martedì 28 giugno 2022

L'Argentina ha fatto richiesta di ingresso nei BRICS. - Andrea Zhok

 

L'insieme dei BRICS viene così a rappresentare in termini territoriali circa un terzo delle terre emerse del pianeta (42.557.166 kmq su 148 milioni di kmq - cui vanno sottratti i 14 milioni di kmq dell'Antartide, neutrale), in termini economici rappresenta il 25% del PIL mondiale, in termini demografici il 43% della popolazione mondiale.

Quella che trattiamo usualmente come "comunità internazionale", e che corrisponde all'impero americano (USA, Canada, UE + UK, Australia, Nuova Zelanda e Israele) corrisponde a:
quasi il 50% del PIL mondiale;
in termini demografici corrisponde a 856 milioni di abitanti, pari a circa l'11% della popolazione mondiale,
e a circa 31.754.000 kmq, pari a un po' meno di un quarto della superficie delle terre emerse.

Come la richiesta argentina segnala, i BRICS sono visti come una speranza di autonomia (e di rivalsa) per il resto del mondo, finora escluso dal club degli armigeri di Washington.

All'interno dell'impero americano solo la Francia si è mossa con qualche parziale autonomia, ottenendo una certa autosufficienza (energetica e alimentare) e coltivando, sia pure in modo autoritario, rapporti col continente africano.
Tutti gli altri hanno accettato con gaia imbecillità le regole del gioco americano, che fino a ieri predicava l'iperspecializzazione produttiva e la globalizzazione infinita (con sfruttamento di risorse a basso costo dai paesi più ricattabili).
E così facendo si sono condannati ad una condizione di dipendenza illimitata da scambi internazionali il cui unico garante erano gli USA. Ora che gli USA non sono più nelle condizioni di garantire la prosecuzione di quel gioco, le province dell'impero americano si avviano ad un progressivo declino, e questo tanto più quanto più sono state prone alla voce del padrone.

L'attuale scenario sta mostrando ciò che i più attenti avevano rilevato da tempo, ovvero l'illusorietà del sogno capitalista di una crescita esponenziale infinita. In questo nuovo contesto la terra (risorse naturali) e le popolazioni incrementano di importanza rispetto al PIL (che è un indice della quantità di scambi monetari, e solo indirettamente - ed eventualmente - della "ricchezza".)

Certo, i BRICS avranno la difficoltà consistente di muoversi armonicamente, in quanto hanno alle spalle una pluralità di tradizioni e culture differenti, ma finché esisterà l'impero americano con il suo bullismo internazionale, essi avranno sia un forte incentivo a farlo, sia una guida chiara a cosa fare.

Dunque, nonostante battute d'arresto, questo sarà lo scenario emergente, che travolgerà e capovolgerà il mondo che abbiamo conosciuto. Ci vorranno alcuni decenni per vedere pienamente tutti gli effetti economici e demografici, ma un effetto si vedrà subito: le province dell'impero americano faranno i conti con il crollo della propria struttura ideologica, quella struttura che li ha condotti a innalzare una teoria economica neoliberale e una teoria etica liberale a unica visione del mondo.   

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venerdì 24 giugno 2022

Nan Madol: “La città costruita 14.000 anni fa da una civiltà perduta”. - Deslok

           

Nel 2016, l’UNESCO ha dichiarato le misteriose rovine situate su un’isola nell’Oceano Pacifico come Patrimonio dell’Umanità. Questa enigmatica città è Nan Madol e la sua origine sconosciuta rimane una missione “impossibile” per l’archeologia.


I ricercatori non sono stati in grado di stabilire chi siano stati i suoi costruttori . Nonostante i diversi studi effettuati da vari esperti, Nan Madol non è riuscita a essere decifrata nemmeno con una tecnologia avanzata .

L’ENIGMA DI NAN MADOL.

A sud dell’isola di Pohnpei , nel mezzo dell’Oceano Pacifico, si trova una delle grandi meraviglie dell’archeologia; Nan Madol.

È stata costruita sulle barriere coralline utilizzando enormi rocce basaltiche. Il peso delle enormi rocce varia tra le 5 e le 40 tonnellate . Qualcosa di veramente impressionante se si tiene conto che la città risale al II secolo d.C. c.

Quando i primi esploratori europei arrivarono in città, furono sorpresi al punto da considerarla l’ ottava meraviglia del mondo . Gli edifici megalitici sono ancora in piedi, anche le loro fondamenta che sono sott’acqua.

Sfortunatamente, le rovine non hanno elementi artistici o petroglifi per aiutare a determinare quando fu costruita. Né si può stabilire quale civiltà l’abbia abitata. Su questo punto, ci sono diverse discrepanze tra gli esperti. Differenze che hanno reso Nan Madol un mistero irrisolto .

Finora, e sulla base dei resti umani trovati sull’isola, la città risale al II secolo d.C. C., 14.000 anni fa .

Ma è possibile che questa data corrisponda solo ai resti, e non alla costruzione . Ci sono prove a sostegno di questa teoria. Un fatto sorprendente è che le fondamenta di Nan Madol sono sommerse.


MISTERO ARCHEOLOGICO.

Come potevano iniziare la costruzione con rocce così grandi e pesanti sott’acqua in quel momento? Questo dettaglio suggerisce che Nan Madol all’inizio fosse sopra il livello del mare e poi affondò. Ma questo approccio non è supportato dai geologi.

L’isola di Pohnpei non è mai stata interessata da un fenomeno di affondamento, come è successo con altre città. Allora come ha fatto a rimanere sott’acqua?

Finora ci sono 2 opzioni; la prima si basa su argomentazioni scientifiche logiche legate all’aumento delle acque oceaniche. L’altra è attribuita ad un’antica leggenda .

Secondo storici e geologi, l’ultima deglaciazione su larga scala si è verificata 14.000 anni fa. Il ghiaccio che ricopriva gran parte della Terra si sciolse, provocando un innalzamento del livello del mare fino a 100 metri .

Quindi Nan Madol essendo datata a 14.000 anni fa sprofondò. Ma questa teoria non è accettata dai principali ricercatori di Nan Madol.

Le indagini effettuate dai subacquei hanno permesso di osservare che sotto il mare ci sono resti della città . Non solo parti di vecchie strade, ma ci sono anche viali e cimiteri che facevano parte degli isolotti.

Ma questo porta ad altre domande: come sono state trasferite sull’isola più di 100mila tonnellate di roccia basaltica?

UNA LEGGENDA.


C’è una leggenda su stregoni gemelli di nome Olisihpa e Olosohpa. Questo racconto dice che provenivano da un luogo mistico chiamato “Western Katau”, e che arrivarono in canoa a Nan Madol.

Quando si stabilirono, iniziarono a costruire un altare per adorare il dio dell’agricoltura Nahnisohn Sahpw. La leggenda narra che usassero poteri magici per controllare un drago volante, facendo levitare le enormi pietre sull’isola.

Dopo la morte di Olishpa, il primo rappresentante della dinastia Saudeleur si sarebbe insediato nell’isola attraverso Oloshohpa.

Ricercatori alternativi ritengono che le rovine di Nan Madol potrebbero far parte di continenti perduti come Mu e Lemuria , come riportato nel libro The Lost Continent of Mu, Motherland of Man pubblicato nel 1926 da James Churchward .

David H. Childress , ricercatore e scrittore, ha anche affermato che potrebbe essere collegata a Lemuria.

Bill S. Ballinger ha teorizzato nel suo libro del 1978, Lost City of Stones, che Nan Madol fu costruita da marinai greci nel 30 a.C. c.

La gente del posto la chiama “l’Atlantide del Pacifico”, poiché antiche storie delle città vicine raccontano che li si nasconde un’altra misteriosa città sotto il mare, che di tanto in tanto emette luci.

Nonostante anni di ricerca, non ci sono risposte chiare al mistero della civiltà perduta: è stata fondata 14.000 anni fa? 

Come l’hanno costruita? Cosa è reale e cosa è un mito?

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Presidente Draghi, lasci stare la Russia, l'Ucraina, la Nato, la UE, la finanza e le grandi questioni internazionali! - Alessandro Cartelli

 

“Premetto... ho uno stipendio che potrei fregarmene altamente e farmi gli affari miei...
Ma non posso davvero stare zitto, non stavolta.
Sono andato a fare la spesa: di mio, cerco sempre di prendere roba buona; mi piace mangiare bene e se devo spendere qualcosina in più, lo faccio perché la qualità si paga.
Da settimane notavo i prezzi in aumento, ma tutto sommato erano aumenti limitati, in un certo senso anche ragionevoli.
Oggi ho visto prezzi da paura. Aumenti di un 20, 30, 40% su beni di prima e primissima necessità. Vedi il macinato della foto, passato da 8 a 13 euro in una settimana (e lo sconto è solo un modo per abituarti al prezzo nuovo, scomparso quello paghi l'intero).
Io posso permettermelo. Spenderò 20 euro in più, ma mi cambia poco del mio bilancio.
Ma chi ha uno stipendio di 1300 euro al mese, un affitto da pagare o un mutuo, le bollette, magari dei figli o una famiglia? Chi ha una pensione, magari la minima? Chi è disoccupato?
Presidente Draghi, lasci stare la Russia, l'Ucraina, la Nato, la UE, la finanza e le grandi questioni internazionali! Pensi alla povera gente, a quelli che devono decidere tra le uova o il petto di pollo, le mele o le patate, i biscotti o i bastoncini di pesce, perché possono permettersi o l'uno o l'altro.
Lei non è pagato per risolvere la guerra tra russi e ucraini, lei è pagato per risolvere i problemi degli italiani!
Inviate in regalo mortai e mitragliatrici e i nostri scolari devono portarsi a scuola la carta igienica da casa!
Credo che abbiate perso il senso della realtà.
Muovetevi a recuperarlo, prima che la gente incominci a menare le mani. Perché chi ha fame, prima o poi sbotta.”

Alessandro Cartelli

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mercoledì 22 giugno 2022

La Mummia di Xin Zhui ha 2.200 anni ed è la meglio Conservata al Mondo. - Matteo Rubboli

 

Xin Zhui, conosciuta anche come Lady Dai o marchesa di Dai, fu la moglie di Li Cang, cancelliere per il feudo imperiale di Changsha durante la dinastia Han (206 aC – 220 dC). Morì nel 163 a.C e, nonostante di lei non si sappia molto, questa donna cinese vissuta oltre 2.000 anni fa guadagnò la propria fama durante gli anni ’70, quando venne rinvenuto il suo sarcofago durante uno scavo per la costruzione di un rifugio antiaereo. La tomba fu scoperta a Mawangdui, a Changsha, nella regione dello Hunan, in Cina.

La sua mummia è l’indiscussa “regina” del mantenimento fisico, per l’incredibile completezza del corpo ad una distanza di tempo così lunga

Sotto, la ricostruzione di come doveva apparire la donna in vita. Fotografia di pubblico dominio via Wikipedia:

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La sua pelle è ancora morbida, le gambe e le braccia si possono piegare, i suoi organi interni sono ancora intatti. Il cadavere ha anche mantenuto sangue a sufficienza da poterne capire il tipo, A positivo, ed ha ancora ciglia e capelli al proprio posto, dopo quasi 2.200 anni dalla data della morte.

I piedi. Fotografia di Gary Todd di pubblico dominio via Flickr:

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Al momento del decesso la donna venne avvolta in 22 abiti di seta e canapa, stretta da 9 nastri di seta con il volto coperto da una maschera. La sua bara venne inserita all’interno di altri 6 sarcofagi e il corpo immerso in un liquido la cui composizione rimane ancora in parte sconosciuta.

Fotografia di Gary Todd di pubblico dominio via Flickr:

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L’autopsia ha rivelato che Xin Zhui soffriva di mal di schiena, di ipertensione, di arteriosclerosi, di calcoli biliari, di diabete, di diverse malattie del fegato ed era inoltre sovrappeso, conseguenza della sedentarietà legata alle malattie precedenti. Oltre ai non pochi acciacchi, aveva il cuore gravemente danneggiato, che la portò a morire all’età di 50 anni, dopo una vita di lussi e agi come nobile cinese.

Fotografia di Gary Todd di pubblico dominio via Flickr:

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Lo stato di conservazione ha dato agli archeologi il profilo di indagine medica più completo mai effettuato su di un antico essere umano, una finestra su di un nostro antenato assolutamente unica al mondo. Se esistono numerose mummie di persone mantenutesi nell’aspetto simili (o vagamente simili) a quando erano in vita (si pensi ad esempio alla Mummia del Similaun, Ötzi), la Mummia di Xin Zhui è indiscutibilmente un unicum nel proprio genere.

La bara in legno laccato ritrovata nella tomba numero uno a Mawangdui. Fotografia di 猫猫的日记本 condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:

Per pensare ad un metro di paragone con un suo quasi-contemporaneo, questa donna era morta da oltre un secolo quando Giulio Cesare veniva assassinato durante la congiura in Senato, nel 44 a.C..

Sotto, i diversi livelli del sarcofago dove era ospitata la mummia:

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All’interno della tomba, oltre alla mummia di Xin Zhui, vennero rinvenuti oltre 1.000 oggetti e manufatti di quel periodo come vasellame in legno laccato, sete dipinte, statuette, monili e testi scritti su listelli di bambù, che costituivano il corredo funebre della donna e che rendono la scoperta del sepolcro cinese una delle più importanti del XX Secolo.

Xin Zhui: ritratto su un arredo tombale in seta ritrovato nella sua tomba a Mawangdui. Fotografia di Flazaza condivisa con licenza Creative Commons via Wikipedia:

https://www.vanillamagazine.it/la-mummia-di-xin-zhui-ha-2-200-anni-ed-e-la-meglio-conservata-al-mondo/?fbclid=IwAR1c6kISmETve8kWXQajNQnl1b58rWQpv6SgLAcTx1TWg_Y7WbIfu8-T9eU

domenica 19 giugno 2022

SANDRO PERTINI NEL 1949: ”SONO CONTRO LA NATO: PROMUOVE LA GUERRA”.

 

Sandro Pertini, nel discorso al Senato del 7 marzo 1949 in cui votò contro l’adesione dell’Italia alla Nato.

Noi siamo contro il Patto Atlantico, prima di tutto perché questo Patto è uno strumento di guerra. […] Ma il nostro voto è ispirato anche ad un’altra ragione. Questo Patto Atlantico in funzione antisovietica varrà a dividere maggiormente l’Europa, scaverà sempre più profondo il solco che già separa questo nostro tormentato continente. […] Una Santa Alleanza in funzione antisovietica, un’associazione di nazioni, quindi, che porterà in sé le premesse di una nuova guerra e non le premesse di una pace sicura e duratura. Noi siamo contro questo Patto Atlantico dato che esso è in funzione antisovietica. Perché non dimentichiamo, infatti, come invece dimenticano i vostri padroni di oltre Oceano, quello che l’UnioneSovietica ha fatto durante l’ultima guerra. Essa è la Nazione che ha pagato il più alto prezzo di sangue. Senza il suo sforzo eroico le Potenze occidentali non sarebbero riuscite da sole a liberare l’Europa dalla dittatura nazifascista. […]

E noi socialisti sentiamo che se domani per dannata ipotesi dovesse crollare l’Unione Sovietica sotto la prepotenza della nuova Santa Alleanza, con l’Unione Sovietica crollerebbe il movimento operaio e crolleremmo noi socialisti.[…]

Parecchi di voi si rallegrarono quando videro piegata sotto la dittatura fascista la classe operaia italiana e costoro non compresero che, quando in una Nazione crolla la classe operaia, o tosto o tardi con la classe operaia, finisce per crollare la Nazione intera. […]

Oggi noi abbiamo sentito gridare “Viva l’Italia” quando voi avete posto il problema dell’indipendenza della Patria. Ma non so quanti di coloro che oggi hanno alzato questo grido, sarebbero pronti domani veramente ad impugnare le armi per difendere la Patria. Molti di costoro non le hanno sapute impugnare contro i nazisti. Le hanno impugnate invece contadini e operai, i quali si sono fatti ammazzare per l’indipendenza della Patria!

Onorevole Presidente del Consiglio, domenica scorsa a Venezia, in piazza San Marco, sono convenuti migliaia di partigiani da tutta l’Italia ed hanno manifestata precisa la loro volontà contro la guerra, contro il Patto Atlantico e per la pace. Questi partigiani hanno manifestato la loro decisione di mettersi all’avanguardia della lotta per la pace, che è già iniziata in Italia, essi sono decisi a costituire con le donne, con tutti i lavoratori una barriera umana onde la guerra non passi. Questi partigiani anche un’altra volontà hanno manifestato, ed è questa: saranno pronti con la stessa tenacia, con la stessa passione con cui si sono battuti contro i nazisti, a battersi contro le forze imperialistiche straniere qualora domani queste tentassero di trasformare l’Italia in una base per le loro azioni criminali di guerra. Per tutte queste ragioni noi voteremo contro il Patto Atlantico” a battersi contro le forze imperialistiche straniere qualora domani queste tentassero di trasformare l’Italia in una base per le loro azioni criminali di guerra. Per tutte queste ragioni noi voteremo contro il Patto Atlantico”.


OBIETTIVO VITALE PER IL NOSTRO FUTURO – COSTRUIRE UNA RETE PER IL “NATO EXIT”

TRE ANNI FA LA CONTRO-CELEBRAZIONE A FIRENZE DEL 70° DELLA NATO: Convegno che, promosso dal Comitato No Guerra No Nato e da Global Research, centro di ricerca diretto da Michel Chossudovsky, ha riunito al cinema-teatro Odeon di Firenze il 7 aprile circa 600 partecipanti.

Le conclusioni sono esposte nella «Dichiarazione di Firenze», riportata qui di seguito:

DICHIARAZIONE DI FIRENZE”

«Il rischio di una grande guerra che, con l’uso delle armi nucleari potrebbe segnare la fine dell’Umanità, è reale e sta aumentando, anche se non è percepito dall’opinione pubblica tenuta all’oscuro dell’incombente pericolo.

È di vitale importanza il massimo impegno per uscire dal sistema di guerra. Ciò pone la questione dell’appartenenza dell’Italia e di altri paesi europei alla Nato.

La Nato non è una alleanza. È una organizzazione sotto comando del Pentagono, il cui scopo è il controllo militare dell’Europa Occidentale e Orientale.

Le basi Usa nei paesi membri della Nato servono a occupare tali paesi, mantenendovi una presenza militare permanente che permette a Washington di influenzare e controllare la loro politica e impedire reali scelte democratiche.

La Nato è una macchina da guerra che opera per gli interessi degli Stati uniti, con la complicità dei maggiori gruppi europei di potere, macchiandosi di crimini contro l’umanità.

La guerra di aggressione condotta dalla Nato nel 1999 contro la Jugoslavia ha aperto la via alla globalizzazione degli interventi militari, con le guerre contro l’Afghanistan, la Libia, la Siria e altri paesi, in completa violazione del diritto internazionale. 

Tali guerre vengono finanziate dai paesi membri, i cui bilanci militari sono in continua crescita a scapito delle spese sociali, per sostenere colossali programmi militari come quello nucleare statunitense da 1.200 miliardi di dollari.

Gli Usa, violando il Trattato di non-proliferazione, schierano armi nucleari in 5 Stati non-nucleari della Nato, con la falsa motivazione della «minaccia russa». Mettono in tal modo in gioco la sicurezza dell’Europa.

Per uscire dal sistema di guerra che ci danneggia sempre più e ci espone al pericolo imminente di una grande guerra, si deve uscire dalla Nato, affermando il diritto di essere Stati sovrani e neutrali.

È possibile in tal modo contribuire allo smantellamento della Nato e di ogni altra alleanza militare, alla riconfigurazione degli assetti dell’intera regione europea, alla formazione di un mondo multipolare in cui si realizzino le aspirazioni dei popoli alla libertà e alla giustizia sociale.

Proponiamo la creazione di un fronte internazionale NATO EXIT in tutti i paesi europei della Nato, costruendo una rete organizzativa a livello di base capace di sostenere la durissima lotta per conseguire tale obiettivo vitale per il nostro futuro». 

https://www.youtube.com/watch?v=C5uzf-T1HDQ&t=3s

https://www.nogeoingegneria.com/opinioni/sandro-pertini-nel-1949-sono-contro-la-nato-promuove-la-guerra/