"Lo dissi anche quando la campagna fu contro Berlusconi"
Roma, 13 apr. (askanews) - Quello delle intercettazioni è un tema "sul quale condivido il pensiero del presidente del Consiglio". Lo ha detto Massimo D'Alema a 'Otto e mezzo', su La7, ribadendo che sull'intercettazione che lo riguarda, nell'ambito dell'inchiesta sulla cooperativa Cpl Concordia, "era doveroso che la magistratura approfondisse, non che l'intercettazione fosse pubblicata". D'Alema se ne accorge solo ora dell'uso che viene fatto delle intercettazioni? "No, molti anni fa quando una campagna di questo tipo riguardò Berlusconi - ha risposto - io dissi che la pubblicazione delle intercettazioni era un fatto incivile". "Pubblicare l'intercettazione non era doveroso ma indagare su cosa significasse sì. Io ho fatto conferenze, iniziative normali, che ho fatto anche per altre imprese. Non so come loro le abbiano percepite, ma quello che io so è che non avendo fatto nulla da molti giorni il mio nome è associato a uno scandalo", ha aggiunto D'Alema, che ha attaccato i media ("non cito nemmeno la testata perchè non se lo merita") spiegando che "alle volte si raggiungono dei limiti tali...": "Si sono inventati la gita delle coop per andare al Vinitaly a comprare il vino che produce la mia famiglia - ha spiegato -. E' stata colpita non solo la mia rispettabilità ma anche la sicurezza mia e della mia famiglia". Int
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