venerdì 5 ottobre 2012

Filippo Ferri e il nuovo incarico: consigliere della sicurezza al Milan.


Filippo Ferri è il nuovo consulente per la sicurezza del club guidato da Berlusconi



Dopo la sentenza G8 e l'interdizione dai pubblici uffici.


Per il capo della Squadra Mobile fiorentina sarà un derby con Stefano Filucchi, arrivato all'Inter da Firenze anche lui dopo importanti incarichi
Firenze, 4 ottobre 2012 - E' già in vista il derby dei toscani: Milan-Inter. E a quel qualcuno che si chiede cosa può esserci di fiorentino nel più milanese e acceso dei derby, spieghiamo che in ciascuna delle due società, storiche nemiche, ci stanno due amici, Stefano Filucchi all’Inter già da un pezzo e Filippo Ferri al Milan da pochi giorni dopo la sentenza della Cassazione.
Sentenza che, con la pena accessoria della interidizione dai pubblici uffici per 5 anni, di fatto lo ha ‘espulso’ dalla poltrona di capo della squadra Mobile alla questura fiorentina. Filucchi è entrato all’Inter dopo essere passato anche lui da importantissimi incarichi in polizia, anche alla Mobile di Firenze, e responsabile di ‘Città Sicura’ alle dipendenze del sindaco Domenici, e adesso è ai vertici della Saras, la holding di famiglia di Moratti.
Filippo Ferri ha appena ottenuto un contratto come consulente per la sicurezza del Milan di Berlusconi e da pochi giorni si è trasferito nel capoluogo lombardo dopo aver ottenuto l’autorizzazione prevista dal Tribunale di Sorveglianza di Genova da cui dipende l’osservanza della sentenza della Cassazione per il G8 di Genova.

Discarica in Romania, Ciancimino indagato a Roma per riciclaggio.



Roma - (Adnkronos/Ign) - Le indagini sono partite dal cosiddetto tesoro di don Vito. L'inchiesta della Procura si riferisce ad aziende e personaggi implicati nella vendita della discarica di Glina, valutata oltre 100 milioni di euro e riconducibile a Ciancimino. Iscritte nel registro degli indagati altre otto persone, perquisizioni a Lucca.

Roma, 4 ott. (Adnkronos/Ign) - Massimo Ciancimino è stato iscritto nel registro degli indagati dalla Procura di Roma per riciclaggio. Le indagini sono partite dal cosiddetto tesoro di don Vito. Al centro dell'inchiesta una discarica che si trova a Glina, in Romania.
L'inchiesta della Procura di Roma, coordinata dal procuratore capo Giuseppe Pignatone e dai sostituti Delia Cardia e Antonietta Picardi, si riferisce ad aziende e personaggi implicati nella vendita della discarica valutata oltre 100 milioni di euro e riconducibile a Ciancimino, le cui proprietà proverrebbero dall'attività illecita del padre.
Oltre a Ciancimino sono state iscritte nel registro degli indagati altre otto persone.
Nell'ambito dell'indagine sono state effettuate perquisizioni a Lucca. Il presunto prestanome di Ciancimino sarebbe un imprenditore lucchese già finito in passato al centro dell'operazione 'Matrioska' condotta dalla Guardia di Finanza.


http://www.adnkronos.com/IGN/News/Cronaca/Discarica-in-Romania-Ciancimino-indagato-a-Roma-per-riciclaggio_313759740420.html

Bellissima, ci vale!



https://www.facebook.com/photo.php?fbid=541450245871573&set=a.208264905856777.60304.199207930095808&type=1&theater

giovedì 4 ottobre 2012

Tagli a Comuni e Regioni, ok in Cdm Monti: «Scandali danno incalcolabile» Stop a vitalizi e indennità del caso Lazio.


Il ministro dello Sviluppo, Corrado Passera, con Mario Monti


Via libera in Cdm. Ridotte poltrone, fondi e stipendi. Sciolti enti che violano norme. Stop a indennità e vitalizi facili: Fiorito rimane senza pensione. Incandidabili i sindaci che sperperano.

ROMA - Gli scandali legati allo sperpero di spese per la politica fanno parte di «un'Italia vecchia che preferiremmo non vedere in futuro».Dice il premier Mario Monti in conferenza stampa a Palazzo Chigi illustrando i decreti sui costi della politica e sullo sviluppo, su cui oggi il Cdm ha dato il via libera. «Oggi presentiamo due provvedimenti molto diversi fra loro ma che hanno in comune l'obiettivo di trasformare l'Italia», sottolinea il premier.

Gli scandali.
 «Possiamo immaginare quale effetto può avere sull'immagine dell'Italia quando si verificano episodi di evasione fiscale o corruzione» ha sottolineato Monti. Il governo, con questi provvedimenti, intende risolvere una situazione diventata insostenibile, sull'onda degli scandali che colpiscono le Regioni, a partire dallo scandalo dei fondi del Lazio. E a tal proposito il premier ha rincarato la dose: «Che può pensare un cittadino straniero quando vede scorrere certe immagini di festini inqualificabili sulla televisione? Per l'Italia è un danno incalcolabile», ha detto.

Sviluppo. Agenda digitale, nascita e sviluppo di startup innovative, strumenti fiscali per agevolare la realizzazione di grandi opere con capitali privati, attrazione di investimenti esteri, credito alle Pmi e liberalizzazioni in campo assicurativozioni: sono le principali aree di intervento del "Decreto Crescita 2.0" approvato dal Cdm. (CONTINUA A LEGGERE)

I tagli alla politica. Secondo quanto detto dal premier Monti dopo il Cdm, il decreto approvato taglia, entro sei mesi dalla sua entrata in vigore, regioni chiamate al voto escluse, il numero di consiglieri e assessori applicando il decreto anticrisi 138 del 2011. Ridotti anche i compensi dei consiglieri e degli assessori, regolati in modo che non eccedano il livello di retribuzione riconosciuto dalla Regione più virtuosa. Il provvedimento vieta poi il cumulo di indennità ed emolumenti (come ad esempio nel caso Fiorito). 
I finanziamenti e le agevolazioni in favore dei gruppi consiliari, dei partiti e dei movimenti politici vengono decurtati del 50% e adeguati ai livello della Regione più virtuosa. Aboliti i finanziamenti ai gruppi composti da un solo consigliere. Le Regioni che non introdurranno il sistema di controllo di spesa previsto dal decreto varato oggi dal governo saranno sanzionate con un taglio fino all'80% dei trasferimenti dello Stato, eccetto che su sanità e trasporto.

Niente pensione per "Er Batman". Il decreto conferma l'eliminazione dei vitalizi e l'applicazione del metodo contributivo per il calcolo della pensione. Nelle more, si legge nel comunicato di Palazzo Chigi, potranno essere corrisposti trattamenti pensionistici o vitalizi in favore di coloro che abbiano ricoperto la carica di presidente della Regione, di consigliere regionale o di assessore regionale solo se i beneficiari abbiano compiuto 66 anni d'età e ricoperto la carica, anche se non continuativamente, per almeno 10 anni. La norma sembra colpire proprio l'ex consigliere del Lazio Franco Fiorito che avrebbe preso la pensione a cinquant'anni.

Le sanzioni. Per le Regioni che si rifiutano di attuare le misure di taglio ai costi della politica è previsto lo «scioglimento del Consiglio per gravi inadempienze di legge», ha detto il sottosegretario Antonio Catricalà.

Anticorruzione. «Temi come la lotta alla corruzione dovrebbero far parte del Dna di ogni partiti e spero che si raggiunga presto accordo perchè tassello essenziale per il Paese», ha detto il premier Monti.

Amministratori spendaccioni incandidabili. Sindaci e presidenti di provincia che hanno contribuito al dissesto «non sono candidabili per 10 anni» a numerose cariche tra cui quelle nelle Giunte e nei consigli e nel Parlamento. In arrivo anche pesanti sanzioni.

La bozza. «Gli amministratori - si legge nella bozza del dl - che la Corte dei conti ha riconosciuto, anche in primo grado, responsabili di aver contribuito con condotte, dolose o gravemente colpose, sia omissive che commissive, al verificarsi del dissesto finanziario non possono ricoprire, per un periodo di dieci anni, incarichi di assessore, di revisore dei conti di enti locali e di rappresentante di enti locali presso altri enti, istituzioni ed organismi pubblici e privati. I sindaci e i presidenti di provincia ritenuti responsabili ai sensi del periodo precedente, inoltre, non sono candidabili, per un periodo di dieci anni, alle cariche di sindaco, di presidente di provincia, di presidente di Giunta regionale, nonché di membro dei consigli comunali, dei consigli provinciali, delle assemblee e dei consigli regionali, del Parlamento e del Parlamento europeo. Non possono altresì - prosegue il decreto legge - ricoprire per un periodo di tempo di dieci anni la carica di assessore comunale, provinciale o regionale nè alcuna carica in enti vigilati o partecipati da enti pubblici. Ai medesimi soggetti, ove riconosciuti responsabili, le sezioni giurisdizionali regionali della Corte dei conti irrogano una sanzione pecuniaria pari ad un minimo di cinque e fino ad un massimo di venti volte la retribuzione dovuta al momento di commissione della violazione».

Spese delle Regioni, controlli della Corte dei conti e della Finanza. La Corte dei conti e la Ragioneria dello Stato effettueranno il «controllo preventivo di legittimità» sulle spese delle Regioni, compreso «il piano sanitario regionale ed il piano di riparto delle risorse destinate al finanziamento del Servizio sanitario regionale» e potrà avvalersi della Gdf. Lo prevede la bozza del dl su costi della Politica all'esame del Cdm.

Modifiche Imu, termini prorogati al 31 ottobre. Le aliquote Imu potranno essere modificate dai Comuni fino al 31 ottobre, il termine ultimo per l'approvazione dei bilanci previsionali comunali. Si riaprono così i termini scaduti a settembre. Lo prevede la bozza del decreto, che fa slittare al 30/11 il termine per la dichiarazione Imu.

Controlli enti locali su società esterne. 
Gli enti locali, prevede la Bozza del decreto, dovranno attuare un sistema di controlli sulle società partecipate, definendo gli obiettivi gestionali, gli standard qualitativi e quantitativi, ma anche la siutazione contabile, i contratti di servizio e il rispetto dellenorme di legge sui vincoli di finanza pubblica. I risultati delle societa «sono rilevati mediante bilancio consolidato, secondo la competenza economica».
Giovedì 04 Ottobre 2012 - 17:21
Ultimo aggiornamento: 23:26

Fiorito al Gip: ho preso ciò che mi spettava.


Franco Fiorito

"Quei soldi depositati nei conti era denaro che mi spettava ed era destinato all'attività politica". E' quanto sostenuto oggi da Franco Fiorito, ex capogruppo del Pdl in Consiglio Regionale, nel corso dell'interrogatorio di garanzia davanti al Gip, Stefano Aprile.

Stamane è scattato il sequestro dei beni di Franco Fiorito riconducibili all'illecita attività di sottrazione dei fondi del gruppo Pdl alla Regione Lazio. Tra i beni sequestrati anche la Villa al Circeo, la jeep comprata per l'emergenza neve a Roma, il Bmw, la Smart, sette conti correnti italiani e quattro esteri.
Il sequestro è stato disposto con un decreto del Gip del Tribunale di Roma. I conti correnti italiani sono stati aperti da Fiorito in istituti di credito di Roma e Anagni mentre i 4 all'estero si trovano a Tenerife, Madrid, Santa Cruz e La Coruna. Il sequestro è stato disposto in quanto "risulta contestata e provata una distrazione" di fondi del Pdl di un milione e 357mila euro.
Un milione e 300 mila euroIl maxisequestro di beni di Franco Fiorito è del valore complessivo di un milione e 300 mila euro, ovvero la cifra che la Procura di Roma sostiene che l'ex capogruppo abbia sottratto ai fondi del Pdl della Regione Lazio. Una cifra finita sui conti di Fiorito e da lui in parte "investita" in beni immobili.
Le auto andranno alla Guardia di FinanzaNel decreto di sequestro della procura di Roma sui beni di Franco Fiorito, è stato disposto che le tre auto, la Jeep, il Bmw e la Smart, siano affidate alla guardia di Finanza per attività di polizia giudiziaria. Mentre il denaro dei conti correnti italiani sarà trasferito al Fondo Unico per la Giustizia.

Il Parlamento Pulito di Repubblica, 5 anni dopo.



La legge Parlamento Pulito, firmata da 350.000 italiani, è stata lasciata per 5 lunghi anni a marcire in qualche scaffale del Senato. Coloro che ne chiedevano la discussione in Parlamento e la conseguente approvazione sono stati derisi, tacciati di populismo e in ultima istanza ignorati da giornali, tv e seri esponenti di tutti i partiti. Oggi, con squilli di trombe e fuochi d'artificio, quegli stessi giornali, tra cui Repubblica, celebrano la "promessa" del governo di impedire che i condannati possano essere candidati alle prossime elezioni politiche e amministrative. Parlano, oggi, di "questione di decenza, e anche di sopravvivenza". Si accorgono, oggi, della "cintura di illegalità corruttiva che soffoca l'Italia e la sua libertà". Ma dimenticano, sempre oggi, di non aver fatto nulla in questi anni per portare questa "urgenza assoluta" al centro del dibattito politico, fregandosene della "sensibilità acutissima" e della volontà di quei 350.000 italiani che già 5 anni fa si erano attivati per riportare la giustizia in questo Paese.

http://www.beppegrillo.it/2012/10/il_parlamento_p/index.html

Ha, ha, ha, son diventati populisti anche quelli di Repubblica?