venerdì 13 settembre 2013

Allume di Rocca.

Allume di Rocca
Allume di Rocca

Allume di rocca, allume crudo e allume di potassa sono tre termini elementari, dall'eguale significato, che semplificano una più complessa espressione scientifica "solfato doppio di alluminio e potassio dodecaidrato" (formula chimica: KAl(SO4)2): stiamo parlando di un sale, composto con alluminio e potassio, dell'acido solforico. Il termine allume di rocca deriva dal luogo in cui gli antichi greci estraevano il minerale (Rochka).
Da pochi anni a questa parte, l'allume di rocca ha preso piede nelle erboristerie e nelle profumerie come eccellente rimedio naturale al sudore, nonostante il suo potere deodorante fosse noto sin dall'antichità.
In questa breve disquisizione analizzeremo la composizione dell'allume di rocca, i suoi impieghi cosmetici e le sue proprietà benefiche.

Composizione e caratteristiche.

L'allume di rocca è comunemente estratto dalla pietra di allume (o allumite); tuttavia, la materia prima può essere anche la bauxite, l'argilla o la creolite.
Chimicamente parlando, l'allume di rocca è - ricordiamolo ancora una volta - solfato di potassio e di alluminio con 12 molecole di acqua di cristallizzazione: solubile in acqua ed insolubile in alcool, l'allume di rocca presenta un elevato potere astringente, un sapore dolciastro o lievemente acido, e cristallizza in ottaedri regolari, monometrici ed incolori.
Il sale di rocca fonde a 92°C nella propria acqua di cristallizzazione. Portando la temperatura tra 93 e 200°C, l'allume di rocca viene precisamente chiamato allume calcinato o usto, un sale privato delle 12 molecole iniziali di acqua di cristallizzazione: per ottenere questo risultato, la temperatura elevata, facendo evaporare l'acqua, favorisce il rigonfiamento del minerale, che si trasforma in una massa porosa e spugnosa.

Proprietà ed impieghi

Il suo potere astringente e deodorante è sfruttato astutamente dall'industria profumiera, cosmetica, chimica e naturale, per la preparazione di prodotti anallergici, emostatici e deodoranti; le proprietà eccezionali dell'allume di rocca sono state persino sfruttate per rendere ignifughi alcuni tessuti, per sbiancare la pelle (nell'antico XVI secolo) e, attualmente, per purificare le acque.
Ma andiamo per ordine.
Nel settore cosmetico-profumiero e naturale, l'allume di rocca viene utilizzato come eccellente sostituto al classico deodorante ascellare: applicato più volte su pelle accuratamente detersa, ancora umida, l'allume di rocca esercita ottime proprietà deodoranti ed antibatteriche. Per il medesimo scopo, l'applicazione dell'allume di rocca è consigliata anche per ridurre il sudore ai piedi, riducendo - entro certi limiti - il cattivo odore.
Il potere deodorante dell'allume di rocca viene utilizzato anche per assorbire i cattivi odori del frigorifero: reperibile sottoforma di polvere finissima (proprio come il comune sale da cucina), si consiglia di riporre in frigorifero una tazzina o un bicchierino da caffè riempito con la polvere di allume.

Come può un sale esercitare un'azione deodorante?
In caso di sudorazione abbondante, l'allume di rocca riduce l'odore esalato dal corpo esercitando un effetto antitraspirante: l'azione astringente che il minerale espleta (eccellentemente) sulla pelle determina il blocco (temporaneo) delle ghiandole sudoripare. L'elevato potere osmotico, inoltre, induce la morte delle cellule batteriche.

L'industria profumiera sfrutta anche le proprietà lenitive dell'allume di rocca: non a caso, alcune cerette depilatorie utilizzate nell'estetica vengono formulate proprio con le polveri dell'allume di rocca. Anche alcune creme lenitive sono prodotte con le polveri di questo sale.
I cristalli di questo importantissimo minerale sono utilizzati anche nella composizione di alcune polveri per estintori (foamite); per questo motivo, le proprietà ignifughe dell'allume di rocca sono sfruttate anche per la preparazione di materiali resistenti al fuoco.
Tra gli altri impieghi terapeutici, l'allume di rocca viene utilizzato per il suo potere astringente, come blando emostatico (reperibile in apposite penne), da applicare sulla pelle dopo la rasatura per prevenire le emorragie da eventuali taglietti. Le proprietà astringenti del minerale, associate a quelle disinfettati, vengono utilizzate anche come rimedio naturale alle afte, e come blando emostatico per arginare il sanguinamento provocato da un morso di un animale.
Per rimediare al sanguinamento nasale, è consigliato tamponare la zona con un panno imbevuto di una soluzione di allume: le proprietà astringenti del materiale, ancora una volta, sono utilizzate per bloccare il sanguinamento. Ancora, le straordinarie capacità astringenti dell'allume di rocca sono sfruttate per la preparazione di creme propagandate come "miracolose" per la cura delle emorroidi e per prevenire il sanguinamento delle gengive.
Anche in campo medico l'allume di rocca riveste il suo ruolo di prestigio: molti vaccini, infatti, sono formulati proprio con le polveri di questo minerale, come coadiuvante per incrementare la risposta dell'organismo agli immunogeni (sostanze estranee all'organismo, in grado di suscitare una risposta immunitaria specifica). L'allume di rocca trova, in questo caso, applicazione nei vaccini anti epatite A e anti epatite B.
Tra le proprietà più impensabili, spicca anche il potere spermicida del minerale: sembra, infatti, che una soluzione allo 0,5-1% di allume di rocca possa uccidere, in qualche modo, gli spermatozoi.

Cosa fare in caso di ingestione involontaria di Sali di allume di rocca

L'ingestione di particelle di allume di rocca può provocare diarreavomito, crampi addominali ed altri disturbi di natura gastrointestinale: in simili circostanze, si raccomanda di assumere liquidi emollienti (es. latte) associati ad un antiacido. Nel caso la quantità ingerita di allume di rocca fosse importante, si raccomanda di rivolgersi immediatamente al medico, che provvederà a somministrare un antidoto.



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giovedì 12 settembre 2013

Siria, le condizioni di Assad: 'Stop armi Usa a ribelli'.

Assad e Putin in una foto d'archivio


Il presidente siriano ha acconsentito di cedere il controllo delle armi chimiche grazie alla proposta russa.

MOSCA - Assad ha acconsentito di cedere il controllo delle armi chimiche grazie alla proposta russa, non per la minaccia Usa: lo riferisce Interfax citando un passo dell'intervista presidente siriano alla tv russa Rossia 24. Damasco inviera' documenti all'Onu per firmare un accordo per la messa sotto controllo internazionale delle armi chimiche: lo riferisce Interfax citando un passo dell'intervista del presidente siriano. Assad ha sottolineato che il processo di smantellamento delle armi chimiche del suo Paese non deve essere unilaterale e che gli Usa devono smettere di minacciare Damasco e di armare l'opposizione: lo ha detto il presidente siriano in un passaggio della sua intervista alla tv russa Rossia 24.

''I terroristi - ha detto il presidente siriano - tentano di provocare l'attacco americano sulla Siria''. Per Assad, i guerriglieri hanno nel loro arsenale armi chimiche ottenute da Paesi stranieri.

Europarlamento non esclude 'azione deterrente' - Una risposta militare a scopo "deterrente" in Siria per l'uso delle armi chimiche "non deve essere esclusa" per il Parlamento europeo. Che si schiera anche a favore di un intervento maggiore in caso di risoluzione dell'Onu che autorizzi l'uso della forza. E chiede di deferire la questione all'Assemblea generale se Russia e Cina continueranno a bloccare il Consiglio di Sicurezza. La plenaria di Strasburgo ha approvato a larga maggioranza per alzata di mano una risoluzione che sposa la linea disegnata dalla rappresentante per la politica estera europea, Catherine Ashton. E quindi, avanti con tutti gli sforzi diplomatici possibili per una soluzione politica, sostegno all'iniziativa di mettere sotto controllo internazionale l'arsenale chimico del regime, ma anche una ferma condanna dell'attacco chimico del 21 agosto che viene definito "una lampante infrazione del diritto internazionale, un crimine di guerra e contro l'umanità che richiede una risposta chiara, forte, mirata e unita, senza escludere eventuali misure deterrenti". Lo scopo è quello di "rendere chiaro che tali crimini sono inaccettabili e per evitare l'uso di armi chimiche in Siria o altrove". La risoluzione parlamentare invita la Ue a promuovere un processo di pacificazione su scala regionale ed a incrementare l'assistenza ai rifugiati siriani. L'ultimatum della comunità internazionale deve essere accompagnato da una risoluzione vincolante del Consiglio di sicurezza ONU, che, se non rispettata, potrebbe essere imposta in base a "tutti gli strumenti previsti dalla Carta delle Nazioni Unite". Il Parlamento ritiene poi che Russia e Cina, in quanto membri permanenti del Consiglio di Sicurezza, debbano assumersi le proprie responsabilità e raggiungere una posizione comune e una soluzione diplomatica alla crisi siriana. In caso di un blocco permanente nel Consiglio di Sicurezza, la questione potrebbe essere deferita all'Assemblea generale delle Nazioni Unite.

BEIRUT - L'Esercito siriano libero dei ribelli ha respinto con forza la proposta russa che prevede di mettere sotto controllo internazionale le armi chimiche del regime siriano. Lo ha annunciato il capo militare dell'Esl, generale Selim Idriss, in una dichiarazione filmata e diffusa su Youtube.

Fabius, regime Assad ha dato ordine massacro chimico  - Per il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, non c'è alcun dubbio: "La realtà è chiarissima - ha detto alla radio RTL - c'è stato un massacro chimico. E' il regime di Bashar al Assad che aveva le armi e che lo ha ordinato". "Soltanto il regime di Damasco aveva gli stock, soltanto il regime aveva i vettori, soltanto il regime aveva interesse" all'attacco chimico in Siria: lo ha detto il ministro degli Esteri francese, Laurent Fabius, commentando alla radio RTL un intervento sul New York Times del presidente russo Putin che sostiene che le armi chimiche furono usate il 21 agosto dalle forze di opposizione. "Non è assolutamente questa la realtà. E' una versione che i russi portano avanti da molto tempo ma senza alcuna credibilità".

Kommersant, il piano russo contro l'arsenale chimico  - Il quotidiano Kommersant, citando una fonte diplomatica, indica oggi le linee essenziali del piano presentato ieri da Mosca a Washington per mettere le armi chimiche siriane sotto controllo internazionale e poi smantellarle. Le tappe ricalcano quelle gia' anticipate due giorni fa dall'ANSA. Dopo l'accordo tra Usa e Russia sul piano gia' elaborato da Mosca, il segretario generale dell'Onu Ban Ki-moon presentera' un rapporto a sostegno dello stesso piano, cui seguira' una risoluzione del Consiglio di sicurezza dell'Onu dove Mosca vuole evitare ogni ultimatum e la minaccia del ricorso alla forza. Damasco dovra' aderire all'organizzazione per il divieto delle armi chimiche, come ha gia' promesso di voler fare, e dovra' dichiarare tutti i luoghi di produzione e stoccaggio delle proprie armi chimiche. Quindi dovra' garantire libero accesso agli ispettori dell'organizzazione per il divieto delle armi chimiche che, sotto mandato Onu, verificheranno sul campo le dichiarazioni del governo siriano. Damasco dovra' accordarsi poi sul luogo in cui verranno distrutte tali armi coordinandosi con chi verra' incaricato della delicata operazione. Secondo la fonte del Kommersant, lo smantellamento dell'arsenale chimico siriano potrebbe essere effettuato congiuntamente da Usa e Russia nell'ambito dell'accordo sul disarmo Nunn-Lugar del 1991, rinnovato nel giugno 2013 da Obama e Putin a margine dell'ultimo G8, anche se in versione ridotta.

Quirico: è come se Dio avesse consegnato Siria al diavolo  - "Diciamo che la cosa che mi ha più colpito - e ho avuto anche altre esperienze di sequestri in altre parti del mondo - è la totalità del male, che è come se Dio avesse consegnato al diavolo questo Paese, dicendogli: 'Questo Paese è tuo: fanne quello che vuoi! E tutti quelli che vi entreranno, io non li aiuterò più'". Lo afferma Domenico Quirico, il giornalista della Stampa rimasto sotto sequestro per cinque mesi in Siria, in un'intervista alla Radio Vaticana in cui racconta la sua prigionia. "A un certo punto, io ho pensato questo: la totalità del male - aggiunge -. Io non ho mai provato in nessun altro posto, nello stesso modo, nella stessa misura, nella stessa tremenda completezza, l'assolutezza della mancanza di pietà, di compassione, di rispetto per l'altro che soffre".

Appello alla cautela del presidente russo Vladimir Putin sul New York Times. A 24 ore dal discorso alla nazione del presidente americano Barack Obama, Putin sceglie il liberal New York Times per rivolgersi a Washington e agli americani e presentare la sua versione dei fatti sulla Siria. Spiegando come siano stati i ribelli a usare le armi chimiche, Putin afferma: la Russia ''non sta proteggendo il governo siriano ma la normativa internazionale''.

E mette in guardia sulle conseguenze di un potenziale attacco americano contro Damasco, che sarebbe, senza l'appoggio dell'Onu, un ''atto di aggressione'': si tradurrebbe in ''ulteriori vittime innocenti e in una escalation, potenzialmente ampliando il conflitto al di fuori dei confini della Siria. Un attacco aumenterebbe le violenze'' e causerebbe ''una nuova ondata di terrorismo. Metterebbe in pericolo gli sforzi multilaterali per risolvere il problema del nucleare iraniano e il conflitto israelo-palestinese'', oltre a ''destabilizzare ulteriormente il Medio oriente e il Nord Africa''.
Putin ribadisce che ''non c'e' dubbio che gas'' chimico ''sia stato usato in Siria. ma ci sono ragioni per ritenere - afferma il presidente russo - che non sia stato l'esercito siriano ma le forze dell'opposizione per provocare un intervento'' di potenze straniere che, cosi', ''si allineerebbero con i fondamentalisti''.
Secondo Putin ''non importa quanto l'attacco potrebbe essere mirato o condotto con armi sofisticate: vittime civili sono inevitabili, inclusi anziani e bambini, quelli che l'attacco dovrebbe proteggere''. Un attacco, oltre a peggiorare la situazione destabilizzando il medio oriente, sarebbe anche una violazione della normativa internazionale. ''Dobbiamo rispettare il Consiglio di sicurezza dell'Onu. La legge e' la legge e va rispettata, che ci piaccia o meno. In base all'attuale normativa, l'uso della forza e' consentito sono per autodifesa o per decisione del Consiglio di sicurezza. Tutto il resto e' inaccettabile e rappresenterebbe un atto di aggressione''. ''Dobbiamo smetterla di usare il linguaggio della forza e tornare sulla strada della diplomazia. Una nuova opportunita' per evitare un'azione militare e' emersa negli ultimi giorni.
Gli Stati Uniti, la Russia e tutti i membri della comunita' internazionale devono trarre vantaggi dalla volonta' del governo siriano a mettere l'arsenale chimico sotto il controllo internazionale per una successiva distruzione Giudicando dalle affermazioni del presidente Obama, gli Stati Uniti considerano questa come un'alternativa all'azione militare''. Putin plaude all'interesse del ''presidente a continuare il dialogo con la Russia sulla Siria. Dobbiamo lavorare insieme per mantenere la speranza viva. Se possiamo evitare la forza in Siria, migliorera' l'atmosfera internazionale e si rafforzera' la nostra fiducia reciproca''.

Valsusa, brucia un’altra azienda. Il titolare era ospite da Virus per denunciare violenze.



Fernando Lazzaro, patron della Italcoge di Susa, azienda che ha lavorato alla costruzione del tunnel dell’Alta velocità, ieri sera era ospite del format condotto da Nicola Porro proprio per parlare del clima intimidatorio che gli imprenditori coinvolti nei lavori respirano in Valle. Poche ore dopo il suo intervento su Rai Due, ignoti si sono introdotti nella sua azienda per dare alle fiamme contanier e una pala meccanica. Gli investigatori hanno poi ritrovato bossoli di lacrimogeni davanti agli uffici della ditta e sono comparse scritte NoTav sui muri. Secondo il senatore Pd Stefano Esposito, fervente sostenitore del tunnel, il motivo per il quale è stata colpita l’azienda di Lazzaro è proprio la sua ospitata televisiva: “E’ la più classica delle ritorsioni, in perfetto stile mafioso”

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2013/09/12/valsusa-brucia-unaltra-azienda-titolare-era-ospite-da-virus-per-denunciare-violenze/244403/

Pompei, blitz della Dia: rischio infiltrazioni camorra nei lavori di restauro.

Pompei


Nell'accesso ispettivo, condotto in sinergia ad altre forze dell'ordine, gli ispettori antimafia hanno controllato due società e venti persone. L'accesso è stato eseguito per verificare eventuali tentativi di infiltrazione e di condizionamento della camorra nei cantieri del progetto che ha ottenuto un finanziamento di 105 milioni dall'Unione Europea.

La Direzione Investigativa Antimafia di Napoli – insieme a Polizia, Carabinieri e Guardia di Finanza – ha fatto un “accesso ispettivo” a Pompei contro eventuali tentativi di infiltrazione della criminalità organizzata nei lavori degli scavi. Nel blitz sono state controllate due società operanti e venti persone. I cantieri riguardano le opere di restauro del patrimonio archeologico che rientra nel Grande Progetto Pompei che ha ottenuto un finanziamento di 105 milioni di euro dall’Unione Europea.
In particolare, sotto la lente degli ispettori sono finiti i lavori a tre domus pompeiane, la Casa delle Pareti Rosse, quella di Sirico e quella del Marinaio. L’accesso è stato eseguito sulla base di un decreto emesso dal prefetto di Napoli, Musolino, contro eventuali tentativi di infiltrazione e di condizionamento della camorra nei cantieri e nelle procedure per il restauro degli scavi. Al “blitz” hanno partecipato, oltre al personale del Centro Operativo della Dia di Napoli, Carabinieri, Guardia di Finanza e della Polizia di Stato, componenti del Gruppo Interforze costituito presso la Prefettura di Napoli.

Barack Obama.



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Napolitano ha nominato Giuliano Amato giudice della Corte costituzionale.

Presidente del Consiglio, ministro del Tesoro e dell'Interno, già senatore e deputato, giurista e docente universitario. Con questo curriculum l'ex socialista e poi democratico diventa nuovo membro della Corte costituzionale. Primo impegno dei giudici l'elezione del presidente. Ieri il congedo di Franco Gallo.


Presidente del Consiglio, ministro del Tesoro con Goria e dell’Interno con Prodi, già senatore e deputato, giurista e docente universitario. Con questo curriculum l’ex socialista e poi democratico Giuliano Amato, 75 anni, torinese, diventa nuovo membro della Corte costituzionale. La firma della nomina da parte del presidente Giorgio Napolitano è avvenuta ieri.  
Due volte premier, ministro della Repubblica in tre diversi governi, costituzionalista e professore nonché presidente della Repubblica ‘mancato’. A lungo socialista e braccio destro di Bettino Craxi, sopravvissuto senza conseguenze giudiziarie alla bufera di Tangentopoli, è sempre stato utilizzato in politica (e per incarichi importanti) anche dagli ex comunisti (nella loro lunga transizione dal Pci verso il Pd, passando per il Pds e i Ds). Fin da giovanissimo si dedica alla politica, aderendo inizialmente al Partito Socialista e divenendone neli Anni 80 il vicesegretario generale. Deputato nelle fila del Psi dal 1983 al 1994 e nell’Ulivo dal 2001 al 2008 Amato è stato sottosegretario alla Presidenza del Consiglio con Craxi, ministro del Tesoro nei governi Goria e D’Alema. Ma il dottor Sottile può vantare soprattutto nel suo cursus honorum anche due tornate da Presidente del Consiglio, la prima nel biennio 1992-93 e la seconda nel 2001-2001.
Più volte si è parlato di Giuliano Amato come possibile Presidente della Repubblica. La prima nel 2006, quando sembrava che potesse succedere a Carlo Azeglio Ciampi al Colle; il suo nome era stato proposto anche allora dal centrodestra. L’Unione guidata da Romano Prodi preferisce però candidare Giorgio Napolitano, che viene poi eletto. Nello scorso aprile il nome di Amato è di nuovo tra i papabili. Per giorni sembra che la sua figura possa essere l’ideale per far convergere i voti di un Parlamento senza una maggioranza netta ma col favore e la preferenza del Pdl. Una nomina questa di Amato che quindi potrebbe essere gradita dal governo delle larghe intese di Letta, ma soprattutto su cui non avrà da ridire Silvio Berlusconi. Amato non è mai sceso in trincea contro il Cavaliere, pur scegliendo il destino del centrosinistra. Vicinissimo a Craxi (e quindi vige la proprietà transitiva) è stato in prima fila ai tempi dei decreti sulle antenne tv che hanno dato il via libera al duopolio anomalo che caratterizza il sistema televisivo italiano. Amato è anche il capo del governo che decise nottetempo i prelievi forzosi dai conti correnti (1992) a causa delle casse dello Stato disastrate. 
Amato negli ultimi anni anni è stato al centro di accuse riguardanti i redditi percepiti per i vari ruoli politici ricoperti (la cifra si aggirerebbe sui 30mila euro mensili). Il professore ha sempre rispedito queste critiche al mittente, chiarendo che percepisce 11mila euro di pensione oltre a un vitalizio parlamentare che devolve in beneficenza. Le polemiche più furibonde, soprattutto da parte del centrodestra e dei suoi giornali di riferimento (oltre che da parte della famiglia Craxi) hanno riguardato, però, soprattutto il suo lungo sodalizio politico-istituzionale con Bettino Craxi e la successiva collaborazione con quel mondo post-comunistaindicato, dai ‘fedelissimi’ dell’ex segretario del Psi passati al fronte berlusconiano, come il ‘mandante’ della fine politico-giudiziaria del politico socialista poi morto latitante ad Hammamet. 
Il dottor Sottile “sostituirà Franco Gallo, che dal 26 gennaio ha presieduto la Consulta e che è destinato a concludere il proprio mandato sabato 14 settembre”. Ieri Gallo è stato ricevuto al Quirinale e dal presidente della Camera Laura Boldrini. Il capo dello Stato, tra le cui prerogative rientra appunto anche quella di scegliere cinque dei quindici giudici delle leggi, “ha firmato il decreto di nomina ieri pomeriggio, dopo aver ricevuto Gallo in visita di congedo”. Primo impegno dei giudici costituzionalisti sarà l’elezione del nuovo presidente: tra i papabili, secondo il quotidiano di via Solferino, ci sono Luigi Mazzella (eletto dal centrodestra e già ministro della Funzione Pubblica del governo Berlusconi) e Gaetano Silvestri (in quota centrosinistra). La Consulta è composta da quindici giudici: cinque sono nominati dal Colle, cinque dal Parlamento e cinque dalla magistratura.
Il primo commento alla nomina arriva da Giuliano Cazzola, dirigente nazionale di Scelta civica per l’Italia ed ex deputato del Pdl. ”La nomina di Giuliano Amato alla Consulta non è solo il giusto riconoscimento per una personalità di grande intelligenza, cultura ed esperienza maturata, ad altissimo livello, in tutte le occasioni in cui è stato chiamato a servire il Paese. Questa nomina del presidente della Repubblica rende onore al Paese e dimostra una volta di più che, con Giorgio Napolitano, l’Italia è in buone mani” scrive in una nota. 

RAI: fuori i nomi!

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"Cade il primo velo sulle cosiddette “Happy Five”, le 5 società di produzione che, negli ultimi 5 anni, avrebbero lavorato con la Rai più di altre aziende del settore. 
In Commissione di Vigilanza Rai abbiamo ottenuto i primi 3 nomi in occasione dell’audizione di Eleonora Andreatta, la Direttrice di Rai Fiction, che ha fatto espressamente riferimento a tre società diventate negli ultimi “fornitori d’eccellenza” della Rai, e destinatarie di un’importante fetta del budget annuale dedicato alla produzione di fiction, che quest’anno ruota intorno a 194 milioni di euro

Si tratta della Lux Vide, fondata da Ettore Bernabei, ex Direttore Generale della Rai, e ora presieduta dalla figlia Matilde. 

È stata, poi, citata la Fremantle Media. L’amministratore delegato della società è Lorenzo Mieli, figlio di Paolo, ex direttore del Corriere della Sera. 

La terza azienda è la Publispei, fondata da Gianni Ravera e ora gestita da Verdiana Bixio. Un percorso all'insegna della trasparenza massima è fondamentale quando si interagisce con chi gestisce oltre un miliardo di euro di risorse pubbliche.

Oggi si apre il confronto serrato tra la Commissione di Vigilanza Rai, il Ministero dello Sviluppo Economico e la Rai sul Contratto di Servizio che dovrà essere rinnovato in tempi brevi. Il contratto è stipulato tra la Radiotelevisione Italiana e il Ministero dello Sviluppo Economico. Ha una durata triennale (l’ultimo contratto è scaduto nel dicembre 2012) e disciplina le attività che la società concessionaria del servizio pubblico radiotelevisivo, la Rai, deve svolgere per assolvere il compito di servizio al pubblico nel territorio della Repubblica Italiana. La bozza del nuovo contratto è quasi pronta. Il viceministro Catricalà l’ha presentata al Cda Rai che dovrà esprimersi a riguardo il prossimo 18 settembre. Dopodiché arriverà alla Commissione Vigilanza, che deve pronunciarsi con un parere favorevole affinché il contratto venga concluso. 


Il Contratto di servizio è un atto fondamentale: deve delineare diritti e doveri delle due parti e offre gli strumenti necessari per garantire al cittadino il rispetto della funzione di servizio pubblico da parte della Rai. Con un’adeguata struttura normativa, il contratto diventerà un documento strategico di garanzia degli interessi dei cittadini: potremmo pretendere la massima trasparenza, come nel caso degli atti di gestione e degli stipendi. Potremmo rendere pubblica la contabilità separata dell’azienda: il cittadino deve sapere quando un programma è finanziato con il canone (quasi due miliardi di euro all’anno) e quando è invece finanziato dalla pubblicità (600 milioni di euro all’anno). Possiamo farcela. Possiamo far sentire la voce di tutti nelle Istituzionie riportarla ai vertici Rai. Facendo rete ci possiamo riuscire." 

Roberto Fico, presidente della Commissione di Vigilanza RAI.

http://www.beppegrillo.it/2013/09/rai_fuori_i_nomi.html