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giovedì 5 novembre 2015

Vatileaks: bocche cucite pm Terni su indagine Chaouqui-marito.




Bertone: 'Sono calunnie, ho pagato io la casa'.


Bocche cucite stamani alla procura di Terni sull'indagine che secondo quanto riportano il Corriere della sera e il Messaggero coinvolge l'esperta di pubbliche relazioni Francesca Immacolata Chaouqui e il marito Corrado Lanino per estorsione e intrusione informatica. Il sostituto procuratore titolare del fascicolo Elisabetta Massini non ha voluto nemmeno incontrare i giornalisti. Secondo il Corriere si delineerebbe un quadro di pressioni e ricatti simile a quello che ha coinvolto monsignor Lucio Angel Vallejo Balda e la stessa Chaouqui. Soprattutto le indagini hanno delineato - secondo il quotidiano - un'attività illecita che avrebbe consentito di entrare in numerosi computer e carpire informazioni riservate da utilizzare poi per ottenere favori e incarichi per la coppia ma anche per persone a loro vicine. Il fascicolo è nato nell'ambito degli accertamenti sul dissesto della curia ternana che avevano coinvolto anche monsignor Vincenzo Paglia, la cui posizione è stata poi archiviata.
BERTONE: 'CALUNNIE, HO PAGATO IO LA CASA'
"È una vergogna, non so come difendermi, difendersi dalle calunnie è quasi impossibile". Intervistato dal Corriere della Sera, il cardinale Tarcisio Bertone respinge così l'accusa di aver ristrutturato l'attico in cui vive con i soldi della Fondazione Bambin Gesù.
Sottolinea di aver pagato i lavori con i propri risparmi: "premetto che gli appartamenti assegnati ai cardinali della Curia romana sono di proprietà del Governatorato vaticano o dell'Apsa, e vengono ristrutturati a cura delle amministrazioni con spese messe a bilancio anno per anno". "Quanto all'appartamento che mi è stato assegnato" "mi è stato comunicato che quell'anno non era messa a bilancio alcuna somma per la ristrutturazione e avrei dovuto sostenere io le spese".
"Mentre avanzavano i lavori e alla Ragioneria arrivavano le fatture da pagare - prosegue Bertone - fui invitato dal Governatorato a saldare. E in effetti, come risulta da una precisa documentazione, ho versato al Governatorato la somma: dal mio conto".
Per i lavori, afferma l'ex segretario di Stato vaticano, "il Governatorato mi ha comunicato una spesa sui 300 mila euro: ho pagato con i miei risparmi per un appartamento che non è di mia proprietà e resterà al Governatorato". I 200 mila versati dalla Fondazione Bambin Gesù? "Così dicono. Solo dopo ho saputo che erano state presentate fatture anche alla Fondazione. Io non ho visto nulla. Ed escludo in modo assoluto di aver mai dato indicazioni o autorizzato la Fondazione ad alcun pagamento".
Il cardinale nega poi di vivere nel lusso; "l'appartamento è di 296 metri quadrati. E non ci vivo da solo. Abito con una comunità di tre suore che mi aiutano". Il terrazzo? "Sempre questa storia dell'attico con vista su San Pietro. Non esiste nessun attico. Io abito al terzo piano e il terrazzo non è mio, è stato risanato durante i lavori ma è quello condominiale, in cima al palazzo. È di tutti gli inquilini, cardinali e arcivescovi, che ci vivono".
GALANTINO, SI DICANO LE CIFRE DELL'OPERAZIONE EDITORIALE  - 
"È sintomatico come in questo momento per creare difficoltà alla Chiesa e alla sua immagine - perché, non illudiamoci, dietro c'è questo - si stia attingendo al passato. Vuol dire che la spinta di Papa Francesco, e prima di Benedetto, sta portando i suoi frutti". E' quanto afferma il segretario generale della Cei, monsignor Nunzio Galantino, intervistato dal Sir, l'agenzia di stampa dei vescovi italiani. Il testo dell'intervista è riportato sul sito internet, da poco rinnovato, della Sir. Interpellato alla vigilia del quinto Convegno ecclesiale nazionale che si terrà a Firenze, dal 9 al 13 novembre, Galantino nel corso del colloquio si sofferma su molti temi e auspica un Sinodo nazionale per la Chiesa italiana. Al termine risponde a una domanda sulla cosiddetta Vatileaks 2. "Ho l'impressione - osserva Galantino - che qualcuno stia perdendo la calma per questo rinnovamento e si sfoghi appropriandosi di documenti riservati e scrivendo libri. Mi piacerebbe dire all'ineffabile Fittipaldi e all'ineffabile - per due volte - Nuzzi: è possibile conoscere le cifre delle vostre grandi operazioni editoriali? Io, al posto loro, poco poco mi vergognerei a fare le pulci agli altri in maniera ideologica, senza guardare a se stessi. Meno male che alcuni giornali seri stanno mostrando tutte le contraddizioni di operazioni di questo genere. Di fondo, ripeto, c'è il fatto che ad alcuni dà fastidio che ci sia una Chiesa cattolica che, in questo momento, parla in modo più chiaro rispetto al passato, chiamando le cose con il loro nome".