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mercoledì 1 aprile 2020

Coronavirus, passeggiate con i bambini: è polemica.

Bimbi portati dal papà a fare una passeggiata (Ansa)

La precisazione del Viminale. Il viceministro Crimi: "La possibilità vale solo per i bimbi piccoli, non per i 15enni". Ma Gallera (Lombardia): "Teneteli a casa. cercheremo di vanificarla". Fontana: "Da noi non cambia nulla. Con Lamorgese risolto ogni problema". A Verona le passeggiate restano proibite. 

Roma, 1 aprile 2020 - Una gran confusione. La circolare del ministero dell'Interno sulla possibilità di far fare una passeggiata ai bambini, oltre a provocare la reazione di Regioni come la Lombardia e la Campania ("Una follia"), ha determinato uno stato di incertezza, tanto che in piena notte il Viminale ha fatto uscire una nota esplicativa. Che alla Lombardia non basta: "Speriamo che l'ordinanza venga revocata".  Come non basta a moltissimi amministratori da Nord a Sud. A Verona il sindaco Sboarina dice: "Da noi le passeggiate restano proibite. Resta in vigore la mia ordinanza". Stessa cosa a Viterbo Palermo. Deciso anche il no dei sindaci del Piacentino. "Le regole sugli spostamenti - si legge - non cambiano. La circolare del ministero dell'Interno del 31 marzo si è limitata a chiarire alcuni aspetti interpretativi sulla base di richieste pervenute al Viminale. In particolare, è stato specificato che la possibilità di uscire con i figli minori è consentita a un solo genitore per camminare purché questo avvenga in prossimità della propria abitazione e in occasione di  spostamenti motivati da situazioni di necessità o di salute".                                                                                                                                                                                                    https://www.quotidiano.net/cronaca/passeggiate-con-i-bambini-coronavirus-1.5089880
...Disse il sindaco che organizzò l'inaugurazione dell'ospedale di Bertolassinoberlusconino che ospiterà all'incirca 25 malati e, probabilmente non basterà ad accogliere tutti gli intervenuti all'inaugurazione...
Ma bravo! L'importante per lui non è proteggere la popolazione, ma essere in controtendenza con le direttive del governo ed in linea con i desiderata del suo capitano... 
Poverini... 
Spero, come si ventila in giro, che quando tutto si sarà ristabilito, lo inquisiscano per tuttte le fesserie commesse in nome di chissà quale logica leghista. 
C. 

giovedì 26 marzo 2020

Coronavirus, Salvini e quelle cifre (sballate) su pil e spesa pubblica. Ecco che cosa ha detto e come stanno le cose. - Chiara Brusini

Coronavirus, Salvini e quelle cifre (sballate) su pil e spesa pubblica. Ecco che cosa ha detto e come stanno le cose

Il leader leghista, ospite di Bianca Berlinguer a CartaBianca, ha tolto tre zeri alle cifre del prodotto interno lordo e delle uscite dello Stato. Ma soprattutto da quei numeri ha tratto una conclusione del tutto sballata: che le entrate siano maggiori delle uscite e ci siano soldi da spendere a piacimento. Invece la differenza è negativa e va coperta indebitandosi.
“Dobbiamo usare per gli italiani i soldi degli italiani. L’anno scorso il prodotto interno lordo degli italiani sono stati 1 miliardo e 800 milioni di euro, la spesa pubblica 800 milioni. I soldi ci sono“. Epic fail del leader leghista Matteo Salvini. Che martedì, ospite di Bianca Berlinguer a CartaBianca, parlando di come trovare le risorse necessarie per l’emergenza coronavirus non solo ha tolto tre zeri alle cifre del pil e delle uscite dello Stato – come molti hanno fatto notare su Twitter – ma soprattutto da quei numeri ha tratto una conclusione del tutto sballata. Cioè che ci sia un avanzo, una specie di “tesoretto” da spendere a piacimento.
Innanzitutto il pil – circa 1.800 miliardi, non 1,8 – è la ricchezza prodotta dall’intero Paese nel corso di un anno. Non corrisponde alle entrate dello Stato, che sono rappresentate dalle tasse più gli eventuali ricavi da vendita di parte del patrimonio pubblico. Le entrate fiscali hanno un collegamento diretto con il pil, visto che le imposte sono proporzionali al reddito o ai ricavi, ma sono una sua percentuale: l’anno scorso sono state, a spanne, oltre 500 miliardi. Sommati i contributi, si arriva a un totale superiore a 800 miliardi.
La spesa pubblica invece – tra stipendi degli statali, pensioni, spese per consumi e corposi interessi sul debito – veleggia intorno agli 850 miliardi. Quindi: a parte la confusione tra milioni e miliardi, non esiste alcuna differenza positiva tra entrate e uscite da spendere liberamente, come affermato da Salvini. Anzi.
 Francesco Del Prato
@fdelprato
“L’anno scorso il PIL degli italiani sono stati 1 miliardo e 800 milioni di euro. La spesa pubblica sono 800 milioni di euro: i soldi ci sono.”

È sbagliato tutto quello che poteva esserlo: numeri, ragionamento, metodi, presupposti. Aiutatelo, aiutateci.
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La differenza tra le entrate e le uscite è negativa: è deficit, che viene coperto emettendo titoli di Stato. Cioè indebitandosi ancora. Come l’Italia sta abbondantemente facendo in questa fase, stavolta con il via libera della Ue che ha deciso di sospendere l’applicazione del patto di Stabilità e non conteggiare nel deficit le spese sostenute per l’emergenza coronavirus. In attesa di decisioni sui coronabond.