Le novità introdotte nella bozza all'esame del consiglio dei ministri. Risparmi per 60 milioni ai ministeri senza portafoglio, salta il blocco delle tariffe. Annullati i risparmi previsti inizialmente per gli armamenti. Stretta sul personale degli enti locali.
Sono 17 in tutto gli articoli della bozza del decreto legge sulla spending review all’esame del consiglio dei ministri. Tra le misure principali i tagli in due anni per 15 milioni a Palazzo Chigi e 60 ai ministeri senza portafoglio, ma è ancora rinviato il taglio delle Province. Salta l’articolo sul blocco delle tariffe che invece era presente nelle prime bozze circolate in questi giorni. Le novità introdotte riguardano 9 milioni per le zone colpite dall’emergenza neve di febbraio scorso, 103 milioni per i libri di testo gratis e la liquidazione di “Arcus spa” nonché la possibilità di coinvolgere altri 1600 lavoratori esodati, oltre ai 55mila già “salvati” dal decreto. E’ saltato anche il risparmio di spesa garantito dalla Difesa per le forniture militari (per 100 milioni per il 2013 e 2014) e la riduzione del fondo per l’uranio impoverito.
Stretta sul personale degli enti locali. Arriva una stretta sul personale degli enti locali. Secondo la bozza del decreto legge, fermo restando i vincoli già previsti, entro il 2012 verranno stabiliti “i parametri di virtuosità per la determinazione delle dotazioni organiche, tenendo prioritariamente conto del rapporto tra dipendenti e popolazione residente”. ”A tal fine – si legge nella bozza – è determinata la media nazionale del personale in servizio presso gli enti, considerando anche le unità di personale in servizio presso le società di cui all’articolo 76, comma 7, terzo periodo, del citato decreto-legge n. 112 del 2008. A decorrere dalla data di efficacia del decreto gli enti che risultino collocati ad un livello superiore del 20 per cento rispetto alla media non possono effettuare assunzioni a qualsiasi titolo; gli enti che risultino collocati ad un livello superiore del 40 per cento rispetto alla media applicano le misure” previste dal decreto legge. Le nuove misure arriveranno con decreto del Presidente del Consiglio dei ministri, da emanare entro il 31 dicembre 2012 d’intesa con Conferenza Stato-città ed autonomie locali.
Pagella per gli statali. Arriva la pagella per i dipendenti statali: nel decreto si legge che verranno individuati per decreto della Presidenza del Consiglio dei Ministri, di concerto con il ministero dell’Economia, i criteri per “la valutazione organizzativa e individuale” dei dipendenti pubblici. ”Nelle more dei rinnovi contrattuali”, si legge nella bozza, con decreto del Presidente del Consiglio dei Ministri, di concerto con il Ministro dell’economia e delle finanze, “previo parere della Commissione per la valutazione, la trasparenza e l’integrità delle amministrazioni pubbliche, sono individuati i criteri per la valutazione organizzativa e individuale dei dipendenti pubblici, nel rispetto di quanto previsto dall’articolo 18 del decreto legislativo 29 ottobre 2009, n. 150. I criteri stabiliti con il predetto decreto non si applicano alle amministrazioni che sono già dotate di strumenti per la valutazione organizzativa ed individuale dei dipendenti”.
Saltata la norma delle “ferie forzate”. E’ saltata anche la norma che obbligava i dipendenti pubblici alle ferie per la chiusura degli uffici nella settimana di ferragosto e in quella tra Natale e Capodanno.
Esodati: salvaguardate altre 55mila persone. Confermato l’aumento di 55mila unità di lavoratori esodati salvaguardati, come già più volte ribadito dal governo. Il testo indica quattro diverse categorie interessate, una delle quali rappresenta una ulteriore riapertura (fino ad un massimo di 1.600 lavoratori) rispetto ai lavoratori inseriti nel precedente decreto.
Aumento dell’Iva a luglio 2013. L’aumento dell’Iva scatterà dal primo luglio 2013, mentre a decorrere dal 2014 il rincaro sarà dello 0,5%.
Obiettivo: bloccare gli aumenti Iva. Il governo punta a sterilizzare l’aumento di due punti percentuali Iva anche dopo il primo luglio 2013. Nel testo della bozza del decreto sono indicate altre misure, come la modifica degli sconti fiscali e il riordino/soppressione di strutture pubbliche, per consentire di eliminare l’aumento con la prossima legge di stabilità.
Rinviato il taglio delle Province. Non c’è il taglio del numero delle Province che invece compariva nei testi precedenti. Ma come già spiegato dall’esecutivo questa parte dovrebbe rientrare in un prossimo decreto in arrivo, forse già ad agosto.
Taglio alle università pubbliche, finanziamento alle private. Come annunciato è previsto un taglio di 200 milioni di euro del fondo per il finanziamento ordinario delle Università. La sforbiciata sarà operativa a decorrere dal 2013. Allo stesso tempo, però, come evidenziato dal presidente dei Verdi Angelo Bonelli, nel testo del decreto si programma un finanziamento di 10 milioni alle università private.
No al taglio per gli armamenti. Salta il taglio di 100 milioni l’anno per il biennio 2013-2014 previsto inizialmente per gli armamenti. La misura infatti risulta cancellata nell’ultima bozza del dl sulla spending review.
Reintrodotto il fondo per le vittime dell’uranio. Viene poi cancellato anche il taglio di 10 milioni, nel 2012, del fondo per le vittime dell’uranio impoverito.
Libri di scuola gratis. Per quanto riguarda i libri di scuola gratis “al fine di assicurare la prosecuzione degli interventi previsti dall’articolo 27, comma 1, della legge 23 dicembre 1998, n. 448, è autorizzata la spesa di 103 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013″.
Tagli a Palazzo Chigi e ai ministeri. Il provvedimento prevede la riduzione degli stanziamenti per le politiche dei singoli ministri senza portafoglio e sottosegretari, con un risparmio complessivo non inferiore a 20 milioni di euro per l’anno 2012 e di 40 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013. Come già anticipato nei giorni scorsi è prevista una riduzione delle spese di funzionamento sul bilancio di Palazzo Chigi con un risparmio di 5 milioni per il 2012 e 10 milioni a decorrere dal 2013.
Tagli alle spese delle società. I trasferimenti dello Stato per le spese per consumi intermedi, agli organismi anche costituiti in forma societaria, dotati di autonomia finanziaria, inseriti nel conto economico consolidato della P.a. sono ridotti del 5% nel 2012 e del 10% a decorrere dal 2013 della spesa sostenuta nel 2010.
Taglio a contributi radio e tv locali. Spunta nell’ultima bozza dellaspending review il taglio ai contributi di radio e tv locali. I fondi sono ridotti di 30 milioni di euro a decorrere dall’anno 2013.
Arcus spa verso la liquidazione. Viene liquidata la società per losviluppo dell’arte, della cultura e dello spettacolo, Arcus spa. Arriverà un commissario liquidatore che sarà in carica fino al 31 dicembre 2013.
Rifinanziamenti a scuole private, missioni di pace e emergenza neve. Non solo tagli. Il decreto della spending review prevede anche il rifinanziamento di alcune spese indifferibili. Tra queste 400 milioni all’autotrasporto, altrettanti per ‘liquidarè il 5 per mille. Tra le spese vengono indicati 200 milioni per il 2013 destinati a scuole non statali (-200 milioni per le università); 10 milioni per le Università non statali e 90 milioni per il diritto allo studio. Un miliardo in più per la proroga delle missioni di pace e 72 milioni per il programma Strade sicure. Il Fondo Letta viene incrementato di 500 milioni e 9 milioni arrivano per l’emergenza neve. Per quest’ultima voce si provvede per metà alla riduzione della quota dell’8 per mille e per l’altra metà riducendo i fondi del 5 per mille.