Antonio Mastrapasqua è indagato dalla procura di Roma per una storia di cartelle gonfiate per portare a casa maggiori rimborsi all’ospedale Israelita, di cui è direttore generale. Si parla, scrive Repubblica di oggi in un articolo a firma di Fabio Tonacci e Francesco Viviano, di 85 milioni di euro “sotto inchiesta”, di cui 14 sarebbero non dovuti. Spiega il quotidiano sul caso che coinvolge il presidente dell’Inps:
"L’indagine è delicatissima. Si basa sulla denuncia del Nas di Roma, datata 16 settembre 2013 e consegnata in procura, nella quale si ricostruisce la maxi truffa ai danni dello Stato. E dunque, migliaia di semplici interventi svolti negli ambulatori del reparto di odontoiatria dell’Ospedale Israelitico tra il 2006 e il 2009 si sono trasformati in «operazioni invasive e con notevole carico assistenziale effettuate in ortopedia». In totale sono state contate 12.164 schede di dimissione falsificate. Ad esempio le estrazioni dei denti sono state classificate in qualche caso come costosissime plastiche gengivali con innesto di osso. In che modo? «Raggirando il sistema di controllo informatico — scrivono gli investigatori — inserendo codici diversi da quelli riportati nelle cartelle cliniche». C’è un “movente”, naturalmente. La clinica non risulta accreditata col Servizio sanitario per odontoiatria, quindi non può esigere il rimborso delle prestazioni ambulatoriali erogate in quel reparto. Lo può fare invece per ortopedia. Con questo trucco, ha chiesto alla Regione Lazio 13,8 milioni di euro."
CHI E’ ANTONIO MASTRAPASQUA, PRESIDENTE DELL’INPS INDAGATO – Antonio Mastrapasqua, 56 anni, ricopre una ventina di incarichi. Oltre a essere presidente dell’Inps e vicepresidente di Equitalia, è presidente del fondo immobiliare Idea Fimit Sgr, ha ruoli nei collegi sindacali di Autostrade per l’Italia, Aeroporti di Roma, Eur Congressi Roma srl, Coni Servizi e altri enti, è direttore generale dell’Ospedale Israelitico di Roma e direttore della Casa di Riposo ebraica. In un vecchio articolo del Fatto si elencavano tutti i suoi molteplici incarichi:
Mastrapasqua, per arrivare dove è arrivato, secondo il Fatto ha sfruttato la sua amicizia con Gianni Letta.
E’ il potente sottosegretario alla presidenza del Consiglio che proietta lo sconosciuto commercialista nel consiglio d’amministrazione dell’Inps, nel 2004. Ed è ancora lui a imporlo come vicepresidente di Equitalia al momento della nascita della società, di cui Inps è azionista al 49 per cento: in quel posto doveva andare naturalmente l’allora presidente dell’Inps, Gian Paolo Sassi, che ricevette il diktat da Palazzo Chigi: fai strada a Mastrapasqua. Poco dopo, infatti il povero Sassi, messo all’Inps dall’allora ministro del Lavoro Roberto Maroni, in un momento in cui il governo non sapeva bene chi metterci, fu fatto fuori.
E scoccò l’ora di Mastrapasqua, nominato nel 2008 dal governo Letta- Berlusconi appena tornato al potere: prima commissario (ma mai si capì per quale ragione l’Inps fu commissariato), poi presidente di se stesso.
Da quel giorno l’ascesa del commercialista è stata inarrestabile. Dicono che si sia fatto molti amici anche a sinistra, grazie alla sapiente distribuzione di poltrone, che dal vertice dell’Inps può fare ad ampio spettro. OTTIME all’uopo le presidenze delle Equitalia regionali, che spartisce con il numero uno di Equitalia, Attilio Befera, altro suo amico per la pelle. Ma anche la presidenza di Idea Fimit è utile, visto che è la più grande società immobiliare italiana, quella che ha venduto all’onorevole Pdl Riccardo Conti per 26 milioni il palazzo che l’astuto ha rivenduto poche ore dopo alla cassa previdenziale degli psicologi per 44 milioni.