ROMA – Pietro Ciucci presidente di Anas licenzia Pietro Ciucci direttore generale di Anas.
Lo fa con una lettera e senza preavviso. Così al Ciucci licenziato da Ciucci spetta anche una ricca buonuscita da 1 milione 825.745,53 euro. E non si tratta di omonimia. Ciucci, che oltre ad essere pensionato dopo il licenziamento resta comunque presidente e amministratore di Anas, ha licenziato se stesso firmando quelle carte che gli avrebbero garantito una robusta integrazione della buonuscita. E Anas, ricordarlo non guasta, è una società pubblica.
Succede tutto nell’estate 2013 quando Ciucci evidentemente stanco del doppio incarico decide di lasciare la direzione. Solo che non fa la cosa più semplice. Non si dimette, si autolicenzia. La differenza tra le due scelte fa circa 780mila euro. Perché se Ciucci si fosse semplicemente dimesso non avrebbe preso anche l’indennità di “mancato preavviso”. Che invece gli spetta autolicenziandosi.
Non è finita. Il calcolo della buonuscita elaborato dagli uffici dell’Anas tiene conto dell’indennità di mancato preavviso e anche di quella spettante “in caso di risoluzione consensuale del rapporto di lavoro”. Ovvero si è licenziato senza avvertirsi prima ma era allo stesso tempo d’accordo sul licenziarsi.
Il Fatto Quotidiano, sulla vicenda, è andato a chiedere spiegazioni all’Anas. Questa la risposta: Anas ha ammesso che le cose stanno così sostenendo che “è stata data esecuzione al contratto di lavoro individuale” di Ciucci che “disciplinava le condizioni economiche dello scioglimento secondo regole standardizzate” del ministero dell’Economia.
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