sabato 31 ottobre 2020

Bibbiano, chi sono gli angeli e chi i demoni. - Sarah Buono e Alessandro Mantovani

 

A Reggio Emilia oggi riaprono l’aula bunker, quella del maxi-processo alla ’ndrangheta, per l’udienza preliminare del processo sugli affidi illeciti di minori a Bibbiano e dei Comuni della Val d’Enza. Affidi richiesti per i presunti abusi sessuali dei genitori, del compagno della mamma, del sociò del papà, del nonno, una volta del fratellastro, che non sono mai stati accertati. Gli arresti del giugno 2019 furono un terremoto, l’inchiesta “Angeli e Demoni” fece emergere il legame tra i servizi sociali comunali e gli psicoterapeuti della Onlus Hansel e Gretel di Torino, Claudio Foti e l’ex moglie Nadia Bolognini, dieci anni fa tenuti in considerazione da vari uffici giudiziari e poi molto meno, sostenitori di metodi assai discussi per far affiorare “i brutti ricordi”. Fino alla “macchinetta” che generava piccole scariche elettromagnetiche dai cavetti lasciati in mano ai giovani pazienti: illecita per i pm, solo inutile per altri specialisti. Vale diverse accuse di violenza privata a Bolognini, che risponde anche di frode processuale per aver ingannato i giudici e di lesioni per aver provocato a una ragazzina, allontanandola da casa, un “disturbo depressivo permanente”; a un altro un “disturbo specifico dell’apprendimento” raccontandogli che il padre era in carcere e non si era mai occupato di lui; a un’altra un “disturbo post-traumatico da stress”. È la psicologa che, secondo la Procura, trattando un bambino di 7 anni “si travestiva da ‘lupo’ (…) urlandogli contro e inseguendolo, associando al termine del gioco, la figura del ‘lupo cattivo’ a quella del compagno della madre”, accusato degli abusi mai dimostrati.

Foti, 59 anni, laurea in Lettere, è il teorico, nemico della Carta di Noto che nell’esame dei minori vittime di abusi raccomanda tra l’altro di evitare domande suggestive, contestata da una minoranza di operatori riuniti nel Cismai. “Tuo padre ti aveva proposto sesso e violenza – diceva Foti in una seduta registrata a un’adolescente –. Tua madre non ti ha assolutamente proposto sesso e violenza …. ma comunque ti propone anche lei un modello, cioè ehhh… magari da rivedere un attimo”. Ora risponde di lesioni per aver provocato alla ragazza, secondo altri periti, un “disturbo di personalità borderline” e un “disturbo depressivo con ansia”. Risponde anche di frode processuale, benché il Riesame l’abbia escluso in sede cautelare.

In senso tecnico, però, i principali imputati sono l’ex responsabile dei servizi sociali, Federica Anghinolfi, e l’assistente sociale, Francesco Monopoli, che si fidavano solo di Foti e Bolognini. Un infinito elenco di relazioni ai giudici minorili oggetto di accuse di falso e depistaggio. Alteravano sogni, disegni, racconti e circostanze. E consegnavano i minori, per la psicoterapia, al centro “La Cura” di Foti: 135 euro a seduta. In un caso Anghinolfi ha ottenuto l’affido di una bambina a una coppia di donne che conosceva, ben retribuite con soldi pubblici. Drammatiche intercettazioni: “Vuoi fare come i tuoi genitori che hanno fatto delle scelte che hanno portato tanto male a te?”, le diceva un’affidataria. Ogni gesto dei genitori naturali, negli incontri protetti, era interpretato secondo lo schema solito: “Il padre l’ha baciata sulla bocca e riferisce che è molto diverso dal bacio che darebbe a una donna”. La piccola diceva: “È il mio papà, non c’è niente di male”.

Anghinolfi non si è mai fatta interrogare. Il suo avvocato, Oliviero Mazza, chiede di trasferire il processo altrove: “Reggio Emilia è incompatibile, la mia assistita continua a ricevere insulti e minacce di morte. Risponderemo sulle presunte irregolarità della gestione affidi, a tutte e 90 circa le ipotesi di reato. Mi pare molto semplice ex post dire che l’intervento è stato eccessivo, ma il compito dei servizi sociali è quello di attivarsi prima, sicuramente ci sono stati casi in cui a posteriori il sospetto si è rivelato infondato, ma non è compito della mia assistita accertarlo. Sulle presunte pressioni o minacce rivolte ai suoi sottoposti risponderemo nel merito, spesso si parla in libertà e si tende a esagerare”. Vedremo. Infine c’è il sindaco Andrea Carletti del Pd, che risponde con Foti e Anghinolfi dell’affidamento senza gara del servizio di psicoterapia al centro “La Cura”.

“Agli psicologi sembrava interessare solo quello: ‘Papà ti ha toccato? È per questo che stai male vero?’”, ha raccontato una ragazza ormai maggiorenne, allontanata dal padre. “Io non ho mai parlato di abusi sessuali”, dice. Ma secondo diverse relazioni dei servizi sociali ne aveva parlato eccome. Un certo disagio c’era, sono segnalati “atti di autolesionismo a scuola”. Una volta, ha raccontato lei stessa, si era tagliuzzata un braccio con le forbici, “poi – ha spiegato – mi sono pentita”. A 14 anni la ritenevano “chiusa” e “aggressiva”, sintomi tipici di un’adolescenza complicata che se finisci nelle mani sbagliate difficilmente migliora.

Sono 24 gli imputati, una giovane assistente sociale ha già patteggiato un anno e otto mesi per falso. Sono una dozzina, tra cui tre coppie di fratelli, i minori e gli ex minori coinvolti nei provvedimenti di sospensione o revoca della potestà genitoriale, a volte del solo padre. Tutti revocati prima o dopo l’inchiesta. L’ultimo nel luglio scorso.

Magari non era un “sistema” diffuso, ma in Val d’Enza funzionava così ed è stato l’eccesso di richieste di allontanamento (per l’85% respinte) a suscitare l’attenzione del procuratore Marco Mescolini e della pm Valentina Salvi. Non sono emerse collusioni dei pm e dei giudici minorili di Bologna, finiti lì per lì nella bufera. Il presidente del Tribunale dei minori, Giuseppe Spadaro, ha perso il treno che l’avrebbe portato alla Procura minorile di Roma; dovrà decidere il plenum se nominarlo a Trento come proposto all’unanimità dalla commissione, relatore Piercamillo Davigo in uno dei suoi ultimi atti a Palazzo dei Marescialli. L’inchiesta amministrativa del ministero della Giustizia non ha dato luogo a procedimenti disciplinari a carico dei magistrati minorili e lo stesso dicastero oggi si costituirà parte civile per i reati di frode processuale, falsa perizia, depistaggio.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/10/30/bibbiano-chi-sono-gli-angeli-e-chi-i-demoni/5984999/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=ore-19&utm_term=2020-10-30

SIETE UOMINI ....O SALVINI?- Rino Ingarozza

 

Ma cosa hanno fatto in questi mesi per prevenire la seconda ondata? Perché non hanno potenziato i trasporti? Perché non hanno potenziato le terapie intensive?
Perché non hanno combattuto il virus? Perché non hanno ascoltato i nostri? Perché non hanno buttato a mare i clandestini? Lamorgese dimettiti, hai accolto il terrorista che ha fatto la strage a Nizza.
Avete pensato solo ai banchi con le rotelle e ai monopattini. Avete mandato le mascherine in Cina. Siete degli incapaci. Stanno chiudendo di nuovo, senza motivo. Siete solo attaccati alle poltrone.
Leggendo i vari commenti sui social, sono le cose che ho letto di più. Tutte cose ripetute come un mantra, a pappagallo. Tutte cose dette dai loro leaders. Non ce n'è uno che sappia argomentare, mettere due parole di seguito. Aprire un dibattito costruttivo. Niente di niente. Ripetono sempre e soltanto quello che sentono dire nelle trasmissioni voltastomaco di Mediaset e La7 e quello che leggono nei titoli (perché non si spingono oltre, a leggere) nei vari giornali di destra e antigovernativi per scelta (economica). E allora via con i soliti slogan. Becera propaganda politica e nient'altro.
Cerchiamo di analizzare queste loro perle di saggezza.
- Cosa hanno fatto per prevenire la seconda ondata.......
Vi avevano e ci avevano detto di assumere un comportamento responsabile. Che non era, per niente,
finita. E invece qualcuno e' andato in giro a fare comizi e selfie e a sputtazzarsi in bocca con i suoi fans e a dire che finalmente (e grazie a loro) era tornata la libertà, ed ognuno poteva fare quel che cazzo gli pareva, o perlomeno, potevano seguire il loro esempio e cioè assambramenti a gogò. E, sempre questo qualcuno, andava in giro a dire che era tutto finito e che non c'era ragione affinché il virus ritornasse. Lo conoscete il suo nome? No. Allora pensate intensamente ad un vaso da notte e vedrete che vi verrà in mente il suo nome.
"Sotto il segno del vaso (da notte)"
Qualche altro o, meglio, qualche altra, vi invitava nella sua discoteca perché "...Io non chiudo. Venite da me. Non c'è nessun rischio".
"La bambola di pezza ....pardon ...di plastica".
- Potenziamento del trasporto locale.
Il governo ha dato centinaia di milioni alle Regioni, per farlo, ma molti non lo hanno fatto.
"I governatori soffrivano di acufene (evidentemente) e non volevano sentire altri rumori".
- Potenziamento delle terapie intensive.
È stato fatto durante la prima ondata e in più sono stati assunti medici e infermieri. Una parte di quelli che "i vostri" avevato tagliato.
"Taglia taglia, magna magna"
- Lamorgese dimettiti perché un immigrato ha ammazzato dei cittadini francesi.
Ma che teoria è. Ma anche voi siete degli sciacalli come lui?
A parte che era stato espulso, cosa doveva fare, la Ministra, accompagnarlo lei stessa nel suo paese? Si dà il caso che questo è scappato ed è andato in Francia. E vi ricordo un'altra cosa, cari Salviniani e Meloniani .....come ormai ricordato da molti, in queste ore, ma voi, probabilmente siete un po' duri di comprendonio, l'attentatore di Berlino del 2016, era anch'esso sbarcato a Lampedusa nel 2011. Vi dice niente questa data? Sapete chi c'era al governo? La Lega di Salvini e una certa Meloni che era addirittura Ministro, oltre a Berlusconi. E Ministro degli interni era tale Roberto Maroni. Vi dice nulla, questo nome?
Perché non chiedete al vostro capitone, il motivo per cui non si è scusato, allora?
"Marron glacé e prosciutto e Melon"
Date la colpa al governo per la pandemia, per questo attentato e per la sconfitta della Juve, in coppa, no?
Io credo che una colpa ce l'abbia, il governo ed è quella di lasciare dire, ai vostri suggeritori, tutte queste cazzate, senza mai incazzarsi e mandarli affanculo.
" 🎵🎵🎵Ve c'hanno mai mannato a quel paese........sapeste quanta gente che ce sta' "
- Avete pensato solo ai banchi con le rotelle e ai monopattini.
Siete proprio degli ignoranti. I banchi sono stati cambiati per non fare sedere in coppia gli alunni e perché erano i banchi dei vostri padri, talmente erano vecchi. Ci vuole un genio per capirlo?
E l'incentivo per i monopattini aveva un duplice scopo. Una scelta ecologica, contro l'inquinamento e per cercare di invogliare la gente a comprarli e usarli per andare a lavorare o andare in giro, senza prendere gli autobus e quindi evitare gli assembramenti. Lo capirebbe anche un bambino. Voi no. Prima pensavo che capivate le cose e che facevate finta di non capire. Adesso mi sono convinto che "ci siete".
"Essere o non essere .....capire o non capire"
- Siete degli incapaci.
I vostri "capaci" li abbiamo conosciuti bene. Ci stavano portando al fallimento nel 2011. Avete la memoria corta. Come fate ancora a votarli? Ogni giorno ne arrestatno uno che ruba i vostri soldi e voi, li premiate. Ma siete proprio dei masochisti?
".🎵🎵🎵 Ricominciamo..."
- State chiudendo di nuovo senza motivo.
Senza motivo? Lo sta facendo tutta Europa. L'epidemia si sta allargando sempre più. Che motivo volete? Dovete prima rivedere i camion dell'esercito che trasportano i morti?
"Novelli San Tommaso".
C'è stato un sondaggio (vero, non invento nulla) che ha stabilito che gli elettori della Lega sono, mediamente, sotto acculturati.
Parla di voi, nulla da dire?
Ditemi, ordunque, chi siete?
Siete uomini (o donne) o Salvini?

Onde gravitazionali, in 7 mesi 'cinguettii' da 100 buchi neri. -

 

(Nella foto - Rappresentazione artistica di buchi neri che stanno per collidere (fonte: Simulating eXtreme Spacetimes Lensing (SXS)/Wikipedia)

Corrispondono a 40 collisioni, registrate da Virgo e Ligo.

Un centinaio di 'cinguetii' generati in sette mesi da 40 collisioni fra buchi neri, per un totale di un centinaio di quesi mostri cosmici: è il bilancio del nuovo catalogo dei segnali registrati tra aprile e ottobre 2019 dall'osservatorio americano Ligo e dall'europeo Virgo. I dati sono pubblicati sul sito ArXiv, che traccia gli articoli scientifici prima della revisione in vista della pubblicazione ufficiale.

Ci è voluto un anno intero ai ricercatori del network Virgo/Ligo per esaminare tutti i segnali gravitazionali e gli eventi cosmici registrati. Si tratta di 36 fusioni di buchi neri, una probabile fusione di un sistema binario di stelle di neutroni e due sistemi probabilmente composti da un buco nero e una stella di neutroni.



Dei 39 eventi presenti nel Catalogo, 13 sono pubblicati oggi per la prima volta, portando a 11 gli eventi di onde gravitazionali rilevati complessivamente da Ligo e Virgo. Il Catalogo pubblicato oggi offre, per la prima volta, un quadro completo del vasto numero dei segnali gravitazionali registrati e delle loro fonti. Da agosto 2017 ad aprile 2019 la sensibilità dei tre rilevatori è infatti migliorata notevolmente, permettendo a Virgo di osservare un volume di universo quasi 10 volte maggiore che nelle precedenti osservazioni.


(Localizzazione degli eventi che hanno prodotto segnali di onde gravitazionali (fonte: LIGO/VIRGO)

I risultati del Catologo sollevano diverse domande sulla 
validità di alcuni modelli astrofisici, che finora sembravano plausibili sulla massa dei buchi neri. Alcuni buchi neri osservati per esempio hanno una massa tra le 65 e 120 masse solari, incompatibile con i modelli di evoluzione stellare, secondo cui le stelle molto massicce, oltre una certa soglia, vengono distrutte completamente dall'esplosione di una supernova.

Ciò suggerisce che vi siano altri meccanismi di formazione dei buchi neri. "Stiamo già analizzando i risultati della seconda parte del terzo periodo di osservazione - commenta Giovanni Losurdo, ricercatore dell'Istituto nazionale di fisica nucleare (Infn) e portavoce di Virgo - e lavorando per migliorare la sensibilità di Virgo nel 2022".

https://www.ansa.it/canale_scienza_tecnica/notizie/spazio_astronomia/2020/10/30/onde-gravitazionali-in-7-mesi-cinguettii-da-100-buchi-neri-_65ac86cc-f34e-4180-b1b8-ebe98fe8f1f1.html

Apocalypse Now. Il despota conte e gli indisposti. - Antonio Padellaro

 

Fermate gli orologi, tagliate i fili del telefono e regalate un osso al cane, alleluja alleluja la popolarità di Giuseppi collassa di dieci punti e che nessuno osi turbare l’annuncio di una scintillante epifania. Che crac, che rovescio, che tracollo e anche se, a dirla tutta egli è ancora e pur sempre il leader più gradito (orrore), lasciate che gli aerei volteggino nel cielo e scrivano la lieta novella. Si cacci ordunque l’usurpatore da Palazzo Chigi, che sia ricondotto tra le oscure pandette cui fu sottratto dall’infausto, per il Paese, destino a cinque stelle. Disarcionato il premier tiranno, che si proceda a inviare i più titolati ambasciatori nel maniero umbro di Mario Draghi (Draghi! Draghi!) per deporre ai suoi piedi la sacra corona virus. Un momento però: siamo proprio sicuri che informatosi della crescita esponenziale dei contagi, delle faide tra i virologi, dell’anarchia regionale, degli incombenti lockdown (per citare soltanto l’ordinaria amministrazione), l’Eletto (ma non ancora eletto) sia colto da voluttà di masochismo? E decida di inabissarsi nell’apocalypse now delle rivolte di piazza, del giornalismo tre palle un soldo, dell’allucinato mondo popolato dai Fontana, Gallera e De Luca? Non è che adducendo improvvisa indisposizione farà perdere le tracce mentre le sue ultime parole (fossi matto) si perderanno nel vento? Che si interpelli senza indugio Giorgia Meloni, l’unico uomo forte dell’opposizione e a lei si affidi il compito di restituire all’Italia l’antico splendore, più bella e più superba che pria (Bene! Brava!). Come dite? Purtroppo ella già comunicò di essere, al momento, riluttante. Pronta, s’intende, alla pugna elettorale ma solo quando l’emergenza se la sarà cuccata l’odiato premier, raschiando fino in fondo il barile della pandemia.

E l’unità nazionale allora? E le larghe intese? E i comitati di salute pubblica? Suvvia, che s’interpelli il sempre probo e leale Renzi. E l’ardimentoso Zingaretti. Dove si trovano? Intenti a fornicare con disgustosi rimpasti, voi sostenete? Si dovrà insomma ricorrere ancora ai maneggi del despota di Volturara Appula? Del resto, quale dissennato vorrebbe in questo momento essere al suo posto, per giunta tormentato dai profeti del giorno dopo? Non a caso il mitico Mannelli ce lo mostra mentre arringa le folle in subbuglio, con il fervido auspicio: andate pure liberamente affanculo. Ma per fortuna è solo una vignetta.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/10/31/apocalypse-now-il-despota-conte-e-gli-indisposti/5986398/?utm_source=newsletter&utm_medium=email&utm_campaign=commenti&utm_term=2020-10-31

Il misirizzi. - Marco Travaglio

 

L’altra sera, in un talk show, un piccolo misirizzi in evidente stato confusionale, il cui curriculum sfugge ai più, dava lezioni di giornalismo indipendente ad Antonio Padellaro. E, per l’angolo del buonumore, potrebbe bastare così. Poi però, siccome Antonio gli chiedeva pazientemente lumi su alcuni suoi delirii (“Manca un discorso di verità sul perché e il percome e il disegno complessivo!”, “Al governo ci vogliono persone adeguate!”, “Ad abbattere Conte ci penserà il virus!” e ovviamente “Serve il Mes! Il Mes! Il Mes!”), il pover’ometto elencava le terapie intensive non attivate, le poche assunzioni di medici e infermieri, i drive in fuori dagli ospedali: cioè tutte scelte delle Regioni, visto che la sanità in Italia purtroppo è regionale, mentre il governo ha stanziato 8 miliardi per gli ospedali (mai spesi dalle Regioni) e il commissario Arcuri ha acquistato 5mila ventilatori per raddoppiare i posti letto di terapia intensiva, di cui 1445 consegnati e non attivati dalle Regioni e altri 1849 rimasti nei suoi magazzini perché nessuna di esse glieli ha ancora chiesti.

Padellaro faceva sommessamente notare che attualmente il nostro problema è abbattere il virus, non Conte. Ma il misirizzi, non conoscendo la parola “Regioni”, tentava la fuga buttandola in caciara: “Sono sicuro che, se ci stava Salvini (sic, ndr), saresti stato molto meno generoso”. Non sospettando che, “se ci stava Salvini”, nei giorni pari chiuderebbe tutto e nei dispari riaprirebbe tutto, cioè avremmo il decuplo dei contagi e dei morti, come i Paesi sgovernati dagli spiriti-guida di Salvini. A quel punto, palla in tribuna: “Il tuo giornale è un capolavoro di doppia morale e doppio standard, impegnato a bastonare chi è critico al governo (ri-sic, ndr)”, “Io sono di sinistra, ho una storia di sinistra, scrivo cose di sinistra e non accetto che la patente di sinistra me la dia il tuo giornale che per combattere il fascismo usa i metodi da bastonatori nei confronti di chi non la pensa come loro (ri-ri-sic, ndr)”. Cioè: il Fatto è fascista e lui è il capo della Resistenza. Infatti va in giro per telepollai a ripetere “Covid governo ladro” (tra poco chiederà le dimissioni o il rimpasto pure alla Merkel, a Macron, a Sánchez e ai capi di Stato del resto del mondo che sta nella merda come o più dell’Italia), mentre noi riteniamo che Conte e il suo governo siano meglio di quelli che li hanno preceduti negli ultimi vent’anni (almeno), ma soprattutto di quelli che verrebbero dopo. Se fosse un altro, partirebbe immediata la querela, peraltro vinta in partenza. Ma, trattandosi di questo poveretto, sarebbe fatica sprecata: verrebbe subito archiviato per manifesta incapacità di intendere e volere.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/10/31/il-misirizzi/5986358/

venerdì 30 ottobre 2020

Vitalizio, Minzolini si riprende il malloppo. - Ilaria Proietti

 

L’ex azzurro vince il ricorso: ha diritto all’assegno anche se non terminò la legislatura.

Comunque vada sarà un successo. E fin d’ora, anche se dovesse concludersi in anticipo la legislatura, i senatori potranno incassare il loro vitalizio. In barba alla regola fin qui in vigore (e assai indigesta per la casta degli eletti), in base alla quale sono necessari almeno 4 anni, 6 mesi e un giorno per ottenerlo. Adesso basteranno appena 12 mesi.

Lo ha deciso il Consiglio di Garanzia, organo di giustizia interna di Palazzo Madama, pronunciandosi sul caso di Augusto Minzolini tornato oggi a fare il giornalista dopo essere sceso in campo con Forza Italia nella scorsa legislatura. Che per lui si era conclusa anticipatamente nel 2017 con le dimissioni a causa della condanna per peculato. Ossia l’uso delle carte di credito che gli aveva messo a disposizione Mamma Rai, quando faceva il direttore del Tg1. Dimissioni che gli avevano impedito di terminare la legislatura, con tanti saluti ai contributi nel frattempo versati a fini previdenziali.

Ora però riscattando i mesi che gli mancano potrà godere del vitalizio. Lui come tutti gli altri che avranno trascorso al Senato un tempo apprezzabile quantificato in appena un anno per ottenere un assegno a vita. Ovviamente anche gli ex deputati sperano nella stessa manna e forse non rimarranno delusi: in primo grado l’analogo organismo di giustizia interna di Montecitorio ha accordato la medesima possibilità ai cosiddetti subentranti, i fortunatissimi che hanno spuntato l’elezione anche se a legislatura iniziata. Prendendo spunto dai loro ricorsi si è stabilito che basterà aver trascorso almeno sei mesi tra i banchi della Camera per poter continuare a versare i contributi che mancano per arrivare a maturare il vitalizio. Con buona pace del regolamento per il trattamento previdenziale dei deputati del 2012 che non ammette il completamento di un quinquennio contributivo nel caso il mandato parlamentare sia stato ricoperto per un periodo inferiore. Se Minzolini e gli altri aspiranti all’ambito assegno brindano, c’è chi però non si dà pace. Perché resta aperta la questione del taglio ai vitalizi su cui gli ex parlamentari non intendono arretrare nemmeno di un millimetro.

Ieri è stato ufficialmente congelato il ripristino degli importi deciso in primo grado dalla Commissione Contenziosa presieduta da Giacomo Caliendo al Senato. Non che i 776 ex senatori che hanno fatto ricorso non abbiano provato a imporre all’amministrazione di Palazzo Madama l’immediato pagamento degli arretrati e il godimento degli importi percepiti prima della sforbiciata in vigore dal 1° gennaio 2019. “Parlare dell’impossibilità del Senato di far fronte agli obblighi derivanti dalla sentenza di 1º grado, è francamente impossibile, così come impossibile è ritenere che il paventato rischio possa produrre danni irreparabili alla Camera Alta della Repubblica Italiana” si legge tra le doglianze di chi puntava a riavere il malloppo tutto intero subito, senza aspettare la sentenza definitiva attesa entro fine anno. Ma almeno per ora i rubinetti rimarranno chiusi.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/10/30/vitalizio-minzolini-si-riprende-il-malloppo/5985017/

Dov'è scritto che la legge è uguale per tutti?
Quando è successo che i parlamentari, invece di rimuovere gli ostacoli di ordine sociale ed economico esistenti tra i cittadini, li creano?
Siamo in un mondo al contrario?
Diamo loro il mandato di amministratori e loro che fanno? Tartassano noi e creano corsie preferenziali pro domo sua?
Incredibile!
C.

L’incontro ignorato dai pm fra Tiziano Renzi e l’ex Ad. - Marco Lillo e Vincenzo Iurillo

 


Il 22 aprile del 2015 il padre dell’allora premier incontra il manager Casalino. È l’amico Russo a fissare l’appuntamento a Roma.

Il Tiki bar sul laghetto dell’Eur è la sede di un incontro finora inedito avvenuto il 22 aprile 2015 alle 15 tra Tiziano Renzi, Carlo Russo e Domenico Casalino, allora amministratore delegato di Consip. I tre oggi sono co-indagati con l’imprenditore Alfredo Romeo e l’ex parlamentare Italo Bocchino dalla Procura di Roma (su impulso del Gip Gaspare Sturzo) per traffico di influenze illecite e turbativa in relazione alla gara da 2,7 miliardi di euro per la pulizia dei palazzi pubblici bandita da Consip nel 2014. I carabinieri di Napoli riportano in un’informativa (depositata a Napoli dai pm Henry John Woodcock e Celeste Carrano il 12 ottobre in un’udienza su fatti diversi) i messaggi di testo che preparano l’incontro. Abbiamo chiesto lumi ai protagonisti, ma Russo e Tiziano Renzi non ci hanno risposto sul punto. Domenico Casalino invece ha confermato.

Ma partiamo dall’informativa: Domenico Casalino – secondo i carabinieri – alle 13 e 56 del 22 aprile 2015 chiede a Russo dove può raggiungerlo e questi gli risponde che tra poco glielo avrebbe detto. A quel punto (sono le 14 e 14) Russo scrive a Tiziano Renzi che lui sta in zona Eur e chiede al padre dell’allora premier dove deve aspettarlo. Un quarto d’ora dopo è Casalino a scrivere a Russo quali sono le tre opzioni possibili: “Eur, Tiki bar viale America 117. Più verso il centro: Andreotti via Ostiense 54 oppure Rosso via Aventino 34”. Alla fine Russo scrive a Tiziano Renzi alle 14.42: “Eur Tiki Bar viale America 117”. Non ci sono messaggi tra Casalino e Tiziano e allora ci siamo chiesti: alla fine chi c’era al Tiki bar?

L’ex Ad di Consip dice al Fatto: “Sì, ho incontrato Tiziano Renzi. Me lo presentò Carlo Russo che ci teneva tanto”. Perché ai pm romani, nell’interrogatorio di giugno scorso, non lo ha raccontato? Casalino spiega: “Perché nessuno me lo ha chiesto. Non c’è niente di male in quell’incontro. Non si parlò di gare né di Consip e i due non mi chiesero nulla”. I carabinieri di Napoli ritengono dall’analisi del telefono di Russo che Casalino e Russo si siano visti molte volte. Il 26 aprile 2016 si danno appuntamento al bar per ‘il solito’ aperitivo, l’11 febbraio 2015 per un pranzo. Poi ancora appuntamenti il 6 e il 13 maggio 2015. Dopo la rimozione di Casalino ci sono appuntamenti il 22 dicembre 2015, il 20 gennaio 2016, il 2 e 9 febbraio 2016.

L’incontro al bar va inserito in una cronologia. A febbraio 2015 ci sono i primi messaggi di Russo con Casalino. In quel periodo Russo incontra anche Alfredo Romeo. Un anno dopo in una conversazione intercettata Italo Bocchino, per i carabinieri, “riferiva a Romeo che asseritamente era stato proprio Casalino (…) a farli entrare in contatto con il ‘ragazzo’” cioé Russo. Casalino nega.

Il 4 marzo 2015 Russo porta Romeo da Francesco Bonifazi. Per l’ex tesoriere del Pd si parlò genericamente di un contributo lecito di Romeo al Pd, rinviato, e non di Consip o di gare.

Il 10 aprile sempre Russo ottiene il numero di Eleonora Chierichetti da Tiziano Renzi. Poi le scrive per chiamarla. Non era intercettato quindi non sappiamo se la telefonata ci fu e cosa si dissero. Lei lavorava allora come segretaria alle dipendenze della Presidenza del Consiglio.

Il 13 aprile 2015 Russo gira a Eleonora Chierichetti un numero di telefono fisso dove contattare Romeo. Chi doveva chiamare quel numero?

Al Fatto Eleonora Chierichetti non ha risposto. I pm non le hanno chiesto nulla.

Il 22 aprile 2015, Russo incontra con Tiziano Renzi l’Ad in carica di Consip, Casalino.

Il 16 luglio 2015 Romeo va a Firenze e incontra – secondo i pm – Russo e Tiziano Renzi. Dopo l’incontro Tiziano scrive a Russo che ha avuto impressioni buone e aggiunge: “Speriamo non mi pongano ostacoli”. Il 20 luglio poi Tiziano Renzi chiede a Luigi Marroni, da poco Ad di Consip, di incontrarlo a Firenze.

Il 13 settembre Tiziano Renzi scrive a Russo di aver parlato con Marroni e il 15 settembre Russo incontra Marroni. Poi il 4 ottobre 2015 Tiziano Renzi incontra Marroni. Carlo Russo – secondo Marroni – chiede all’Ad di favorire una società nella gara Consip Fm4. Marroni dice ai pm che certamente la ditta non era la Romeo Gestioni ma non ne ricorda il nome.

Questi i fatti. Come è un fatto che Tiziano, Casalino e compagni per i pm dovevano essere prosciolti. Ed è un fatto che a processo ieri è finito il capitano Gianpaolo Scafarto, quello che ha avviato le indagini.

https://www.ilfattoquotidiano.it/in-edicola/articoli/2020/10/30/lincontro-ignorato-dai-pm-fra-tiziano-renzi-e-lex-ad/5985005/