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martedì 13 novembre 2012

Tav, Corte dei conti indagherà su costi. “Rendere trasparenti dati Osservatorio”. - Andrea Gianbartolomei


Tav, Corte dei conti indagherà su costi. “Rendere trasparenti dati Osservatorio”

La decisione dopo l'esposto inviato dalla consigliera regionale di Sel in Piemonte Monica Cerutti. Obiettivo, mettere a disposizione di tutti i numeri e i costi della Torino-Lione andando a verificare tutte le spese sostenute dalla Pubblica amministrazione.


La Corte dei conti indagherà sul Tav. Questo l’esito dell’esposto inviato alla procura regionale della Corte dei conti dal consigliere regionale di Sinistra e Libertà in Piemonte Monica Cerutti dopo la diffusione del parere negativo dei magistrati contabili francesi sull’opera. Lunedì 12 novembre, proprio nelle ore in cui la consigliera presentava la sua iniziativa, il presidente della Corte dei conti Luigi Giampaolino, a Torino per le celebrazioni dei 150 anni di fondazione dell’istituzione, ha dichiarato all’emittente locale Radio Veronica One: “Prima o poi – io spero sempre prima che poi – anche la Corte dei conti sottoporrà a un monitoraggio e a un esame i costi della Tav”. Un’operazione che, ha precisato, avviene nei confronti di tutte le grandi opere.
In questo caso, più che indicare ipotetici danni alle casse dello Stato, l’intento dell’esposto alla magistratura contabile è volto a rendere trasparenti i dati dell’Osservatorio per la Torino-Lione, creato nel 2006 e presieduto dal commissario del governo Mario Virano. Nessuna velleità ideologica dietro questo gesto, mettono in chiaro quelli di Sel: “Senza entrare nel merito delle valutazioni, opinabili, che l’organismo ha reso nel corso della sua attività di lavoro – si legge – la scrivente rileva un dato indiscutibile, che l’Osservatorio è un organo di emanazione pubblica”. Quindi, in quanto finanziato da soldi pubblici, “dovrebbe godere di un risalto istituzionale tale da permettere ai cittadini di rapportarsi ad esso per ottenere risposte su una questione, quella della Tav, certamente di primaria importanza per la nostra Regione”. Difficile ottenere informazioni su conti, affidamenti e membri dell’Osservatorio.
Per questo motivo nell’esposto Cerutti domanda alla procura contabile di “effettuare tutti i necessari controlli e verifiche volte a tracciare i flussi di denaro a qualsiasi titolo erogati dalla pubblica amministrazione all’Osservatorio per il collegamento ferroviario Torino-Lione, in particolare accertando i compensi e per gli incarichi affidati ai professionisti coinvolti e la loro congruità rispetto all’incarico affidato”. Quindi, in questa maniera, i pm potrebbero capire se ci sono sprechi e spese eccessive che vanno ad aggravare le casse pubbliche. Ma non è tutto, perché bisognerebbe tracciare l’origine dei fondi destinati all’Osservatorio e quindi controllare “l’eventuale sussistenza di erogazioni da parte del Comune di Torino”. Al momento, spiega il consigliere regionale di Sel, sono noti solo i finanziamenti destinati dalla Regione Piemonte all’organismo diretto dal commissario Virano: 360mila euro stanziati nel 2010 e nel 2011.
Infine l’esposto è indirizzato anche alla Procura di Torino, a cui Cerutti chiede di aprire un’indagine conoscitiva “volta a perseguire penalmente qualunque fatto reato che si dovesse eventualmente ravvisare dalle condotte descritte”. Così sarebbe possibile acquisire informazioni sull’Osservatorio e quindi valutare se siano stati compiuti dei reati.
In serata da Parigi il primo ministro Mario Monti, dopo un incontro con il premier francese Jean-Marc Ayrault, ha ribadito l’importanza del Tav nonostante le critiche della Corte dei Conti transalpina: “Anche da parte francese si ritiene il treno ad alta velocità Torino-Lione un progetto di altissimo valore, non solo a livello bilaterale ma anche europeo, perché tutto il continente ne beneficerà”.

martedì 6 novembre 2012

Tav, in Francia la Corte dei conti boccia il progetto: “Costi alti e ricavi a rischio”. - Andrea Giambartolomei


Tav, in Francia la Corte dei conti boccia il progetto: “Costi alti e ricavi a rischio”


Nel parere fornito al primo ministro Ayrault, i magistrati rilevano il raddoppio dei costi della linea ferroviaria Torino-Lione. E citano studi secondo i quali l'opera non produrrà profitti neppure in uno scenario di ripresa economica. Il 3 dicembre vertice Monti-Hollande.

costi sono aumentati troppo, da 12 a 26 miliardi di euro, e il flusso delle merci è diminuito. Sono alcune delle critiche al progetto dell’Alta velocità Torino-Lione espresse dalla Corte dei Conti francese. Ieri i magistrati contabili di Parigi hanno pubblicato il parere, fornito al primo ministro Jean-Marc Ayrault a inizio agosto, in cui vengono elencati i dubbi sul progetto. Si tratta di un documento importante in vista del vertice sul Tav tra Mario Monti e François Hollande a Lione il prossimo 3 dicembre.
“Il carattere internazionale del progetto, la sua anzianità e la sua complessità rendono difficile esprimere delle raccomandazioni”, scrive il presidente della Corte Didier Migaud, che chiede di non trascurare soluzioni alternative, cioè i miglioramenti della linea esistente, e di considerare delle misure per spostare il traffico transalpino dalla strada alla ferrovia. I costi del progetto vanno considerati in maniera sistematica, consiglia, tenendo conto della situazione finanziaria del Paese, della rendita dell’opera e della sua capacità di far crescere l’economia. Il documento della Corte ripercorre diverse obiezioni sollevate dai No Tav sul versante italiano
I costi. Nel documento di quattro pagine, la Corte rivede l’aumento del budget del programma di studio e dei lavori preliminari, “stimato inizialmente a 320 milioni, poi a 371, è stato portato a 534,5 a partire dal marzo 2002, in seguito a 628,8 milioni nel programma del 2006. Le stime presentate alla conferenza intergovernativa del 2 dicembre 2010 l’hanno portato a 901 milioni”. Questo costo, quasi triplicato è dovuto alla realizzazione delle discenderie (gallerie), ai problemi geologici e, sul versante italiano, alle proteste e alla variazione del tracciato (da Venaus a Chiomonte), ricorda il presidente Migaud.
Per la parte comune del progetto, i dati del giugno 2010 prevedevano 10,259 miliardi di euro “senza spese finanziarie, manodopera e studi preliminari”, quasi due miliardi in più rispetto al 2003. Nel complesso, la stima del costo globale del progetto è passato da 12 miliardi nel 2002 a venti miliardi nel 2009 e poi a 26 miliardi “secondo gli ultimi dati comunicati dalla direzione generale del Tesoro”.
I flussi. Il progetto è stato “concepito in un contesto di forte crescita dei traffici attraverso l’arco alpino”, scrive Migaud, per questo ora bisognerebbe rivalutare i flussi. Nel 1991, negli anni in cui venne lanciata l’idea della Torino-Lione, il rapporto Legrand prevedeva che i passaggi di mercisarebbero più che raddoppiati tra il 1987 e il 2010, ma già nel 1993 uno studio riteneva che quel rapporto sovrastimasse i passaggi e la crescita. Poi, dal 1999, i traffici sono diminuiti: da una parte la chiusura temporanea del Monte Bianco, dall’altra l’apertura di nuove vie in Svizzera, la fine dei transiti notturni e la crisi. Tutti i passaggi tra Francia e Italia ne hanno risentito, fatta eccezione di Ventimiglia su cui arrivano i flussi dalla Spagna. Solo nel 2035, ricorda la Corte citando uno studio dei flussi voluto da Ltf (Lyon-Turin ferroviaire, società che gestisce l’opera), è prevista la saturazione della linea storica.
Per queste ragioni, tra costi eccessivi e dubbi incassi dei pedaggi, la Corte dei conti ritiene che il progetto abbia una rendita poco certa. Anzi, sottolinea Migaud, “secondo gli studi economici voluti nel febbraio 2011 da Ltf sul progetto preliminare modificato, il valore attuale netto è negativo in tutti gli scenari”, che siano di crisi o di ripresa.
Tuttavia la politica non sembra turbata dal documento. Nella sua risposta a Migaud, il premier Ayrault ribadisce le intenzioni politiche del governo, gli impegni internazionali e in particolare gli accordi con l’Italia. Domani saranno invece i senatori delle regioni francesi interessate dalla linea, Rhones-Alpes e Savoia, a lanciare un appello a sostegno del Tav.