Sono scivolati via come fossero un fatto normale ma i numeri presentati dal sondaggista di Ballarò, Pagnoncelli, hanno del clamoroso e richiederebbero più di una riflessione. E non solo perché il Movimento Cinque Stelle, con il 16,5%, sarebbe la terza forza politica italiana ma anche perché sembrerebbe ad un passo dal raggiungere il Pdl, cioè il partito che ha fatto il bello e il cattivo tempo negli ultimi vent’anni.
Ma non solo: stando ai dati forniti da Pagnoncelli, i partiti che si collocano alla sinistra del Pd (Idv, Sel, Federazione della Sinistra e Verdi) e comunque critici nei confronti dell’azione di governo raggiungono tutti assieme quasi il 20%.
E dunque, archiviata la foto di Vasto e permanendo la rottura Pdl-Lega, se questo scenario si materializzasse nelle urne avremmo almeno quattro grandi poli (Pd, Pdl, Movimento Cinque Stelle e sinistra) più qualche robusto cespuglio (la Lega) che operano in concorrenza o in conflitto tra loro.
La fine del bipolarismo – e allo stesso tempo di molte rendite di posizione- che fa tremare i palazzi romani.
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