domenica 24 marzo 2013

Un giardino dove gli alberi sembrano crescere a testa in giù, con le radici rivolte verso il cielo.

glacier garden rainforest 3


Sembra incredibile ma in Alaska, nella località di Mendenhall Valley, nota nel mondo soprattutto per i propri magnifici ghiacciai, esiste un giardino perfettamente curato dove gli alberi sembrano crescere a testa in giù, con le radici rivolte verso il cielo, che si presentano cariche di fiori variopinti, dai colori estivi e primaverili.
Glacier Garden Rainforest è una vera e propria foresta situata nel sud dell’Alaska i cui alberi appaiono in posizione capovolta. A differenze dei baobab, però, la loro conformazione non è dovuta a caratteristiche naturali, bensì alla mano dell’uomo. La storia di Glacier Garden Rainforest racconta di un progetto nato per ricostruire un paesaggio stravolto da una frana, che aveva sradicato la maggior parte degli alberi presenti.
L’evento catastrofico ebbe luogo nel 1984 e provocò la distruzione e lo sradicamento di quasi tutta la vegetazione del luogo. A seguito della frana, fu necessario riprogettare da capo il paesaggio circostante, un compito di cui si fecero carico, a distanza di un decennio dall’accaduto,Steve e Cindy Bowhay, che acquistarono sei ettari di quel terreno.
Pensando a come poter intervenire nei confronti dei numerosi alberi sradicati a seguito della frana rimasti nella zona, ebbero l’intuizione di provare a inserirli nuovamente nel terreno, capovolgendoli in modo da portare le loro radici verso il cielo. Gli alberi si sono così trasformati in vere e proprie fioriere, sulla cui nuova sommità sono stati sistemate begonie, petunie e fucsie, che possono crescere e fiorire tranquillamente, creando effetti gradevoli alla vista, come se si trattasse di piccole aiuole sospese o di cesti naturali situati in una posizione sopraelevata.
Gli alberi a testa in giù, che sono stati soprannominati Flower Trees, sono soprattutto abeti e pecci di Sitka, tipici del luogo. Accanto alla ricollocazione degli alberi sradicati dalla frana, sono stati eseguiti dei lavori volti a rallentare l’erosione del terreno. Gli alberi stessi sono parte di tale tentativo.
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All’acquisto dei primi 8 acri, si sono aggiunti altri 45 acri di terreno, che ha portato alla trasformazione della foresta rinata in un vero e proprio giardino pubblico. Durante i lavori di rimessa a nuovo del terreno, Steve Bowhay si ritrovò casualmente a capovolgere un albero, dopo il danneggiamento di uno dei macchinari che stava utilizzando. Nacque così l’idea per riciclare i tronchi ancora presenti sulla proprietà, le cui radici rivolte verso il cielo ospitano dalle 75 alle 100 varietà di piante fiorite annuali, una o più per ciascuno dei 100 alberi a testa in giù che compongono il parco.
Scritto da Marta Albè

TUTTE LE PROPRIETÀ BENEFICHE DELLA CURCUMA EVIDENZIATE DA STUDI SCIENTIFICI.


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La curcuma, pianta erbacea originaria dell’Asia sud-orientale, è largamente impiegata come spezia soprattutto nella cucina indiana. E’ stata ed è ancora un ingrediente fondamentale della cucina mediorientale e del sud-est asiatico. Largamente impiegata nella medicina ayurvedica di origine indiana e nella medicina cinese per le sue proprietà benefiche e curative .
Negli ultimi anni è stata al centro di molti studi della medicina occidentale e recentemente sono arrivate conferme scientifiche. Vediamo quali.
Secondo una ricerca finanziata dal National Institutes of Health e pubblicata sul Journal of Nutritional Biochemistry, la curcumina produrrebbe sensibili aumenti nei livelli della proteina CAMP (peptide antimicrobico catelicidina) - una proteina che regola la risposta immunitaria innata e risulta dunque fondamentale per proteggere l'organismo dall'attacco di virus, funghi e batteri, ed è nota per la sua azione anti-tubercolotica e di controllo della sepsi. Era già risaputo che la vitamina D rafforzasse l’azione di questa proteina, ma ora se ne conosce un altro alleato.
Il consumo regolare della curcuma aiuterebbe l'organismo umano a difendersi dall'attacco di alcune infezioni, in particolar modo quelle che riguardano il tratto intestinale e lo stomaco.
Un altro studio condotto dall'Università della California ha portato a concludere che la curcumina, sia in grado di bloccare l'azione di un enzima ritenuto responsabile dello sviluppo di tumori nella zona della testa e del collo.
Studio testato su pazienti affetti dalle patologie in questione ai quali son state somministrate compresse contenenti 1000 milligrammi di curcumina.
Le valutazioni dei risultati sono state elaborate da un laboratorio indipendente. Si è evinto che tale sostanza, agendo nel cavo orale, conduca ad un’inibizione dell’enzima promotore del cancro, utilissima dunque nella cure di sostegno alla chemioterapia-confermato anche da altri studi dell’Università del Michigan- e come efficace strumento di prevenzione per questo tipo di tumori.
Che la curcumina sia un potente antiossidante in grado di combattere i radicali liberi, responsabili dell’invecchiamento, è stato dimostrato da uno studio della University of Maryland’s Medical Center.
Approfonditi studi del direttore medico dell’Arizona Center for Integrative Medecine, il DrRandy J. Horwitz, hanno evidenziato quanto la curcuma rappresenti uno dei più potenti antinfiammatori naturali presenti al mondo. Risultati degli studi disponibili in un documento redatto per l'American Academy of Pain Management.
Al vaglio l’utilizzo della curcuma anche per la cura dell’ artrite reumatoide.
Secondo altri studi, la curcumina avrebbe proprietà benefiche anche per il fegato, per il diabete e il colesterolo e addirittura sembrerebbe aumentare l'effetto dei farmaci retro virali usati nel trattamento contro l'HIV  e ad arrestare con più efficacia l'avanzata del virus!

La curcumina, un vero e proprio elisir.

Haetera Piera.



L'ambra fantasma farfalla (Haetera Piera), che si trova nelle Guyane, Brasile, Ecuador, Perù, Bolivia e Venezuela.

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Metro gratis per i militanti del Pdl. L'Atac: paga il partito. Il Pd: vergogna




Alemanno: esempio per il futuro. Sassoli: l'Atac non può essere l'autonoleggio di Berlusconi. Miccoli: quanto è costato?

ROMA - Metro gratis per i manifestanti del Pdl. I tornelli di alcune stazioni della metropolitana di Roma sono rimasti aperti oggi per consentire ai militanti del partito di Silvio Berlusconi di viaggiare senza biglietto. Lo conferma l'Atac, che precisa: il Pdl si è impegnato a pagare il conto con un forfait. Cifre sul costo del servizio però ufficialmente l'azienda di trasporto pubblico romana non ne fornisce, anche se si parla di un anticipo del Pdl al Campidoglio di circa 60 mila euro per tutti i servizi collegati alla manifestazione, pulizie comprese. Il conto finale invece si dovrebbe aggirare, sempre in totale, a 100mila euro, fra Atac e Ama. Il Pd protesta: l'Atac non può essere l'autonoleggio di Berlusconi, vergogna.

«Oggi la metro dalle 10.00 alle 15.00 è gratis. Lo sapete perchè? C'e' la manifestazione di Silvio!», ha scritto al Messaggero Gady Funaro. «Siamo arrivati qui senza pagare la metropolitana», confermano alcune signore che hanno partecipato alla manifestazione. L'Atac ha aperto i tornelli in tre stazioni della linea A (Anagnina Cinecittà e Subaugusta) e tre della B (Eur Palasport Santa Maria del Soccorso e Pietralata) per permettere il trasferimento dei manifestanti dai pullman a piazza del Popolo, dove ha parlato Silvio Berlusconi. Stessa cosa per il deflusso in altre tre fermate della A (Spagna Barberini e Lepanto). 

L'apertura dei tornelli ha innescato anche liti e tensione in alcune fermate della metro dove invece cittadini e turisti pagano il biglietto. 

Metro presa d'assalto. Centinaia e centinaia di militanti del Pdl dopo il comizio di Berlusconi hanno preso d'assalto le fermate Spagna e Piazza del Popolo della metropolitana. A Spagna un cordone di agenti di polizia ha scaglionato le persone all'ingresso per cercare di evitare una calca eccessiva.

«Il Pdl si è fatto carico delle spese di alcuni servizi straordinari per lo svolgimento della manifestazione prevista per oggi in Piazza del Popolo alle ore 15, per non gravare eccessivamente sulle casse del Comune di Roma», ha comunicato l'ufficio stampa del Pdl. «Il partito ha ritenuto opportuno incaricarsi di tutte le spese relative al piano Ama, per il ripristino del decoro urbano della piazza, e al pagamento del piano sanitario predisposto per la sicurezza dei partecipanti alla manifestazione per garantire il regolare afflusso e deflusso dei manifestanti - si legge ancora in una nota -. Il Pdl ha provveduto, inoltre, al pagamento dei costi necessari per l'istituzione del servizio navette Atac, per un totale di 80 mezzi, e per l'intensificazione del servizio di metropolitana, con la predisposizione di due convogli in più sulla Linea A e tre sulla Linea B».

Alemanno: esempio per il futuro. «Questa è la prima manifestazione di un partito politico di cui viene integralmente pagata l'organizzazione dell'evento», sostiene il sindaco di Roma Gianni Alemanno. «Non c'è nessun costo a carico per il comune di Roma - ha aggiunto - il Pdl ha pagato l'Ama, l'Atac per i loro servizi e finalmente ha attuato una richiesta che facevamo da tempo. Cioè quando ci sono grandi manifestazioni di partito o di sindacati si deve far fronte alle spese che sennò graverebbero sulla cittadinanza. Questo - ha concluso Alemanno - dovrebbe essere preso d'esempio per il futuro».

«Alemanno continua a dire che questa manifestazione del Pdl sarà a costo zero per il comune. Ci sembra una enorme bugia. Vorremmo sapere alla fine quanto effettivamente Alemanno farà pagare al suo partito, il Pdl, per aver concesso metro e navette gratis per i manifestanti. Vorremmo anche sapere a quanti soldi ha rinunciato l'Atac aprendo i tornelli della metro anche ai normali passeggeri e turisti che avrebbero pagato il servizio. Alemanno si dimostra sempre più un sindaco di parte. Dopo parentopoli ecco un altro caso in cui considera l'azienda comunale
"roba sua"», dichiara in una nota il segretario del pd Roma, Marco Miccoli.

«Lunedì presenterò un'interrogazione urgente per conoscere la portata dei pagamenti effettuati dal Pdl nei confronti dell'amministrazione comunale per coprire le mancate entrate derivanti dalla gratuità dei mezzi di trasporto pubblico per tutta la durata della manifestazione a Piazza del Popolo. Mi auguro di non trovarci ancora di fronte a un sindaco di parte che piega gli interessi dell'amministrazione pubblica a quelli del suo partito», aggiunge Umberto Marroni, capogruppo Pd e candidato alle primarie del centrosinistra per il sindaco di Roma.

«Che vergogna! Il trasporto pubblico è a pezzi, e l’Atac si trasforma in autonoleggio per Berlusconi - afferma David Sassoli, eurodeputato Pd candidato alle primarie del centrosinistra per il sindaco di Roma - Cosa è più urgente - continua - aumentare le corse e ridurre i tempi di percorrenza per cittadini e turisti, o allestire le navette per un comizio di partito?», si chiede Sassoli.

«La manifestazione "a costo zero" di Alemanno, è l'ennesima conferma della sconsiderata gestione di
questa amministrazione», afferma in una nota Paolo Gentiloni, esponente Pd candidato alle primarie del centrosinistra per il Comune di Roma. «Mentre continua a denunciare i tagli del Governo alla città, per accogliere il suo presidente, Alemanno ha deciso di aprire i tornelli della metropolitana, rendendola gratuita. Quanto è costato alla città il mancato introito di un sabato pomeriggio? Non è sufficiente che l'Atac assicuri che il Pdl si è impegnato a pagare il conto. Chiederò - prosegue Gentiloni - che vengano resi pubblici, non solo i costi di questa arbitraria decisione, ma anche il contratto scritto stipulato con l'azienda, per verificare che non ci siano state gravi violazioni. I romani non devono pagare i conti di Alemanno e del suo partito».

«Prima erano i manifesti, poi gli spot elettorali, ora Berlusconi paga di tasca propria anche la metropolitana per partecipare alle sue manifestazioni - commenta il parlamentare del Pd Antonio Misiani -. E' sempre più evidente l'asimmetria che si genera tra chi fa politica senza avere un miliardario alle spalle e quanti invece beneficiano di una persona che solo pochi giorni fa ha versato 15 milioni di tasca propria nelle casse del partito di cui è presidente e di fatto proprietario. Oggi ci siamo allontanati ancora un po’ dall'Europa, spostandoci di un altro passo verso quell'Italia che fu di Achille Lauro, dei voti comprati con i pacchi di pasta e con le mille lire divise a metà. La democrazia ha dei costi: che questi debbano essere contenuti evitando gli sprechi è fondamentale ma è altrettanto fondamentale che la possibilità di fare politica sia e resti appannaggio di tutti e venga sostenuta da tutti. Bisogna fare molta attenzione a non restringere la possibilità di partecipazione altrimenti si lascia il campo a ristrette oligarchie e a quel punto si parla di un'altra storia. Si tratta di una battaglia che il Pd intende portare avanti con determinazione».



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Casta, delibera per riassumere senza concorso i trombati al Parlamento.



Nella prima settimana di insediamento in parlamento, il Movimento 5 Stelle ha svelato l’esistenza di una vecchia delibera secondo la quale i gruppi parlamentari hanno a disposizione un budget. Il 55% di tale paniere va obbligatoriamente destinato all’assunzione di personale che già ha prestato servizio per i partiti. Lo ha rivelato il deputato del M5S Laura Castelli ai microfoni di Martina Proietti, inviata de “L’ultima parola”, su Rai Due. Questa delibera, adottata dalla Camera nel dicembre 2012, obbliga a riassumere senza concorso. Il tutto, quindi, fa pensare ad un astuto escamotage per sistemare le vecchie guardie lasciate fuori. Il personale include ex dipendenti di partiti rimasti fuori dal Parlamento, ora senza lavoro. Tra tutti spicca Gianfranco Polillo, sottosegretario del governo Monti, che proprio qualche giorno fa si è reso protagonista di uno scontro concitato col giornalista del Fatto Quotidiano, Fabrizio d’Esposito, e ha ammesso di essere entrato nel governo tecnico grazie anche a Fabrizio Cicchitto (Pdl). Martina Proietti cerca di chiedere lumi a Rosy Bindi (Pd), che all’epoca era all‘ufficio della Presidenza della Camera. “Non ho visto mai nulla, chieda ai questori” – risponde irritata il deputato Pd – “Se uno non vuol parlare, non parla perché le ho già risposto. Io non ho mai visto questa delibera“.

sabato 23 marzo 2013

Caselli su scontro Grasso-Travaglio: “Io ho subito un’ingiustizia”



“Non ho visto lo scontro tra Travaglio e Pietro Grasso, ma a me interessa soltanto il discorso della Procura Nazionale Antimafia, perché questa è storia”. 
Sono le parole del Procuratore Capo di Torino, Giancarlo Caselli, contattato telefonicamente dalla trasmissione “Un giorno da pecora”, su Radio Due. 
Io sostengo di aver subito un’ingiustizia” – afferma il magistrato – “ci fu una legge contro di me
Per due volte il Csm ha bandito un percorso per il successore di Vigna alla Dna, e per due volte con un intervento ad personam, per punirmi del processo che avevo fatto ad Andreotti, sono stato estromesso dal concorso“. 
E aggiunge: “La seconda volta accadde quando ero vicino al traguardo”. Caselli spiega: “Sia io, sia Grasso avevamo ricevuto tre voti, ma a quel punto interviene la legge contro la mia persona, vengo cancellato dal concorso e in plenum ci va soltanto Grasso”. 
E sottolinea: “Non so chi avrebbe vinto, io so solo che quella legge contro di me fu dichiarata incostituzionale. Ma intanto i giochi erano fatti”. Il magistrato poi ricorre a una metafora calcistica per spiegare quello che avvenne: “Diciamo che le regole del gioco sono state cambiate a partita iniziata, e il cambiamento è valso solo per una squadra. Non so se il capitano della squadra preferita avrebbe potuto rifiutare quell’aiuto” – conclude – “Il mondo del calcio non è mica quello della giustizia”

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/03/22/caselli-su-scontro-grasso-travaglio-io-ho-subito-uningiustizia/225895/

ZERO AUGURI, BERSANI. - ILRIBELLE.COM



Napolitano dà l’incarico al segretario Pd: nella speranza, tutta loro, di imbastire un governo “ragionevole”

La mossa è pressoché obbligata, ma il presidente della Repubblica si sente in dovere di affiancarla con un lungo discorso (1). Il cui “titolo”, sul sito del Quirinale, recita «L’Italia deve darsi un governo operante nella pienezza dei suoi poteri; occorre assicurare la vitalità della nuova legislatura».

In altre circostanze le due frasi suonerebbero come delle perfette ovvietà. Nella situazione attuale, invece, assumono significati complessi e risonanze niente affatto tranquillizzanti.

La chiave di volta è innanzitutto nei verbi: in quei «deve» e «occorre» che cercano di mettere le mani avanti e di trasformare il libero confronto parlamentare – che dovrebbe svilupparsi solo ed esclusivamente sulla base degli impegni elettorali assunti dai rispettivi partiti nei confronti dei cittadini che li hanno votati – in una disponibilità quasi incondizionata a trovare un accordo purchessia. 

Il “titolo”, del resto, è una citazione tratta dal testo completo. E non a caso è preceduta, in quella sede, da queste parole: «L'essenziale è mostrare a noi stessi, all'Europa e alla comunità internazionale quanto apprezziamo e coltiviamo il valore della stabilità istituzionale, non minore di quello della stabilità finanziaria: da entrambi dipende il grado di affidabilità del nostro paese».

Chiaro: Napolitano, ovvero l’uomo che nel novembre 2011 ha imposto Mario Monti come presidente del Consiglio, tenta in ogni modo di rimettere insieme i cocci, lanciando allo stesso tempo un’ulteriore assicurazione di fedeltà a chi di dovere (la Troika) e un monito a chi dovrà decidere, nei prossimi giorni, se appoggiare oppure no gli sforzi di Bersani. 

Logiche, e sottomissioni, e grovigli di interessi, che su queste pagine abbiamo analizzato in lungo e in largo. Ribadiamone giusto un frammento, allora: per l’establishment andrebbe benissimo un governo di Grosse Koalition tra Pd e PdL, ma non possono formarlo, o almeno non subito, perché apparirebbe una scelta smaccatamente oligarchica. Inoltre, viste le molte fazioni che si annidano nell’uno e nell’altro schieramento, temono che l’eventuale intesa si sgretoli troppo in fretta. Delegittimando ancora di più l’intera impalcatura istituzionale e moltiplicando i fattori di instabilità.

Tornare alle urne sarà l’extrema ratio. A meno che nel frattempo il M5S abbia perso buona parte della sua credibilità, o del suo fascino, e si possa confidare nello scampato pericolo.

1) http://www.quirinale.it/elementi/Continua.aspx?tipo=Notizia&key=35032 


http://www.comedonchisciotte.org/site/modules.php?name=News&file=article&sid=11641&mode=thread&order=0&thold=0