sabato 22 novembre 2014

Vaccino anti meningite con ossido di ferro: lotti ritirati. Famiglie fanno causa. - Chiara Daina

Vaccino anti meningite con ossido di ferro: lotti ritirati. Famiglie fanno causa

Trovate impurità nel farmaco Meningitec prodotto da Neuron Biotech. L'Aifa assicura: "Ritiri precauzionali, non ci sono stati danni". Un gruppo di genitori: "Tra gli effetti immediati febbre alta e nausea. Ma nessuno parla di quelli a lungo a termine. Avviso dato dall'azienda e non dagli organi di controllo".

Il ritiro del vaccino Meningitec dal mercato ha trascinato centinaia di famiglie nel panico. A disporlo sono stati due provvedimenti emessi dall’Agenzia del farmaco italiana (Aifa) il 26 settembre e il 6 ottobre. Sotto accusa undici lotti del farmaco (che immunizza dal meningococco C e viene somministrato a bambini tra i 12 e i 15 mesi) prodotto dalla casa farmaceutica olandese Nuron Biotech, che sono entrati in commercio in Italia a partire da maggio 2013. All’interno delle fiale è stata riscontrata “la presenza di corpo estraneo color arancio rossastro identificato come ossido di ferro e acciaio inossidabile”. Così riporta il sito online dell’Aifa in data 13 ottobre dopo aver ricevuto la segnalazione dalla stessa ditta produttrice. Segue un’altra comunicazione tre giorni più tardi che assicura l’inesistenza di potenziali effetti che sarebbero potuti derivare dall’impiego di queste siringhe.
L’ultima parola spetta però alla Commissione tecnica scientifica dell’Aifa che il 27 del mese scorso dichiara che “non vi sono indicazioni, ad oggi, che le impurezze (particelle di ossido di ferro), qualora presenti, possano impattare l’efficacia del vaccino”.  Il ritiro, come sempre accade in casi sospetti, è stato cautelativo. Le anomalie, precisa l’Aifa, non riguardano tutte le confezioni dei lotti individuati. Ma il timore che qualcosa non sia andato per il verso giusto rimane. Tanto che una sessantina di famiglie, (il vaccino viene proposto, generalmente, a un anno di vita del bambino, insieme a quello per morbillo-parotite-rosolia) appresa la notizia, ha deciso di fare causa. Si tratta soprattutto di residenti del LazioVeneto e Calabria. “L’ho scoperto grazie a Facebook – spiega Sandro Airaldi, di Castrolibero, in provincia di Cosenza, che ha vaccinato suo figlio nel luglio 2013 – un genitore di un paese vicino al mio, Corigliano, ha postato un avviso. Così mi sono subito informato. Ho chiamato la Asl, ho chiesto il certificato con il numero di serie del vaccino somministrato al mio bambino e poi mi sono rivolto a un avvocato”.
Il signor Airaldi ha fondato anche un gruppo sul social network “Scandalo vaccino meningicocco C”, conta 153 iscritti, tutti coinvolti direttamente. “Serve per tenerci aggiornati, visto che gli organi competenti fanno finta che non sia successo niente. Neanche la asl mi ha avvertito, sono indignato”. L’iniezione del vaccino a suo figlio ha provocato febbre alta, vomito e diarrea. “Il pediatra mi tranquillizzò, sono effetti collaterali comuni, mi disse”. AncheFabiola Ermo, di Roma ha saputo del ritiro dei lotti tramite il social network. “Faccio parte di un gruppo di mamme, e una di loro ci ha dato l’allarme. Ora vogliamo la verità”. Le famiglie coinvolte si sono affidate all’avvocato Roberto Mastalia, che sta predisponendo una denuncia contro l’Aifa, il ministero della Salute e la casa farmaceutica olandese. “Le valutazioni dell’Aifa non tengono conto dei danni che potrebbero manifestarsi in futuro. Al momento la medicina non li esclude ancora” annota il legale.“Non si può accettare – aggiunge – che a dare per prima l’avviso sia stata l’azienda che produce il Meningitec e non gli organi di vigilanza statali. E poi, chi ci dice che la Nuron Biotech non abbia aspettato di smaltire i lotti prima di denunciare la contaminazione?”.
Un altro dettaglio che potrebbe inquietare le famiglie si trova nel comunicato diffuso sul portale online dell’azienda: “Ossido di ferro e acciaio ossidato – si legge – potrebbero produrre reazioni locali e sistemiche simili a quelli prodotti dal principio attivo di Meningitec”. Conclusione: è difficile stabilire se gli effetti avversi sono quelli causati normalmente dal vaccino o da quello contaminato. Il compito di controllare i vaccini prima che entrino sul mercato spetta all’Istituto superiore di sanità che finora non ha riscontrato stranezze e fa rientrare l’allarme. Non si preoccupa neppure Silvio Garattini, direttore dell’Istituto di Ricerche Farmacologiche “Mario Negri”. Il suo commento: “Il ritiro di lotti di farmaci è abbastanza frequente. Capita che ci siano delle impurità. Ma fino adesso non si sono mai rivelate nocive per la salute dell’uomo. Gli studi sulle conseguenze a distanza però sono tuttora in corso”.

giovedì 20 novembre 2014

Andrea Scanzi - sondaggi


Ho sottomano dei sondaggi, teoricamente segreti, e capisco perché Renzi rida meno del solito. 
Come capisco perché, adesso, preferisca votare nel 2016 e non nel 2015: gli conviene. I fedelissimi raccontano che sia indispettito perché persino alcuni giornali iper-renziani - come La Stampa - lo abbiano qua e là sbertucciato. 
La prova evidente che non si vive di sole slide e promesse. 
Alcuni italiani si stanno disilludendo. 
Non c'è straccio di una ripresa e Renzi resta forte, ma non più fortissimo. 
In costante e per lui sfibrante calo. Infatti è nervoso, piccoso e permaloso. Qualcuno, a questo punto, potrebbe esultare. 
Magari i 5 Stelle. Che però non salgono per niente, anzi. Sarà significativo il test in Emilia Romagna, dove i 5 Stelle diedero segno di sé anzitempo ma dove spesso sono implosi in pallosissime lotte interne (era emiliano il consigliere frignone attualmente indagato, giusto?). Anche ricordando che i 5 Stelle non brillano quasi mai alle comunali e regionali, la sensazione è che domenica sera i "grillini" emiliani non rideranno granché. 
Il dato su cui tutti concordano è la crescita continua della Lega Salvini. Più o meno al 15%. Probabilmente davanti a Grillo, probabilmente davanti a Forza Italia. Seconda forza in alcune regioni, terza forza nazionale. Ecco il nuovo interlocutore di Renzi: Salvini. Matteo I versus Matteo II. Pacioccone Mannaro versus Jabba The Salv. Wow. 
Quindi: Renzi cala, ma resta primo. Salvini cresce imperiosamente. Berlusconi crolla, ma rimane comunque lui a scrivere regole e Costituzione. La sinistra "vera" è morta o clandestina. I 5 Stelle son contenti così e rimbalzano le critiche al grido di "siamo l'unica alternativa fanculo la tivù!", però smottano sistematicamente. Un bel quadretto edificante. Vamos?
P.S. L'unica buona notizia vera è che la Pinotti, per via dello scandalo-volo di Stato sollevato da M5S e raccontato anzitutto dal Fatto Quotidiano, si è giocata il posto al Quirinale. Ottimo. Continuo però a pensare che sia stato aberrante anche solo ipotizzare di avere una come la Pinotti Presidente della Repubblica.

Mafia & trasporti, 23 arresti a Catania nell’affaire traghetti anche Matacena.

Mafia & trasporti, 23 arresti a Catania nell’affaire traghetti anche Matacena

Un’indagine del Ros mette a fuoco l’intreccio criminale tra imprenditori e Cosa nostra: nelle carte, i rapporti con la politica fino alla costituzione nel 2008 del ”Partito nazionale degli autotrasportatori” messo a disposizione dell’allora presidente della Regione.

I carabinieri stanno eseguendo, nella provincia di Catania, un’ordinanza di custodia cautelare in carcere nei confronti di 23 indagati per associazione mafiosa, estorsione, illecita concorrenza e intestazione fittizia di beni. Al centro delle indagini del Ros l’infiltrazione di Cosa nostra nei settori dei trasporti marittimi e terrestri, dell’edilizia e della grande distribuzione alimentare. Nel corso delle indagini sequestrati beni aziendali e quote societarie per circa 50 milioni di euro. 
L’inchiesta ha confermato la “vocazione imprenditoriale” della famiglia di Cosa Nostra catanese: nel settore dei trasporti opererebbe infatti Vincenzo Ercolano, figlio di Giuseppe e fratello di Aldo, condannato all’ergastolo. Ercolano risulta titolare di imprese di trasporti di “considerevoli” dimensioni e per aumentare i propri affari avrebbe fatto ricorso alla forza di intimidazione derivante dalla storia mafiosa della sua famiglia. L’indagine ha fatto emergere alleanze a livello regionale, in particolare con i Pastoia di Belmonte Mezzagno (Palermo) e con imprenditori collegati a Cosa Nostra agrigentina.
E’ stato anche appurato che i guadagni derivanti dalle attivita’ imprenditoriali hanno anche determinato l’interesse e l’occulta partecipazione di Vincenzo Aiello e del fratello di quest’ultimo, Alfio, imprenditori nel commercio di carne nella grande distribuzione, attraverso l’intestazione fittizia di sociatà di settore e accordi con l’imprenditore calabrese Giovanni Malavenda.
Ercolano e Aiello sono riusciti a infiltrarsi nei due settori “anche tramite gli imprenditori-affiliatiFrancesco Caruso e Giuseppe Scuto“. Erano questi ultimi a tenere i rapporti con affiliati mafiosi catanesi ed agrigentini e con esponenti della politica, tra i quali gli inquirenti menzionano Giovanni Cristaudo e Raffaele Lombardo, entrambi imputati nel processo Iblis. Secondo quanto ricostruito, la società  Servizi Autostrade del Mare, fittiziamente intestata a Caruso ma in effetti facente capo agli Ercolano e i fratelli Aiello, aveva stipulato con la società Amadeus spa, riconducibile ad Amedeo Matacena, un contratto di affitto di tre navi da utilizzare come vettori per i collegamenti tra la Sicilia e la Calabria.
L’attività si protrasse con ottimi risultati nei mesi a cavallo tra gli anni 2005 e 2006, fino a quando – per ragioni legate a scelte effettuate da un’altra società estranea alle indagini – si interruppe improvvisamente la navigazione con consistenti danni per la Servizi Autostrade del Mare.
Ma le manovre della mafia sul terreno della politica si sono spinte fino alla costituzione nel 2008 di un partito (il Partito nazionale degli autotrasportatori) che con l’intento di garantire gli interessi criminali, era stato messo a disposizione dell’allora Presidente della Regione in occasione delle elezioni europee del 2009.  I particolari dell’operazione saranno resi noti nel corso di una conferenza stampa che si terrà  alle 11 presso il comando provinciale carabinieri di Catania.

Eternit, Cassazione annulla condanna. Renzi: prescrizione da cambiare, è incubo.




Colpo di spugna al processo Eternit. 
La prima sezione penale Cassazione ha annullato senza rinvio, dichiarando prescritto il reato, la sentenza di condanna per il magnate svizzero Stephan Schmidheiny nel maxiprocesso Eternit. 
Sono stati annullati anche i risarcimenti per le vittime. La prescrizione è maturata al termine del primo grado.
Il sostituto procuratore della Cassazione Francesco Iacoviello aveva chiesto di dichiarare prescritto il maxi-processo Eternit per disastro ambientale e, di conseguenza, di annullare la condanna a 18 anni di carcere per l'unico imputato, che era stato condannato dalla corte d'appello di Torino il 3 giugno 2013.

Il maxi-processo Eternit è stato la più grande causa mai intentata in Europa e al mondo sul fenomeno dei danni alle persone e alle cose provocati dall'amianto. Le parti lese erano un migliaio, tra malati (soprattutto di mesotelioma), eredi dei defunti ed amministrazioni locali.

Schmidheiny era stato ritenuto responsabile nei precedenti gradi di giudizio di disastro ambientale, con drammatiche conseguenze soprattutto per la salute degli operai, legato alle attività degli stabilimenti Eternit di Casale Monferrato (Alessandria), Bagnoli (Napoli) e Rubiera (Reggio Emilia).

La decisione della Cassazione ha suscitato le proteste dei numerosi familiari delle vittime dell'amianto presenti in aula. «Vergogna, vergogna», hanno detto in tanti, urlando subito dopo la lettura del verdetto. «Eternit, ingiustizia è fatta»: così i familiari delle vittime hanno scritto su uno striscione esposto davanti alla Cassazione dopo la lettura del verdetto.

«Purtroppo c'è chi li ha illusi»: questo, a quanto si è appreso, è il commento trapelato da fonti vicine alla Procura Generale della Cassazione dopo la lettura del verdetto.

«La decisione della Suprema Corte conferma che il Processo Eternit, nei precedenti gradi di giudizio, si è svolto in violazione dei principi del giusto processo. Schmidheiny si aspetta che ora lo Stato italiano lo protegga da ulteriori processi ingiustificati e che archivi tutti i procedimenti in corso». Così un portavoce del magnate svizzero commenta la sentenza.

La Cassazione - precisa il portavoce del magnate svizzero in una nota diffusa da Zurigo - ha assolto Schmidheiny dai reati ascrittigli. «La Corte ha condiviso le argomentazioni della difesa: Stephan Schmidheiny «non ha mai assunto un ruolo operativo nella gestione dell'azienda», e il gruppo svizzero è stato il principale azionista di Eternit spa «soltanto per un periodo di circa 10 anni», periodo in cui «non ha mai ricavato alcun profitto dalla sua partecipazione nella Eternit spa, anzi».

«Aspetto di leggere la sentenza. Non bisogna demordere. Non è una assoluzione. Il reato c'è. E adesso possiamo aprire il capitolo degli omicidi». Questo il commento del pm Raffaele Guariniello, che in primo grado e in appello aveva ottenuto la condanna di Schmidheiny.

Con la sentenza della Cassazione che ha dichiarato la prescrizione ed ha cancellato la condanna al magnate svizzero Schmidheiny sfuma anche la possibilità per i familiari delle vittime e per le comunità locali di ottenere i risarcimenti.

La Cassazione ha anche condannato al pagamento delle spese legali, la cui cifra per ora non è nota, l'Inps e l'Inail che avevano fatto ricorso per non essere state ammesse come parte civile dalla Corte di appello di Torino nel processo Eternit. Condannato a pagare le spese legali anche un parente di una delle vittime dell'amianto che era stato escludo dal diritto degli indennizzi.

«Per l'Inail i costi per le sole prestazioni ai lavoratori colpiti dalle patologie provocate dall'amianto sono costate 280 milioni di euro che non si recupereranno più perché il verdetto della Cassazione ha demolito in radice questo processo». Lo ha detto l'avvocato generale dell'Inail Giuseppe Vella.


«Siamo allibiti, non ce lo aspettavamo - ha detto Bruno Pesce, coordinatore dell'Associazione Familiari e Vittime dell'Amianto (Afeva) -. Questa sentenza ci dice che non è possibile giudicare un disastro provocato dall'amianto perché è passato troppo tempo e il reato è prescritto. Ma dimentica che l'amianto è una bomba a orologeria a lungo periodo: non è possibile che coloro che l'hanno innescata siano trattati come dei gran signori. Per quanto ci sforziamo, continuiamo a ritenere incomprensibile questa decisione».

Dello stesso tenore i commenti di sindacati e ambientalisti. «È scandaloso che di fronte a un reato che ha portato migliaia di morti oggi si arrivi alla prescrizione, come se la morte potesse essere prescritta - dice il segretario di Fiom Cgil Giorgio Airaudo, che in Piemonte seguì in prima persona la lunga vicenda Eternit -. Il procuratore Guariniello aveva tentato di fare giustizia portando la vicenda nei confini che deve avere. La Corte d'Appello a suo tempo gli diede ragione. Oggi invece in Cassazione la prescrizione va in un'altra direzione, come se la morte potesse essere prescritta».

«Apprendo con sorpresa e disappunto della decisione della Corte di Cassazione di annullare, causa prescrizione del reato, la sentenza di condanna a Stephan Schmidheiny nel processo Eternit - afferma il presidente della regione Piemonte, Sergio Chiamparino -. Non può che destare profonda indignazione il fatto che migliaia e migliaia di persone e famiglie siano private del riconoscimento dei danni e delle responsabilità per ragioni che sono poco più che cavilli burocratici. Quando il diritto cozza con le più elementari ragioni di giustizia è segno che c'è qualcosa di profondo che non funziona nei meccanismi della giustizia italiana. Il danno provocato dagli stabilimenti piemontesi e italiani dell'Eternit va al di là delle morti finora contabilizzate e allunga la sua ombra sulle generazioni future: alle famiglie delle vittime, alle associazioni che si sono battute in questi anni e a tutti coloro che attendevano un giudizio di giustizia ed equità, vanno la mia solidarietà, il mio sostegno e la mia vicinanza».

«Sono dispiaciuta e amareggiata, ma preferisco aspettare domani prima di aggiungere altro». Così Concetta Palazzetti, sindaco di Casale Monferrato, uno dei centri più colpiti dalla tragedia della Eternit, commenta a caldo la sentenza Eternit. «Domani mattina - aggiunge - riunirò la giunta comunale per decidere che cosa fare».

Renzi: prescrizione è un incubo O una vicenda come Eternit «non è un reato o se è un reato ma prescritto, vuol dire che bisogna cambiare le regole del gioco sulla prescrizione» perché «non ci deve essere l'incubo della prescrizione», ha detto il premier Matteo Renzi a Rtl: «le domande di giustizia - osserva - non vengono meno» nel tempo. «Cambieremo il sistema del processo e le regole del gioco della prescrizione». «Da cittadino mi colpiscono le interviste ai familiari e mi fanno venire anche un po' di brividi. Perché mostrano un'abilità straordinaria perché credono nella giustizia più di quanto ci creda talvolta un servitore dello Stato e continuano a combattere non perché le morti siano consolate - sono inconsolabili - ma per l'idea di attaccarsi fortemente alla giustizia come etica di un Paese. È un dolore e una bellezza senza fine».

«Non è possibile su alcune vicende avere regole che col tempo fanno saltare la domanda di giustizia, perché ci sono dei dolori che non hanno tempo», sottolinea Renzi. «Dobbiamo far sì che i processi siano più veloci e non ci sia modo di chiudere la partita più velocemente perché è passato tanto tempo come se le domande di giustizia venissero meno. No, non vengono meno». «La giustizia deve essere tempestiva. Non possiamo cedere davanti alla prescrizione. I processi devono essere veloci e giusti», sintetizza poi il premier su Twitter.


http://www.ilmessaggero.it/PRIMOPIANO/CRONACA/eternit_condanna_annullata_reato_prescritto_renzi/notizie/1022120.shtml

mercoledì 19 novembre 2014

LA FARSA DELL' ASSEDIO A JULIAN ASSANGE - John Pilger

Assange


L'assedio intorno a Knightsbridge è tutta una farsa. Per due anni, una presenza esagerata e costosa della polizia intorno all'Ambasciata del Ecuador di Londra è servita al solo scopo di ostentare il potere dello stato. La preda assediata è un australiano accusato di nessun crimine, un rifugiato che fugge dall'ingiustizia, la cui unica salvezza è una stanza concessagli da un paese sudamericano coraggioso. Il suo vero crimine è aver dato il via ad una ondata di verità in un'epoca di bugie, di cinismo e di guerra.

La persecuzione di Julian Assange deve finire. Ovviamente anche il governo britannico ritiene che deve finireIl 28 ottobreil Vice Ministro degli EsteriHugoSwireha detto al Parlamento che avrebbe "accolto attivamente" il procuratore svedese a Londra e che "avrebbe fatto assolutamente di tutto per facilitare il suo lavoro". Il tono era di  impazienza.Il procuratore svedese, Marianne Nysi è rifiutata di andare a Londra per interrogare Assange per le accuse di cattiva condotta sessuale a Stoccolma nel 2010 - anche se la legge svedese lo consente e se questa procedura è di routine sia per la Svezia che per il Regno UnitoLe prove documentali di una minaccia alla vita e alla libertà di Assange da parte degli Stati Uniti - se dovesse lasciare l'ambasciata - sono schiacciantiIl 14 maggio di quest'anno, alcuni documenti della Corte degli Stati Uniti hanno rivelato che un sono in corso ulteriori "indagini-multiple" contro Assange.
La Ny non ha mai dato adeguate spiegazioni sul perché non andrà a Londracosì come le autorità svedesi non hanno mai spiegato perché si sono rifiutate di dare ad Assange una garanzia che non lo avrebbero estradato verso gli Stati Uniti, nel quadro di un accordo segreto tra Stoccolma e WashingtonNel dicembre 2010l'Independent rivelò che i due governi avevano discusso su una possibile estradizione verso gli Stati Uniti ancor prima che fosse emesso ilmandato d'arresto europeo.

Forse una spiegazione può essere che, contrariamente alla sua reputazione di bastione liberalla Svezia è, di fatto, tanto vicina a Washington da aver fatto "concessioni segrete" alla CIA - compresa la deportazione illegale dei rifugiatiLa consegna e la successiva tortura di due rifugiati politici egiziani nel 2001 è stata condannata sia dal Comitato delle Nazioni Unite contro la tortura, che da Amnesty International e da Human Rights Watchla complicità e la doppiezzadello stato svedese sono state documentate nel contenzioso civile e da WikiLeaks.
Nell'estate del 2010Assange era andato in Svezia per parlare delle rivelazioni di Wikileaks sulla guerra in Afghanistan - in cui la Svezia aveva inviato proprie truppe sotto il comando degli Stati Uniti.
 
Gli americani stanno perseguitando Assange perché WikiLeaks ha rivelato i loro epici crimini in Afghanistan e in Iraql'uccisione incontrollata di decine dimigliaia di civili - rimaste segrete - e il disprezzo dimostrato per la sovranità nazionale e per il diritto internazionalecome risulta in modo colorito nei dispacci diplomatici trapelati.Per parte sua, nel rivelare come i soldati afghani e i civili iracheni siano stati assassinati, l'eroico soldato Bradley (ora ChelseaManning si è preso una condanna di 35 anni, dopo essere stato tenuto per più di mille giorni in condizioni chesecondo il relatore speciale delle Nazioni Uniteè equiparabile alla tortura.

Ci sono pochi dubbi che, se gli Stati Uniti dovessero mettere le mani su Assange, non lo attenderebbe niente meno che un destino del genereMinacce di cattura e di morte sono diventate moneta corrente dell'estremismo politico USA messo in atto dal Vicepresidente Joe Biden, che accusa e insulta Assange indicandolo come "cyber-terrorista". Chiunque abbia un dubbio sulla spietatezza USA dovrebbe ricordare l'obbligo di atterraggio imposto lo scorso anno all'aereo del Presidente della Bolivia - sul quale si credeva, a torto, che si fosse imbarcato Edward Snowden.

Secondo i documenti pubblicati da SnowdenAssange è su una "lista di obiettivi Ricercati". I tentativi di Washington  di prenderlo - dicono dei dispacci diplomatici australiani - sono "senza precedenti per portata e natura". Ad Alessandriain Virginiaun gran giurì segreto ha passato quattro anni per cercare di escogitare un delitto con cui Assange possa essere perseguito
Cosa non facileIl primo emendamento della Costituzione degli Stati Uniti protegge editori,giornalisti e informatori. Quando era candidato alla presidenza nel 2008Barack Obama espresse il suo apprezzamento per gli informatori, come "parte diuna sana democrazia [che] deve essere protetta dalle ritorsioni". Sotto la presidenza di Obamasono stati perseguiti tanti informatori che il loro numero supera il totale de i perseguitati da tutti gli altri Presidenti USA messi insieme. Ancor prima che il verdetto sia stato annunciato nel processo di Bradley ManningObama aveva già definito il whisletblower-informatore colpevole.
 
"I documenti diffusi da WikiLeaks da quando Assange si è trasferito in Inghilterra", ha scritto Al Burke - Direttore del Nordic News Network onlineun'autoritàsui tanti colpi di scena e pericoli corsi da Assange - "indicano chiaramente che la Svezia abbia sempre ceduto alle pressioni USA in materia di diritti civili. Cisono tutte le ragioni di preoccupazione per ritenere che se Assange dovesse essere preso in custodia dalle autorità svedesipotrebbe essere consegnato agli Stati Uniti senza la dovuta considerazione dei suoi diritti legali"Ci sono segnali che né gli svedesi né la comunità giuridica appoggino l'intransigenza delprocuratore Marianne Ny e anche quando la stampa svedese era implacabilmente ostile ad Assange, uscivano titoli come"Vai a Londraper l'amor di Dio".Perché non ci vuole andare? Più precisamenteperché non vuole  acconsentire che la Corte svedese abbia accesso alle centinaia di messaggi SMS che la polizia ha trovato nel telefono cellulare di una delle due donne coinvolte nelle accuse di cattiva condottaPerché non vuole che siano consegneti agli avvocatisvedesi di AssangeDice che non è tenuta a farlo per legge, fino a quando non venga fatta una richiesta formale, e lei si è appellata a questo cavillo. Allora,perché non ha fatto la richiesta?

Questa settimanala Corte d'Appello svedese deciderà se ordinare alla Ny di consegnare i messaggi SMS o la questione andrà alla Corte Suprema e alla Corte Europea di Gustizia. Come in una  farsa, agli avvocati svedesi di  Assange è stato consentito solo di "riascoltarei messaggi SMS, quelli che hanno avuto il tempo di imparare a memoria.

Uno dei messaggi della donna dimostra chiaramente che non voleva fare nessuna accusa contro Assange,  "ma la polizia era decisa di arrestarlo in qualche modo". 
Era "scioccata" quando lo hanno arrestato perché lei "voleva solo che lui facesse un [HIVtest"Lei "non voleva accusare JA di niente" e "è stata la polizia che ha formulato le accuse". 
(In una testimonianza, è scritto che ha dichiarato di essere stata "railroaded - guidata - dalla polizia e da altre persone che le erano attorno".)  
La donna non ha neanche sostenuto di essere stata violentataInfattientrambe le donne hanno negato di essere state stuprate e una di loro ha anche mandato un tweet: "Io non sono stato violentata." Che queste donne siano state manipolate dalla polizia e che le loro parole siano state ignorate è evidente - qualunque sia la cosa che dicono oggi i loro avvocatiCertosono vittime di una saga degna di Kafka.Per Assangel'unico processo a cui è stato sottoposto è il processo dei mediaIl 20 agosto 2010, la polizia svedese ha aperto una "indagine per stupro" e subito - e illegalmente - ha dichiarato ai tabloid di Stoccolma che era stato emesso un mandato d'arresto per Assange per lo "stupro di due donne".
Questa è stata la notizia che ha fatto il giro del mondo.
A Washingtonun sorridente segretario alla Difesa USA, Robert Gates, disse ai giornalisti che l'arresto "sembra una buona notizia per me" e subito gli account Twitter che diffondono le notizie per conto del Pentagono cominciarono a descrivere Assange come uno "stupratore" e un "latitante". Meno di 24 ore più tardi,il procuratore capo di StoccolmaEva Finneassunse le indagini e non perse tempo per annullare subito il mandato d'arrestodicendo: "Non credo che ci sia nessun motivo per sospettare che sia stato commesso uno stupro." Quattro giorni più tardi chiuse l'inchiestadicendo: "Non c' è nessun sospetto di un qualsiasi delitto." Il file è stato chiuso.Poi è arrivato Claes Borgstromun politico di alto profilo nel Partito socialdemocratico, futuro candidato alle imminente elezioni generali in SveziaPochi giorni dopo il caso era stato licenziato dal capo dei procuratoriBorgstrom, che era avvocato, annunciò ai media che rappresentava le due donne e che aveva cercato un altro procuratore nella città di GöteborgQuesto nuovo procuratore era Marianne Ny, che Borgstrom conosceva beneAnche lei eracoinvolta con i socialdemocratici.
Il 30 Agosto, Assange si presentò volontariamente a una Stazione di Polizia di Stoccolma e rispose a tutte le domande che gli fecero. Comprese che la storia era finita. Due giorni dopo, la Ny annunciò che stava riaprendo il caso.  A Borgstrom fu chiesto da un giornalista svedese perché si doveva riaprire il caso, quando era già stato chiusoricordando che una delle donne che aveva detto di non essere violentataBorgstrom rispose: "Ah, ma quella donna non è un avvocato." L'avvocato australiano di AssangeJames Catlin, rispose: "Ma questa è una barzelletta ... pare che i processi si possano chiudere e riaprire  ......."

Il giorno in cui Marianne Ny riaprì il casoil capo dei servizi di intelligence militare svedese ("MUST")  denunciò 
pubblicamente WikiLeaks in un articolo intitolato "WikiLeaks [è] una minaccia per i nostri soldati." Assange fu avvertito che i servizi segreti svedesiSAP, avevano detto che i loro omologhi USA avrebbero "tagliato fuori" la Svezia dai loro accordi, se avessero continuato a ospitare Assange.
 
Per cinque settimane Assange attese in Svezia che la nuova inchiesta facesse il suo corso
The Guardian, in quel tempo stava per pubblicare i "War Logs " sull'Iraqsulla base delle rivelazioni di Wikileaksche Assange doveva andare a controllare. Il suo avvocato di Stoccolma chiese alla  Ny se avesse obiezioni a che Assange lasciasse il paese e lei disse che era libero di andarsene.Inspiegabilmentenon appena ebbe lasciato la Svezia - nel bel mezzo del clamore scatenato dai media e dal pubblico per le informazioni rilasciate da WikiLeaks -  la Ny emise un mandato d'arresto europeo e un "allarme rosso" per l'Interpol, del tipo che  normalmente si una per terroristi e criminalipericolosi. Lo fece tradurre in cinque lingue e lo mandò in giro per tutto il mondoassicurando il lavoro dei media che colsero l'occasione con frenesia.
Assange si presentò a una stazione di polizia di Londra, fu arrestato e passò dieci giorni in isolamento nella prigione di WandsworthRilasciato su cauzione £ 340.000gli misero un braccialetto elettronico con l'obbligo di presentarsi tutti i giorni al posto di polizia, virtualmente agli arresti domiciliari, mentre il suo caso iniziò il lungo iter verso la Corte Suprema. Non era ancora stato accusato di nessun reatoI suoi avvocati ripetettero l'invito alla Ny di interrogare Assange a Londrasottolineando che era stata lei stessa ad avergli dato il permesso di lasciare la Svezia e chiesero di interrogarlo in una struttura specialepresso Scotland Yard, ma lei si rifiutò.
Katrin Axelsson e Lisa Longstaff di Women Against Rape scrissero: "Le accuse contro [Assange] sono una cortina di fumo dietro la quale un certo numero di governi sta cercando di reprimere WikiLeaks per aver audacemente rivelato al pubblico i piani segreti su  guerre e occupazioni  che portano a stupriomicidi e distruzione ... Le autorità hanno tanto poco rispetto per la violenza contro le donne che manipolano le accuse di stupro come vogliono. [Assange] ha messo in chiaro che è disponibile per essere interrogato dalle autorità svedesiin Gran Bretagna o via SkypePerché si stanno rifiutando a fare questo passo tanto essenziale per le indaginidi che cosa hanno paura ?"
Questa domanda è rimasta senza risposta, e la Ny ha disposto un mandato d'arresto europeo ( EAW - European Arrest Warrant)un prodotto draconiano studiato per la "guerra al terrorepresumibilmente progettato per catturare terroristi e criminali mafiosi. Questo EAW ha cancellato l'obbligo degli stati di fornire le prove di un crimine. Vengono emessi oltre mille mandati ogni mesesolo pochi però hanno qualcosa a che fare con i potenziali crimini del "terrore"La maggior parte sono emessi per reati banalicome ad esempio spese bancarie o multe pagate in ritardoMolti di quelli  che ci capitano in mezzo, vengono estradati e  passano mesi in carcere senza nessuna accusaCi sono stati una serie di errori giustiziari scioccanti, e molte critiche da parte dei giudici britannici.
Il caso Assange finalmente è arrivato alla Corte Suprema del Regno Unito a maggio 2012. In una sentenza che ha accolto il mandato d'arresto europeo -scritto in modo da non lasciare quasi nessuno spazio di manovra ai giudici - che hanno scoperto che i procuratori europei potrebbero emettere warrant di estradizione nel Regno Unito senza passare da nessun controllo giurisdizionaleanche se il Parlamento ha deliberato diversamente. Hanno messo in chiaro che il Parlamento era stato "ingannato" da parte del governo BlairLa corte si è divisa - 5  contro 2 - e di conseguenza ha votato contro Assange.
Tuttaviail Presidente della Corte Suprema, Lord Phillipsha fatto un errore applicando la Convenzione di Vienna alla interpretazione dei trattaticonsentendoalle procedure dello Stato di ignorare la lettera della leggeCome ha sottolineato l'avvocato di AssangeDinah Rose QCquesto non si applica ai mandati di arresto europei.La Corte Suprema ha riconosciuto solo questo errore cruciale quando ha dovuto esaminare un altro ricorso contro il mandato d'arresto europeo a novembre dello scorso annoLa decisione su Assange era sbagliatama era troppo tardi per tornare indietro.
La scelta che doveva fare Assange era forte: l'estradizione in un paese che si era rifiutato di dire se lo avrebbe mandato o no negli Stati Unitio cercare una via che sembrava l' ultima possibilità di rifugio e di sicurezzaSupportato dalla maggior parte dell'America Latinail coraggioso governo dell'Ecuador gli aveva concesso lo status di rifugiato sulla base di prove documentate e di una consulenza legale, che vedeva la prospettiva di una pena crudele e inusualenegli Stati Uniti; minaccia questa in violazione dei diritti umani fondamentali visto che il governo del suo paese, l'Australia, colluso con Washington, lo aveva abbandonatoIl governo laburista del Primo Ministro Julia Gillard minacciò anche di ritirargli il passaporto.
 
Gareth Peirce, un noto avvocato per la difesa dei diritti umani, che rappresenta Assange a Londrascrisse all'allora  Ministro degli Esteri australianoKevinRudd"Data la portata della discussione pubblicaalimentata spesso solo sulla base di presupposti del tutto falsi ... è molto difficile tentare di rispettare la presunzione di innocenza di Assange. Sul signor Assange ora incombono non una ma due spade di Damocle per una potenziale estradizione verso due giurisdizioni differentiper due diversi presunti crimininessuno dei quali sono crimini riconosciuti nel suo paese, quindi la sua sicurezza personale è messa a rischio per circostanze che sono imputabili  fortemente a motivi politici. "
 
Non arrivò nessuna risposta fino a quando Peirce si mise in contatto con l'Australian High Commission a Londrache rispose che nessuno dei punti sollevati era urgenteIn un incontro a cui ho partecipato anch'io, il Console generale australianoKen Pascoe, fece la sorprendente affermazione di sapere «solo quello che ho letto sui giornali» su questo casoNel frattempola prospettiva di un grottesco aborto spontaneo della giustizia stava annegando in una campagna di vituperazione contro il fondatore di WikiLeaks. Attacchi personali feroci, disumani e profondamente meschini per distruggere un uomo non accusato di nessun crimine e ma già sottoposto ad un trattamento che non verrebbe riservato nemmeno imputati con l'accusa di aver ucciso la moglie e che, per questo,  potrebbero essere estradati.
 
Il fatto che la minaccia USA contro Assange fosse una minaccia per tutti i giornalisti e per la libertà di parola, è passato con arroganza sotto silenzio.
Sono stati pubblicati librifilm su questo fatto e i media hanno lanciato delle campagne contro Wikileaks con il presupposto che attaccare Assange era una cosa giusta, sapendo che era troppo povero per resistere a lungo. La gente ci ha fatto i soldi con questa storiaspesso un sacco di soldimentre WikiLeaks lottava per sopravvivere. Il direttore del Guardian, Alan Rusbridger, ha definito le informazioni passate da Wikileaks -pubblicate sul suo giornale - "uno dei più grandi scoop giornalistici degli ultimi 30 anni". E queste notizie entrarono a far parte del piano di marketing del giornale per aumentare il prezzo di copertina.
Nemmeno un centesimo è arrivato a Assange o a WikiLeaks, del libro pubblicizzato dal Guardian che poi è diventato un redditizio film di HollywoodGli autori del libroLuke Harding e David Leigh, lo hanno descritto - senza giustificazione - come una "personalità disturbata e insensibile" e hanno anche rivelato la password segreta - che avevano avuto come prova di fiducia - che serviva per proteggere un file digitale che contiene i cables dell'ambasciata USAConAssange ora intrappolato nell'ambasciata ecuadoregna, Hardingin piedi fuori tra la polizia fuorigongola dal suo blog che "Sarà Scotland Yard a ridere per ultima".
L'ingiustizia inflitta ad Assange è uno dei motivi per cui il Parlamento alla fine votarà per una riforma del mandato d'arresto europeoIl modo in cui è stato braccato allora,  oggi non potrebbe più ripetersi; ci vorrebbero delle prove e il solo "mettere in discussione" non sarebbe più motivo sufficiente per chiederel'estradizione"Il suo caso è stato vinto in bloccoarmi e bagagli," mi ha detto Gareth Peirce "questi cambiamenti nella legge significano che il Regno Unitoormai riconosce come giusto tutto quanto è stato sostenuto in questo casoEppure Assange non ne può avere nessun beneficio. E la genuinità di offerta dell'Ecuador di offrire un riparo non è messa in discussione né dal Regno Unito, né dalla Svezia ".
Il 18 marzo 2008, la guerra contro Wikileaks e Julian Assange è stata progettata in un documento segreto del Pentagono e preparata dal "Cyber Counterintelligence Assessments Branch" con un piano dettagliato per distruggere quel "senso di fiducia", che per Wikileaks è il "centro di gravità". Questo doveva essere raggiunto con minacce di esposizione a "procedimenti penaliper tappare la bocca e criminalizzare questa rara fonte di giornalismo indipendente: era questo lo scopo e a questo è servito il metodo.
 
Nemmeno all'inferno si può trovare un accanimento come quello che può mettere in moto una grande potenza che si sente schernita.

John Pilger

traduzione Bosque Primario