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venerdì 1 settembre 2023

ROSARIA: “DOPO LA SECONDA DOSE DI VACCINO IL COMA, E OGGI NON CAMMINO PIÙ”. - Di Giulia Bertotto, quotidianoweb.it

 

Vaccinata e danneggiata: Rosaria Corsini vive a Barletta, ha oggi 60 anni, quando si è vaccinata, il 1 giugno e 6 luglio 2021, ne aveva 58. Dopo la prima dose di Pfizer non ha accusato alcun malessere, mentre, dopo la seconda dose, le è successo l’inimmaginabile: dolori, febbre alta, due mesi di coma e una paralisi agli arti inferiori che al momento pare irreversibile, nonostante i trattamenti e la fisioterapia quotidiana.

  • Rosaria, la ascolto, mi racconti la sua storia. Grazie per il suo coraggio.

“Dopo la seconda dose di vaccino antiCovid Pfizer mi sono recata a Roma, andavo a trovare mio fratello. Lì ho iniziato a sentirmi stanchissima, soffrivo anche un fortissimo dolore ai polpacci, non riuscivo a camminare. Ho sempre camminato tanto e adoro visitare Roma, mio fratello era sorpreso che fossi così fiacca e “pigra”. Ho provato a bere bevande alla frutta, integratori, ho pensato “magari è il caldo”…

Ma tornata a Barletta mi è scoppiata la febbre a 40, avevo dolori tremendi alla schiena e alle gambe. Mia nipote ha chiamato il mio medico di base che al telefono ha detto convinta che si trattava di Covid e che dovevano portarmi al pronto soccorso. Lì mi è stato dato codice bianco e fino alla sera ho aspettato distesa sulle sedie con la febbre alta. La diagnosi è stata: lombosciatalgia. Ma la mia emoglobina era bassissima, così mi hanno ricoverata per accertamenti, il 20 luglio.

Alcuni giorni dopo, circa 15 dalla seconda dose, ho cercato di tagliare la carne nel piatto ma non riuscivo ad utilizzare il coltello, non avevo la forza e le mie mani non rispondevano ai miei comandi. Il 26 luglio, così mi hanno raccontato i miei familiari e mio marito, sono finita in coma, in ospedale a Foggia. Sono stata in coma per due mesi nell’autunno 2022. Non riesco a crederci, sono stata allettata per sette mesi in un ospedale, a Chieti. Mi tenevano attaccata alle flebo per l’alimentazione artificiale. Io non ricordo molto, alcune cose mi sono state raccontate dai miei parenti.”

  • C’è stata una parentesi di tempo in cui, dimessa dall’ospedale, è stata di nuovo a casa.

“Sì, a casa ho iniziato la fisioterapia, impossibile perché i dolori alle gambe erano insopportabili e nessun medico poteva toccarle senza che gridassi. In seguito sono stata ricoverata tre mesi a San Giovanni Rotondo, nel centro Angeli di Padre Pio. Un anno e mezzo di ospedali. Io che sono sempre stata bene, non ho mai avuto nessuna patologia! Nessuno mi ha detto che non avrei più camminato, nessuno.”

  • Oggi come sta? Riesce a deambulare?

“Sono trascorsi due anni ma non posso camminare, mi muovo solo grazie alla sedia a rotelle. Ho ancora il buco della trachea aperto perché non riesce a rimarginarsi, così deve essere medicato ogni giorno in attesa dell’intervento per richiuderlo chirurgicamente. Oggi si prendono cura di me: una Oss al mattino, un’altra per il pranzo, l’infermiere che mi medica la piaga e il foro della gola, e mio marito che vive con me; purtroppo ora è tutto sulle sue spalle. La nostra famiglia è distrutta. Abbiamo dovuto cambiare casa perché quella dove abitavano con le scale non mi permette di uscire. In un giorno, fidandomi dei medici, sono diventata prigioniera della mia casa e del mio corpo. Oggi riesco a muovere le mani, almeno la mano sinistra, le gambe invece non rispondono. Per due anni non mi sono guardata allo specchio, oggi non mi riconosco. Tutori e fisioterapia danno scarsi risultati, io so che non camminerò più.”

la signora Rosaria con la maglietta "vaccinata e danneggiata" che pende dal letto
  • Ha denunciato la sua situazione alle istituzioni sanitarie e governative?

“Mia sorella si è rivolta al sindaco di Barletta, non abbiamo ottenuto granché. Io faccio parte del gruppo romano Danni collaterali, e sabato 16 settembre ci sarà una grande manifestazione a Roma dove saranno presenti i danneggiati da vaccino da tutta Italia. Sulla mia cartella clinica c’è scritto morbo di Guillain-Barré dovuto alla seconda dose del vaccino Pfizer. Un avvocato segue il mio caso per ottenere un indennizzo.

Quello che ci è stato messo nelle vene non era un vaccino ma un veleno, ci hanno usati come cavie umane, quello che ci è stato fatto è un crimine. A qualcuno è andata bene, a qualcuno male, qualcuno non c’è più. Io ho perso un nipote di quarant’anni, un infarto dopo venti giorni dal vaccino. Io sono viva, ma è vita questa? Mi hanno riconosciuto invalidità e accompagnamento ma sono bloccata in un letto tutto il giorno, con la televisione accesa. Prendo medicinali per i dolori, eparina e integratori, perché cure non ce ne sono. Io sono andata con le mie gambe a vaccinarmi e ora sono sulla sedia a rotelle e mi danno solo dolore.

Nel 2020 è morta mia nipote, piangevo dietro al cancello del cimitero perché non si poteva entrare. I carabinieri mi hanno vista ma non mi hanno detto niente. Non si poteva neppure toccare il carrello della spesa senza paura del virus.

Ammiro chi non si è vaccinato, ma io non sapevo di non essere obbligata, con tutto quel terrore che ci ha messo addosso la televisione! E ora dove sta questo virus? Non se ne parla nemmeno più. E nemmeno si parla di noi danneggiati dal vaccino. Non accetterò mai la mia vita in questo stato, io credo in Dio ma a volte ho paura di aver perso anche la fede.

Però sarei contenta di conoscerla di persona a Roma, a settembre.”

https://comedonchisciotte.org/rosaria-dopo-la-seconda-dose-di-vaccino-il-coma-e-oggi-non-cammino-piu/

mercoledì 13 maggio 2020

Un Paese paralizzato dai renziani. - Gaetano Pedullà

MATTEO RENZI

Si dice che la pazienza è la chiave del Paradiso, ma adesso per sessanta milioni di italiani rischia di diventare la serratura dell’inferno. Da quasi un mese stiamo aspettando il decreto con la manovra da 55 miliardi, cioè ossigeno vitale per famiglie e imprese, e ancora ieri fino a tarda sera era tutto fermo perché la Sinistra non schioda dal voler regolarizzare cinquecentomila immigrati.

Ora, al di là di ogni valutazione sull’opportunità di tale sanatoria, è accettabile che per questa faccenda si paralizzi ogni aiuto al Paese? La partita è solo apparentemente di principio. Sulle barricate ci sono da una parte i renziani, che ovviamente non spiegano come mai non si ricorda lo stesso impeto nei loro anni di governo. Dall’altra invece i 5 Stelle, che nel contratto del precedente Esecutivo con la Lega, avevano avuto promesso il rimpatrio di seicentomila irregolari. Promessa rimangiata, come al solito, con la beffa di un gioco di prestigio che ridusse d’ufficio il numero di quei migranti in novantamila.

Sui giornaloni che scrivono del Movimento solo per sputtanarlo, da giorni si parla di una guerra tra le componenti di destra e di sinistra dei 5S, leggendoci dietro le manovre più o meno oscure una volta di Fico e un’altra di Di Maio. Ma basta ascoltare i militanti per vedere chiaramente che il tema dei migranti non è in cima alle priorità, e pertanto la Sinistra si sta assumendo la responsabilità di un immobilismo che fa male a tutti. Oggi quindi è possibile che Conte costringa le parti ad un accordo. Ma di tanto stallo c’è un solo colpevole, e non è il Movimento.

http://www.lanotiziagiornale.it/editoriale/un-paese-paralizzato-dai-renziani/