Salvini e il suo autista sono in corsa per le amministrative di Milano. Corrono anche in città: a 90 all'ora, in città. Quando si beccano il verbale non fanno come tutti i milanesi, che pagano, ma mettono di mezzo i legali del Carroccio. Il risultato è un ricorso che fa leva sul "ruolo istituzionale" e sul "rischio sicurezza". Sei mesi fa se la prese con Napoli "capitale delle multe evase".
Matteo Salvini e il suo autista sono in corsa per le amministrative di Milano. E in città vanno proprio forte, a 87 chilometri all’ora per l’esattezza. Quando beccano la multa però non fanno i milanesi che pagano, ma mettono in mezzo gli avvocati del partito. Tutto per non sborsare 165 euro di sanzione al Comune che si propongono di amministrare e salvare i punti della patente del dipendente della Lega. Il risultato è un surreale ricorso che fa leva sul “ruolo istituzionale” e sul “rischio sicurezza“. La multa risale al 9 novembre scorso, di prima mattina, mentre l’auto di servizio della Lega passava a gran velocità su viale Enrico Fermi, dove il limite è 70, diretta alla sede della Lega lì a due passi.
Salvini, capolista a Milano nonché candidato a leader di tutto il centrodestra, sta dietro. Davanti c’è Aurelio Locatelli, lo storico autista dei big del Carroccio con licenza di agente di pubblica sicurezza che, scarrozzando Salvini, s’è guadagnato pure lui la sua candidatura. E allora: nessuno rallenti la corsa elettorale dei due compagni di viaggio uniti dal partito, dal motore a scoppio e da un singolare ricorso. In via Bellerio la pensano così ma prendono l’imperativo un po’ troppo alla lettera. Su procura del segretario, i legali del Carroccio hanno infatti chiesto di annullare la sanzione con un ricorso di sei pagine depositato l’11 marzo scorso. Non contestano affatto la violazione, certificata da telecamere ben note ai milanesi, ma rivendicano una sorta di “immunità” da codice della strada per il leader.
Salvini, capolista a Milano nonché candidato a leader di tutto il centrodestra, sta dietro. Davanti c’è Aurelio Locatelli, lo storico autista dei big del Carroccio con licenza di agente di pubblica sicurezza che, scarrozzando Salvini, s’è guadagnato pure lui la sua candidatura. E allora: nessuno rallenti la corsa elettorale dei due compagni di viaggio uniti dal partito, dal motore a scoppio e da un singolare ricorso. In via Bellerio la pensano così ma prendono l’imperativo un po’ troppo alla lettera. Su procura del segretario, i legali del Carroccio hanno infatti chiesto di annullare la sanzione con un ricorso di sei pagine depositato l’11 marzo scorso. Non contestano affatto la violazione, certificata da telecamere ben note ai milanesi, ma rivendicano una sorta di “immunità” da codice della strada per il leader.
In premessa ricordano che il segretario “ricopre incarichi istituzionali e che, per ragioni politico istituzionali, deve presenziare…”. Si tenga cioè presente l’alto valore trasportato. Salvini finisce così nel pubblico registro dei politici furbetti, quelli che prendono le multe come tutti i cittadini ma pretendono di non pagarle, perché al di sopra di regole e leggi buone solo per gli elettori. Un titolo che non farà felice il popolo leghista e mal si sposa con l’immagine da tribuno della rabbia popolare contro i privilegi della Casta. Non solo, giusto sei mesi fa il leghista aveva eletto Napoli “capitale delle multe evase”, attirandosi prevedibili polemiche: ora si scopre che Milano e Salvini non sono da meno, anzi.
Il passaggio forse più ardito verte su ragioni imperative di sicurezza. I legali ricordano che il loro assistito ha subito “recenti e gravissimi attacchi alla sua persona e alla vettura su cui viaggia” e per questo la sua auto “è regolarmente preceduta e scortata da vetture condotte da agenti delle Forze dell’Ordine”, sostenendo una sorta di diritto transitivo a commettere violazioni. È vero, argomentano, che l’auto della Lega è una vettura privata e come tale non può eludere limiti e divieti, come una volante che invece può farlo nei limiti di prudenza e diligenza e “nell’espletamento dei servizi di istituto”, cioè accendendo la sirena. Ma – scrivono – “tale obbligo può ritenersi assolto nella misura in cui l’auto di proprietà della Lega Nord viene affiancata e/o preceduta costantemente da una vettura della PS con apposito dispositivo attivo”. Ammesso che sia così, c’è un problema: le foto scattate al varco elettronico mostrano l’auto di Salvini in perfetta solitudine sul ponte. Nessuna volante, né davanti né di fianco. Così, la multa per ora resta e tocca vedere che cosa ne farà il Prefetto, mentre si scopre un’altra funzione di estrema utilità della scorta ai politici: far da paraurti alle multe che si meritano, perfino nelle città che vorrebbero amministrare.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2016/05/12/lega-niente-multe-al-candidato-salvini-che-reclama-limmunita-e-non-le-paga/2715364/?fbclid=IwAR0bSygR03YZ-n_zuTc0S3SZDc5Ti9ZY3EaKbdzbTxe3FWqvdFmUN-bXlyQ
Volgare, bugiardo, ignorante, irritante.
- Volgare lo è nel DNA;
- bugiardo lo è perché si finge cristiano osservante e bacia il rosario, ma
chiude le porte all'accoglienza di chi scappa dalle guerre e dalla fame;
- ignorante lo è perché non rispetta le regole e non capisce che, da personaggio istituzionale, dovrebbe dare l'esempio;
- irritante lo è perché è il tutto e il contrario di tutto e si oppone ad ogni manovra o decisione del governo senza mai proporre qualcosa di costruttivo e valido per la comunità.
- Volgare lo è nel DNA;
- bugiardo lo è perché si finge cristiano osservante e bacia il rosario, ma
chiude le porte all'accoglienza di chi scappa dalle guerre e dalla fame;
- ignorante lo è perché non rispetta le regole e non capisce che, da personaggio istituzionale, dovrebbe dare l'esempio;
- irritante lo è perché è il tutto e il contrario di tutto e si oppone ad ogni manovra o decisione del governo senza mai proporre qualcosa di costruttivo e valido per la comunità.
Avrei gradito che, mentre passeggiava mano nella mano con la sua fidanzata, lo avessero fermato e multato come tutti gli altri, ma lui non ama essere come gli altri, perché lui si sente superiore agli altri, e non perché lo sia, ma solo perché riveste una carica istituzionale che, oltretutto, non sa onorare e chiede l'immunità.
Lui si sente intoccabile, infatti voleva i pieni poteri.
Cerco di immaginare un governo con lui al potere... raccapricciante!
Depauperebbe il sud ulteriormente, ma molti sudisti non lo hanno ancora capito e credono alle sirene gonfie di mojito.
Lui si sente intoccabile, infatti voleva i pieni poteri.
Cerco di immaginare un governo con lui al potere... raccapricciante!
Depauperebbe il sud ulteriormente, ma molti sudisti non lo hanno ancora capito e credono alle sirene gonfie di mojito.
Mi sarebbe piaciuto anche che avesse restituito i 49milioni sottratti dalle nostre tasche!
Manca di correttezza morale, manca di rispetto nei confronti degli altri.
E' disgustoso!
Manca di correttezza morale, manca di rispetto nei confronti degli altri.
E' disgustoso!
Cetta.