Sotto il cerotto niente. Che non abbiano a preoccuparsi i fan del presidente del consiglio Silvio Berlusconi: il cerotto che porta al volto da ieri non è altro che un sostegno ai punti interni per l’intervento maxillo-facciale al quale si è sottoposto dal suo dentista, il dottor Massimo Mazza. E’ lo stesso medico a precisarlo al fattoquotidiano.it: “Qualcuno avrà sicuramente pensato a una sceneggiata: in realtà – spiega – sono stato io a consigliare al premier di mettere un cerotto esterno a sostegno dei punti di sutura che gli ho applicato. Non è rituale, è vero. Ma il premier non si è fermato un attimo, è uno che parla molto, e dunque è stata solo una precauzione aggiuntiva”.
Il presidente del Consiglio è stato sottoposto lunedì all’intervento chirurgico maxillo-facciale di trapianto osseo e implantologia in anestesia generale. Lo aveva rivelato, attraverso un comunicato di Palazzo Chigi, il professor Alberto Zangrillo, medico del premier. “L’intervento è durato quattro ore e si è reso necessario per ripristinare l’anatomia e la funzionalità masticatoria gravemente compromesse in occasione dell’attentato del 13 dicembre 2009″, aveva precisato la nota.
In quella data, un contestatore (Massimo Tartaglia, di cui si è poi accertata l’infermità mentale) lanciò in faccia al premier una miniatura del Duomo di Milano, procurandogli la frattura del setto nasale e la rottura di due denti. Immediato il ricovero al San Raffaele di Milano, poi, per un anno e mezzo nessuna notizia di patologie collegate all’aggressione. All’improvviso, nei giorni scorsi, le cose devono essere precipitate, tanto che il premier è finito di nuovo sul lettino operatorio. “Berlusconi – ha detto a poche ore dall’intervento Zangrillo – è rimasto sotto i ferri per quattro ore in anestesia totale”. Un intervento chirurgico diventato quasi di routine. In genere i postumi sono molto fastidisosi, a volte servono mesi perché i dolori e i fastidi alla mandibola scompaiano. Ma i tempi di guarigione del premier sono probabilmente molto brevi. “Dipende da paziente a paziente”, spiega ancora il dentista che ha effettuato l’intervento. “Ma ripeto, il cerotto è stata una precauzione ulteriore da me voluta. Inusuale, ripeto. Solo una precauzione perché immaginavo che non rispettasse i tempi della degenza”.
Di diverso parere altri dentisti, specializzati nello stesso tipo di patologie, in particolare il professorMarco Finotti di Padova, considerato un assoluto luminare in materia di chirurgia maxillo-facciale odontoiatrica: “Il cerotto”, spiega, “con il trapianto osseo non c’entra assolutamente niente. Sono trent’anni che non interveniamo con incisioni sulla cute. La cicatrice è assolutamente interna. Un sostegno ai punti di sutura? Mi sembra improbabile, ma non conosco il caso nei particolari”.
Già da ieri Berlusconi è tornato nella sua residenza di palazzo Grazioli, ha incontrato la Lega per definire il rimpasto di governo e Alfano per concordare il Consiglio dei ministri di stamani sulla riforma della giustizia. Così, alla conferenza stampa, si è presentato con un vistoso cerotto al volto. Ma sotto, come spiega il suo odontoiatra, non c’è niente. E’ solo un sostegno. “Lo vedrò presto”, spiega il dottor Mazza. “Ma il decorso sono sicuro che sia ottimo”.
Il presidente del Consiglio è stato sottoposto lunedì all’intervento chirurgico maxillo-facciale di trapianto osseo e implantologia in anestesia generale. Lo aveva rivelato, attraverso un comunicato di Palazzo Chigi, il professor Alberto Zangrillo, medico del premier. “L’intervento è durato quattro ore e si è reso necessario per ripristinare l’anatomia e la funzionalità masticatoria gravemente compromesse in occasione dell’attentato del 13 dicembre 2009″, aveva precisato la nota.
In quella data, un contestatore (Massimo Tartaglia, di cui si è poi accertata l’infermità mentale) lanciò in faccia al premier una miniatura del Duomo di Milano, procurandogli la frattura del setto nasale e la rottura di due denti. Immediato il ricovero al San Raffaele di Milano, poi, per un anno e mezzo nessuna notizia di patologie collegate all’aggressione. All’improvviso, nei giorni scorsi, le cose devono essere precipitate, tanto che il premier è finito di nuovo sul lettino operatorio. “Berlusconi – ha detto a poche ore dall’intervento Zangrillo – è rimasto sotto i ferri per quattro ore in anestesia totale”. Un intervento chirurgico diventato quasi di routine. In genere i postumi sono molto fastidisosi, a volte servono mesi perché i dolori e i fastidi alla mandibola scompaiano. Ma i tempi di guarigione del premier sono probabilmente molto brevi. “Dipende da paziente a paziente”, spiega ancora il dentista che ha effettuato l’intervento. “Ma ripeto, il cerotto è stata una precauzione ulteriore da me voluta. Inusuale, ripeto. Solo una precauzione perché immaginavo che non rispettasse i tempi della degenza”.
Di diverso parere altri dentisti, specializzati nello stesso tipo di patologie, in particolare il professorMarco Finotti di Padova, considerato un assoluto luminare in materia di chirurgia maxillo-facciale odontoiatrica: “Il cerotto”, spiega, “con il trapianto osseo non c’entra assolutamente niente. Sono trent’anni che non interveniamo con incisioni sulla cute. La cicatrice è assolutamente interna. Un sostegno ai punti di sutura? Mi sembra improbabile, ma non conosco il caso nei particolari”.
Già da ieri Berlusconi è tornato nella sua residenza di palazzo Grazioli, ha incontrato la Lega per definire il rimpasto di governo e Alfano per concordare il Consiglio dei ministri di stamani sulla riforma della giustizia. Così, alla conferenza stampa, si è presentato con un vistoso cerotto al volto. Ma sotto, come spiega il suo odontoiatra, non c’è niente. E’ solo un sostegno. “Lo vedrò presto”, spiega il dottor Mazza. “Ma il decorso sono sicuro che sia ottimo”.
Nessun commento:
Posta un commento