martedì 11 luglio 2017

I 1000 fantasmi che governano il mondo. - Gianluca Ferrara

I 1000 fantasmi che governano il mondo
Sono soltanto in 1000 coloro che esercitano il potere su uomini, animali e vegetazione. Mille individui di cui la quasi totalità dell’umanità non conosce i nomi e non ha mai visto i loro volti. Eppure sono i nuovi signori, i nuovi imperatori, i moderni faraoni del mondo odierno senza più confini che è riuscito a globalizzare questa perversa tendenza dell’uomo ad accentrare il potere.
I primi 500 sono gli amministratori delegati delle multinazionali inserite nella lista di Fortune 500, le 500 maggiori imprese del mondo. Questi gruppi transnazionali sono interconnessi, sono una rete solida nella quale tengono imprigionati 7 miliardi di individui. Questi 500 controllano la produzione di cibo, armamenti, energia, acqua e informazione. Ma soprattutto controllano la politica diventata damigella dell’economia e della sua degenerazione finanziaria.
Le politiche predatorie di questo grumo di potere oltre a devastare ambiente e Terra, ha con cibo spazzatura permesso ad una parte del mondo cosiddetto ricco di alimentarsi in maniera insalubre rendendo più di 2 miliardi di persone in sovrappeso, delle quali più di mezzo miliardo obeso. Ogni anno nei Paesi occidentali 3,400,000 muoiono per patologie legate alla sovra alimentazione. Sull’altro lato della medaglia ci sono i volti di quel quasi miliardo di uomini donne e bambini che vivono nell’indigenza, sono malnutriti e circa 36 milioni di loro muoiono annualmente.
Il sistema dei 1000 fantasmi è diabolico se si pensa che quasi il 40%del cibo prodotto finisce nella spazzatura. Basterebbero 50 miliardi di dollari per evitare tale olocausto annuale, una cifra irrisoria se si pensa che le élite economiche spendono 500 miliardi di dollari in pubblicità e circa 1.800 in armamenti. Nei paesi definiti ipocritamente poveri, in realtà ricchi di risorse, fino a 40 anni fa, prima che il regno dei 1000 cominciasse la sua politica egemonica, non c’era malnutrizione. Poi con la distruzione delle economie di sussistenza, l’abbattimento delle barriere doganali e l’imposizione di monoculture per produrre mangime finalizzato alle mandrie bovine, si è rotto un equilibrio millenario.
Gli altri 500 padroni del mondo sono attribuibili all’ambito finanziarioSecondo l’Ufficio del Tesoro Usa sono cinque le Società di intermediazione mobiliare e le divisioni bancarie: Bank of America, J.P. Morgan, Goldman Sachs, Citybank e Hsbc Usa; più cinque banche: Deutsche Bank, Credit SuisseUbsCitycorp-Merill Linch e Bnp-Paribas che in totale controllano più del 90% dei titoli dei derivati emessi. Questi individui gestiscono l’economia virtuale. La finanza, un tempo a servizio dell’economia, è cresciuta fino a diventare 13, 14 volte maggiore dell’economia reale. Una grande massa di capitali (destinata a deflagrare) che circolano sui computer degli speculatori internazionali e di banchieri a cui è stato concesso di controllare persino l’emissione della moneta.
I capi di governo dei Paesi che aderiscono all’Ocse sono dei dipendenti di questi 1000 individui. Sono succubi (ma anche complici) di un progetto di colonizzazione delle coscienze perfettamente realizzato. Oggi, ogni capo di governo svolge il ruolo di un attore che recita un copione già scritto. Reagan nel 1980 inaugurò questa prassi. Le rarissime improvvisazioni vengono punite con l’immediata sostituzione del recitante (Papandreou-Papademos e Berlusconi-Monti nel 2011).
La grande vittoria dei 1000 è esser riusciti ad innescare una sorta di pilota automatico; la direzione è quella imposta da un paradigma economico che è una mutazione neoliberista dato che poi sono gli Stati a pagare le conseguenze delle turbolenze finanziarie innescate dalla crescete brama di potere e ricchezza di questi individui.
Questa super élite è un governo mondiale ombra che semina consenso elargendo piccole e grandi posizioni di potere e persino premi, si pensi con quanta ipocrisia sia stato concesso il premio Nobel per la pace riconosciuto ad Obama. Giornalisti, docenti universitari, economisti, politici tutti caduti in questa prigione intellettuale che difendono persino con ardore. Ogni dissenso, spirito critico è bandito. Coloro che si permettono di mettere in discussione l’ordine costituito dai 1000 sono emarginati, resi inoffensivi e persino eliminati (si pensi a Saddam e Gheddafi) come fu fatto, anche nel nostro Paese, con Enrico Mattei e Aldo Moro.
E questa sarebbe democrazia?

http://www.ilfattoquotidiano.it/2017/07/09/i-1000-fantasmi-che-governano-il-mondo/3715065/

domenica 9 luglio 2017

Strumenti precolombiani.

 

Qui sopra potrete osservare questo coltello risalente, pare, a circa 6000 anni fa, ritrovato in Colombia.

E' composto da lidite, una roccia compatta e molto dura da lavorare e si presume sia un coltello da cordone ombellicale.
Infatti rappresenterebbe la mamma in alto, il bimbo al centro con il capo avvolto nel cordone ombellicale, sotto il coltello.


    

Qui è rappresentato uno strumento a forma di cucchiaio che potrebbe essere servito per estrarre il bimbo in caso di parto difficile. 
In alto si può notare il volto sofferente della madre, al centro il corpo della madre con la testa del bimbo che esce dalla vagina e, sotto, il cucchiaio che sarebbe potuto servire per accompagnare ed agevolare l'uscita del bambino. 

Nel retro si potrà notare in alto l'incavo ove è possibile inserire solo un dito, il che fa presupporre che utilizzando solo un dito fosse possibile esercitare solo una leggera pressione, utile per aiutare ed agevolare l'uscita del nascituro senza danneggiarlo.

La manifattura è estremamente minuziosa e perfetta.



Qui sopra vediamo strumenti che si suppone di uso medico.
La particolarità degli oggetti è che sono ergonomici al massimo e si adattano ad ogni tipo di mano permettendone l'uso a tutti con una presa eccellente.




Questo oggetto, sempre in lidite, è stato ritrovato con gli altri oggetti. Scherzosamente gli è stato dato il nome di: "la sedia del dentista", ma non se ne conosce il vero significato.

Ciò che incuriosisce è anche la forma dei visi e dei lineamenti difficilmente compatibili con le razze umane conosciute.

Fonte: https://www.bibliotecapleyades.net/ciencia/esp_ciencia_life89.htm

Il Disco Genetico: un oggetto fuori dal tempo.

Lato A
disco genetico
Lato A
Quello che segue è ben lontano da ciò che si trova nei libri scolastici e nei libri di storia moderna. Molte delle grandi scoperte archeologiche non sono mai state presentate al grande pubblico e difficilmente lo hanno fatto i media.
Uno tra i più misteriosi artefatti è il Disco Genetico (Genetic Disc)
Il merito di questa straordinaria scoperta va al signor Klaus Dona, ricercatore indipendente che per primo rese pubblica l’immagine del disco.
 Il Disco Genetico è un reperto archeologico unico e straordinario, un disco in pietra di epoca precolombiana che sulle sue due facce racchiude i “segreti della vita”.
Su questo Disco ritrovato in Colombia ed ora esposto al Museo di Scienze Naturali di Vienna, che misura circa 27 centimetri di diametro, ed ha un peso di 2 Kg vi sono ancora molti enigmi da risolvere.
Il materiale di cui è composto risulta essere lidite, una pietra nera. per quanto riguarda la sua datazione, anche essendo di pietra non è stato possibile assegnarlo ad un periodo storico ben preciso, comunque sembra risalire a circa 6000 anni fa.
La particolarità del disco consiste nelle incisioni che sono presenti sulle sue due facciate che sembrano contenere informazioni genetiche.
Secondo Klaus Dona, queste incisioni rappresenterebbero il processo evolutivo che porta dalla rana all’uomo.
Lato B
disco genetico
Altri dettagli che si possono notare sulle due facce del disco genetico sono la visibile presenza di organi genitali, spermatozoi, ovuli, e perfino la fecondazione dell’ovulo che si trasforma in embrione fino ad arrivare alla formazione del feto.  Nella parte inferiore del disco vi sono raffigurati un uomo ed una donna, con i genitali in evidenza; sul lato destro un bambino, un uomo ed una donna, ma con tratti somatici, diversi dall’uomo moderno. Una vera e propria rappresentazione della fecondazione, che parte dalla fecondazione dell’ovulo, ai vari stadi della crescita, del feto, all’embrione, arrivando alla nascita di due creature, forse gemelli.
L’aspetto interessante del disco genetico riguardo il campo biologico, sono le piccole immagini su di esso, note a noi per via dell’uso dei microscopi, ma stiamo parlando di un oggetto che ha migliaia di anni.
Esso mostra le immagini di un ovulo, spermatozoi, feti, e anche l’organo sessuale femminile.
Osservando le immagini, viene da pensare che l’uomo antico poteva sapere qualcosa, che a noi è profondamente noto tecnologicamente.
Questo ci porta a chiederci come hanno fatto a crearlo, e sopratutto chi lo ha creato ?
Quanto era avanzata l’antica conoscenza della genetica?

venerdì 7 luglio 2017

Previsioni del tempo.

Risultati immagini per caldo

• Oggi, le stelle prevedono cielo sereno, temperatura attestabile tra i 35° 38°, con tasso di umidità dell’80% (un caudo i muorere);
• Le suddette temperature si potranno sopportare sostando presso strutture pubbliche (uffici) e strutture di utilità pubblica (supermercati ecc.) dotati di buona refrigerazione;
• È consigliabile non lavorare troppo, ma sdraiarsi su di una comoda poltrona, magari in riva al mare o ai bordi di una piscina, leggendo un buon libro (Camilleri è indicatissimo assieme a Herman Hesse: coinvolgono non poco e fanno sentire meno il caldo, essendo termostatici (bo?)) e sorseggiando una bibita “on the rocks” non alcoolica;
• A chi non può sostare nei luoghi già indicati perché è un povero disgraziato e non ha un lavoro e neanche i soldi per comperare un libro, tantomeno permettersi di pagare la poltrona in riva al mare o ad una piscina o una cabbaso di bibita, (verrebbe voglia di dirgli: ma che cazzarola campi a fare?,ma non lo facciamo perché siamo pazienti e dobbiamo portare avanti la rubrica) , consigliamo di piazzarsi accanto ad una fontana e bagnarsi il capo per evitare che il cervello frigga e generi cattivi pensieri del tipo: “governo ladro” (che poi è così, ma non dobbiamo mai affermare una cosa del genere, perché il proverbio recita: “La verità fa male” e noi non vogliamo che, i già poveri cristi, stiano male.);
• Poiché il caldo prevediamo che durerà almeno fino a settembre, sempre che si resista, sospendiamo la nostra rubrica fino a data da destinarsi e, cioè, fino a quando tornerà quel freschetto autunnale tanto desiderato.
La redazione.

giovedì 6 luglio 2017

Scoperta al Cern la particella Xi, inseguita da anni.

Rappresentazione grafica della particella appena scoperta al Cern, chiamata Xi (fonte: CERN) © Ansa
Rappresentazione grafica della particella appena scoperta al Cern, chiamata Xi (fonte: CERN)

Mai vista una simile, aiuta a capire colla che unisce la materia.

Scoperta al Cern la particella Xi: inseguita da decenni, potrà aiutare a studiare la 'colla' che tiene unita la materia, ossia per capire una delle quattro forze fondamentali della natura: la forza forte. La scoperta, annunciata nella conferenza della Società Europea di Fisica in corso a Venezia e in via di pubblicazione sulla rivista Physical Review Letters, è avvenuta grazie all'acceleratore più grande del mondo, il Large Hadron Collider (Lhc).

Vista dall'esperimento chiamato Lhcb, la particella appartiene alla famiglia dei barioni, la stessa di cui fanno parte protoni e neutroni che costituiscono la materia visibile, e come tutti i barioni è composta da tre quark, come prevede la teoria di riferimento della fisica chiamata Modello Standard. Tuttavia nei barioni finora noti si trova al massimo un solo quark pesante, mentre la particella Xi ha due quark pesanti.

"E' la prima volta che si osserva una particella simile: un barione con due quark pesanti", ha detto Donatella Lucchesi, ricercatrice dell'Istituto Nazionale di Fisica Nucleare (Infn) e dell'università di Padova e membro della collaborazione Lhcb. "Osservare una particella del genere - ha detto ancora Donatella Lucchesi - è stato possibile grazie alla grandissima quantità di dati che sta producendo l'acceleratore Lhc. Questo - ha rilevato - permette di raggiungere un obiettivo non facile, come è riuscire a riprodurre la materia in tutti i suoi stati possibili".

Nella particella Xi un sistema planetario in miniatura .
La particella Xi appena scoperta al Cern è già generosa di sorprese, al punto che i mattoni della materia che la costituiscono, i quark, potrebbero comportarsi come un sistema planetario in miniatura. I due quark pesanti, che sono l'elemento distintivo della nuova particella avrebbero infatti movimenti più lenti e solenni rispetto a quelli dei quark leggeri presenti in protoni e neutroni, che ricordano una danza. Lo ha rilevato il britannico Guy Wilkinson, che ha coordinato la collaborazione Lhcb fino al 30 giugno, giusto in tempo per assistere alla scoperta. "In contrasto con gli altri barioni finora noti, in cui i tre quark eseguono una elaborata danza l'uno attorno all'altro, ci aspettiamo che il barione con due quark pesanti agisca come un sistema planetario", ha osservato Wilkinson. In questo sistema planetario in miniatura, ha aggiunto "i due quark pesanti giocano il ruolo di stelle che orbitano l'una attorno all'altra, mentre il quark più leggero orbita intorno al sistema binario".
Dalla particella Xi la chiave per capire la 'colla' della materia.
La particella Xi promette di essere una chiave senza precedenti per scoprire i segreti della 'colla' della materia, ossia il comportamento delle forze che agiscono nel mondo dell'infinitamente piccolo. Per il nuovo coordinatore della collaborazione Lhcb, l'italiano Giovanni Passaleva, c'è grande speranza nelle nuove conoscenze che la particella Xi potrà rendere possibili. "Trovare un barione con due quark pesanti - ha rilevato - è di grande interesse perché può fornire uno strumento unico per approfondire la cromodinamica quantistica", ossia il campo di ricerca che studia come l'intensità delle forze si riduce quando le distanze tra le particelle diventano molto piccole e che si chiama così in riferimento alle otto cariche che prendono il nome dai tre colori che descrivono i quark: rossi, gialli e blu. E' un campo di ricerca molto importante, nato grazie alle ricerche inaugurate 1963 fa dal fisico Nicola Cabibbo con il teorema che porta il suo nome, l'Angolo di Cabibbo, e che ha gettato le basi per comprendere come i mattoni della materia, i quark, si mescolano dando origine alle particelle elementari.

mercoledì 5 luglio 2017

Parlamento, condannati sì ma sempre riabilitati: così gli onorevoli si riprendono il vitalizio. - Sergio Rizzo

Parlamento, condannati sì ma sempre riabilitati: così gli onorevoli si riprendono il vitalizio

La Camera restituisce assegno e arretrati a tre ex deputati. Lo prevede il regolamento quando, assai spesso, il tribunale concede il ravvedimento.

GIANSTEFANO Frigerio lo deve sapere: non tutto è perduto. Magari si tratterà di aspettare qualche anno, ma la sentenza di riabilitazione prima o poi arriverà. E allora il vitalizio da 2.200 euro netti al mese che il Parlamento gli ha revocato ieri, dopo l'ultima condanna definitiva a tre anni e 4 mesi per le tangenti dell'Expo 2015 che ha patteggiato a fine 2014, tornerà a correre. Con tanto di arretrati. Per avere conferma, chiedere ai tre che si sono visti restituire l'assegno mentre la Camera lo toglieva all'ex collettore delle tangenti Dc che fu in seguito ascoltato consigliere di Silvio Berlusconi.

Massimo Abbatangelo, per esempio. Deputato missino per quattro legislature fu accusato della strage del rapido 904 del 23 dicembre 1984, quando sedeva a Montecitorio ormai da cinque anni. Da questa gravissima imputazione venne assolto dalla Corte d'Assise di Firenze in appello nel 1994, dopo che in primo grado aveva preso l'ergastolo. Ma si beccò comunque sei anni per detenzione di esplosivo: e il conto la Camera glielo ha presentato nel 2015. Il 9 luglio di due anni fa l'ufficio di presidenza di Montecitorio gli ha revocato un vitalizio che secondo i dati rivelati da Primo Di Nicola sull'Espresso ammontava nel 2013 a 4.676 euro netti al mese. A ben ventuno anni di distanza dalla condanna e anche dopo ventuno anni di assegni: i vecchi regolamenti stabilivano infatti che un deputato con quattro legislature alle spalle potesse incassare senza limiti di età. E allora Abbatangelo, che si presentò con Alleanza nazionale alle politiche del 1994 per la quinta volta risultando però il primo dei non eletti, non aveva che 51 anni. Due primavere di astinenza e adesso per lui torna il vitalizio, nel frattempo pure lievitato a 5.600 euro: il 27 gennaio 2016 ha presentato istanza di riabilitazione, che gli è stata ovviamente concessa, e la sanzione è improvvisamente evaporata. E insieme al vitalizio, tornano anche gli arretrati. Il conto è facile. Basta moltiplicare 5.600 per 17: tanti sono i mesi trascorsi dalla domanda presentata al tribunale di sorveglianza alla decisione presa ieri dall'ufficio di presidenza della Camera.

Per l'ex democristiano Giuseppe Astone, che si era visto anch'egli revocare nel luglio 2015 il vitalizio cresciuto oggi fino a 5.200 euro netti al mese (causa una condanna a 5 anni e 10 mesi) gli arretrati ammontano invece a circa metà, considerato che la domanda di riabilitazione è partita solo il 4 ottobre 2016. Mentre il terzo ex onorevole al quale è stato ieri restituito il vitalizio, Massimo De Carolis (condanna a 2 anni e 8 mesi), si dovrà accontentare di una somma prossima ai 40 mila euro: l'assegno al quale ha nuovamente diritto è nel suo caso di poco superiore a 3.000 euro netti mensili, e l'istanza al tribunale è del 16 maggio 2016.

Inutili le proteste del grillino Riccardo Fraccaro, che di quell'ufficio è segretario. Le stesse elevate in occasione del precedente dell'ex Dc Gianmario Pellizzari, già condannato per bancarotta fraudolenta a sei anni e mezzo, al quale il vitalizio era stato sterilizzato per sei mesi e prontamente restituito per intervenuta riabilitazione. Le regole parlano chiaro: l'assegno viene tolto ai parlamentari condannati in via definitiva a pene di oltre due anni. Ma lo stesso regolamento che il Parlamento ha approvato nel maggio del 2015 prevede una via d'uscita che lo rende di fatto inutile. Il comma 3 dell'articolo 1 dice che le "disposizioni non si applicano qualora sia intervenuta riabilitazione in base agli articoli 683 del codice di procedura penale, 178 e 179 del codice penale". È un istituto, questo, previsto dal nostro sistema giudiziario, con il quale a fine pena il tribunale di sorveglianza può certificare il "ravvedimento" del condannato. Una certificazione raramente negata a qualcuno: figuriamoci a chi ha occupato per anni un seggio in Parlamento. Il che però finisce per rappresentare una sanatoria generalizzata.

La circostanza era stata denunciata senza mezzi termini dagli esponenti del Movimento 5 stelle, ma senza esito. Già far passare un regolamento così blando, e che esclude per giunta chi è stato condannato per reati quali abuso d'ufficio e finanziamento illecito ai partiti, non era stata una passeggiata. La dice lunga il fatto che quell'argomento fosse stato affrontato con un ritardo di almeno due decenni da Tangentopoli e non per iniziativa delle Camere. Il Parlamento si era infatti mosso dopo la revoca dell'assegno della Regione siciliana all'ex governatore Salvatore Cuffaro. E la cosa aveva scatenato un putiferio. Per arrivare a quel regolamento si erano dovute superare resistenze di ogni tipo, a partire da quella del centrodestra che pretendeva l'approvazione di una legge in Parlamento: con la certezza del naufragio. Camera e Senato avevano mobilitato un esercito di consulenti. Ben otto costituzionalisti, ognuno dei quali aveva dato una propria versione. Un colpo di qua, un altro colpo di là, il risultato finale eccolo.

Soltanto, per carità di patria si sarebbero dovuti usare i termini appropriati. Perché agli ex parlamentari condannati in via definitiva a più di due anni e sempre con esclusione di alcuni reati il vitalizio non viene affatto revocato. Ma soltanto sospeso.


http://www.repubblica.it/politica/2017/07/05/news/parlamento_condannati_si_ma_sempre_riabilitati_cosi_gli_onorevoli_riprendono_il_vitalizio-169993834/

Pensioni di garanzia per i giovani, riparte la «fase due». - Giorgio Pogliotti

Risultati immagini per previdenza complementare da chi è gestita


Una pensione di garanzia con parziale fiscalizzazione dei contributi per i “giovani”. 
Nuovi incentivi per favorire le adesioni alla previdenza complementare Insieme al riscatto gratuito degli anni di studi universitari e la messa a punto di un sistema per la copertura contributiva dei periodi passati, soprattutto dalle donne, a prendersi cura di familiari anziani o disabili.

Questo il pacchetto di misure della “fase due” sulle pensioni definito ieri nel confronto tra governo e sindacati; l’idea è di fissare una road map di avvicinamento alla prossima legge di Bilancio. Un percorso per stabilire le soluzioni di policy che possono essere adottate seguendo i punti della cosiddetta “fase due” del Verbale di intesa sindacale dell’anno scorso sulle pensioni. 
Con un convitato di pietra che nel frattempo s’è imposto e che i sindacati vogliono rimuovere: l’innalzamento automatico a 67 anni (cinque mesi in più del requisito attuale), che scatterebbe dal 2019 per adeguare l’età pensionabile alla speranza di vita. I sindacati vorrebbero che una decisione sull’adeguamento alla speranza di vita tornasse nell’alveo del confronto tra le parti, e non lasciata agli automatismi amministrativi, proposta peraltro osteggiata dall’Inps il cui presidente proprio ieri ha spiegato che togliere questo adeguamento automatico significa aumentare la spesa pensionistica e metterla sulle spalle delle generazioni future. Per i sindacati sarebbe anche ora di differenziare l’età di uscita, oggi a 66 anni e 7 mesi, magari in base alla tipologia di lavoro (più o meno gravosa). 

E così anche per quando riguarda quella che era l’anzianità, ovvero gli anni di lavoro richiesti prima di uscire. Dal 2019 si passerebbe a 43 anni e 3 mesi per gli uomini e 42 anni e 3 mesi per le donne (anche in questo caso 5 mesi in più rispetto ai limiti attuali se le proiezioni Istat attese per l’autunno lo confermeranno). Su queste richieste Cgil, Cisl e Uil, insieme alle categorie dei pensionati, hanno organizzato un’iniziativa unitaria il prossimo 13 luglio. «Il governo procede troppo lentamente - sostiene Domenico Proietti (Uil) - bisogna accelerare, servono risposte subito». Il sindacato, aggiunge Maurizio Petriccioli (Cisl) «attende che il Governo dia continuità al confronto, convocando i tavoli tecnici per definire le priorità da affrontare in legge di bilancio», superando «l’adeguamento automatico dei requisiti pensionistici all’aspettativa di vita, a cominciare per chi svolge attività di lavoro più gravose».

Dalla riunione tecnica di ieri sono anche emersi chiarimenti su alcune “code” dell’accesso all’Ape sociale: tra i criteri d’accesso un disoccupato, oltre a possedere i requisiti contributivi e pensionistici, deve aver terminato da almeno 3 mesi di percepire la Naspi (o un altro ammortizzatore sociale). C’era incertezza sulla sorte dei disoccupati che hanno interrotto la Naspi (o un altro ammortizzatore sociale) per un contratto a termine che si è concluso, e sono rimasti senza strumenti di sostegno al reddito per oltre tre mesi, ma il governo ha fornito l’interpretazione che include anche questa categoria. 

Un altro chiarimento riguarda l’edilizia: i lavoratori in procinto di chiedere l’accesso all’Ape sociale o l’uscita anticipata per i lavoratori precoci, che hanno difficoltà a reperire la documentazione dalle aziende, potranno far riferimento alle casse edili. Infine gli operatori socio sanitari del pubblico saranno equiparati a quelli del privato, tra i lavori gravosi che hanno diritto all’Ape social.
Intanto oggi i tecnici di palazzo Chigi e del ministero dell’Economia riprendono in mano il dossier Ape volontaria. Il Dpcm, che da una decina di giorni è al vaglio del Consiglio di Stato (oggi si riunisce la commissione speciale istituita per questi provvedimenti pensionistici) dovrebbe tornare al governo entro pochi giorni con i pareri e poi passare alla Corte dei conti. Se non si renderanno necessarie ulteriori correzioni il Dpcm approderebbe in Gazzetta Ufficiale entro l’estate. Il confronto finale al Mef è per chiudere gli accordi quadro da siglare con Abi e Ania per regolare i rapporti con le banche e le assicurazioni che decideranno di aderire al prestito-ponte per l’anticipo fino a 43 mesi del ritiro per il pensionamento dei lavoratori con almeno 63 anni di età e 20 di contributi. Il costo del finanziamento dovrebbe restare entro un Taeg del 3,2% annuo su un tasso fisso da applicare a un rateo ventennale di rimborso.

http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2017-07-05/pensioni-garanzia-i-giovani-riparte-fase-due-063732.shtml?uuid=AEdX0trB&refresh_ce=1