giovedì 25 ottobre 2018

Putin incontra Conte: «Nessuna remora a comprare titoli di stato italiani». - Antonella Scott

(ANSA/Filippo Attili/Ufficio Stampa Palazzo Chigi)

MOSCA -Le sanzioni, che devono essere «un mezzo e non un fine»; la cooperazione economica rilanciata con un consistente pacchetto di 14 accordi e nuovi progetti, con potenzialità di diversi miliardi di euro; il dialogo politico. E un'intesa tra partner, Italia e Russia, che arriva anche a prendere in considerazione la possibilità che Mosca accorra in aiuto dell'Italia acquistando titoli di Stato attraverso il Fondo sovrano russo. Alla domanda posta a Vladimir Putin in conferenza stampa, alla conclusione degli incontri con il presidente del Consiglio Giuseppe Conte, il presidente russo ha detto che Mosca «non ha alcuna limitazione o restrizione» in questo senso. 

Ma ha poi confermato che di questo non si è parlato durante la giornata: «L'economia italiana ha basi solide», ha detto ancora Putin. «Non sono venuto qui per chiedere di comprare titoli sovrani», ha aggiunto Conte.

È stato invece il giorno in cui la relazione speciale tra Italia e Russia ha provato a tradursi in fatti, a raccogliere le forze e a progredire. Iniziata sotto la pioggia ai Giardini di Alessandro davanti alle mura del Cremlino, dove ha deposto una corona al Milite ignoto, la visita ufficiale di Conte a Mosca è proseguita sulla Moscova all'Expocenter, dove il presidente del Consiglio ha ascoltato da vicino le preoccupazioni dei rappresentanti di due settori - calzature e macchinari per il legno. «Sono qui per dimostrare la costante disponibilità dell'Italia al dialogo», ha detto. Tema ripreso in conferenza stampa a proposito dei fronti caldi della politica, dalla Libia all'Ucraina.
È il filo conduttore di questa visita: confermare i legami tradizionali, cercarne di nuovi, lavorare dai flussi commerciali ai settori suscettibili di ulteriori margini di crescita. «Cercare sentieri meno battuti, nuove opportunità da esplorare», rimarca Conte durante il confronto tra Putin e un gruppo di imprenditori italiani. Che, per la prima volta, hanno scambiato le proprie opinioni con Putin al Cremlino, uno scambio definito da Palazzo Chigi «approfondito e dettagliato». 
Al termine è stato firmato un pacchetto di 14 accordi: capitanati da Enel e Anas. Il primo – un valore giudicato intorno a un miliardo di euro, è un accordo di cooperazione strategica e di ampliamento della partnership con le Ferrovie russe, e include un'estensione del contratto di fornitura energetica che lega le due società dal 2008. Il secondo, firmato in mattinata, lega Anas del gruppo Fs italiane e il Fondo russo per gli investimenti diretti in due accordi per lo sviluppo congiunto di investimenti pari a oltre 11,6 miliardi riguardanti 1.100 km di infrastrutture stradali in Russia. 
Gli altri accordi (l'elenco completo sul sole24ore.com) esplorano possibilità di collaborazione sul fronte dello smaltimento dei rifiuti, dell'ambiente, della componentistica per auto, delle soluzioni per l'oil%gas. «Un'atmosfera di piena e totale collaborazione e di perfetta intesa ha commentato Luigi Scordamaglia, presente alla riunione come presidente di Federalimentare ma anche ad di Inalca (Gruppo Cremonini) -: con un Presidente Putin che ha risposto a ciascuna delle richieste e interventi fatti dai rappresentanti delle aziende italiane presenti con grande conoscenza e dettaglio. Davanti ai piani di investimenti nel settore dell'allevamento in cui come gruppo Inalca/Cremonini siamo impegnati in Russia, il presidente ha sottolineato l'importanza di tale attività per gli allevatori russi e le enormi opportunità che insieme possiamo avere esportando la carne sul mercato cinese».
All'incontro con Putin, che si è protratto ben oltre l'orario previsto, non era presente Claudio Descalzi, amministratore delegato di Eni, venuto però a Mosca il giorno precedente per incontrare Igor Sechin, il numero uno di Rosneft. Il rapporto tra la major italiana e il colosso russo del petrolio nel mirino delle sanzioni americane è stato al centro dell'attenzione dopo che l'agenzia Interfax, citando una fonte del governo russo, ha ripreso una notizia già apparsa nei mesi scorsi: Eni avrebbe rinunciato in marzo ai progetti di esplorazione avviati nel Mar Nero con Rosneft. E ora starebbe negoziando per chiudere anche i progetti relativi al Mare di Barents, sotto l'Oceano Artico: un'area, quest'ultima, coperta dalle sanzioni del fronte energetico.
L'agenzia Interfax ricorda come nel giugno 2013 - l'anno precedente la crisi ucraina - Eni e Rosneft avessero avviato un accordo per esplorare insieme i fondali del Mar Nero - nella piattaforma occidentale - e, nell'Artico, due aree nel Mare di Barents. Dopo le prime insoddisfacenti trivellazioni di marzo nel Mar Nero, a una profondità di 2.109 metri, Eni ha effettivamente dato corso al proprio diritto di recessione dal progetto, rivelatosi non all'altezza degli studi effettuati. E ora la compagnia italiana conferma l'uscita dalla joint venture, aggiungendo però che i rapporti con Rosneft restano ottimi, come dimostra l'esperienza comune in Egitto: la decisione sul Mar Nero non impedisce di trovare con Rosneft eventuali altre alleanze, in aree non soggette a sanzioni internazionali.
GLI ACCORDI DI MOSCA.
Sono 14 gli accordi firmati da compagnie ed enti italiani al Cremlino, alla presenza di Giuseppe Conte e Vladimir Putin, per un valore potenziale di diversi miliardi di euro:
- Il ministero dell'Ambiente della Tutela del Mare della Repubblica Italiana (delega alla firma all'ambasciatore Pasquale Terracciano) e il ministero delle Risorse naturali e dell'Ecologia della Federazione Russa hanno siglato un memorandum d'intesa nel campo della tutela dell'ambiente e dello sviluppo sostenibile.
- Enel con l'ad Francesco Starace ha firmato il prolungamento dell'accordo, in scadenza nel 2023, per il contratto di fornitura di energia elettrica alle Ferrovie Russe (Rzd).
- Anas (Gruppo FS Italiane) e il Russian Direct Investment Fund (RDIF) hanno firmato due accordi per lo sviluppo congiunto di investimenti pari a oltre 11,6 miliardi di euro riguardanti 1.100 km di infrastrutture stradali in Russia. 
- Barilla (firma il presidente del Gruppo Guido Barilla) e la Regione di Mosca hanno firmato un Memorandum of Understanding per l'acquisizione di un terreno per realizzare un nuovo mulino, uno stabilimento produttivo e un magazzino e un raccordo ferroviario a esso collegato.
- Pietro Fiorentini (firma l'ad della società, Mario Nardi) e Rosneft hanno siglato un accordo di cooperazione industriale per la produzione di impianti “Hipps” (impianti meccanici che evitano sovraccarichi di pressione nelle tubature utilizzate nell'oil & gas).
- L'azienda italiana di biotecnologie Bio.On (firma l'ad e cofondatore Marco Astorri) e il gruppo del Tatarstan Taif hanno siglato un accordo per la realizzazione di un impianto di produzione di plastiche biodegradabili.
- Il 
Gruppo Adler (a Mosca è arrivato l'ad Paolo Scudieri), che progetta, sviluppa e industrializza componenti e sistemi per l'industria del trasporto, 
- il Fondo Strategico Italiano (con l'ad Maurizio Tamagnini) hanno firmato con il Fondo di investimenti diretto russo (Rdif) un accordo per la creazione di un impianto di autocomponentistica in Russia.
- Il Gruppo Ferretti (con l'ad Alberto Galassi) ha firmato con il Fondo di investimenti diretti russo (Rdif) un accordo propedeutico all'istituzione di una joint-venture produttiva.
- La società di gestione di fondi che forniscono prestiti alle piccole imprese, Mikrocapital (firmato il suo fondatore Vincenzo Trani) e la Corporazione Pmi russe hanno firmato un accordo per la creazione di un fondo congiunto per finanziare progetti di Pmi russe.
- L'italiana Fornovo (rappresentanti da Roberto Masarin) e la russa Kamaz hanno firmato un accordo di partnership prodromico alla licenza per produrre compressori da montare su camion speciali, commissionati a Kamaz dal colosso russo del gas, Gazprom.
- Il Gruppo Techint (con l'amministratore delegato Dario Puglisi) e il Governo della regione di Kaluga hanno firmato un Memorandum of Understanding per la creazione di un ospedale. 
- Coparm (rappresentanti da Natale), una delle maggiori aziende europee nella progettazione e costruzione di impianti trattamento rifiuti, ha firmato con Chisty Gorod un accordo per la fornitura di apparecchiatura di riciclaggio e smaltimento di rifiuti.
- Confindustria Russia (rappresentata dal suo presidente Ernesto Ferlenghi) ha firmato un accordo con una delle maggiore associazioni di impresa del Paese, Opora Russia.
- Pirelli, rappresentata dall'ad Marco Tronchetti Provera, firma con Rostec accordo per il raddoppio dello stabilimento di Voronezh per un investimento di 100 milioni di euro in tre anni.
Fonte: ilsole24ore del 24/10/2018

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