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martedì 24 novembre 2020

Sci-muniti. - Marco Travaglio

 

Il Covid-19 ci ha regalato due ondate e, se tutto va male, a gennaio arriva la terza. Invece la cosiddetta informazione sforna un’ondata alla settimana. Ma non di virus: di cazzate. C’è la settimana del governo Draghi (la prima di ogni mese), quella del Mes (la seconda), quella del rimpasto, quella delle troppe scarcerazioni (colpa di Bonafede), quella delle troppe carcerazioni (colpa di Bonafede), quella del governo senza “anima”, quella di Conte che decide sempre tutto da solo, quella di Conte che non decide mai niente neanche in compagnia, quella che le scuole che non riapriranno mai (colpa della Azzolina), quella che riaprire le scuole è stato un errore (colpa della Azzolina), quella che devono decidere le Regioni, quella che deve decidere il governo, quella che ci vuole il lockdown, quella che meno male che non s’è fatto il lockdown, quella che i vaccini arrivano troppo tardi (colpa di Arcuri), quella che i vaccini che arrivano troppo presto (colpa di Arcuri), quella di Salvini europeista liberale, quella di B. che è diventato buono. La settimana scorsa era quella del “salviamo il Natale”. Ieri, altro giro di giostra: “Salviamo le vacanze sulla neve”.

Un’allegra combriccola di buontemponi che si fan chiamare “governatori” e “assessori” di alcune fra le Regioni peggio messe (le zone rosse Lombardia, Piemonte, Alto Adige, Val d’Aosta, l’arancione Friuli-Venezia Giulia e le gialle Veneto e Trentino), chiede di riaprire la stagione sciistica. Con 600-700 morti al giorno e molti ospedali in overbooking, gli sci-muniti pensano alle “linee guida per l’utilizzo degli impianti di risalita nelle stazioni e nei comprensori sciistici da parte degli sciatori amatoriali”. Gli assessori lombardi Caparini e Sertori, in rappresentanza di una giunta che non riesce nemmeno a comprare i vaccini antinfluenzali per medici, anziani e malati, spiegano spensierati che chiudere gli impianti di sci è stata addirittura “una scelta scriteriata e incomprensibile da parte di un governo disorientato” (loro invece sono lucidi). Intanto i giornaloni raccolgono gli appelli di Alberto Tomba e di altri cervelli in fuga. Tutti a strillare che lo sci “è uno sport all’aperto e individuale” (come se gli assembramenti si verificassero sulle piste e non prima e dopo le discese, cioè negli hotel, negli impianti di risalita, nei rifugi e nei locali serali di “après ski”) e bisogna “dare un segnale positivo” (al Covid-19). È la stessa demenza collettiva che prima voleva “salvare la Pasqua”, poi “il ferragosto”, “la movida”, “le discoteche”. La stessa follia che ancora a metà settembre, mentre i contagi risalivano, portò la Conferenza delle Regioni a chiedere di riaprire gli stadi fino al 25% della capienza. Quando arriva il vaccino contro i cretini?

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/11/24/sci-muniti/6014179/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=oggi-in-edicola&utm_term=2020-11-24

sabato 16 luglio 2016

Osservata la 'cintura di neve' di una giovane stella.

Rappresentazione artistica della linea di neve osservata intorno a V883 Orionis (fonte: A. Angelich - NRAO/AUI/NSF)Rappresentazione artistica della linea di neve osservata intorno a V883 Orionis (fonte: A. Angelich - NRAO/AUI/NSF)

Allargata da un'esplosione, riscrive le teorie sulla nascita dei pianeti.


La 'vampata' di una giovane stella ha permesso di osservare, per la prima volta in una culla di pianeti, la cosiddetta linea di neve, ovvero il limite oltre il quale ci sono condizioni di temperatura e pressione tali che l'acqua gassosa si trasforma direttamente in ghiaccio, favorendo la nascita di pianeti giganti gassosi. Questa 'cintura di neve', che potrebbe rivoluzionare le teorie sulla formazione dei pianeti, è descritta su Nature dalle immagini immortalate dal telescopio Alma dello European Southern Observatory (Eso) in Cile.

Inizialmente, lo strumento era stato puntato verso la stella V883 Orionis (posta a 1.350 anni luce dalla Terra) per studiare come la frammentazione del disco di polveri e gas che la circondano avrebbe potuto portare alla formazione di pianeti. A sopresa, si è verificata una violenta esplosione, dovuta alla caduta sulla superficie della stella di materiale del disco protoplanetario circostante. Questa 'vampata', che l'ha resa 400 volte più luminosa del sole, è riuscita a scaldare la parte più interna del disco spostando la linea di neve ad una distanza maggiore: posta inizialmente a 450 milioni di chilometri dalla stella, la cintura di neve si è allargata di 10 volte, arrivando ad una distanza di 6 miliardi di chilometri (pari a quella di Plutone dal Sole) dove è diventata visibile per la prima volta.

La sua presenza è fondamentale, perché condiziona la coagulazione dei grani di polvere, il primo passo verso la nascita di un pianeta. I ricercatori ritengono che i pianeti più piccoli e rocciosi, come il nostro, si formino all'interno della linea di neve, mentre all'esterno la presenza di ghiaccio d'acqua permette la formazione di 'palle di neve' cosmica, che generano pianeti massicci e gassosi come Giove. La scoperta che queste esplosioni possano spostare la linea della neve fino a 10 volte il raggio tipico è importante per lo sviluppo di un buon modello di formazione planetaria. Si ritiene che le esplosioni siano uno stadio dell'evoluzione della maggior parte dei sistemi planetari e questa potrebbe essere la prima osservazione di un evento frequente.

domenica 16 agosto 2015

Maltempo: è una domenica d'autunno, rischio idrogeologico di livello due.

Maltempo: due trombe marine al largo della costa livornese © ANSA
Maltempo: due trombe marine al largo della costa livorneseRIPRODUZIONE RISERVATA © Copyright ANSA


La perturbazione interessa tutta l'Italia, brusco calo delle temperature. 

E' una domenica d'autunno e quasi d'inverno in Val d'Aosta. Il maltempo cominciato sabato al Centronord si è esteso anche al Centrosud con pioggia, vento e disagi. Allerta temporali su gran parte del Paese. Lo indica un nuovo avviso meteo della Protezione civile. In particolare, le precipitazioni persistono sul Friuli Venezia Giulia ed Emilia Romagna. Poi Molise, Campania, Basilicata, Puglia, Calabria e Sicilia. Valutata per oggi, domenica, una criticità 'arancione' (secondo di tre livelli) per rischio idrogeologico su basso Lazio, coste di Campania e Molise, nonché su buona parte di Basilicata, Puglia settentrionale e Calabria tirrenica settentrionale.
Forte pioggia in Campania, vigili fuoco al lavoro  - Forti piogge sulla Campania nelle prime ore della mattina. A Napoli e provincia le squadre dei vigili del fuoco in servizio sono impegnati in verifiche dopo richieste di intervento di numerosi cittadini. Infiltrazioni d'acqua - secondo quanto si apprende dalla centrale operativa dei vigili del fuoco - si sono verificate in particolare nella zona della periferia orientale di Torre del Greco, nel Napoletano.

Neve a 2.700 metri in Valle d'Aosta  - Scenario autunnale oggi in Valle d'Aosta: quota neve a 2.700 metri, 13 gradi nel capoluogo, 11 a Courmayeur e 7 a Cervinia. Le intense precipitazioni sono ormai in via di esaurimento, fa sapere l'ufficio meteo regionale. Fino a mercoledì la situazione sarà "variabile", da giovedì "molto probabile" il ritorno dell'estate. Da venerdì si sono cumulati dai 40 ai 65 mm di precipitazioni nel settore centro occidentale della regione e da 70 ai 129 (a Grange di Lillianes) in quello orientale.
Pioggia e forte vento, blackout in Veneto - Una pioggia incessante e un fortissimo vento, durati poco più di un'ora, hanno fatto temere il peggio sabato in Veneto dove, fortunatamente, non si sono registrati danni ingenti. Il maltempo che si è abbattuto sulla regione ha causato la caduta di numerose piante, di coppi e cornicioni, qualche impalcatura, allagamenti e in varie zone, specie nel trevigiano, vari black-out. Non c'è stato il pericolo di smottamenti in montagna. A Venezia coppi e cornicioni sono volati via dai tetti come fossero fuscelli. Al Cavallino c'è stato un fuggi fuggi da un campeggio dopo la caduta di alcune piante e lo sradicamento dalla terra delle tende degli ospiti. Altri comuni lagunari come Chioggia e Cavarzere sono stati investiti in pieno dal maltempo. Così come il padovano e il veronese. Nel trevigiano si sono contati vari blackout elettrici dovuti anche a corti circuiti che hanno sprigionato piccoli incendi. Alcune case sono rimaste al buio per oltre quattro ore, senza che gli utenti fossero informati dello stato del guasto dai tecnici dell'Enel, che hanno comunque operato per ripristinare l'energia elettrica. Un albero caduto su una cabina del gas, a Casale sul Sile, ha di fatto interrotto l'erogazione. Incessante il lavoro dei vigili del Fuoco nella regione, subissati da telefonate di cittadini in difficoltà.
Per fulmine crolla piccolo campanile nell'Aretino - Un piccolo campanile, risalente al '400 e posto sul cassero di Monte San Savino, nell'Aretino, è caduto dopo essere stato colpito da un fulmine sabato pomeriggio, durante il temporale che ha interessato Arezzo e provincia. Un albero è poi caduto su una casa ad Arezzo, nella zona di Quarata: anche in questo caso solo danni materiali. Vari poi gli interventi dei vigili del fuoco a causa dell'acquazzone, ma non si registrano al momento altre particolari criticità.
Tromba d'aria nel Pesarese scoperchia capannone - Una piccola tromba d'aria si è abbattuta su Talacchio, in provincia di Pesaro Urbino: il vento ha scoperchiato un capannone, ma fortunatamente non ci sono stati feriti. Sul posto sono intervenuti i vigili del fuoco, impegnati anche nella rimozione di alberi e rami pericolanti in tutta la provincia. Forte temporale nella zona.
Fulmini provocano black-out tra Bari e Brindisi - I temporali che hanno investito la zona adriatica tra le province di Bari e Brindisi hanno provocato un black-out in alcune aree dei comuni di Ostuni e della sua zona costiera (Rosamarina e Villanova), San Vito dei Normanni, Fasano, Alberobello, Monopoli e Putignano. Sono stati il forte vento e i fulmini - secondo l'Enel - a causare lo spezzamento delle linee elettriche. I tecnici Enel - è detto in una nota della società elettrica - sono prontamente intervenuti e sono già riusciti a riparare diverse linee danneggiate. I lavori di ripristino proseguono e in alcune zone, come quella di Ostuni, sono stati rallentati a causa di furti di conduttori in rame avvenuti negli scorsi giorni.
Forti temporali e grandinate nel brindisino - Ferragosto segnato da pioggia e grandine, nel Brindisino dove si sono verificati forti temporali, concentrati in particolare sulla fascia costiera. Nella zona nord della provincia, a Fasano e Ostuni, alcune strade e alcuni immobili al piano terra, tra cui qualche villetta al mare, si sono allagati. E' stato quindi necessario l'intervento dei vigili del fuoco, ma non sono stati segnalati danni gravi alle persone. A Brindisi è stato richiesto l'intervento di una motovedetta della Guardia costiera per facilitare l'ingresso in porto di una imbarcazione in difficoltà. Poco dopo le 16, in tutta la zona, è iniziata la fuga dei bagnanti dalle spiagge: si sono registrati congestionamenti e problemi alla circolazione delle auto lungo la litoranea e le strade di accesso ai lidi balneari. Il Dipartimento della Protezione civile e la Regione Puglia hanno diffuso un'allerta meteo perché si prevedono precipitazioni a carattere di rovescio e temporali accompagnati da forti raffiche di vento e locali grandinate.
Danni a Venezia e provincia per forte vento  - Venezia e il suo litorale sono stati interessati dal maltempo con danni che, fortunatamente, non sono stati ingenti. Rami spezzati, qualche albero caduto, black out sono stati i motivi principali delle richieste di intervento ai vigili del fuoco. Il vento forte ha impensierito alcuni ospiti di un campeggio del Cavallino che hanno preferito trovare riparo altrove, abbandonando le tende e le roulotte. E sempre il forte vento la causa dell'affondamento di un'imbarcazione dell'Actv che era attraccato davanti ai giardini di Sant'Elena. A Venezia sono volati alcuni cornicioni delle case, mentre al Lido e a Portogruaro si è registrato lo sradicamento di alcuni alberi. Alcune zone poi sono state vittime di un temporaneo blackout.
Trentino Alto Adige, fino 10 gradi meno con piogge  - Il caldo della settimana, con temperature anche molto sopra i 35 gradi di massima, in Trentino Alto Adige è stato mitigato da qualche temporale . Le temperature così sono scese in media di una decina di gradi. Tra sole e qualche breve temporale c'è una temperatura mite, con massime in linea ora con i valori medi stagionali, cioè sotto i 30 gradi le più elevate e minime anche verso i 15 gradi previste per oggi. Qualche nuvola a fare capolino e deboli temporali a tratti in programma a mantenere le temperature miti, secondo MeteoTrentino, il servizio meteorologico della Provincia autonoma di Trento.
Temporali e alberi sradicati nelle Marche  - Mattinata di Ferragosto con il sole e pomeriggio rovinato dalla pioggia in gran parte delle località turistiche delle Marche. Annunciato dalle previsioni meteo, il maltempo ha interrotto i pranzi in spiaggia di molti turisti, con piogge sparse e raffiche di vento più intense nell'entroterra. Numerosi gli interventi dei vigili del fuoco per rimuovere alberi e rami caduti sulle strade a Macerata, San Severino Marche, Tolentino. Acqua e vento anche in provincia di Ancona, con alberi abbattuti dalle raffiche di vento a Falconara e Jesi. Tempo più clemente nelle province di Pesaro e Ascoli Piceno, la Protezione civile segnala piogge con picchi anche elevati.

domenica 9 dicembre 2012