E' stato identificato e arrestato dalla Digos il giovane che ieri, al Circo Massimo a Roma, sventolava davanti al maxischermo per la finale degli Europei, una bandiera con una svastica. Le accuse sono di "resistenza e di apologia di reato". Il giovane, Enrico Zaccardi, di 23 anni, è già noto alla Digos, era stato videoripreso dalla polizia scientifica mentre inneggiava al "Duce" sventolando la bandiera. A seguito della perquisizione in casa sua è stata sequestrata un'altra bandiera simile a quella utilizzata ieri, volantini ed altro materiale che inneggia al fascismo e "oggetti atti ad offendere". A finire in manette, sempre per resistenza, è stato un altro romano di 19 anni, Ivan Simoncioni, che era in compagnia di Zaccardi, ed è stato ripreso mentre lanciava oggetti verso il maxischermo e il pubblico. Altri componenti del gruppo, tra i quali una donna, sono stati denunciati perché trovati in possesso di materiale pirotecnico.
FESTA NELLE PIAZZE, TENSIONE A ROMA E A MILANO - "Ci hanno fatto sognare. Stasera ci siamo svegliati, ma dobbiamo essere fieri di loro". Ecco, le parole pronunciate a Kiev dal premier Mario Monti subito dopo aver incontrato gli Azzurri negli spogliatoi sono il sentimento dell'Italia che si è radunata davanti ai maxischermi nelle piazze, ma poi alla fine è andata via mogia mogia, anche prima della fine della partita. Purtroppo ci sono stati anche episodi di teppismo, a Milano e Roma. Lancio di fumogeni e petardi contro il maxischermo al Circo Massimo hanno costretto l'organizzazione a spegnere l'impianto prima della fine della partita. Tre le persone fermate. Ma nella Capitale, sfidando il caldo, si sono radunati in 500mila e anche se la festa è durata solo 45 minuti c'é stato anche tanto orgoglio da parte di chi è rimasto fino alla fine sventolando il tricolore. Purtroppo durante il primo tempo sventolata anche la bandiera con la svastica.
Anche a Milano, in piazza Duomo, momenti di tensione, quando migliaia di persone, per motivi da chiarire, dal centro della piazza hanno cominciato a correre. Nella calca qualcuno è caduto, altri sono andati a sbattere sulle transenne: una decina, alla fine, i contusi. A quel punto, con pochi minuti da giocare e la Spagna avanti 4-0, molti tifosi erano già andati via, archiviando una serata di vane speranze, negli Azzurri e in Balotelli in particolare. Sono rimaste quasi tutte invendute le maglie azzurre con la scritta 'Campioni d'Europà offerte dagli ambulanti. Non per i 15 euro che chiedevano, ma perché è stata sofferta e amara la serata dei circa 60 mila milanesi che hanno scelto di guardare con il naso all'insù la finale degli Europei.
Alla fine la festa è delle poche decine di spagnoli, protetti dalla polizia quando un gruppo di esagitati si è avvicinato urlando insulti e minacce. Delusione anche tra gli sfollati in Emilia. Sognavano un successo liberatorio, una vittoria dell'Italia del pallone che li riscattasse dalle sofferenze dell'ultimo mese e mezzo. E invece davanti ai maxischermi allestiti da Rai e Uisp, hanno vinto la stanchezza e lo sconforto. "Troppa Spagna", si lascia andare Stefano, 30 anni, a Mirandola, mentre lo schermo ricorda l'amaro punteggio di questa finale". "Ci credevamo", dice una ragazza con indosso una maglietta azzurra. Davanti alle tv a Bari vecchia l'osservato speciale è stato per tutta la partita Antonio Cassano.
"Ha dato il massimo - commenta Giovanni Loseto, ex difensore e bandiera del Bari - disputando una straordinaria semifinale. Non bisogna dimenticarsi che ha superato in pochi mesi un grave problema fisico, tornando in buona forma". Ma c'e stato anche chi ha ignorato la finale. a Siena, oggi vigilia del Palio, la finale degli europei è passata in secondo piano: c'era la cosiddetta 'prova generale'. Niente maxischermi neppure in valle di Susa. Qui i No Tav hanno organizzata una specie di 'contropartita': clown, sbandieratori, cantanti e rapper alle reti del cantiere a Chiomonte.
E non venitemi a parlare di civiltà!
RispondiEliminaQuesto è regresso!