lunedì 24 febbraio 2014

IL MINISTRO PADOAN? ARGENTINA E GRECIA. - Gianni Lannes


Uno affidabile per il lavoro finale che porterà l'Italia dentro il baratro. 
Pier Carlo Padoan? 
In Argentina lo ricordano per unica ragione: aver spinto il Paese sudamericano nell’abisso economico. Ex dirigente del Fondo monetario internazionale, ex consulente della Bce ed ex vice segretario dell’Ocse. Ecco un telegrafico identikit del nuovo titolare dell’economia telecomandata dall'estero. In altri termini, uno sicuro per il sistema di potere dominante.
Rammentate cosa dichiarò un anno fa il neo ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan? Testuale: «La riforma Fornero è stato un passo importante per la risoluzione dei problemi dell’Italia». Avete capito ora cosa ci attende? 

Scelto personalmente dal presidente abusivo della Repubblica Giorgio Napolitano e osannato dai mass media italiani. Sentite cosa scrisse di lui sul “New York Times” il premio Nobel per l’economia Paul Krugman: «Certe volte gli economisti che ricoprono incarichi ufficiali danno cattivi consigli; altre volte danno consigli ancor peggiori; altre volte ancora lavorano all’Ocse».

Un passo indietro: Padoan era responsabile in Argentina per conto del Fondo monetario internazionale nell’anno in cui il Paese sudamericano fece bancarotta.

Allora a cosa si riferiva il professor Krugman? Padoan è stato l’uomo che ha gestito per conto del Fondo monetario internazionale la crisi argentina. Nel 2001, Buenos Aires fu costretta a dichiarare fallimento dopo che le politiche liberiste e monetariste imposte dal Fmi (suggerite da Padoan) distrussero il tessuto sociale del Paese. In quegli anni il neo ministro si occupò anche di Grecia e Portogallo. Krugman scrisse in un altro articolo che furono proprio le ricette economiche «suggerite da Padoan a favorire la successiva crisi economica nei due Paesi».

Ecco cosa ha detto Padoan a proposito della crisi greca: «La Grecia si deve aiutare da sola, a noi spetta controllare che lo faccia e concederle il tempo necessario. La Grecia deve riformarsi, nell’amministrazione pubblica e nel lavoro». In altre parole, Atene avrebbe dovuto rendere il lavoro molto più flessibile, alleggerendo (licenziando) la macchina della pubblica amministrazione. 

Nel marzo del 2013, quando la Grecia era sull’orlo del collasso indotto dalle speculazioni finanziarie, l’allora numero due dell’Ocse suggerì direttamente: «C’è necessità che il governo greco adotti una disciplina di bilancio rigorosa e di un continuo sforzo di risanamento dei conti pubblici, condizioni preventive per il varo di misure a sostegno dello sviluppo».

Mister Padoan è stato per quattro anni responsabile per conto del Fmi della Grecia. Successivamente, ha influenzato le politiche economiche di Atene in qualità di vice presidente dell’Osce.

Dopo la cessione definitiva della Banca d'Italia e della riserva aurifera nazionale (depositata a New York invece che a Roma) ai privati (grazie soprattutto  a Napolitano), vanno in onda gli ultimi affari sporchi che distruggeranno definitivamente le risorse naturali dello Stivale. 

domenica 23 febbraio 2014

PERCHE’ MAI DOVRESTI ANDARE A GUASTARE UN MONDO COSI’ BELLO ?

padoan

Vediamo la cosa in termini umani e personalizzati

Come ho scritto qui a fianco, il nuovo ministro del Tesoro di Renzi, PierCarlo Padoan (nella foto), 25 anni fa era mio professore al dottorato alla Sapienza e sono stato alcune volte anche a casa sua per portargli un lavoro che mi aveva dato per conto della UE. Allora era magro, aveva meno di quarantanni e abitava in un appartamento dignitoso, ma niente di speciale su uno di quei grandi viali che ci sono a Roma pieni di traffico. Era un professore associato che a soldi prendeva come un bancario.

Se guardi cosa ha fatto nei 25 anni successivi, sempre rimanendo un professore, scrivendo articoli e saggi (in cui probabilmente si avvaleva di studenti come con me), ha occupato una carica dopo l'altra all'OCSE, al Fondo Monetario, alla Banca Mondiale, alla fondazione di D'Alema, alla presidenza del Consiglio, la Banca Centrale Europea, allla Commissione Europea....


Come è accaduto per Mario Draghi, Mario Monti o la Reichlin si accumulano incarichi in queste istituzioni che si sommano senza problemi, perchè in tutte queste sedi vai a dire e scrivere le stesse identiche cose, che poi sono dei copioni che tutti ripetono nel mondo delle banche centrali. In sostanza scrivi o fai scrivere documenti in cui ripeti che bisogna difendere l'euro, ridurre i deficit, migliorare la "competitività strutturale", stabilire nuovi criteri di capitale per le banche che rafforzino..., aprire i mercati finanziari o integrarli meglio bla bla..." e ci metti qualche grafico o tabella (questi te li fanno gli studenti)

Non diventi miliardario, ma tre o quattro redditi diversi sotto forma anche di consulenze te li assicuri. A livello UE poi come noto non si pagano tasse (stipendi esentasse!), hai benefits vari e automaticamente, ogni qualche anno, arrivano altri incarichi e devi solo avere l'imbarazzo della scelta. Senza contare che puoi scegliere tra New York, Parigi, Washington, Francoforte, mica rimani all'università del Sannio o di Pescara.  Se poi, come Padoan, stai vicino anche ai politici (D'Alema, Amato e il PD) alla fine ti capita di diventare ministro del Tesoro e dopo nei weekend incontri i ministri delle finanze e banchieri centrali del mondo a Tokio o New Yok invece degli amici di infanzia o di facoltà ad Andalo.

E non devi fare niente di difficile, ripeti solo per 20 anni di continuo in tutte le occasioni alcune formule generiche sulla "competitività, l'importanza di un sistema bancario capitalizzato..., le riforme strutturali, la spread, la liquidità a sostegno di...". Non devi sbatterti, studiare, faticare, inventare, rischiare...fai solo riunioni e incontri dal mattino alla sera da cui viene fuori un documento che dice il deficit deve essere il 3% e poi va a cena.

Perchè mai dovresti guastare un mondo così bello e perfetto solo perchè alcuni milioni di persone ne soffrono ?


http://www.cobraf.com/forum/coolpost.php?topic_id=2966&reply_id=123547044&topicGroupID=1

CHOMSKY: "LA DEMOCRAZIA IN ITALIA E' FINITA".

CHOMSKY:

Il maggior linguista vivente è in Italia per presentare I padroni dell'umanità (Ponte alle Grazie) e non ha risparmiato nessuno: "Le nostre società stanno andando verso la plutocrazia. Questo è neo-liberismo" ha detto. La sfida del futuro? Non limitarci a osservare il corso degli eventi ed eliminare le istituzioni che perseguono il "tutto per noi stessi, niente per gli altri".

Noam Chomsky, il maggior linguista vivente, l'autore del capolavoro Il linguaggio e la mente (Bollati Boringhieri, 2010), a 86 anni ha mantenuto una lucidità di pensiero che non lascia spazio a dubbi e illusioni. "Le nostre società stanno andando verso la plutocrazia.
Questo è neo-liberismo" ha detto Chomsky, in Italia per il Festival delle Scienze all'Auditorium Parco della Musica di Roma dove è protagonista di due appuntamenti sold out in sale di 700 e 1.200 posti tanto che sabato 25 gennaio è previsto uno schermo supplementare nel foyer dell'Auditorium.

LA DEMOCRAZIA E' SCOMPARSA Chomsky ha ricordato che "secondo uno studio della Oxfam, l'Ong umanitaria britannica, 85 persone nel mondo hanno la ricchezza posseduta da 3,5 miliardi di individui. Questo era l'obiettivo del neoliberismo" di cui parla come di "un grande attacco alle popolazioni mondiali, il più grande da 40 anni a questa parte". 
In Italia "la democrazia è scomparsa quando è andato al governo Mario Monti designato dai burocrati seduti a Bruxelles, non dagli elettori" spiega il linguista di Filadelfia, che vive vicino a Boston ed è a Roma con la raccolta di testi inediti in Italia su oltre 40 anni di lotte e pensiero I padroni dell'umanità (Ponte alle Grazie). Sono saggi politici dal 1970-2013 dove i principali accusati dello sfruttamento politico e delle guerre, dal Vietnam alla Serbia e all'Iraq, restano gli Stati Uniti e la società dominata dalle multinazionali. 

L'EUROPA E' AL COLLASSO In generale "le democrazie europee sono al collasso totale indipendentemente dal colore politico dei governi che si succedono al potere perchè sono decise - sottolinea Chomsky - da banchieri e dirigenti non eletti che stanno seduti a Bruxelles. Questa rotta porta alla distruzione delle democrazie e le conseguenze sono le dittature". "Mario Draghi - continua - ha detto che il contratto sociale è morto. 
Ciò che conta oggi è la quantità di ricchezza riversata nelle tasche dei banchieri per arricchirli. Quello che capita alla gente normale ha valore zero. Questo è accaduto anche negli Stati Uniti ma non in modo così spettacolare come in Europa. Il 70% della popolazione non ha nessun modo di incidere sulle politiche adottate dalle amministrazioni". E da chi è composto questo 70%? "Da quelli che occupano posizioni inferiori sulla scala del reddito. Quell'1% che sta nella parte superiore ottiene a livello politico ciò che desidera. Questa è la plutocrazia". 

INFORMARSI SOLO SUI BLOG E' SBAGLIATO Da sempre punto di riferimento per la sinistra internazionale, Chomsky nei suoi saggi invita a riflettere sulla manipolazione dell'opinione pubblica. Dei new media dice: "Hanno portato ad una maggior vivacità di opinioni rispetto ai media ortodossi" ma un effetto negativo è "la tendenza a sospingere gli utenti verso una visione del mondo più ristretta perchè quasi automaticamente le persone sono attratte verso quei nuovi media che fanno eco alle loro stesse vedute" ha sottolineato. "Se uno si informa solo sui blog le prospettive saranno molto più ristrette". Inoltre, la proliferazione di informazioni ha avuto, secondo il linguista, come "contraltare la riduzione del livello dei reportage". 

GLI INTELLETTUALI HANNO LE LORO COLPE Tra i pensatori più autorevoli del nostro tempo, Chomsky non risparmia critiche agli intellettuali che, spiega, "hanno tutte le responsabilità degli altri esseri umani: cercare di incentivare il bene comune e del resto del mondo". La sfida del futuro è "non limitarci a osservare il corso degli eventi" e per farlo, conclude, "bisogna eliminare la struttura di quelle istituzioni che perseguono il 'tutto per noi stessi, niente per gli altri', non colpire il singolo perchè verrà semplicemente buttato fuori dal sistema". 

Federica Guidi.



Per meglio comprendere l''idea di "sviluppo" del nuovo ministro dello Sviluppo economico, Federica Guidi, sappiate che la produzione delle aziende di famiglia è stata spostata in Croazia, Romania e India.

https://www.facebook.com/220502124688655/photos/a.236306109774923.56876.220502124688655/634016473337216/?type=1&theater

Leggi anche:

http://www.ilfattoquotidiano.it/2014/02/23/governo-renzi-tutti-i-conflitti-di-interessi-del-neo-ministro-federica-guidi/891162/

Giancarlo Cancelleri Portavoce a 5 Stelle.



Siamo in piazza a Caltanissetta per una passeggiata, i Portavoce Nazionali e Regionali vengono pacificamente assaliti dai cittadini. Questa è una rivoluzione culturale, spazzeremo via la vecchia politica con un sorriso.

https://www.facebook.com/photo.php?fbid=530298393752203&set=a.266670593448319.60930.265320453583333&type=1&theater

Governo, Gomez: “Renzi? Un bugiardo, Bruto al suo confronto era Gandhi”.



“Bruto era Gandhi a confronto di quello che ha fatto Matteo Renzi oggi. E’ andato di fronte a tutti e ha licenziato Enrico Letta. Qui ci sono diversi esponenti del Pd che parlano di “governo fantastico” e di “Letta bravissimo” e intanto lo accoltellano. Questi mentono per mestiere”. Lo afferma Peter Gomez, ospite di“Porta a porta”, su Rai Uno. Il direttore de ilfattoquotidiano.it analizza le convulse ore successive alla staffetta Renzi-Letta: “Renzi oggi è un bugiardo: se vediamo le sue dichiarazioni sulla sua lealtà a Letta, ha un’unica possibilità. Quella di far dimenticare agli elettori il fatto di essere un bugiardo, governare a lungo e cercare di governare bene”. E chiede: “Con la stessa maggioranza di adesso è possibile, pur avendo l’orizzonte di 4 anni, pensare davvero di far uscire il Paese dalla palude, come dice lui? Io questa risposta non ce l’ho. So solo che vedendo queste cose mi viene in mente Mark Twain, quando diceva che votare non serve a niente perché, se contasse qualcosa, non ce lo farebbero fare”. Riguardo al futuro del governo Renzi fino al 2018, Gomez spiega che lo spettro della Troika non è così lontano, ergo è assolutamente necessario essere credibili di fronte all’Europa attraverso l’adozione di provvedimenti draconiani contro la corruzione e di alcune scelte mirate: “Ad esempio, un po’ di politica keynesiana si potrebbe fare in questo Paese con la banda ultralarga. Questa è la scommessa di Renzi. Se gli va male, alle prossime elezioni il M5S prende il 51%”. Sul premier uscente, il giornalista afferma: “Letta forse ieri ha pensato di fare una mossa alla Andreotti: ha tirato fuori un programma che di fatto era una fotocopia delle cose che va dicendo in giro Renzi, e ha pensato di portarlo alla direzione Pd per invitare tutti a votare contro il segretario. Poi, all’ultimo, ci ripensa, e al Nazareno nemmeno si presenta. La brutta figura che ha fatto è epocale”  

di Gisella Ruccia

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2014/02/14/governo-gomez-renzi-bugiardo-bruto-al-suo-confronto-era-gandhi/265958/

La Madia ministro? Vergogna! - Piergiorgio Odifreddi

Piergiorgio Odifreddi
Alle elezioni del 2008, Walter Veltroni usa le prerogative del porcellum per candidare capolista alla Camera per il Pd nella XV circoscrizione del Lazio la sconosciuta ventisettenne Marianna Madia. Alla conferenza stampa di presentazione, agli attoniti giornalisti la signorina dichiara gigionescamente di “portare in dote la propria inesperienza”.
In realtà è una raccomandata di ferro, con un pedigree lungo come il catalogo del Don Giovanni. E’ pronipote di Titta Madia, deputato del Regno con Mussolini, e della Repubblica con Almirante. E’ figlia di un amico di Veltroni, giornalista Rai e attore. E’ fidanzata del figlio di Giorgio Napolitano. E’ stagista al centro studi Ariel di Enrico Letta. La sua candidatura è dunque espressione del più antico e squallido nepotismo, mascherato da novità giovanilista e femminista. E fa scandalo per il favoristismo, come dovrebbe.
In parlamento la Madia brilla come una delle 22 stelle del Pd che non partecipano, con assenze ingiustificate, al voto sullo scudo fiscale proposto da Berlusconi, che passa per 20 voti: dunque, è direttamente responsabile per la mancata caduta del governo, che aveva posto la fiducia sul decreto legge. Di nuovo fa scandalo, questa volta per l’assenteismo. La sua scusa: stava andando in Brasile per una visita medica, come una qualunque figlia di papà.
Invece di essere cacciata a pedate, viene ripresentata col porcellum anche alle elezioni del 2013. Ma poi arriva il grande Rottamatore, e la sua sorte dovrebbe essere segnata. Invece, entra nella segreteria del partito dopo l’elezione a segretario di Renzi, e ora viene addirittura catapultata da lui nel suo governo: ministra della Semplificazione, ovviamente, visto che più semplice la vita per lei non avrebbe potuto essere. Altro che rottamazione: l’era Renzi inizia all’insegna del riciclo dei rottami, nella miglior tradizione democristiana.
La riciclata ora rispolvererà l’argomento che aveva già usato fin dalla sua prima discesa paracadutata in campo: “Non preoccupatevi di come sono arrivata qui, giudicatemi per cosa farò”. Ottimo argomento, lo stesso usato dal riciclatore che dice: “Non preoccupatevi di come ho ottenuto i miei capitali, giudicatemi per come li investo”. Se qualcuno ancora sperava di liberarsi dai rottami e dai riciclatori, è servito. L’Italia, nel frattempo, continui ad arrangiarsi.
Ps. Il seguente commento fornisce un’integrazione essenziale al post: