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domenica 7 settembre 2014

Bufera sulla Banca Centrale d'Albania: rimosso governatore arrestato.

Bufera sulla Banca Centrale d'Albania: rimosso governatore arrestato

Il Consiglio di Vigilanza della Banca Centrale d'Albania ha deciso di proporre al parlamento la rimozione dall'incarico del governatore Ardian Fullani. La decisione arriva dopo l'arresto di Fullani, accusato di "abuso d'ufficio", a seguito dello scandalo del furto nel dipartimento del Tesoro di una somma pari a 5.2 milioni di euro da parte di un dipendente dell'istituto.

Oltre a Fullani ieri sera era finito in manette anche l'Ispettore capo Olivar Golemi. Secondo la legislazione albanese, in attesa della nomina del sostituto del governatore, le sue funzioni saranno assunte dal suo primo vice, Elisabeta Gjoni.  In un comunicato il Consiglio di Vigilanza - che inizialmente aveva esitato a intervenire contro Fullani - ha garantito "il normale funzionamento dell'attività operativa della Banca". Sulla vicenda della Banca è intervenuto in serata anche il premier Edi Rama, il quale ha fatto sapere di aver avuto numerosi contatti con esperti albanesi ed internazionali, e di aver discusso della questione con una missione del Fondo monetario internazionale che si trova a Tirana in vista dell'accordo di assistenza al Paese. Il premier ha assicurato che "il governo e il parlamento prenderanno tutte le necessarie misure perchè la Banca esca  più forte e più trasparente da tutta questa storia".

Fullani e Golemi sono stati accusati di "abuso d'ufficio", anche perchè, secondo la Procura della Repubblica, non hanno garantito la sicurezza dei fondi dell'istituto centrale. Infatti, il furto è stato realizzato nell'arco di circa quattro anni, fino a quando uno dei responsabili della cassa non si è autodenunciato.

La vicenda ha provocato una forte reazione nell'opinione pubblica, legata anche al rifiuto del governatore - il quale contava su forti legami politici e nei media - di dimettersi.

Fullani avrebbe violato la legge bancaria in almeno cinque casi, mentre altri quattro casi vengono contestati a Golemi, responsabile della sorveglianza di tutte le operazioni finanziarie.

Finora altre 12 persone sono stare arrestate fra i dipendenti dell'istituto e altri quattro sono agli arresti domiciliari, mentre prosegue l'inchiesta della Procura per cercare di trovare la destinazione dei fondi rubati.


http://www.repubblica.it/esteri/2014/09/07/news/bufera_sulla_banca_centrale_d_albania_rimosso_governatore_arrestato-95174810/

mercoledì 20 novembre 2013

Rimborsopoli, parte il processo a 6 giorni dal voto. - Fabrizio Di Vito

Vi presento il neo governatore della basilicata Marcello Pittella:
POTENZA- La settimana che porta alle elezioni regionali inizia con l’udienza preliminare del processo sulla “Rimborsopoli” lucana, l’inchiesta che, di fatto, ha provocato in Basilicata un terremoto politico senza precedenti.
A sei giorni dalla tornata elettorale (un voto anticipato scaturito dalle dimissioni del governatore De Filippo proprio in seguito agli sviluppi dell’inchiesta), 34 tra attuali ed ex consiglieri regionali, questa mattina dovranno presentarsi davanti al gup Petrocelli. Su di loro (gli indagati in tutto sono 40) pende la richiesta di rinvio a giudizio avanzata nello scorso mese di luglio dai pubblici ministeri Francesco Basentini e Sergio Marotta. La maxi-inchiesta aveva portato, lo scorso 24 aprile, agli arresti domiciliari gli allora assessori Vincenzo Viti (Pd) e Rosa Mastrosimone (Idv) e il capogruppo del Pdl, Nicola Pagliuca. Gli accertamenti di carabinieri, guardia di finanza e polizia si erano concentrati sul biennio 2010-2011, a cavallo tra la scorsa e l’attuale legislatura. Gli indagati dovranno rispondere di peculato e false attestazioni perché accusati di aver indebitamente percepito rimborsi per migliaia di euro. Fra le persone per le quali il gup dovrà decidere ci sono anche i presidenti della giunta e del consiglio regionale, Vito De Filippo e Vincenzo Santochirico e il candidato governatore del centrosinistra, Marcello Pittella. Rispetto ad altre, la loro è una posizione abbastanza marginale che riguarda soprattutto l’acquisto di francobolli e giornali e alcune cene.
Nato e cresciuto in politica, figlio di un senatore, fratello del vicepresidente vicario del Parlamento Europeo, laureatosi in medicina a soli 26 anni, (e qui sorgono dubbi su come si sia laureato), a soli 5 anni dalla laurea diviene consigliere a Lauria. Praticamente, non ha mai svolto, fortunatamente, la sua professione di medico chirurgo. Naturalmente, essendo nato e cresciuto in politica, ha pensato che tutto gli fosse dovuto.