venerdì 22 luglio 2016

Cellule trasformate in computer viventi.

Rappresentazione grafica della cellula trasformata in un computer vivente, al suo interno il circuito fatto di enzimi e geni (fonte: Lu et al, MIT)
Rappresentazione grafica della cellula trasformata in un computer vivente, al suo interno il circuito fatto di enzimi e geni (fonte: Lu et al, MIT)

Programmate per 'ricordare' e reagire, aiuteranno ambiente e medicina.


Le cellule viventi diventano come computer, capaci di 'ricordare' e reagire agli stimoli: le hanno programmate così gli ingegneri del Massachusetts Institute of Technology (Mit), sfruttando complessi circuiti biologici fatti con geni ed enzimi. Presentate sulla rivista Science, potranno essere utilizzate come sensori ambientali, oppure come 'cimici' per studiare il differenziamento delle cellule o per monitorare l'evoluzione delle malattie come il cancro.

''La possibilità di registrare e rispondere non solo a una combinazione di eventi biologici, ma anche al loro ordine temporale, apre a numerose applicazioni'', spiega il coordinatore dello studio, Nathaniel Roquet. ''Conosciamo molto bene i fattori che regolano il differenziamento di specifici tipi di cellule o la progressione di certe malattie - sottolinea il ricercatore - ma sappiamo ben poco della loro tempistica: questa è una nuova area di indagine in cui adesso possiamo tuffarci grazie a questi dispositivi''.

Le nuove cellule-computer sono semplici batteri Escherichia coli programmati per ricordare, nel giusto ordine, fino ad un massimo di tre stimoli esterni (ma in futuro potrebbero diventare molti di più). Una volta che la cellula viene risvegliata dall'input, al suo interno si genera una serie di reazioni a catena che coinvolgono due enzimi (chiamati ricombinasi) che agiscono sul Dna memorizzando l'evento e scatenando l'eventuale risposta. 

La versione più semplice del sistema, quella che risponde a due input, è dotata di un circuito biologico che può assumere cinque configurazioni: nessun segnale, segnale A, segnale B, segnale A seguito da B e segnale B seguito da A. I ricercatori hanno realizzato anche circuiti biologici più complessi che ricordano e reagiscono a tre input assumendo 16 possibili configurazioni, tutte facilmente riconoscibili se nel Dna si inseriscono geni per la produzione di proteine fluorescenti che fanno illuminare le cellule come dei semafori.

giovedì 21 luglio 2016

Sicilia, deputato imputato per lo scandalo Formazione nominato in commissione d’inchiesta sullo stesso settore. - Giuseppe Pipitone

Sicilia, deputato imputato per lo scandalo Formazione nominato in commissione d’inchiesta sullo stesso settore

Francesco Riggio continuerà ad occupare uno scranno al parlamento siciliano, nonostante sia sotto processo per associazione a delinquere e corruzione. E nonostante la Corte dei Conti lo abbia condannato a restituire più tre milioni di euro. Adesso monitorerà lo stesso settore che lo ha fatto finire nei guai.
La Corte dei Conti lo ha condannato a restituire più tre milioni di euro alla Regione Siciliana. Quella stessa Regione che rappresenta nel suo più alto organismo di rappresentanza, e cioè l’Ars, il parlamento siciliano. Dove Francesco Riggio continuerà ad occupare uno scranno da deputato nonostante la pesante condanna incassata dalla magistratura contabile. E nonostante sia sotto processo per uno dei principali scandali esplosi sul fronte della Formazione professionale: un settore delicatissimo che pesa sui bilanci isolani per decine di milioni ogni anno .
Ed è per questo motivo che adesso l’Assemblea regionale siciliana ha deciso d’istituire una commissione d’inchiesta proprio sulla Formazione. E chi tra i 90 deputati regionali è stato scelto per fare parte di quella commissione? Ma ovviamente, proprio lo stesso Riggio. Imputato e condannato proprio per i disastri della Formazione professione. È un paradosso al cubo quello che sta andando in onda nei corridoi di Palazzo dei Normanni: una vicenda possibile solo nella terra dove può succedere tutto e il contrario di tutto. Ma andiamo con ordine.
A fare definitivamente esplodere il “caso Riggio” all’Ars è un reclamo presentato nelle scorse settimane da Pino Apprendi, ex deputato regionale del Pd, non eletto alle elezioni del 2012. Nel luglio del 2015, però, Fabrizio Ferrandelli aveva deciso di dimettersi dal parlamento regionale in polemica con il governatore Rosario Crocetta: il primo dei non eletti nella lista del Pd era Davide Faraone, parlamentare nazionale e sottosegretario all’Istruzione del governo di Matteo Renzi, che aveva dunque rinunciato al “ritorno” a Palermo. Il seggio di Ferrandelli era quindi passato a Riggio, figlio dell’ex senatore Dc Nino, considerato vicino all’ex deputato regionale Pd Gaspare Vitrano, condannato a sette anni di carcere per concussione. L’arrivo di Riggio a Palazzo dei Normanni era stato possibile grazie agli 6.881 voti ottenuti nel 2012: nel frattempo, però, era finito nei guai.
Nel giugno del 2013, infatti, i magistrati avevano scoperchiato un vero e proprio “sistema illecito criminale” capace di attrarre milioni di euro di fondi destinati alla Formazione professionaleche coinvolgeva tutti i punti nevralgici degli affari pubblici siciliani: zelanti burocrati, esponenti politici e imprenditori. Tra questi lo stesso Riggio, ex presidente del Ciapi, l’ente di formazione finito al centro dell’inchiesta, che gli è costato un processo per associazione a delinquere e corruzione. Poco male però: perché dopo le dimissioni di Ferrandelli, Riggio è approdato all’Ars con il Pd, prima di passare al gruppo Misto.  È per questo motivo che Apprendi – arrivato a 300 voti di distanza Riggio alle elezioni 2012 – aveva chiesto la decadenza da deputato del “collega”: assolto in primo grado dalla Corte dei Conti, era stato condannato in appello a risarcire la Regione con tre milioni e settecentomila euro.
Dall’Ars, però, è arrivato il pollice verso:  nel profilo di Riggio “non vi sono cause di incompatibilita“,  ha stabilito la commissione verifica poteri del Parlamento regionale. Una vera e propria beffa per Apprendi, che adesso è pronto ad appellarsi contro la decisione della commissione. E in attesa di capire come finirà l’ulteriore reclamo dell’ex deputato dem, a Palermo il caso Riggio continua ad ingigantirsi. Perché a 24 ore dalla sua conferma a Palazzo dei Normani, all’Ars sono riusciti a fare addirittura peggio: come racconta livesicilia.it, infatti, il parlamentare è stato nominato tra i cinque componenti della sottocommissione di inchiesta che dovrà indagare sulle irregolarità della Formazione professionale.
Riggio, dunque, dovrà occuparsi delle stesso settore in cui – secondo la Corte dei Conti – ha prodotto un danno alle casse pubbliche pari ad oltre tre milioni di euro. E che lo ha fatto finire sotto processo. A indicare il suo nome tra i componenti della commissione d’inchiesta sulla Formazione è stato Marcello Greco, presidente della commissione Cultura. Il motivo della nomina? “Chi meglio di lui conosce quel settore?”, è la risposta fornita da Greco sempre al quotidiano livesicilia. Quasi una battuta. Se non fosse che la Formazione professionale è lo stesso settore che negli anni ha “bruciato” miliardi di euro di fondi europei. Adesso, però, ecco che a vigilare arriva la commissione d’inchiesta dell’Ars. Grazie soprattutto all’apporto di Riggio, che di reati commessi nell’ambito della Formazione professionale è – appunto – un vero esperto.

Riforme, Carlassare: “Napolitano chiede riflessione su Italicum per fermare M5s”. - Mario Ventriglia




“Il patto del Nazareno? Non è mai morto”. Così la giurista e costituzionalista Lorenza Carlassare, ospite a In Onda Open su La7, risponde al conduttore David Parenzo, dopo che il Senato ha negato l’autorizzazione all’uso delle intercettazioni delle Olgettine contro Silvio Berlusconi. “Questi legami non sono mai morti, perché ancora oggi vengono riprodotte quelle proposte che erano berlusconiane. C’è una bella continuità. Inoltre – aggiunge la costituzionalista – c’è una cosa che mi lascia molto perplessa: se l’immunità serve a tutelare la funzione e non la persona, Berlusconi da cosa dovrebbe essere tutelato se non è più membro del Parlamento? Poi la professoressa Carlassare interviene sul combinato disposto tra legge elettorale e riforma costituzionale. “In questa maniera – spiega – viene indirettamente cambiata la forma di governo. La soglia del 40% è una soglia fittizia. C’è stata la furbata del ballottaggio che porta  a vincere anche col 25%. C’è quindi un’elezione diretta del premier cambiando pericolosamente la costituzione“. Lapidaria, poi, sulla domanda di Tommaso Labate che chiede: “Perché Napolitano dice che bisogna riflettere sulla legge elettorale? I maligni dicono perché altrimenti vincono i Cinque Stelle“. “E’ ovvio, non occorrono i crismi della costituzionalista, basta il panettiere”, risponde la Carlassare.

http://tv.ilfattoquotidiano.it/2016/07/21/riforme-carlassare-napolitano-chiede-riflessione-su-italicum-per-fermare-m5s/545467/

Fatture false: Stefano Ricucci e Mirko Coppola arrestati da Gdf.

Stefano Ricucci viene portato nella caserma Cadorna della Guardia di Finanza
Stefano Ricucci di nuovo nei guai. Insieme a Mirko Coppola è stato stato arrestato dalla Guardia di Finanza con l' accusa di emissione e utilizzo di fatture per operazioni inesistenti. L' ordinanza è stata emessa dal Gip di Roma e le indagini sono state svolte dal nucleo di Polizia Tributaria. Le fatture false, per circa un milione di euro, sarebbero state utilizzate da Ricucci per ottenere liquidità finanziaria.
C'è anche un magistrato del Consiglio di Stato nonché componente della Commissione Tributaria Regionale, Nicola Russo, fra i dieci indagati per l' inchiesta che ha portato oggi all'arresto degli imprenditori Stefano Ricucci e Mirko Coppola. L'indagine - spiegano gli investigatori - si inserisce in un più ampio contesto investigativo relativo al fallimento di una delle società del Gruppo Magiste, riconducibile all'immobiliarista Stefano Ricucci. Nelle prime ore del giorno più di 170 finanzieri del Nucleo di Polizia Tributaria di Roma hanno eseguito 40 perquisizioni tra Lazio, Lombardia e Campania nei confronti degli indagati e di società ad essi riconducibili per i reati di rivelazione ed utilizzazione di segreti di ufficio, corruzione in atti giudiziari, emissione di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti e dichiarazione fraudolenta mediante uso di fatture o altri documenti per operazioni inesistenti.
Pm: "Da Ricucci soldi e donne a magistrato" - Per la Procura di Roma è "altamente probabile" che il magistrato Nicola Russo sia "stato indebitamente retribuito da Ricucci" in cambio della rivelazione della decisione della commissione tributaria regionale in favore della società del gruppo Magiste. E' quanto emerge dall'ordinanza di custodia cautelare in base alla quale la Procura, chiedendo una misura interdittiva per il magistrato (non accolta dal gip), cita anche un incontro in un albergo tra Russo e una donna presentatagli dall'immobiliarista.
"Depongono in tale senso - si legge nell'ordinanza - l'acquisizione di un'ingente somma in contanti da parte di Ricucci nel periodo della decisione, gli acquisti di un'auto e di un immobile effettuati da Russo immediatamente dopo la sentenza, la presentazione da parte di Ricucci a Russo di una donna all'hotel Valadier dove i due hanno soggiornato senza essere registrati e pagando in contanti con fattura emessa a nome di un'altra persona e lo smodato tenore di vita di Russo".
Il gip, però, non ha ritenuto che tali elementi provino l'esistenza di un accordo corruttivo perché le indagini non hanno dimostrato l'esistenza di pagamenti effettuati da Ricucci in favore del magistrato, "la cui posizione economica non appare florida, anzi, in grave difficoltà per un eccesso di spese". La Procura di Roma aveva chiesto l'applicazione la sospensione dall'esercizio della professione del magistrato ritenendo dimostrato un approfondito rapporto di conoscenza e frequentazione con Ricucci nel periodo compreso tra le decisioni assunte dalla commissione regionale tributaria del Lazio, 16 dicembre 2014, nella controversia tra l'Agenzia delle entrate e la società Magiste Real Estate e il deposito della sentenza del 24 aprile 2015. Secondo quanto accertato dagli inquirenti Russo e Ricucci erano in rapporti stretti anche alla luce del fatto che la moglie del magistrato lavorava presso lo studio legale che ha curato per l'immobiliarista il ricorso contro la Agenzia delle Entrate. Chi indaga ha accertato che nella decisione a favore di Ricucci presa dalla commissione tributaria, in cui Russo era giudice-relatore, ci sono ampi pezzi copiati ed incollati della memoria presentata dai legali di Ricucci, compresi errori battitura. Tra i due inoltre c'era un rapporto di amicizia tanto che i figli dell'immobiliarista frequentavano quelli del magistrato. 

mercoledì 20 luglio 2016

LE PROPRIETÁ BENEFICHE DEL CETRIOLO.





Il cetriolo è il frutto della pianta che porta lo stesso nome formata da fusti piuttosto alti e foglie che si alternano lungo tutto il tronco: il frutto quindi si presenta con una forma allungata (misura dai 20 ai 30 cm), ricoperto di piccole protuberanze, con la buccia verde scuro e la polpa interna verde chiaro con i semi bianchi piuttosto acquosa e di sapore amaro. Le prime coltivazioni di questo ortaggio, risalgono a 5000 anni fa ed erano situate ai piedi dell'Himalaya. La pianta, appartenente alla famiglia delle Cucurbitacee, fu probabilmente introdotta nel bacino mediterraneo dagli Egiziani. Il cetriolo non è solo un semplice ortaggio ma si è rivelato un ottimo alleato per la salute generale dell’organismo. Esso infatti contiene una importantissima sostanza predominante: l’Acido tartarico. Perché è tanto importante questo acido? Perché impedisce ai carboidrati dei prodotti alimentari, immessi nel nostro organismo, di trasformarsi in grassi, ecco perché i dietologi consigliano il consumo del cetriolo nelle diete e a tutti coloro che vogliono mantenere il peso sotto controllo. Gli specialisti suggeriscono addirittura di mangiarlo abbinato al pane integrale per esaltarne totalmente la sua efficacia come prodotto altamente dietetico. Inoltre ha pochissime calorie, è un buon diuretico e un valido disintossicante.

Varietà, modalità d’acquisto e conservazione
In Italia, la produzione del cetriolo si attesta sulle 120.000 tonnellate. Le regioni in cui viene maggiormente coltivato sono: il Lazio (dove si ottiene circa il 20% del raccolto nazionale), seguito dal Veneto (17%), dalla Puglia (16%), Campania (14%), Sicilia (11%), Calabria (5%) ed Emilia-Romagna (3%). Le varietà più diffuse sono:
- il Verde Lungo d'Italia;
- il Marketer che può avere frutti lunghi fino a 25 cm;
- il Mezzo Lungo Bianco che ha buccia bianca (una qualità piuttosto rara)
- il Parigino.

I cetrioli più piccoli sono generalmente utilizzati per la conservazione sott'aceto. Quando si deciderà di acquistare alcuni cetrioli, sarà bene sceglierli non troppo grandi né troppo piccoli e verificare bene che non siano ammaccati o avvizziti perché in quel caso la polpa sarà meno soda e più acquosa e quindi il gusto sarà particolarmente insipido. Se non amate particolarmente i semi in essi contenuti, ricordatevi di scegliere quelli di dimensioni più piccole poiché ne posseggono minore quantità. Come conservare i cetrioli? In frigorifero nello scomparto delle verdure per 10 giorni e non oltre anche se, una volta acquistati, si consiglia di consumarli subito per godere pienamente delle loro qualità. Ma è possibile anche conservali sotto sale, dopo averli tagliati a fette. 
  
Come consumare il cetriolo 
Solitamente il cetriolo viene consumato crudo, tagliato a fette sottili, ma può anche essere mangiato cotto. Quando è ancora di piccole dimensioni e, quindi, particolarmente tenero, può essere utilizzato per la conservazione sottolio, sottaceto o sottosale. Poiché risulta difficilmente digeribile, alcuni suggeriscono di tagliarlo a fette il giorno prima del consumo e quindi di cospargerlo con un po' di sale e lasciarlo asciugare su un piano inclinato. Altri, invece, ritengono che per poterlo digerire sia necessario consumarlo subito dopo averlo tagliato.


COMPOSIZIONE E VALORE ENERGETICO DEL CETRIOLO
(100 gr. di prodotto)
Parte edibile  77 %
Acqua  96.5 g
Proteine  0.7 g
Lipidi  0.5 g
Glucidi disponibili  1.8 g
Fibra alimentare  0.6 g
Energia  14 kcal
Sodio  13 mg
Potassio  140 mg
Ferro  0.3 mg
Calcio  16 mg
Fosforo  17 mg
Niacina  0.6 mg
Vitamina C  11 mg
(Fonte: Istituto Nazionale della Nutrizione)

Le proprietà
I cetrioli sono ricchi di acqua, per questo motivo vengono ritenuti particolarmente rinfrescanti e depurativi. Questa caratteristica è molto importante per l’attività dei nostri reni. Inoltre hanno pochissime calorie e quindi vengono molto usati nelle diete dimagranti. Contengono provitamina A, le vitamine del complesso B, la vitamina C e sono ricchi di potassio, ferro, calcio, iodio e manganese. 

Aiutano  i reni ad eliminare i liquidi e le tossine, migliorano l’attività del fegato e del pancreas. La polpa del cetriolo viene utilizzata come diuretico e disintossicante e l’acqua e i sali minerali in esso contenuti, sono molto utili per controbilanciare i cibi acidi. Gli antichi lo utilizzavano inoltre per debellare i vermi intestinali e per abbassare la febbre. Anche per malattie come la gotta, patologia dovuta ad  un accumulo eccessivo di acido urico nel sangue e nei tessuti  (che fa rigonfiare gli arti), i cetrioli vengono ben utilizzati. Gli enzimi contenuti nel cetriolo aiutano l'organismo ad assimilare le proteine, purificano e disintossicano l'intestino. Gli stessi principi attivi aiutano a prevenire anche la formazione di calcoli ai reni e alla vescica. Mangiando regolarmente cetrioli si combatte la costipazione. Inoltre sono anche molto utili per compiere una sorta di pulizia intestinale e per lubrificare le articolazioni. Sono anche a tutti note le proprietà diuretiche, vermifughe, emollienti, antiinfiammatorie e antipruriginose.

Le proprietà del cetriolo per la bellezza 
Il cetriolo è ricco di zolfo, quindi è molto indicato per curare la pelle: infatti è in grado di schiarire le macchie dell’età, grazie alle sue proprietà decongestionanti. È anche consigliato dagli esperti dermatologi per lenire le scottature solari e se usato con continuità rappresenta una buona soluzione per “migliorare” le rughe. Tutti conoscono anche il vecchio rimedio delle nonne per combattere il gonfiore: i cetrioli sugli occhi che hanno la proprietà di ravvivare lo sguardo, ringiovanire l’aspetto della pelle intorno agli occhi stanchi e ridurre borse e occhiaie. In cosmesi, viene utilizzata la polpa per ottenere maschere per il viso rinfrescanti e idratanti, i semi invece per maschere tonificanti e rassodanti, il succo per impacchi lenitivi su pelli irritabili.. Infine per ridurre le rughe e rendere la pelle più morbida e luminosa, si può preparare un’ottima maschera facciale utilizzando un cetriolo tritato con olio d’oliva e qualche goccia di succo di limone. Questo trattamento ha azione detergente, riduce e pulisce i pori dilatati o occlusi ed è adatta anche alle pelli più sensibili che non tollerano né sapone né acque dure. L’efficacia di questo trattamento è sicuramente superiore a qualsiasi crema, sicuramente più costosa.

http://www.benessere.com/dietetica/arg00/proprieta_cetriolo.htm

lunedì 18 luglio 2016

Matteo Renzi, “ecco come i soldi dell’Unicef sono finiti alla società della famiglia del premier”. - Marco Lillo



La Procura di Firenze sospetta che i soldi dell’Unicef e di Operation Usa destinati alle campagne per i bambini affamati in Africa siano stati usati nel 2011 dal cognato di Matteo Renzi – Andrea Conticini – per iniettare capitali in tre società. La prima è quella dei Renzi, Eventi 6, che allora si chiamava ancora Chil Promozioni e le altre due società sono dei coniugi Patrizio Donnini e Lilian Mammoliti, renziani della prima ora. I Conticini giurano che i soldi sono stati usati per far sorridere i bambini africani con la Play Therapy e l’avvocato Federico Bagattini ha fatto ricorso al Tribunale del riesame. Però l’accusa, con tutti i se del garantismo, resta enorme. I pm Luca Turco e Giuseppina Mione nel decreto di perquisizione non hanno inserito il nome delle società. Basta una visura per scoprire l’approdo del flusso finanziario da Londra a Firenze, segnalato dalla Banca d’Italia perché sospetto e al centro dell’inchiesta svelata da La Nazione venerdì. Cosa dice lo stringato decreto che pubblichiamo qui sopra?
Alessandro Conticini (40 anni ex dirigente dell’Unicef poi socio e direttore della londinese Play Therapy Africa Ltd con la moglie francese Valerie Quere, 42 anni) è accusato insieme a Luca Conticini (35 anni, gemello del terzo fratello Andrea, cognato di Renzi) di appropriazione indebita in concorso con il padre Alfonso, poi deceduto, “dal 2011 e fino al gennaio 2015 in Castenaso (Bologna) in relazione a somme di denaro corrisposte da Operation Usa e Unicef a Play Therapy Africa Limited (Pta Ltd) e da questa stornate, in assenza di idonea causale, in favore di Conticini Alessandro”.
La difesa dei Conticini è che la Play Therapy Africa era una società privata dei due coniugi. In realtà fino al 7 marzo 2013, pochi mesi prima della sua chiusura, apparteneva solo per due terzi ai coniugi Conticini ma per il terzo restante era della Play Therapy International, che ha sciolto l’affiliazione con la Pta Ltd. La rappresentante di Pti nella Pta Ltd, Monika Jephcott, si è dimessa da ‘secretary’ di Pta sempre il 7 marzo 2013. Secondo i pm di Firenze Alessandro Conticini avrebbe preso per sé i soldi destinati alle terapie per i bambini africani da Unicef e Operation Usa. Mentre il fratello, cognato di Renzi, è accusato di reimpiego dei capitali (art. 648 ter, che prevede nei primi due commi il riciclaggio) “commesso in Firenze nel corso del 2011 in relazione a somme di denaro provento del reato sopra indicato impiegate per l’acquisto di partecipazioni societarie in nome e per conto di Alessandro Conticini”. Il punto è che Andrea Conticini ha comprato in nome e per conto del fratello Alessandro quote solo di tre società in Firenze. La più famosa è la Chil promozioni Srl (poi denominata Eventi 6) dei Renzi.
Il 21 febbraio del 2011 davanti al notaio Claudio Barnini di Firenze ci sono le due sorelle e la mamma del premier più il cognato. Benedetta e Matilde Renzi con Laura Bovoli sono già azioniste mentre Andrea Conticini, in nome e per conto di Alessandro, partecipa all’aumento di capitale da 10 mila a 12 mila e 500, con sovraprezzo di 47 mila e 500. In pratica Alessandro Conticini prende una quota del 20 per cento (che poi cederà nel 2013) e mette 50 mila euro nel capitale della Eventi 6.
Matteo Renzi è stato socio e collaboratore di Chil Srl fino al 2003 e poi dirigente in aspettativa di Eventi 6 fino al 2014. Undici giorni prima, il 10 febbraio del 2011, Andrea (in nome e per conto di Alessandro) Conticini compra anche le quote di altre due società del giro renziano: il 20 per cento di Dot Media da Patrizio Donnini (uomo comunicazione di Matteo Renzi e di altri esponenti Pd) per 2 mila euro e il 30 per cento della Quality Press (in liquidazione dal 2013) dalla moglie di Donnini, Lilian Mammoliti, per 30 mila euro. La storia più imbarazzante però resta quella della Eventi 6. La società destinataria dei 50 mila euro dei Conticini non è una srl qualsiasi. Renzi, come raccontato dal Fatto, è stato assunto poco prima di essere candidato nel 2003 alla Provincia e da allora, grazie a questo trucchetto, i suoi lauti contributi pensionistici sono stati versati dalla Provincia e poi dal Comune di Firenze per 10 anni. Il premier si è licenziato dopo i nostri articoli percependo un Tfr che dovrebbe essere pari a circa 48 mila euro. Se l’ipotesi della Procura è giusta, da un lato la società delle sorelle e della mamma incassava dal cognato nel 2011 il capitale di Alessandro Conticini, frutto di appropriazione indebita, e dall’altro lato poi pagava nel 2014 il Tfr per il premier-dirigente in aspettativa. Davvero una brutta storia.

sabato 16 luglio 2016

Massacro a Nizza, camion falcia passanti durante la festa: 84 morti, 10 bambini




Strage a Nizza. La promenade Des Anglais è diventata un cimitero.  Un camion è piombato sulla folla durante le celebrazioni per la festa nazionale del 14 luglio, la presa della Bastiglia, ha corso per centinaia di metri, travolgendo tutto e tutti. Ci sono cadaveri ovunque. «Un attentato», dice la prefettura e chiede agli abitanti di restare barricati dentro casa. Decine di persone sono morte, almeno 84 le vittime confermate, ci sono uomini, donne e 10 bambini. Avevano appena finito di guardare i fuochi artificiali quando il Tir da 18 tonnellate li ha falciati come birilli. Un centinaio i feriti secondo il viceprefetto Sebastien Humbert, citato dalla rete all news i-Telè. 

L'attentatore, identificato come Mohamed Lahouaiej Bouhlel, un 31enne francese di origini tunisine, è arrivato con il tir all'inizio della promenade, ha atteso qualche secondo ed è partito per il suo viaggio di morte.
L'autista sterza, cercando di travolgere più persone possibile. Un centinaio di persone riesce a tuffari in mare, altri non sono così rapidi. L'autista ad un certo punto si ferma, armeggia nella cabina, racconta un testimone. Prende la pistola e comincia a sparare contro chi gli si para davanti.

È la polizia a fermarlo. Gli agenti crivellano di colpi la cabina del camion. Il tunisino muore in pochi secondi. Un testimone intervistato in diretta da Bfm-Tv dice che oltre all'autista ha visto altri «tre uomini» uscire dal camion bianco. Una notizia che non trova ancora conferme ufficiali. Gli investigatori dell'anti terrorismo sono al lavoro, mentre la procura di Parigi apre un'indagine per terrorismo. Quel che è certo è che sul camion sono stati trovati i documenti di Bouhlel e la sua carta di credito, e anche il documento d'identità di una seconda persona.

Si contano 188 feriti, di cui 98 gravi e 8 in fin di vita. Fra questi, 38 sono bambini di meno di 15 anni. I morti sono 84. A quanto riferisce un chirurgo a Sky Tg24, non ci sarebbero più sale disponibili per effettuare autopsie.


I tassisti caricano i feriti per portarli in ospedale e aiutando le persone in fuga a uscire dalla zona completamente blidata dalle forze di polizia. Il camion è fermo alla fine della promenade: si teme che possa esserci un ordigno all'interno. La polizia, secondo Le Figaro, avrebbe già trovato nel cassone armi e granate.
Rafforzati i controlli ai confini con la Francia. Disposte verifiche su tutte le auto in ingresso in Italia dalla Francia ai valichi di frontiera secondari mentre al valico autostradale di Ventimiglia le verifiche vengono effettuate solo su alcune auto.

Il premier francese Manuel Valls e il ministro dell'Interno Bernard Cazeneuve sono giunti presso l'unità di crisi della Place Beauveau, a una cinquantina di metri dal Palazzo dell'Eliseo nel cuore di Parigi. Il presidente Hollande che stava rientrando d'urgenza da Avignone, arriverà verso le 2. Fonti del ministero riferiscono inoltre che Cazeneuve si recherà a Nizza «nelle prossime ore».

La procura. L'attentato di Nizza, «anche se non è stato ancora rivendicato, corrisponde esattamente agli appelli di omicidio delle organizzazioni terroristiche islamiche diffusi sulle loro riviste» e sui media. Lo ha detto il procuratore Francois Molins. Anche se non ci sono state ancora rivendicazioni ufficiali sull'attentato di Nizza «questo tipo di azioni corrisponde esattamente» a quelle prescritte sul web dalle organizzazioni terroristiche, ha sottolineato il procuratore. Il killer di Nizza «era sconosciuto ai servizi di intelligence e non era mai stato oggetto della minima segnalazione di radicalizzazione». Lo ha detto il procuratore Francois Molins. Il terrorista ha sparato «diverse volte contro tre poliziotti all'altezza dell'Hotel Negresco»: lo ha detto il procuratore, Francois Molins, precisando che le forze dell'ordine hanno immediatamente risposto al fuoco fino all'uccisione del terrorista.

Sempre secondo il procuratore Molins, Mohamed Lahouaiej Bouhle è arrivato al camion con cui ha fatto la strage «da solo in bici». Il camion era parcheggiato in un quartiere di Nizza dal 13 luglio e «riappare alle 22.30» della sera del 14. Il camion era stato noleggiato l'11 luglio e avrebbe dovuto essere ricostruito il 13, ha proseguito il procuratore spiegando che la bicicletta è stata poi ritrovata nella stiva del camion. Il terrorista di Nizza è giunto «in bici» alle 21:34 nel luogo in cui aveva lasciato il camion noleggiato l'11 luglio in un'agenzia di Saint-Laurent du Var, ha aggiunto il procuratore, precisando poi che la bici caricata a bordo del Tir di 19 tonnellate è stata ritrovata dagli inquirenti. Nel rimorchio, ha precisato, «c'era solo una bici e delle palette di carico».


http://www.ilmessaggero.it/primopiano/esteri/nizza_attentato_camion_francia_strage-1856256.html