martedì 4 luglio 2017

Sulle Alpi svizzere il fossile di un rettile corazzato.

Ricostruzione artistica del rettile delle Alpi Eusaurosphargis dalsassoi (fonte: Beat Scheffold, Paleontological Institute and Museum, University of Zurich) © Ansa
Ricostruzione artistica del rettile delle Alpi Eusaurosphargis dalsassoi (fonte: Beat Scheffold, Paleontological Institute and Museum, University of Zurich)

Straordinariamente ben conservato, ha 241 milioni di anni.

Un fossile straordinariamente ben conservato scoperto sulle Alpi svizzere ha rivelato lo scheletro completo di un antico rettile corazzato, vissuto circa 241 milioni di anni fa. Descritto sulla rivista Scientific Reports, è un esemplare estremamente raro chiamato Eusaurosphargis dalsassoi e ha permesso al gruppo di ricerca coordinato dall'università svizzera di Zurigo e da quella britannica di Oxford di farsi un'idea molto chiara dell'anatomia e dello stile di vita.

Lungo circa 20 centimetri, il rettile aveva la maggior parte del corpo ricoperta da placche corazzate, con file spinose lungo i fianchi che lo proteggevano dai predatori. Questa struttura lo rende molto simile a una bizzarra specie di lucertola africana, chiamata Ouroborus cataphractus, che con il rettile delle Alpi non ha alcuna parentela e che ha evoluto in modo indipendente corazza e spine, probabilmente ispirando con il suo aspetto alcune leggende sui mitici draghi.

Il fossile delle Alpi è stato trovato a 2.740 metri di altitudine, nella località di Ducanfurgga, ed è il secondo di questa specie ad essere descritto: il primo risale al 2003, scoperto in Italia sul Monte San Giorgio, ma si trattava di un esemplare incompleto. L'animale era venuto alla luce insieme a molti fossili di pesci e rettili marini, portando gli scopritori a credere che anche il rettile corazzato rinvenuto potesse essere un animale acquatico, ipotesi smentita dallo studio più recente, che ha potuto avere a disposizione uno scheletro perfettamente integro.

Un governo come il nostro, che governo è?

Risultati immagini per governo incapace
zanzara/governo

Ho preso spunto da un post letto per una riflessione: 
un governo che vuole farci credere di voler incrementare il lavoro approvando la legge Biagi, i voucher lavoro, contratto a progetto (poi abolito), ed altri similari, che governo è?

Un governo che obbliga un cittadino a corrispondergli la metà del proprio guadagno senza ottenere nulla in cambio, che governo è?

Un governo che ci costringe ad accettare che la loro corruzione dilaghi senza operare alcun provvedimento per frenarla ed eliminarla, che governo è?

Un governo che, con i nostri soldi, ci costringe a salvare le banche asserendo che, salvando le banche, si salva anche l'economia traballante del paese, che governo è?

Un governo che legifera per aumentare i propri benefit mentre aumenta le nostra tasse, che governo è?

Un governo che non ci permette di curarci operando continui tagli alla sanità, ma ci costringe ad iniettarci ben 12 vaccini, che governo è?

Non abbiamo bisogno di un governo che ci maltratti, abbiamo bisogno di un governo che ci rispetti ed agisca per il bene comune!

Taglio ai vitalizi dei parlamentari, la porcata alla Camera: salta tutto.

Taglio ai vitalizi dei parlamentari, la porcata alla Camera: salta tutto

Toh, che strano: alla Camera i deputati non hanno voglia di affrontare, subito, la riforma che taglia i loro vitalizi. Il testo di legge proposto dal dem Matteo Richetti, dopo aver avuto l'ok con modifiche in Commissione Affari costituzionali, è atteso in aula a Montecitorio per l'11 luglio, ma come spiega Il Messaggero la data più probabile visto il fitto calendario dei lavori è la settimana successiva. In realtà, molti dei diretti interessati ritengono che alla fine si troverà un modo per far slittare il tutto a dopo le vacanze, a settembre, con fortissimi timori che la legge finisca insabbiata, ancora una volta.
Manca la relazione tecnica sulla fattibilità del nuovo sistema, richiesta dalla commissione Bilancio al Ministero del Tesoro. Dall'Inps si dicono disponibili a fornire le stime necessarie, ma non subito: serve tempo. Di tempo però ce n'è poco, perché la data cruciale è il 14 settembre, quella in cui i deputati in carica alla loro prima legislatura maturano il diritto al vitalizio. La verità è che le maggiori resistenze, per ora, arrivano proprio dal Pd: i deputati meno renziani (o anti-renziani, direttamente) rifiutano di inseguire il Movimento 5 Stelle su una battaglia che non giudicano, ovviamente, prioritaria. I dubbi sono però trasversali e soprattutto arrivano fino a Palazzo Madama, dove i numeri per la maggioranza sono ancora più risicati e basta che qualche senatore si metta di traverso per far saltare tutto.
Il terrore di molti ex deputati diventati senatori, a sentire la grillina Laura Bottici, uno dei questori di Palazzo Madama, è di "perdere tutto" quanto acquisito negli anni precedenti. E poi ci sono la legge elettorale e la finanziaria, che già in estate prenderanno il sopravvento su tutto il resto. Un ottimo alibi.

Primo sguardo sull'abbraccio di due buchi neri.

Rappresentazione artistica di una coppia di buchi neri (fonte: Joshua Valenzuela/UNM) © Ansa
Rappresentazione artistica di una coppia di buchi neri (fonte: Joshua Valenzuela/UNM)

Stretti in una danza fatale, che li porterà a collidere.


Osservata per la prima volta direttamente una coppia di buchi neri giganteschi stretti in un abbraccio mortale che li porterà a collidere. Il fenomeno è analogo a quello che ha generato il segnale legato alla scoperta delle onde gravitazionali e finora si riteneva impossibile poter osservare così in dettaglio un evento simile. Pubblicata sull' Astrophysical Journal, la scoperta si deve al gruppo coordinato da Karishma Bansal, dell'università americana del Nuovo Messico.

"E' il primo sistema di buchi neri mai osservato direttamente", ha rilevato uno degli autori, Greg Taylor. E' la prima coppia di buchi neri, ha aggiunto, nella quale è possibile distinguere i due corpi celesti, che si muovono l'uno rispetto all'altro. I due buchi neri si trovano al centro di una galassia distante circa 750 milioni di anni luce, complessivamente hanno una massa paragonabile a 15 miliardi di volte quella del Sole e sono separati fra loro da 'appena' 24 anni luce.BR>

''Una distanza di due dozzine di anni luce può sembrare grande, ma non per questo genere di oggetti celesti. È come se i due buchi neri fossero abbracciati in un valzer fatale'', ha osservato Gabriele Ghisellini, dell'Istituto nazionale di astrofisica (Inaf), sul sito Media Inaf. ''Tra qualche milione di anni - ha proseguito - si fonderanno in un fuoco d'artificio di onde gravitazionali''. Il risultato arriva dopo 20 anni di osservazioni con il sistema di radiotelescopi americano Vlba (Very Long Baseline Array), che ha catturato i segnali radio emessi, su diverse frequenze, dai due corpi celesti. Le misure raccolte negli anni hanno permesso di calcolare le orbite dei buchi neri e di confermare che si tratta di un sistema binario. Secondo gli astrofisici, la ricerca aiuterà a comprendere il meccanismo all'origine di un evento catastrofico come la fusione di due buchi neri.

domenica 2 luglio 2017

Leggetelo.......Questa è la Sicilia che Amo

L'immagine può contenere: cielo e spazio all'aperto


Leggetelo.......Questa è la Sicilia che Amo.

"È martedì 27 giugno e siamo in Sicilia, sull'autostrada A29 che collega Mazara del Vallo a Palermo, nel beve tratto tra le cittadine di Carini e Capaci.
Alle ore 18:30 si verifica un grave incidente, nel quale purtroppo perde la vita una giovane donna. Il traffico si paralizza, inspiegabilmente.
Nessun veicolo riesce più a muoversi.
L'autostrada si trasforma in un lungo serpente di metallo rovente ed inizia un terribile calvario per centinaia di persone che, loro malgrado, rimangono intrappolate in un vero e proprio inferno. Con una temperatura di quasi 40° e nessuna via di fuga, i malcapitati non possono che sperare in un miracolo. L'autostrada è un luogo dal quale non si può fuggire. Non si può lasciare la macchina lì ed andarsene a piedi, e non si può andare nè avanti nè indietro perché davanti e dietro ci sono centinaia di altri automobilisti intrappolati anche loro. Il calvario inizia alle 19:00 circa e durerà ben cinque ore. Una sofferenza immane, praticamente immobili, con le scorte d'acqua (per chi ne ha) che si svuotano vorticosamente e il terrore di non sapere cosa fare. Per ore interminabili, il serpente di metallo non avanza, rimanendo lì, come un rettile al sole. Dopo quattro ore la situazione diventa insostenibile. I bambini iniziano ad avere fame e sete, i più piccoli piangono. I genitori sono disperati. È il panico. Un panico diffuso che toglie il fiato.
Ci guardiamo attorno disperati, non sappiamo che fare.
Ma siamo in Sicilia, terra di grandi tragedie ma anche di grandi miracoli.
E il miracolo, accade.
Un drappello di temerari, composto da alcune persone che vivono nelle case di villeggiatura poste nei pressi dell'autostrada, si avvicina alle reti di protezione che delimitano la carreggiata.
I volenterosi, capeggiati da una donna che ha uno sguardo fiero e gentile, iniziano a chiedere se ci sono bambini e se qualcuno può avere bisogno di acqua o generi di conforto. Dalle vetture si alzano delle disperate richieste d'aiuto. Un padre implora un po' d'acqua "per il mio bambino, vi prego...".
Come naufraghi che, risucchiati dalle onde, cercano disperatamente di aggrapparsi ad un legno galleggiante, anche altre famiglie in coda da ore sotto il sole cocente chiedono dell'acqua per i propri bambini.
Parte una straordinaria gara di solidarietà. La donna chiama a rapporto i giovani del gruppo, impartisce precise direttive e, all'unisono, un nugolo di "picciotti" t verso le rispettive case. I ragazzotti compiono la missione con determinazione e destrezza. Si precipitano, non esitano un solo attimo. In pochi istanti i frigoriferi e le dispense vengono saccheggiati e una staffetta perfettamente improvvisata fa arrivare sul posto ogni ben di Dio. Le mani dei naufraghi si protendono oltre le barriere di protezione che dovrebbero impedire ai cani randagi di accedere in autostrada, le mani dei soccorritori si protendono verso i bisognosi, porgendo agli automobilisti esausti quello che sembra arrivare dal Cielo. Acqua, prima di tutto, ma anche merendine e gelati "pi li picciriddi" (per i bambini). Addirittura degli omogeneizzati. Quel papà che aveva chiesto l'acqua per il figlio si commuove, non sa come manifestare la sua gratitudine. Imbarazzato, prende il portafogli... cerca di dire qualcosa che non sia troppo fuori luogo, poi esordisce con un "almeno un caffè vorrei potervelo offrire".
Non l'avesse mai fatto. Dal popolo di soccorritori improvvisati ma efficentissimi si alza un coro unanime. Non accetteranno nulla per quel cibo che stanno offrendo. "U beni si fa senza addumannari nenti n'canciu" (il bene si fa senza chiedere nulla in cambio) dice sorridendo la direttrice dei soccorsi. "Si propriu voli, c"addumannu sulu na priera picchì i me figghi truvassiru travagghiu" (se proprio vuole, le domando solo di fare una preghiera per i miei figli, perché trovino un lavoro). L'uomo è imbarazzato, risponde solo "che Dio la benedica, signora ". Poi prende in braccio quel cibo, come fosse un bambino appena nato, da mostrare a tutti, ed inizia a girare per le macchine, distribuendolo anche agli altri automobilisti. Di macchina in macchina chiede se ci sono bambini e se qualcuno vuole dei gelati e delle merendine. Accanto a lui, il tizio che guidava la macchina che lo precedeva si occupa di distribuire l'acqua. In pochi minuti, decine di persone possono dissetarsi e i bambini possono mangiare qualcosa. Anche un signore anziano si avvicina timidamente... "potrei avere un gelato per favore...", anche lui trova un po' di ristoro.
Una piccola bimba indiana riceve un ghiacciolo e la madre ringrazia inbarazzata. Un ragazzino si avvicina incredulo, c'è un gelato anche per lui. Un giovane uomo di colore riceve l'offerta di un gelato, che rifiuta con grande cortesia, sorride dicendo "grazie ho già mangiato". Una frase che, pronunciata come un automatismo, avrà già ripetuto molte volte, anche quando i morsi della fame gli facevano attorcigliare le budella.
Poi qualcosa si muove.
Il serpente di metallo fa un balzo avanti, si riparte.
I soccorritori ci salutano con la mano, come si saluta un amico su un treno in partenza.
Bene.
Questa è la Sicilia.
Questa è la Terra che amo.
Vivendo questa esperienza ai limiti dell'assurdo, non ho potuto fare a meno di pensare che proprio lì, a poche centinaia di metri dal luogo dove il Giudice Falcone era stato orribilmente assassinato insieme alla moglie e alla sua scorta, per mano di alcuni siciliani, altri siciliani stavano spontameamente attuando una vera e propria gara di solidarietà verso il prossimo, verso dei perfetti estranei, offrendo loro tutto quello che avevano in casa. Privandosene, senza alcuna esitazione. Così, solo per altruismo. Tutto questo, senza chiedere nulla in cambio e senza chiedersi se chi avrebbe ricevuto quel cibo era italiano o straniero, se era un uomo o una donna, se era amico oppure nemico.
Perché non è questo, forse, il senso più profondo e vero dell'aiutare il prossimo?
Tendere una mano a chi ne ha bisogno, nel momento in cui ne ha bisogno, senza chiedere nulla in cambio.
Come quella donna siciliana che martedì sera, senza saperlo, ai miei occhi ha onorato la memoria di Giovanni Falcone e di tutti gli altri caduti per mano mafiosa, nel miglior modo in cui questo poteva essere fatto.
Io dono tutto quello che ho, me ne privo per darlo a te, che neanche ti conosco, solo perché tu ne hai bisogno.
Onore".
Daniele Ammoscato.


https://www.facebook.com/daniele.ammoscato.5/posts/10211771051305489

sabato 1 luglio 2017

Tartassati senza speranza.

Risultati immagini per tartassati

Mumble, mumble....
Hanno aumentato le aliquote irpef e abbassato la percentuale delle detrazioni di imposta per spese sanitarie oltre ad aver decretato che fino a 129.11 € non viene rimborsato nulla; hanno abbassato anche l'importo detraibile per figli a carico; hanno decretato che se hai una casa di proprietà che hai pagato tu, devi pagare ugualmente una tangente allo stato; hanno decretato anche che oltre alla tassazione versata allo stato, hai anche il dovere sacrosanto di pagare altre gabelle alla regione ed al comune dove vivi; ci ordinano di pagare una tassa che riguardi i servizi comuni che non è compresa nelle tasse che già paghi; hanno aumentato le aliquote iva che paghi su tutto ciò che acquisti; ci fanno pagare una tassa di proprietà sulle auto...
Si può continuare all'infinito, il risultato è che la metà di ciò che guadagniamo svanisce in tasse...
Poi, quando ti rendi conto che in cambio del tartassamento non ti danno nulla; che le strade della tua città sono sporche da sempre e piene di buche, che non funziona nulla, ti assale la rabbia e decidi di cambiare rotta...accorgendoti, alla fine, che non puoi neanche far quello perchè ti hanno anche privato del diritto di cambiare.

venerdì 30 giugno 2017

Addio a Equitalia, ecco cosa cambia da lunedì per chi ha una cartella. - Giovanni Parente




È bene mettere in chiaro subito come stanno le cose. Almeno nell’immediato non ci saranno grossi stravolgimenti. Fatto sta che ufficialmente da sabato 1° luglio ma più praticamente da lunedì 3 luglio alla riapertura degli sportelli Equitalia non ci sarà più. La società per azioni partecipata da Entrate (51%) e Inps (49%) lascerà il posto a un ente pubblico economico Agenzia delle Entrate-Riscossione. Un soggetto sottoposto alla vigilanza del ministero dell’Economia. Questo varrà per tutto il territorio nazionale, ad eccezione della Sicilia dove la riscossione sarà operata da un altro soggetto.

Cambiano logo e moduli, restano gli stessi sportelli.
Allora cosa cambia immediatamente? Come afferma una nota diffusa da Equitalia, «i contribuenti troveranno il nuovo logo, nuova modulistica, mentre le attività ed i servizi saranno svolti in continuità con la precedente gestione, considerato che l’Agenzia delle entrate-Riscossione subentra a titolo universale nei rapporti giuridici attivi e passivi, anche processuali, delle società del Gruppo Equitalia».

Naturalmente il cambio di nome avrà un impatto anche sulla parte online: web e social. Cambierà, infatti, anche il portale Internet che avrà l’indirizzo www.agenziaentrateriscossione.gov.it. Mentre il nuovo canale twitter sarà @AE_Riscossione in sostituzione di @equitalia_it che sarà chiuso: tutti i follower saranno “conservati” sul nuovo account. Resterà sempre lo stesso il contact center telefonico 06.0101 per fornire informazioni agli utenti. E ci sarà anche la app Equiclick, anche se nel pomeriggio di venerdì 30 giugno i servizi informatici potrebbero non essere accessibili per alcune ore per consentire un aggiornamento dei sistemi.

I taglia-fila digitali.
In tutti i 200 sportelli della vecchia Equitalia arriveranno i nuovi strumenti digitali salva fila nel tentativo di ridurre i tempi di attesa. In pratica, il contribuente che si rivolge allo sportello può essere riconosciuto, tramite il lettore di codice a barre, con il proprio codice fiscale presente nella tessera sanitaria. Così l’operatore di sportello dell’Agenzia potrà avere immediatamente la situazione del contribuente che arriva al front office e quindi fornirgli assistenza diretta in relazione al servizio scelto al momento della prenotazione.

Dopo l’estate, poi, verrà attivata una app - sia per tablet che per smartphone - collegata ai taglia-coda che consentirà di cercare uno sportello di Agenzia delle Entrate-Riscossione, di visualizzare la situazione delle attese e le fasce orarie disponibili e di scegliere il servizio all’orario desiderato nella giornata di prenotazione desiderata. Al momento dell’arrivo allo sportello, il cittadino sarà riconosciuto tramite lettore di tessera (lettura QR code) e potrà così accedere al servizio indicato senza ulteriori tempi d’attesa.
Il servizio sarà ulteriormente sviluppato per consentire al contribuente di fissare un appuntamento allo sportello anticipando l’argomento dell’incontro.

L’identikit e le funzioni di Agenzia delle Entrate-Riscossione.
In base a quanto prevede lo statuto pubblicato sulla «Gazzetta Ufficiale» del 29 giugno, Agenzia delle Entrate-Riscossione:
•è un ente pubblico economico strumentale dell’agenzia delle Entrate;

•ha autonomia organizzativa, patrimoniale, contabile e di gestione e adotta propri regolamenti di amministrazione e di contabilità;
•è sottoposta all’indirizzo e alla vigilanza del ministro dell’Economia e delle finanze;
•ha sede legale a Roma e si può articolare in strutture centrali e periferiche.
Per quanto riguarda, invece, i compiti:
•svolge le funzioni relative alla riscossione nazionale;
•effettua l’attività di riscossione mediante ruolo;
•può effettuare sia le attività di riscossione spontanea delle entrate (tributarie o patrimoniali) delle amministrazioni locali sia altre attività, strumentali e accessorie alla riscossione e alle attività dell’agenzia delle Entrate, già svolte da Equitalia anche attraverso contratti di servizio.

L’accesso ai dati sui conti correnti.
Lo Statuto del nuovo soggetto precisa all’articolo 17 che «i rapporti con l’agenzia delle Entrate per i servizi prestati e per la condivisione delle banche dati e delle informazioni necessarie per lo svolgimento del servizio della riscossione» sono «sono regolati convenzionalmente». Questo dovrebbe significare che non ci sarà alcun accesso indiscriminato a informazioni delicate come i dati di sintesi dei rapporti finanziari e i rapporti di lavoro o di impiego presenti nei database dell’Inps. Restano, però, le maggiori potenzialità consentire dal decreto fiscale collegato alla manovra dello scorso autunno. Questo per cercare di mirare maggiormente i pignoramenti su conto corrente (già consentiti dal 2015 all’agente della riscossione) e procedere effettivamente su quei debitori che occultano patrimoni per non pagare.


La governance.
Naturalmente il discorso sui rapporti con le Entrate si intrecciano a doppio filo con la governance del nuovo ente pubblico economico. Il direttore delle Entrate Ernesto Maria Ruffini (ancora in attesa di diventarlo dopo i rilievi della Corte dei conti) sarà anche il presidente della riscossione, nel cui comitato di gestione arriveranno due direttori centrali dell’Agenzia ossia Pier Pier Paolo Verna a capo della direzione centrale Affari legali, contenzioso e riscossione e Giuseppe Telesca alla guida della direzione centrale Amministrazione, pianificazione e controllo.



http://www.ilsole24ore.com/art/norme-e-tributi/2017-06-30/addio-equitalia-ecco-cosa-cambia-lunedi-chi-ha-cartella-140050.shtml?uuid=AEENiDpB&refresh_ce=1