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sabato 10 ottobre 2015

In risposta all'articolo su "l'amaca" di Michele Serra.




Rispondiamo, punto per punto, al post di Michele Serra.

- No, caro Michele, la faccenda di Marino non si ferma alla semplice bottiglia di vino, peraltro costosina. 

- Per quanto riguarda la Panda rossa, io ravviserei nella faccenda l'atteggiamento inaccettabile e fastidiosissimo di chi usa sentirsi al di sopra delle leggi e degli altri e che , pertanto, è solito adottare con troppa nonchalance la formula del "lei non sa chi sono io".

- L'essere onesti, inoltre, non comprende utilizzare la carta di credito aziendale, vedi Pittsburgh e comune di Roma, per spese personali, non comporta neanche utilizzare soldi provenienti da persone di dubbia fama come Buzzi, per finanziare la propria campagna elettorale.

- La vorrei anche rendere edotto del fatto che i grillini, che lei definisce poco propensi a capire, non hanno alcuna intenzione di allinearsi a persone che adottano concetti come quelli più sopra menzionati: accettare e praticare anche solo una parte di essi significa essere come quelli che hanno governato e male l'intero paese, e quindi, essere già sulla buona strada per esserne divorati integralmente.

Con buona pace della sua discutibile concezione dell'onestà.

Cetta — perplessa.

lunedì 19 novembre 2012

E Silvio pagò in Alfani di bronzo. di Michele Serra (15 luglio 2011)



Come respingere l'ennesimo, inaudito attacco dei giudici comunisti? La famiglia Berlusconi sta studiando le possibili contromosse.

Etica. Prima di tutto sono state messe a fuoco le questioni di principio, che vanno anteposte a qualunque altra considerazione, e perfino agli interessi personali. Sul piano dei principi, pagare i 560 milioni di risarcimento alla Cir costituirebbe un gravissimo precedente: vorrebbe dire che anche per Berlusconi valgono le leggi di questo paese. Cioè - non so se vi rendete conto - che Berlusconi ha gli stessi doveri di un imbecille qualunque, come te che leggi questo articolo o io che lo sto scrivendo. Chiarito questo punto i Berlusconi hanno individuato una vasta gamma di strategie difensive.

Soluzione militare. E' suggerita dalla figlia Marina, che ha partecipato alla riunione di famiglia indossando un'armatura medievale autentica, appena ritoccata dal suo chirurgo estetico che ha rinforzato la cotta toracica portandola dalla seconda alla quarta misura. Si tratta di fortificare Arcore e prepararsi a un lunghissimo assedio, con pentoloni di olio bollente ai davanzali e un lungo tunnel sotterraneo per i rifornimenti di cibo e di escort. I grossisti di carne suggeriscono di sperimentare, per la prima volta in Italia, le escort surgelate, da stivare in grandi freezer già complete di tubino nero, trucco e ciondolo con la farfallina: basta avere l'accortezza di lasciarle frollare un paio di giorni prima dell'uso. 

Soluzione finanziaria. Abolire l'euro. Questo consentirebbe, oltre a trascurabili effetti minori come la cacciata dell'Italia dall'Europa, di dichiarare non esigibile qualsiasi somma in euro, compresa l'infame ammenda. Si tratterebbe poi di coniare una nuova moneta. Probabile l'introduzione del Silvio (valore leggermente superiore all'euro) con i suoi sottomultipli: il Piersilvio (che vale un decimo di Silvio) e altre monete spicciole come l'Alfano di bronzo, l'inconfondibile Bondo con il buco in mezzo e la minuscola Brunetta, così piccola che se cade per terra viene rapita dalle formiche e portata nella tana. 


Soluzione politica interna.Costituzionalisti e giuristi vicini al premier hanno studiato tutte le vie percorribili per una soluzione politica che eviti alla famiglia Berlusconi di pagare i 560 milioni. E' stato messo a punto un percorso complesso e delicato, formato da diverse fasi. Si tratterebbe di organizzare un colpo di Stato, sparare sulla folla, deporre Napolitano, arrestare gli oppositori, fucilare i membri del Csm, dichiarare il coprifuoco, abolire il Parlamento e, solo successivamente, una volta sistemati tutti i tasselli precedenti, apparire in televisione e dichiarare che non verrà pagato alcun risarcimento alla Cir.

Soluzione politica esterna. Ormai impraticabile l'esilio in Libia (troppo alto il rischio di essere bombardato dall'aviazione italiana), Berlusconi potrebbe chiedere asilo politico in Brasile, spiegando a Lula di essere vittima di una infame persecuzione politica, come Cesare Battisti, e di contare molti amici tra gli intellettuali francesi, tra i quali Sylvie Vartan. Per sembrare più credibile, Berlusconi si sta allenando a scrivere gialli, ma i primi tentativi sono deludenti: si capisce già dal primo paragrafo che il colpevole è il giudice comunista.

Soluzione psichiatrica.
 Per unanime convinzione è questa la più praticabile, quella che ha maggiori probabilità di successo. In diversi test, di fronte a psichiatri e criminologi di scuole differenti, i discorsi di Berlusconi sono stati giudicati "tipicamente paranoici, deliranti già nei presupposti, percorsi da megalomania deragliante, privi di qualunque connessione con la realtà". Ottime, dunque, le probabilità che il premier sia giudicato incapace di intendere e di volere e dispensato dal pagamento dei 560 milioni di euro.


http://espresso.repubblica.it/dettaglio/e-silvio-pago-in-alfani-di-bronzo/2156131