un abuso di potere.
La legge prevede per i bandi di gara su concessioni per “giochi pubblici” il parere obbligatorio del Consiglio di Stato. Il ministero dell’Economia lo ha chiesto e la seconda sezione del Consiglio di Stato l’ha formulato il 10 luglio. Il documento, firmato dall’estensore Pollari, è arrivato sulla scrivania di Baretta il 7 agosto, 28 giorni dopo, benché dal Consiglio di Stato al ministero di via XX settembre si impieghino, secondo Google Maps, 36 minuti a piedi e 14 in auto blu.
Il contenuto è severo, la conclusione è esplosiva: “Si sospende l’emissione del richiesto parere, in attesa delle precisazioni e/o degli adeguamenti indicati in motivazione”. Tradotto: se il governo non si adegua il parere non lo diamo, e la gara non si fa.
Il governo però ha fretta. Vuol chiudere la gara entro l’anno perché ha già messo in preventivo per il 2015 l’incasso di 350 milioni, la metà della base d’asta di 700 milioni per la concessione. La posizione del ministero dell’Economia guidato da Pier Carlo Padoan è netta: il parere del Consiglio di Stato è obbligatorio ma non vincolante, quindi i giudici amministrativi, in questo caso nella funzione costituzionale di “consulenza” e non di “giurisdizione”, non possono subordinare il parere all’arrivo di precisazioni convincenti da parte del governo. Nei prossimi giorni Baretta scriverà a Pollari nel merito delle obiezioni, annunciandogli nei saluti che il governo considera acquisito il parere del Consiglio di Stato e che la gara partirà senza indugi. Insomma, per il governo l’ex capo dei Servizi segreti potrà incorniciare la sospensiva e appendersela in salotto.
Scontro istituzionale a parte, rimane la bomba innescata da Pollari. Per una beffa della storia, l’uomo che cinque governi consecutivi (ProdiBerlusconiMontiLettaRenzi) hanno difeso a colpi di segreto di Stato porta alla pubblica discussione uno dei segreti più sacri per tutti i politici di governo: gli affari di Lottomatica, che nel frattempo si è trasferita a Londra e si chiama Igt. La società del gruppo De Agostini ha la concessione del lotto da 22 anni. Sarebbero stati due contratti da nove anni, ma a un certo punto gli abili legali della società si sono attaccati a un cavillo per sostenere che l’inizio formale della concessione andava post-datato di 4 anni. Hanno chiesto un collegio arbitrale per il quale Lottomatica ha designato l’ex ministro socialista Angelo Piazza, il ministero dell’Economia l’ex parlamentare Ernesto Stajano. I due avvocati chiamati a incrociare le lame giuridiche erano soci in affari. Cose che capitano e non sia mai detto che il dettaglio abbia favorito la vittoria di Lottomatica. In Italia, quando si parla di giochi e scommesse, l’attenzione è sempre abilmente attirata sulla piaga della ludopatia e sul gioco illegale. Pochi si occupano dei profitti di Lottomatica, azienda cara ai politici di ogni colore, finanziatrice di primi ministri e peones. Esemplare il caso di Alberto Giorgetti, deputato berlusconiano e sottosegretario con delega ai Giochi nel governo Berlusconi e in quello Letta. L’anno scorso, appena persa la poltrona, annunciò le dimissioni da deputato per farsi assumere da Lottomatica. Travolto dalle polemiche, ritirò le dimissioni. Nel luglio scorso ha ottenuto la vicepresidenza della commissione Finanze, che si occupa anche di giochi e lotterie. Lottomatica, senza che nessuno batta ciglio, incassa un aggio del 6% su ogni giocata al lotto, cosicché negli ultimi nove anni, a fronte di giocate complessive per 55,5 miliardi ha portato a casa 3,5 miliardi. Nel bilancio 2014 del gruppo Igt, risultato dell’espansione internazionale decisa da De Agostini per investire i soldi guadagnati in Italia, su 3 miliardi di ricavi, 1,7 sono fatti in Italia, ma su 567 milioni di risultato operativo ben 543 provengono dagli affari con il distratto governo italiano, che non sembra accorgersi del dato più inquietante.
Nel 2006, primo anno dell’ultima concessione novennale, le giocate sono state 6,6 miliardi come nel 2014, quindi Lottomatica ha incassato nel primo come nell’ultimo anno circa 400 milioni di aggio. Invece le entrate dello Stato, a parità di volumi giocati, sono scese da 2 miliardi del 2006 a 1,1 del 2014, con una flessione secca del 45 per cento.
Contenti dell’affarone per cui sul Lotto guadagnano solo Lottomatica e l’altra potentissima lobby, i tabaccai, al governo hanno pensato bene di fare il bando di gara che perpetua le attuali condizioni. Aggio del 6% su ogni giocata, una rendita assicurata senza nessun rischio. Pollari, nel suo parere, allude in giuridichese a un bando su misura per Lottomatica. Esempio: “I requisiti per la partecipazione alla procedura di selezione appaiono, per taluni versi, eccessivi, tanto da figurare come clausole escludenti”. Poi ricorda l’ultima relazione della Commissione europea sulla corruzione, nella quale è segnalata tra le altre cose “la pratica della stesura di capitolati d’oneri su misura al fine di favorire determinati offerenti”. Quanto a Lottomatica, non pare turbata dagli eventi. E secondo insistenti voci del settore, fiutando il vento, starebbe già trattando per assorbire il maggior concorrente italiano, la storica Sisal, in difficoltà economiche, ma con un presidente di spicco come l’ex ministro delle Finanze Augusto Fantozzi. Nel settore giochi e lotterie nessuno passa di là per caso.

http://www.ilfattoquotidiano.it/2015/08/19/lotto-consiglio-di-stato-blocca-gara-fatta-per-i-soliti-noti-scontro-col-governo/1968668/

Lo stato, ormai, esterna sempre più spesso un atteggiamento di ottusa ed immotivata opposizione alle leggi, alla logica ed all'etica. Lo dimostra rifiutando di ottemperare alle decisioni dei maggiori organi di controllo che sono la Corte Costituzionale, la Corte di Cassazione e il Consiglio di Stato.
La faccenda Lottomatica, inoltre, presenta vari punti che meritano un approfondimento specifico per comprendere e quantificare l'incompetenza e la dappocagine, per usare termini inoffensivi, di chi gestisce l'argomento.
I punti sono:
1) la protezione garantita a Pollari in quanto probabile custode di segreti scottanti riguardanti membri dei vari governi passati e presenti;
2) l'ingente mole di denaro che circola nell'ambiente del lotto e dei giochi appetibili per gli avvoltoi in circolazione;
3) tutto il marcio che gravita intorno all'ambiente del Lotto e dei giochi.
Per dirla in breve, un approfondimento della materia spiegherebbe e chiarirebbe definitivamente gli intrecci tra organi dello stato e personaggi di inesistente trasparenza legale. (cdg)


venerdì 7 novembre 2014

L'ITALIA CHE SI DISSANGUA. - Stefano Becciolini



Dopo avere letto questo articolo, sulla perdita di Lottomatica come Azienda Italiana e leader nel mondo nel settore giochi ed intrattenimento, pensateci molto bene prima di andare a buttare via i vostri soldi nelle slot machine, nel lotto ed altri giochi d'azzardo. Questi proventi non ritorneranno mai più nelle casse dello Stato Italiano, ma verranno goduti alla faccia vostra all'estero.
La Lottomatica da tempo GTECH S.P.A. si trasferisce fiscalmente all'estero e precisamente a Londra.
Un'altra azienda come la Fiat e molte altre ne seguiranno, che non pagherà più le tasse in Italia.
GTECH S.p.A. (EX LOTTOMATICA) ha reso noto che l'Assemblea straordinaria degli azionisti, tenutasi in il 4 Novembre 2014, in unica convocazione, ha approvato la fusione di GTECH S.p.A. nella controllata di diritto inglese Georgia Worldwide Plc.
Il 4 Novembre abbiamo perso un'altra eccellenza Nazionale e lo stesso giorno è entrato in vigore il  MVU (Meccanismo di Vigilanza Unico), che sancisce la perdita del controllo da parte della Banca d'Italia a favore della BCE, degli Istituti di Credito Italiani.
Ora vediamo chi sono i principali  Azionisti della CTECH S.P.A., 
questa gallina dalle uova d’oro che guadagna commissioni d’oro dal giro dei giochi e scommesse in Italia e anche nel mondo:
De Agostini 92.556.318 52,948
DeA Partecipazioni 10.073.006 5,762
Assicurazioni Generali 5.693.995 3,257

La Lottomatica da noi conosciuta come Azienda di Stato (erroneamente) nasce a Roma nel 1990 come Consorzio tra BNL, Sogei (gruppo IRI-Finsiel), Olivetti, Alenia, Mael, Federazione italiana tabaccai.
La società viene quotata alla Borsa di Milano nel 2001.
Successivamente De Agostini S.p.A. promuove un OPA da 1.2 miliardi di euro a cui hanno aderito i maggiori soci, che insieme controllavano il 52,2% della società: Olivetti (33,9%) e BNL (18,3%).
Il 29 agosto 2006, Lottomatica S.p.A. ha completato l'acquisizione di GTECH Holdings Corporation, per 4 miliardi di euro, creando il maggior gruppo mondiale nel settore dei giochi e scommesse.

Il 3 giugno 2013, Lottomatica Group S.p.A. ha varato il riassetto globale, diventando GTECH S.p.A.

Articolo di Stefano Becciolini © del 05/11/2014


http://fahrenheit912.blogspot.it/2014/11/litalia-che-si-dissangua.html