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giovedì 27 agosto 2020

Ma per fortuna il nostro “spirito del tempo” evita di assembrarsi. - Antonio Padellaro


“Spirito dei tempi”, o Zeitgeist.
Non sembri assurdo, ma se fossi stato in confidenza con Flavio Briatore (che malgrado le apparenze deve essere persona tutt’altro che stupida), prima dei noti fatti gli avrei inviato una email con questa breve citazione: “È ciò che è fatto e sofferto in casa, nella costituzione, nel temperamento, nella storia personale, ad avere il più profondo interesse per noi”. Lo ha lasciato scritto due secoli fa un filosofo statunitense che si chiamava Ralph Waldo Emerson, a me ignoto (come penso pure a Briatore) finché non sono andato su Wikipedia alla voce “Spirito dei tempi”, o Zeitgeist. Cercavo di comprendere meglio perché la cosiddetta gente normale, quella che frequentiamo, che ci circonda, che incrociamo per strada adotta disciplinatamente, nella stragrande maggioranza dei casi, tutte quelle cautele (dalla mascherina ai disinfettanti per le mani, al distanziamento) che possano agire da profilassi contro il contagio da Covid. Lo fanno perché glielo ordina il governo? O perché è sensato farlo?
Lo spirito dei tempi (che si sposa al comune buon senso) evita nella stragrande maggioranza dei casi di assembrarsi al Billionaire o in altri luoghi simili, per difendere la propria salute e quella dei propri cari, giustamente considerata il bene prevalente. Non lo fanno perché vittime di leggi talebane, come sostiene l’onorevole Santanchè cui forse farebbe bene vivere ogni tanto lontano dal Twiga, nel mondo reale.
Su un altro versante, non lontano dal Briatore pensiero, si agita la destra-destra (da Salvini a Meloni) che accusa incessantemente Giuseppe Conte di avere imprigionato l’Italia nella quarantena, e nella esagerata paura del virus, per pura sete di potere personale che egli alimenterebbe attraverso l’uso dei pieni poteri liberticidi. Qui non occorre richiamare lo spirito dei tempi ma il comune senso del ridicolo. Poiché l’immagine del premier che l’11 marzo scorso, con il favore delle tenebre, complotta contro il Paese chiudendolo a doppia mandata è una evidente offesa dell’intelligenza altrui (oltre che della propria, ma il divieto di stupidità non è obbligatorio). Davvero qualcuno, che non sia completamente accecato dall’odio del partito preso, può pensare che nelle case degli italiani ci si arrovelli sui limiti costituzionali dei famosi Dpcm (perfettamente legittimi e condivisi dal Quirinale)?
Davvero si pensa che gli elettori abbiano l’anello al naso? Semmai lo spirito del tempo pone a chi ci governa altre domande: su come convivere col virus, sulla riapertura delle scuole, su come l’economia potrà risollevarsi, su ciò che ci attende in autunno. Questo è “il profondo interesse per noi”. Perché, direbbe Emerson, lo spirito del tempo non si forma nelle aule parlamentari o in quelle giudiziarie. E neppure, aggiungiamo noi, negli studi televisivi. E tantomeno al Billionaire.

domenica 12 luglio 2020

Il paese della Fase come vi pare. - Antonio Padellaro

Fase 2, la diretta - Mezzi pubblici, parchi aperti e il ritorno ...
“Soltanto chi lascia il labirinto può essere felice, ma soltanto chi è felice può uscirne”.
Michael Ende, “Lo specchio nello specchio”
Lo scorso 23 giugno, con apposita disposizione a tutte le compagnie aeree, l’Enac ha vietato ai passeggeri l’uso delle cappelliere, quegli utili vani posti sopra i sedili dove riporre i trolley e le altre borse di piccole dimensioni. “La misura”, recita rigoroso ma giusto il comunicato, “è per evitare assembramenti delle persone nel momento in cui devono posizionare il proprio bagaglio a bordo dell’aeromobile”. Infatti, chi avesse la disavventura di frequentare lo scalo di Fiumicino per motivi (indovinate un po’) di viaggio sarà costretto a file mostruose per raggiungere gli sportelli del check-in (pur essendo già provvisto di check-in) onde spedire nella stiva il bagaglio (se eccedente la misura 36 per 45 per 20, praticamente la calza della befana). Si posizionerà accanto ad altri sventurati, che avranno almeno la soddisfazione di imbarcare degli armadi a quattro ante. Infatti, in forza della prima legge della termodinamica, secondo la quale dei corpi umani in fila (anche soltanto un paio) tendono comunque a premere gli uni sugli altri, per evitare qualche assembramento a bordo se ne creano altri, di massa, in aeroporto, perfetti per la trasmissione di eventuali contagi (coronavirus o peste bubbonica). Infatti, stremati, accaldati e incazzati dalle attese, una volta seduti e allacciate le cinture condivideremo una distanza di circa venti centimetri con il passeggero accanto, che potrà tranquillamente starnutirci addosso milioni di germi, naturalmente protetto dall’indispensabile mascherina (che va tenuta comodamente sulla bocca e sul naso fino ad avvenuta asfissia). È il “Comma 22” del comitato tecnico scientifico: il modo migliore per evitare gli assembramenti è crearne di nuovi.
Capitolo sotto la banca il cliente crepa. Come sanno i comuni mortali, negli istituti di credito si può entrare uno alla volta. Capita quindi che sul marciapiede, e sotto il saettante sole estivo si creino vasti assembramenti, con anziani stramazzati sull’asafalto. Del resto, può capitare che proprio nel bar accanto si creino davanti al bancone degli allegri assembramenti (e senza mascherina non potendosi altrimenti sorbire il caffè). Del resto, siamo il paese dove negli stadi, rigorosamente senza pubblico, i giocatori, dopo ogni segnatura, festeggiano con veri e propri amplessi, poco profilattici. Siamo il paese dove ci si assembra e senza precauzione alcuna nelle strade della movida. E dove nelle spiagge carnaio ci si assembra gli uni sugli altri (tanto, come dice Jair Bolsonaro, tutti dobbiamo morire). Siamo il paese dove il dibattito politico si accende sullo stato d’emergenza che il governo intende prorogare a fine 2020, con politici e giornalisti dell’opposizione che evocano (senza ridere) la dittatura di Pinochet. Siamo il paese della Fase Come Vi Pare. Dove per uscire dal labirinto delle proibizioni basta non entrarci, direbbe Michael Ende. Perché siamo il paese dove sarebbe bello se il ministro della Salute, Roberto Speranza, con codazzo di esperti, prima di escogitare nuove misure per tormentare inutilmente il prossimo, si facessero un giretto negli aeroporti, tra le cappelliere, davanti alle banche, al bar sottocasa, sulla spiaggia di Ostia (ma anche Fregene e Ladispoli vanno bene). Per vedere l’effetto che fa.

mercoledì 3 giugno 2020

Manifestare è un diritto. - Massimo Erbetti



Si manifestare è un diritto, lo dice l'articolo 21 della Costituzione: "Tutti hanno diritto di manifestare liberamente il proprio pensiero con la parola, lo scritto e ogni altro mezzo di diffusione. La stampa non può essere soggetta ad autorizzazioni o censure".

Per cui bene hanno fatto ieri a scendere in piazza tutti quelli che ritengono di avere qualcosa da dire.
Hanno fatto bene anche perché ci hanno dato la possibilità di vedere la loro inadeguatezza ad affrontare i problemi e a dare soluzioni adeguate. Fino a 24 ore prima la Meloni assicurava che non ci sarebbero stati assembramenti, che si sarebbero mantenute le distanze di sicurezza e che tutti avrebbero indossato le Mascherine, ma come abbiamo visto così non è stato, sono state violate le più basilari norme per evitare il contagio. 
Vogliamo poi parlare degli slogan contro il Presidente della Repubblica e del Presidente del Consiglio? Mattarella vaffa... Conte vaffa... e non contenti di ciò, c'è stato perfino chi gridava "la mafia ha ucciso il fratello sbagliato"...complimenti, veramente complimenti...una vergogna assoluta, inneggiare all'assassinio di un uomo è quanto di più abominevole si possa fare...e per giunta un assassinio di mafia.

Al momento, non mi sembra che i leader della protesta, abbiano preso le distanze da certe dichiarazioni, nessuna parola di condanna e questo fa di loro dei complici.
Per cui è un bene che ieri queste persone siano scese in piazza, perché per l'ennesima volta hanno dato dimostrazione del fatto che predicano bene, ma razzolano veramente male. Non bastava la malagestione della sanita lombarda nell'affrontare la pandemia, non bastava non aver votato contro il Recovery Fund in Europa, non bastavano le fake news messe in circolazione, no a loro non bastava tutto questo, avevano la necessità di farci vedere ancora una volta che non sono in grado di gestire nulla, nemmeno una manifestazione con poche persone...e pensare che questa gente vorrebbe governare un paese intero.
P. S. e se non fosse per il fatto che ieri è stata messa a rischio la salute degli italiani, ci sarebbe anche da ridere...ma purtroppo non c'è niente da ridere...