venerdì 1 maggio 2015

Rinnovabili, l'UE ha preferito il gas per le pressioni dei lobbisti Shell. - Nicolò Sapellani

La sede della Commissione Ue
LONDRA – L'Unione europea sta puntando sempre più sul gas come fonte energetica, nel Piano per l'Unione energetica presentato a fine febbraio è stato dato ampio spazio al tema dei gasdotti, e Bruxelles quando parla di metano insiste spesso sul fatto che si tratti di un combustibile più pulito rispetto alle fonti tradizionali. L'Ue però non avrebbe fatto questa scelta strategica liberamente, ma avrebbe ceduto alle pressioni dei lobbisti della Shell iniziate nell'ottobre 2011.
«RINNOVABILI PIÙ CARE» - Secondo alcuni documenti a disposizione del quotidiano britannico The Guardian, la compagnia energetica anglo-olandese è riuscita a indebolire l'interesse dell'Europa verso le energie rinnovabili, per raggiungere gli obiettivi di riduzione delle emissioni di gas serra, -40 per cento entro il 2030, stabiliti nelle scorso ottobre. A quanto risulta al Guardian, i punti chiave dell'impegno sottoscritto dai Paesi membri dell'Ue sono stati dettati dai lobbisti della Shell. In una lettera di cinque pagine indirizzata al presidente della Commissione di allora, Jose Manuel Barroso, il direttore esecutivo per le attività upstream di Shell, Malcolm Brinded aveva scritto che se l'Ue avesse puntato su una strategia di mercato basata sul gas, avrebbe potuto risparmiare 500 miliardi nel suo percorso di transizione verso un'economia meno dipendente dalle energie fossili. Risparmi che non ci sarebbero stati se avesse scelto la via delle rinnovabili.
«IL GAS È UN BENE PER L'UE» - «Il gas è un bene per l'Europa e l'Europa è ricca di gas», aveva scritto Brinded. «Shell è convinta che l'Ue debba concentrarsi sulla riduzione dei gas serra come l'unico obiettivo sul clima dopo il 2020, e consentire al mercato di individuare il modo più conveniente ed efficace per raggiungere questo obiettivo, preservando in tal modo la competitività dell'industria, tutelando l'occupazione e il potere d'acquisto dei consumatori, per indirizzare il sistema verso la crescita economica».
LE ULTIME MOSSE DI SHELL - Royal Dutch Shell è una multinazionale energetica anglo-olandese, che ha forti interessi nel settore del metano. Il gas naturale nel tempo è diventato uno dei maggiori settori d'affari della compagnia e a oggi gran parte dei profitti di Shell vengono dalle attività legate al gas. Recentemente Shell ha annunciato di aver completato l'acquisizione di British Gas per 69 miliardi di euro, concludendo la maggior operazione di fusione degli ultimi 10 anni. Con questa operazione Shell ha espanso la sua capacità produttiva di gas, andando a consolidare il proprio primato detenuto con l'americana Exxon Mobil. Bg infatti ha grandi progetti in Brasile, Africa orientale, Australia, Kazakhstan e Egitto.

Palermo anni 50/60.



Palermo anni 50/ 60. Avevamo una rete di filobus elettrici, che copriva tutta la città. Ecologica e silenziosa. Tutto smantellato, esempio di ottusità dei nostri amministratori.

Franco Scrimali

Conti pubblici, Consulta trova falla nella ‘norma Fornero’. Incostituzionale blocco adeguamento al costo della vita delle pensioni. Danno da 5 miliardi.



L'ex ministro: "Non fu scelta mia, ma di tutto il governo per fare risparmi in tempi brevi. Vengo rimproverata per molte cose ma quella fu la cosa che mi costò di più”. Palazzo Chigi: "Prova non facile ma troveremo una soluzione".

Altro che tesoretto da 1,6 miliardi di euro. Per il tandem Renzi-Padoan è in arrivo una stangata da circa 5 miliardi. Colpa di Elsa Fornero. O, a seconda dei punti di vista, della Corte Costituzionale. Che ha stabilito che la norma con cui per il 2012 e il 2013 era stato bloccato l’adeguamento al costo della vita delle pensioni di importo superiore a tre volte il minimo Inps è incostituzionale. La legge, contenuta nel Salva Italia varata dal governo Monti a poche settimane del suo insediamento era stata promulgata “in considerazione della contingente situazione finanziaria”. Una condizione evidentemente non sufficiente.
“L’interesse dei pensionati, in particolar modo i titolari di trattamenti previdenziali modesti, è teso alla conservazione del potere di acquisto delle somme percepite, da cui deriva in modo consequenziale il diritto a una prestazione previdenziale adeguata. Tale diritto, costituzionalmente fondato, risulta irragionevolmente sacrificato nel nome di esigenze finanziarie non illustrate in dettaglio”, afferma infatti la Corte nella sentenza numero 70 depositata giovedì 30 aprile, di cui è relatore il giudice Silvana Sciarra.
“Stiamo verificando l’impatto che la sentenza della Consulta può avere sui conti pubblici, non sarà una prova facile ma non siamo molto preoccupati” fanno sapere fonti di Palazzo Chigi che sottolineando come “siamo al governo per risolvere questioni complesse, quindi calma e gesso: studieremo la sentenza e troveremo la soluzione“.
A sollevare la questione di legittimità costituzionale erano stati, con varie ordinanze tra il 2013 e il 2014, il Tribunale di Palermo, sezione lavoro; la Corte dei Conti, sezione giurisdizionale per la Regione Emilia-Romagna; la Corte dei Conti, sezione giurisdizionale per la Regione Liguria. L’impatto sui conti pubblici, stimato dall’Avvocatura dello Stato quando si tenne l’udienza pubblica, sarebbe di circa 1,8 miliardi per il 2012 e circa 3 miliardi per il 2013, per un totale appunto di quasi 5 miliardi di euro. “Non fu scelta mia”, ha commentato a caldo l’ex ministro del Lavoro, Elsa Fornero ricordando che fu una decisione “di tutto il governo” presa per fare risparmi in tempi brevi. “Vengo rimproverata per molte cose – ha aggiunto –  ma quella non fu una scelta mia, fu la cosa che mi costò di più”. Fornero ricorda che proprio su questo punto si commosse fino al pianto nella conferenza stampa di presentazione del Salva Italia. “Fu ritenuta dal governo nel suo insieme, ha detto, soprattutto da quelli che guardano ai conti, una scelta necessaria perché dava risparmi nell’immediato”, quanto alla sentenza secondo l’ex ministro “la Corte avrà avuto le sue buone ragioni”. Chiunque abbia deciso, secondo la Consulta, le motivazioni indicate alla base del decreto sono blande e generiche, mentre l’esito che si produce per i pensionati è pesante. “Deve rammentarsi – si legge nella sentenza – che, per le modalità con cui opera il meccanismo della perequazione, ogni eventuale perdita del potere di acquisto del trattamento, anche se limitata a periodi brevi, è, per sua natura, definitiva. Le successive rivalutazioni saranno, infatti, calcolate non sul valore reale originario, bensì sull’ultimo importo nominale, che dal mancato adeguamento è già stato intaccato”.
“La censura relativa al comma 25 dell’art. 24 del decreto legge n. 201 del 2011, se vagliata sotto i profili della proporzionalità e adeguatezza del trattamento pensionistico – dice ancora la sentenza – induce a ritenere che siano stati valicati i limiti di ragionevolezza e proporzionalità, con conseguente pregiudizio per il potere di acquisto del trattamento stesso e con irrimediabile vanificazione delle aspettative legittimamente nutrite dal lavoratore per il tempo successivo alla cessazione della propria attività”. Risultano, dunque, “intaccati i diritti fondamentali connessi al rapporto previdenziale, fondati su inequivocabili parametri costituzionali: la proporzionalità del trattamento di quiescenza, inteso quale retribuzione differita (art. 36 Costituzione) e l’adeguatezza (art. 38). Quest’ultimo è da intendersi quale espressione certa, anche se non esplicita, del principio di solidarietà” (art. 2) e “al contempo attuazione del principio di eguaglianza”, (art. 3).

martedì 28 aprile 2015

RENZI STUPRA LA COSTITUZIONE, LA FIDUCIA SULL’ITALICUM È DA REGIME FASCISTA! #NOITALICUM. - Riccardo Fraccaro




La fiducia sull’Italicum è un atto sovversivo, da regime autoritario: Renzi come Mussolini stupra la Costituzione e impone una controriforma che calpesta la nostra democrazia. Nel 70’ anniversario della Liberazione il Governo ricorre a metodi fascisti, gli stessi della legge Acerbo del ‘23, per occupare le poltrone e cancellare la volontà popolare.

Un premier non eletto ricatta la sua maggioranza di abusivi, Renzi ricorre addirittura a metodi coercitivi per esautorare il Parlamento e approvare una legge incostituzionale che apre la strada alla dittatura dell’uomo solo al comando. Partiti e correnti varie si dimostrano ancora una volta indegni servi del potere che si svendono per una poltrona. A questo punto il Presidente della Repubblica Mattarella, garante della nostra Carta fondamentale, ha il dovere di far sentire la propria voce. ll Pd renziano vuole essere padrone e non rappresentante del popolo, vuole sudditi e non cittadini. Il M5S è la nuova Resistenza, combatteremo come donne e uomini liberi!


https://www.facebook.com/riccardofraccaroM5S/photos/a.375196085922903.1073741828.373914752717703/731740040268504/?type=1&fref=nf

L’ANTROPOLOGO SEMIR OSMANAGICH: “LA STORIA UMANA E’ TUTTA UNA MENZOGNA E NE HO LE PROVE“.



“La storia dell’umanità su questo pianeta è la più grande menzogna mai raccontata e scritta. Non vedo l’ora che la verità venga esposta e che i falsi libri di storia vengano bruciati! 
I mass-media sono complici di un insabbiamento di proporzioni epiche”.
L’antropologo, Dott. Semir Osmanagich, fondatore del Parco Archeologico Bosniaco, il sito archeologico più attivo del mondo, dichiara che le prove scientifiche, ‘inconfutabili’, venute alla luce, sull’esistenza di antiche civiltà con tecnologia avanzata, non ci lasciano altra scelta se non quella di riscrivere la nostra storia, la storia dell’Umanità Terrestre. 

Un attento esame, su l’età di alcune strutture, rivela definitivamente che sono state costruite da civiltà avanzate di oltre 29.000 anni fa.

“Riconoscere che siamo testimoni di prove fondamentali dell’esistenza di antiche civiltà avanzate risalenti a oltre 29 mila anni fa, e facendo un attento esame delle loro strutture sociali, costringe il mondo a riconsiderare totalmente la sua comprensione sullo sviluppo della civiltà attuale e della sua storia”, spiega il Dott. Semir Osmanagich. “I dati conclusivi del 2008 riguardanti il sito della Piramide Bosniaca, e confermati quest’anno da diversi laboratori indipendenti che hanno condotto test al carbonio radiofonico, hanno rilevato che il sito risale a più o meno 29.400 anni fa, minimo”.

La datazione delle prove al radiocarbonio è stata fatta dal RadioCarbon Lab di Kiev, in Ucraina, su materiale organico presente nel sito bosniaco della Piramide. Il fisico Dr. Anna Pazdur dell’Università polacca di Slesia, ha annunciato la notizia in una conferenza stampa a Sarajevo nell’agosto del 2008. Il professore di Archeologia Classica presso l’Università di Alessandria, Dott. Mona Haggag, ha descritto questa scoperta come “scrivere nuove pagine della storia europea e mondiale”. La data di 29.000 anni del Parco Archeologico Bosniaco, è stata ottenuta da un pezzo di materiale organico recuperato da uno strato di argilla che si trovava all’interno dell’involucro esterno alla piramide. Ne consegue una data campione ottenuta, durante la stagione 2012, dai test fatti su materiale che si trova sopra il calcestruzzo, di 24,8 mila anni, il che significa che questa struttura ha un profilo di costruzione che risale a quasi 30 mila anni.


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“I popoli antichi che hanno costruito queste piramidi conoscevano i segreti della frequenza e dell’energia. Hanno usato queste risorse naturali per sviluppare tecnologie, e per intraprendere la costruzione di scale che non abbiamo visto in nessun altro posto della terra”, ha detto il dottor Osmanagich. “Le prove dimostrano chiaramente che le piramidi furono costruite allineandole con la griglia energetica della Terra, ed erano come macchine che fornivano energia al potere della guarigione”.
Studiosi di storia antica negli Stati Uniti, hanno notizie altrettanto sorprendenti su qualcosa trovato negli angoli più lontani del globo. Per esempio la scoperta di Rockwall al di fuori di Dallas, Texas, è solo un esempio di come stiamo riesaminando antichi misteri che rivelano molto sul nostro passato. Il sito Texano è un complesso e poderoso muro di dieci miglia di diametro costruito oltre 20.000 anni fa e coperto dal suolo sette piani sotto terra. La domanda è: da chi è stata costruita questa struttura e per quale scopo e, soprattutto, la conoscenza data da queste civiltà del passato, in che modo può aiutarci a comprendere il nostro futuro?
Nuove tracce rivelate o antiche civiltà ri-scoperte hanno acceso una innata curiosità per le origini umane, come risulta dalla recente copertura nei media mainstream. Il numero di novembre 2013 di National Geographic: I 100 più grandi misteri rivelati delle Civiltà Antiche dice,
“A volte le culture si lasciano dietro misteri che confondono coloro che vengono dopo di loro, dai menhir ai manoscritti codificati, ci indicano che gli antichi hanno avuto uno scopo profondo”.
Scienziati lungimiranti continuano a perseguire la conoscenza del nostro passato che è utile per determinare un futuro migliore. Il rinomato autore Michal Cremo, nel suo libro Forbidden Archeology, teorizza che la conoscenza dell’avanzato Homo-sapiens è stata soppressa o ignorata dalla comunità scientifica perché contraddice le attuali opinioni sulle origini umane che non vanno d’accordo con il paradigma dominante.

Gobekli Tepe
I risultati indicano chiaramente che simili civiltà avanzate di esseri umani erano presenti in tutto il mondo in quel momento storico. Ad esempio, il Gobekli Tepe che si trova nella Turchia orientale, è un vasto complesso di enormi cerchi di pietre megalitiche, con un raggio tra i 10 e i 20 metri, molto più grandi di quelle del noto sito di Stonehenge in Gran Bretagna. Agli scavi di Gobekli Tepe che hanno avuto inizio nel 1995, sono stati fatti dei test al carbonio radiofonico i quali hanno rivelato che la struttura risale almeno a 11600 anni fa. L’archeologo tedesco Klaus Schmidt dell’Istituto Archeologico Tedesco di Berlino in Germania, con il supporto dell’ArchaeoNova Institute di Heidelberg, sempre in Germania, ha condotto lo scavo di questi preistorici circoli megalitici scoperti in Turchia.

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“Gobekli Tepe è uno dei più affascinanti luoghi neolitici del mondo”, ha sostenuto il Dott. Klaus Schmidt. Ma, come spiega in un recente rapporto, per capire le nuove scoperte, gli archeologi hanno bisogno di lavorare a stretto contatto con gli specialisti di religioni comparate, con i teorici dell’architettura e dell’arte, con i teorici della psicologia evolutiva, con i sociologi che utilizzano la teoria delle reti sociali, e altri ancora.

“E’ la complessa storia delle prime, grandi comunità insediate, la loro vasta rete, e la loro comprensione comune del loro mondo, forse anche delle prime religioni organizzate e delle loro rappresentazioni simboliche del cosmo”, come riportato da Klaus Schmidt .
Oltre alle strutture megalitiche, sono state scoperte figure e sculture, raffiguranti animali di pre natura storica, come i dinosauri e altri animali selvatici. Dal momento che gli scavi iniziarono nel 1995, quattro dei circoli sono stati parzialmente ripuliti, ma si pensa che ci siano ancora fino a 50 ambienti nascosti sottoterra. Questi enormi monoliti svettanti, di sette metri di altezza e 25 tonnellate di massa a Gobekli Tepe, sono situati proprio nel cuore di ciò che percepiamo come l’origine della civiltà. Questo offre ai ricercatori, delle nuove linee guida per la vera storia della terra e delle nostre antiche civiltà.
“L’obiettivo della ricerca archeologica non è quello di scoprire semplicemente tutti i circoli megalitici, ma sopratutto cercare di capire il loro scopo”, ha aggiunto Schmidt.

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Piramide Bosniaca: Prova di civiltà avanzate di oltre 30.000 anni fa
Ormai è l’ottavo anno di scavo nel sito della Piramide Bosniaca, che si estende sui sei chilometri quadrati del bacino del fiume Visoko, 40 km a nord ovest di Sarajevo. Composto da quattro antiche piramidi quasi tre volte più grande di Giza, e da un vasto complesso di tunnel sotterranei situati sotto la piramide. La colossale piramide centrale del Sole è alta ben 420 metri e ha una massa di milioni di tonnellate rendendo le piramidi bosniache le più grandi e antiche piramidi conosciute sul pianeta (quella di cheope è alta ‘solo’ 146 metri). Il Dr. Osmanagich ha stupito l’intera comunità scientifica e archeologica con la raccolta e formazione di un team di ingegneri interdisciplinari, fisici e ricercatori da tutto il mondo per condurre un’indagine aperta e trasparente del sito e per cercare di scoprire la vera natura e il vero scopo di questo complesso piramidale.

“Questa è una cultura sconosciuta che ci presenta arti e scienze altamente avanzate, in grado di formare strutture veramente enormi e noi crediamo in questo processo dimostrando una capacità di sfruttare le risorse energetiche pure”, commenta Tim Moon, che ha recentemente aderito al team di Osmanagich.

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Il progetto archeologico ci ha consegnato un altro importante rinvenimento trovato questo anno nel complesso dei tunnel sotterranei, conosciuto come Ravine. Mentre esploravano un tunnel che conduce verso la Piramide del Sole, la squadra ha portato alla luce diverse pietre megalitiche. Nel mese di agosto un enorme pietra stimata in 25.000 kg è stato scoperta a circa 400 metri di profondità. “Qui abbiamo una pietra massiccia sepolta sotto centinaia di migliaia di tonnellate di materiale. Inoltre abbiamo individuato dei muri di fondazione lungo tutto il suo perimetro formati da blocchi di pietra tagliata”, ha aggiunto Tim Moon.
Grandi quantità di reperti sono state recuperate dalle gallerie associate che portano al sito, tra effigi, dipinti su pietra, oggetti d’arte e una serie di geroglifici e testi antichi scavati nelle pareti dei tunnel.
Il Dr. Osmangich sottolinea che è giunto il momento di condividere liberamente la conoscenza, in modo che si possa capire e imparare dal nostro passato.
“E’ tempo per noi di aprire le nostre menti alla vera natura della nostra origine. La nostra missione è quella di riallineare la scienza con la spiritualità, al fine di progredire come specie, e questo richiede un chiaro percorso di conoscenza condivisa”.
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lunedì 27 aprile 2015

Legge elettorale, ecco l'Italicum. - Alessio Sgherza

Legge elettorale, ecco l'Italicum

Dopo il proporzionale puro della prima repubblica, il Mattarellum delle elezioni 1994,1996 e 2001, dopo il Porcellum del 2006, 2008 e 2013, vede la luce il nuovo sistema elettorale italiano: l'Italicum. Ecco come dovrebbe funzionare.

Proporzionale, premi di maggioranza, soglie di sbarramento, circoscrizioni provinciali e doppio turno. Sono questi gli elementi dell'Italicum, il sistema elettorale che dovrebbe sostituire il Porcellum e garantire rappresentatività e governabilità all'Italia. Il ddl è un punto di incontro tra idee diverse.

La base è quella dell'accordo Renzi-Berlusconi, però modificato più volte, prima in un incontro Berlusconi-Renzi del 29 gennaio, poi con un accordo di maggioranza a cui Berlusconi ha dato un sostanziale via libera prima il 12 novembre e poi il 25 novembre. Ecco i punti salienti del nuovo sistema, come si è delineato nella sua ultima versione.

Uno spagnolo modificato. Il nome Italicum arriva direttamente da Renzi, che lo ha definito così durante la sua presentazione. La base è quella del sistema elettorale spagnolo, ma modificato per adattarlo alle richieste dei partiti italiani fino quasi a stravolgerlo.

Il sistema elettorale sarà proporzionale (ovvero il numero di seggi verrà assegnato in proporzione al numero di voti ricevuti) e il calcolo sarà fatto su base nazionale e non provinciale come quello spagnolo, utilizzando la regola "dei più alti resti". Questo dovrebbe favorire almeno parzialmente i partiti più piccoli, che con un calcolo su base provinciale sarebbero stati molto penalizzati.

Soglie di sbarramento. Come detto, si è andati incontro ai partiti più piccoli prevedendo una distribuzione dei seggi su base nazionale ma al tempo stesso, per limitare il proliferare di gruppi parlamentari, al riparto potranno accedere solo le liste che supereranno la soglia del 3%.

È prevista anche una soglia per le minoranze linguistiche nelle regioni che le prevedono: lo sbarramento è del 20% dei voti validi nella circoscrizione dove si presenta.

Nel caso in cui un partito che facesse parte della coalizione che ottiene il premio di maggioranza non superasse la soglia di sbarramento, i suoi voti concorrerebbero al raggiungimento del premio ma sarebbe comunque escluso dal riparto dei seggi, che sarebbero redistribuiti agli altri partiti della coalizione.

È invece saltato l'accordo per la norma 'salva Lega', la quale prevedeva che i partiti che ottenessero almeno il 9% in almeno tre regioni rientrassero comunque in Parlamento.

Circoscrizioni più piccole e tornano le prefenze. Invece delle 27 circoscrizioni attuali si passa a circoscrizioni di dimensione minore. Saranno 100 collegi (in media di circa 600mila abitanti ciascuno) e in ognuno verranno presentate mini-liste, in media di 6 candidati.

Nella prima stesura le liste erano bloccate, ovvero i candidati venivano eletti nell'ordine con cui erano in lista (se un partito aveva diritto a tre seggi, venivano eletti i primi tre della lista). Il sistema delle liste bloccate è però stato bocciato dalla Corte Costituzionale. Nell'accordo finale è invece previsto che solo i capilista siano bloccati (e sono i primi ad essere eletti), mentre dal secondo eletto in poi intervengono le preferenze (ogni elettore ne potrà esprimere due).

Questo sistema avrà come conseguenza che i partiti più piccoli, che difficilmente eleggeranno più di un parlamentare in una circoscrizione, vedranno eletti i capilista, mentre i partiti più grandi avranno anche una quota di parlamentari scelti con le preferenze.

L'eccezione in Trentino-Alto Adige e Valle d'Aosta. La legge prevede che la regione Val d'Aosta e le province di Trento e Bolzano siano escluse dal sistema proporzionale. Qui si voterà in nove collegi uninominali (8 per T.A.A. e 1 per la Val d'Aosta), come già avveniva con il precedente sistema elettorale. Se alla regione Trentino-Alto Adige sono assegnati più di 8 seggi, questi verranno assegnati con il sistema proporzionale.

Premio di maggioranza o doppio turno. Sono due i sistemi ideati per garantire la governabilità. Se la lista più votata dovesse ottenere almeno il 40% dei voti (soglia alzata dal 35% al 37% e poi al finale 40%), otterrà un premio di maggioranza. Il premio assegnerà alla lista più votata 340 seggi su 617 (sono esclusi dal calcolo il seggio della Valle d'Aosta e i 12 deputati eletti all'estero): si tratta del 55% dei seggi.

Se invece nessun partito o coalizione arrivasse al 40% scatterebbe un secondo turno elettorale per assegnare il premio di maggioranza. Accederebbero al secondo turno le due liste più votate al primo turno, e il vincente otterrà un premio di maggioranza tale da arrivare al 53% dei seggi (327 deputati).

Fra il primo e il secondo turno non sono possibili apparentamenti, a differenza del modello elettorale per i sindaci.

Candidature multiple. I capolista potranno essere inseriti nelle liste in più di un collegio elettorale, come già succedeva nel Porcellum, ma fino a un massimo di 10. Nella prima bozza questa possibilità era esclusa.

Le polemiche sulle quote rosa. Il tema delle quote rosa è stato a lungo dibattuto. Nell'ultima formulazione, nessuno dei due sessi potrà essere rappresentato in misura superiore al 50% (con arrotondamento all'unità inferiore) e nella successione interna alle liste nessun genere potrà essere presente per più di due volte consecutive.

Inoltre ciascuno dei due sessi può essere rappresentato massimo nel 40% dei capilista e se l'elettore esprimerà due preferenze, dovranno essere relative a due candidati di sesso diverso, pena la nullità della seconda preferenza.

Nessuna di queste ipotesi garantisce che a essere elette sarà un numero consistente di donne, tutto dipenderà da come saranno scritte le liste e dalle preferenze che le donne otterranno.

Entrata in vigore. Una volta approvato, l'Italicum entrerà in vigore solo l'1 luglio 2016.

(Pubblicato il 20/1/2014; aggiornato il 27/01/2015)