mercoledì 28 luglio 2021

Vaccini 12-18enni, tutto quel che c’è da sapere in 10 domande e risposte. - Nicola Barone

 

Dagli eventi avversi registrati alle sperimentazioni ancora in corso, come rispondono i pediatri ai dubbi dei genitori.

Consentire un ritorno non traumatico a scuola degli studenti, allontanando lo spettro di nuove fasi di didattica a distanza. Nei pensieri del Governo è una priorità assoluta, di Mario Draghi in particolare che riserva sempre parole nette a riguardo sin dalla primissima ora. Per la vaccinazione obbligatoria del personale non ancora immunizzato niente è ancora deciso. L’altra parte sta invece ai più giovani che sono davanti alla scelta, insieme alle proprie famiglie. Alle più correnti domande danno risposta le Faq pubblicate sul sito della Società Italiana di pediatria (Sip) in cui si «raccomanda la vaccinazione Covid-19 per tutti i bambini e gli adolescenti di età pari o superiore a 12 anni».

I più piccoli sono “risparmiati” dal Covid?

A maggio 2020, ricordano i pediatri italiani, solo il 5% dei pazienti Covid pediatrici che erano stati ospedalizzati aveva comorbidità e il 3,5% di loro è stato ricoverato in terapia intensiva. «Recenti evidenze scientifiche hanno dimostrato in tale fascia di età la presenza di gravi complicanze renali o di complicanze multisistemiche, anche al di là della ben codificata MIS-C, conseguenti ad un’infezione pauci o asintomatica». Rispetto alla celiachia gli studi disponibili non mostrano un incremento dell’incidenza di effetti collaterali in pazienti affetti rispetto al resto della popolazione, vi sono alcuni dubbi sull’efficacia ma ad oggi non sono disponibili studi che lo dimostrino.

Non aver avuto malattie pregresse mette al riparo dalle conseguenze peggiori?

«Anche i bambini adolescenti senza malattie pregresse sono a rischio di ospedalizzazione a causa del Covid, quindi necessitano di essere protetti dalla vaccinazione». Chi soffre di asma, se la malattia è controllata, può essere sottoposto alla vaccinazione e «non vi sono evidenze che dosi basse o moderate di corticosteroidi inalatori possano avere impatto sulla efficacia». Quanto ai bambini con disabilità neurologiche e immunodeficienze, sono più a rischio di essere ospedalizzati a causa del SARS-CoV-2, pertanto «devono essere vaccinati, anche se probabilmente l’immunogenicità della vaccinazione sarà minore». Inoltre il vaccino anti Covid non contiene lattice o proteine dell’uovo per tanto non è controindicato in soggetti con queste allergie.

Quali sono i rischi effettivi di miocarditi e pericarditi?

Qualche motivo di preoccupazione è stato dato da rarissimi casi nel mondo di miocardite, un’infiammazione del muscolo cardiaco, e di pericardite, nella quale a essere interessato è invece il rivestimento dell'organo. Stando a un consistente report del Centers for disease control and prevention di Atlanta (Cdc), su oltre 7,3 milioni di dosi di vaccino somministrate a giovani tra i 12 e i 17 anni, dopo la prima dose sono stati rilevati 4 casi nelle femmine e 32 nei maschi. La maggior parte delle volte i pazienti sottoposti a successive cure mediche hanno risposto bene ai farmaci con risoluzione dei problemi sorti.

In Italia abbiamo avuto morti?

Dai dati dell’Istituto superiore di sanità aggiornati al 9 giugno 2021, nel nostro Paese dei 4,2 milioni di casi di infezione, il 5,5%, ovvero 231.338, ha riguardato bambini tra 0 e 9 anni con 11 morti. Mentre il 9,6%, cioè 406.460 casi, ha interessato la fascia 10-19 anni, in questo caso con 15 decessi. La distribuzione per classe d’età, spiega la Sip, aumenta progressivamente dall’età neonatale a quella adolescenziale, con la metà dei casi che si verifica in minori tra 1 e 14 anni, mentre sono rari i casi nel primo anno di vita.

Sono in corso ulteriori sperimentazioni sotto la fascia di età approvata?

Le autorità di regolamentazione degli Stati Uniti hanno chiesto a Pfizer/BioNTech e Moderna di espandere la dimensione degli studi in corso che testano i loro vaccini anti Covid nei bambini di età compresa tra 5 e 11 anni. La Food and Drug Administration ha indicato che l’attuale ampiezza delle sperimentazioni appare inadeguata per rilevare i rari effetti collaterali.

La vaccinazione favorirà un ritorno a scuola in presenza?

Il Comitato tecnico-scientifico, esprimendosi in un parere richiesto dal ministero dell'Istruzione, ritiene «assolutamente necessario» dare priorità alla didattica in presenza per il prossimo anno scolastico. Non solo come strumento essenziale per la formazione degli studenti, ma anche come «momento imprescindibile e indispensabile nel loro percorso di sviluppo psicologico». Diversamente, la situazione potrà «negativamente tradursi in una situazione di deprivazione sociale e psico-affettiva delle future generazioni». Per il massimo organo consultivo la vaccinazione costituisce, ad oggi, la misura di prevenzione pubblica fondamentale per contenere la diffusione della SARS-CoV-2. È dunque essenziale, per evitare di dover rinunciare alla didattica in presenza, oltre che alle altre attività di socializzazione in ambiente scolastico, e nel contempo impedire che si generino focolai di infezione, promuovere la vaccinazione nella scuola, tanto del personale scolastico (docente e non docente), quanto degli studenti.

È utile o necessario fare una ricerca degli anticorpi prima di prenotare il vaccino?

Nel caso di minore con anamnesi di pregressa infezione da SARS-CoV-2, la Società italiana di pediatria raccomanda un intervallo di almeno 90 giorni tra la diagnosi di infezione o la somministrazione di eventuali anticorpi monoclonali e la prima somministrazione del vaccino Covid-19.

Bisogna fare una profilassi particolare pre vaccinazione?

I pediatri italiani suggeriscono di non prescrivere farmaci finalizzati alla prevenzione degli eventuali eventi avversi postvaccinici.

Dopo si possono abbandonare le regole di contenimento del virus?

Fino a quando non verranno formalizzate specifiche indicazioni da parte degli enti regolatori nazionali, agli adolescenti e le loro famiglie viene ribadito il valore del continuo e costante rispetto delle norme per il contenimento e la diffusione del coronavirus anche dopo la vaccinazione.

Tutti i Paesi si comportano allo stesso modo con i giovani?

No. Uno di quelli più citato è la Germania dove la commissione specializzata indipendente presso il Robert Koch Institut non consiglia di somministrare vaccini in modo generalizzato nella fascia 12-17 anni. Sulla scorta delle evidenze acquisite, la Stiko giudica che l’impatto dell’infezione nella fascia in questione sia troppo piccolo per giustificare il vaccino per tutti i bambini sani. Tanto più che la sicurezza del vaccino non è considerata ancora sufficientemente documentata nello specifico gruppo di età. La vaccinazione viene dunque riservata solo a chi è malato o ha determinate patologie pregresse.

IlSole24Ore

martedì 27 luglio 2021

Riforma Cartabia, la commissione Giustizia respinge l’ultimo blitz di Forza Italia (con legge pro Berlusconi).

 

Il centrodestra ha chiesto all’ufficio di Presidenza di votare l’allargamento del perimetro del disegno di legge anche ai reati contro la pubblica amministrazione. Inserendo la "definizione di pubblico ufficiale, incaricato di pubblico servizio e persona esercente servizio di pubblica necessità". Una modifica che avrebbe avuto degli effetti su tutte le fattispecie di corruzione. La commissione ha respinto la richiesta con 25 voti contro 19.

La commissione Giustizia della Camera ha respinto l’ultimo blitz di Forza Italia, che chiedeva di allargare il perimetro della riforma del processo penale all’abuso d’ufficio e alla definizione del pubblico ufficiale. Un escamotage, quest’ultimo, che avrebbe potuto aprire le porte a una legge a favore di Silvio Berlusconi. Ma andiamo con ordine. Dopo giorni di polemiche, 25 deputati della commissione Giustizia hanno bocciato l’istanza di Forza Italia, sostenuta invece da 19 parlamentari. Maurizio Lupi si è astenuto, mentre il voto di oggi si fa segnalare anche per l’addio ai berlusconiani della deputata Giusi Bartolozzi: dopo aver annunciato il suo voto in dissenso al gruppo è stata “spostata” alla commissione Affari costituzionali. Ha quindi annunciato il suo passaggio nel gruppo Misto. La Commissione guidata da Mario Perantoni ha anche respinto una richiesta di allargamento del perimetro avanzata dall’Alternativa c’è – il gruppo formato dagli ex M5s – con 23 voti contrari e 21 favorevoli.

Perantoni: “Spero che mediazione arrivi entro il 29” – Mentre proseguono le trattative tra i 5 stelle e il governo di Mario Draghi, dunque, in commissione il dibattito sulla riforma della giustizia di Marta Cartabia può continuare. Ma deve procedere a tappe forzate: “Se il governo e i gruppi intendono rispettare il calendario dei lavori spero che la mediazione arrivi entro il 29”, dice il presidente della commissione Giustizia, spiegando che “sarà difficile che si arrivi a una seduta prima di domani pomeriggio perché ci sono delle difficoltà tecniche”. In ballo c’è l’intesa sulle modifiche al testo di riforma del processo penale e sugli emendamenti, al centro del dibattito tra governo e partiti. Il testo è atteso in Aula per il 30 luglio.

La legge pro B. Tempi molto più lunghi se fosse passata la richiesta di Forza Italia, infatti, i tempi si sarebbero allungati. I berlusconiani, infatti, intendevano allargare il perimetro della delega del ddl all’abuso di ufficio, ai reati contro la pubblica amministrazione ma anche d’inserire “la definizione di pubblico ufficiale, incaricato di pubblico servizio e persona esercente servizio di pubblica necessità“. Una modifica apparentemente innocua, quella avanzata dal deputato Pierantonio Zanettin al presidente della seconda commissione di Montecitorio Mario Perantoni. Ma se fosse stata approvata avrebbe avuto effetto una serie di reati. A cominciare dalla corruzione, in cui il tratto caratteristico è proprio il cosiddetto pactum sceleris tra pubblico ufficiale e privato. Berlusconi è attualmente imputato per corruzione in atti giudiziari, relativamente ai vari processi noti come Ruby ter.

Il dibattito in commissione – Già in mattinata Roberto Fico aveva dichiarato inammissibili gli emendamenti presentati dai berlusconiani sull’abuso di ufficio, spiegando che sono estranei alla materia, come già venerdì aveva fatto il presidente della commissione Giustizia. Che sollecitato nuovamente dai berlusconiani, ha messo ai voti della commissione la questione: richiesta respinta dai voti di Pd, Italia viva, M5s e Leu. A favore ha votato LegaFdi e Forza Italia. “Quando, come oggi, si decide sulla giustizia il centrodestra è unito. Ma si ricostituisce anche un asse giustizialista guidato da Pd e M5s. Bloccare gli emendamenti sulla PA danneggerà sindaci e amministratori pubblici ingolfando i tribunali. Un passo indietro sulla strada della libertà”, ha scritto su twitter Antonio Tajani, coordinatore nazionale di Forza Italia. “Forse il leader di Forza Italia dovrebbe ringraziarci invece, per aver salvato la riforma dal rinvio sine die cui l’avrebbe costretta il clamoroso tentativo di autogol di Forza Italia e della Lega. Diciamo che oggi appare molto più chiaro chi è a favore della riforma della giustizia nei fatti e chi solo a parole, chi sostiene lealmente il governo Draghi e chi un pò meno”, replica Alfredo Bazoli, capogruppo Pd in commissione Giustizia della Camera. E a proposito di centrodestra, va segnalata la posizione l’intervento di Ignazio La Russa L’Aria che tira: l’esponente di Fdi si è detto a favore dell’esclusione dei reati di mafia dal meccanismo dell’improcedibilità. In pratica è una delle richieste di Conte a Draghi.

ILFQ

Maltempo: ancora emergenza nel Comasco, torrenti esondati.

 

Auto trascinate a valle dalla corrente di torrenti che hanno invaso le strade, cascate di solito invisibili che si sono messe a scaricare acqua e fango con inaudita violenza, strade interrotte in più punti per alberi e massi caduti a valle. Resta pesante la situazione nel Comasco per l'ondata di maltempo delle ultime ore, che ha colpito in maniera particolare la sponda occidentale del Lario da Cernobbio fino a Colonno e la valle d'Intelvi.

Non a caso è la zona in cui le sponde sono molto ripide, con le montagne che scendono direttamente nel lago e dove l'acqua scaricata in grande quantità durante la notte, precipita a valle a velocità sostenuta. Non sono al momento segnalati feriti ma ingentissimi sono i danni. Pesante la situazione a Cernobbio, dove varie rogge hanno invaso le strade e raggiunto le case. Sono molti i paesi isolati: la statale Regina risulta interrotta tra Cernobbio e Moltrasio, poi a Brienno e a Colonno, Impraticabile anche la via alternativa nel Basso Lario: la provinciale 71 è interrotta a Carate Urio e a Laglio (dove la furia delle acque ha spazzato via un pezzo di lungolago). Chiusa anche la provinciale Argegno-Schignano, problemi inoltre tra Nesso e Lezzeno, sulla sponda occidentale del lago, dove un camionista è stato evitato per un soffio da un'improvvisa caduta di massi, alberi e fango sulla carreggiata della ex statale Lariana, che resta interrotta anche all'altezza di Blevio. Centinaia i vigili del fuoco e i volontari, della protezione civile e non solo, chiamati per allagamenti e ripulire dai detriti.

Da questa mattina i vigili del fuoco hanno effettuato 60 interventi di soccorso nel Comasco dovuti al passaggio di una perturbazione che ha causato allagamenti, frane e smottamenti, la maggior parte dei quali lungo la Strada Statale 340 Regina, che costeggia il lago di Como. A Brienno, comune più colpito dal maltempo, una frana ha causato una fuga di gas lungo la SS 340 in direzione di Argegno, ed ha bloccato 50 persone all'interno delle proprie abitazioni. Sempre a Brienno una signora anziana bloccata in casa è stata soccorsa e portata al sicuro, mentre è in corso l'evacuazione di una persona affetta da Sla e della sua badante bloccati da una frana nel loro appartamento. A Cernobbio i vigili del fuoco hanno evacuato due condomini minacciati dall'esondazione del torrente Breggia. Tra Argegno e Colonno i mezzi per il movimento terra del Corpo nazionale hanno liberato la SS 340 da una frana che ostruiva la circolazione. Colpita da smottamenti anche Laglio, dove in località Torriggia una frana ha danneggiato il parapetto lungo il lago.

Ansa

Il piccolo fiammiferaio. - Marco Travaglio

 

Mea culpa, mea culpa, mea maxima culpa. L’altra sera ho accolto l’invito alla festa di Articolo 1 e, intervistato da Chiara Geloni, ho risposto addirittura alle sue domande. E il pubblico ha osato financo applaudire. Apriti cielo. La Lega ha chiesto le dimissioni di Speranza (giuro), il quale ha dovuto precisare che, quando parlo io, non è lui che parla (ri-giuro). Una domanda riguardava una frase di Speranza sull’estrazione sociale dei ministri del Conte-2, quasi tutti figli del popolo, diversamente da quelli che contano nel governo Draghi: tutti figli di papà, cioè del solito establishment, a cominciare dal premier, rampollo di un dirigente di Bankitalia, Bnl e Iri. La consueta combriccola di spostati, falliti e leccapiedi che bivacca sui social ne ha dedotto che ho offeso la memoria dei suoi genitori prematuramente scomparsi, dunque secondo Rep avrei fatto “una gaffe”. Per dire com’è messa questa gente. Un’altra domanda riguardava la diceria, molto in voga fra i leccadraghi, sui Migliori discesi dall’empireo per salvarci dal “fallimento della politica”. Siccome dissentivo, pensando che fosse ancora lecito, ho ricordato qualche “Migliore”: Brunetta, Gelmini, Cingolani, Cartabia. E ho aggiunto che Draghi è un ex banchiere esperto di finanza, ma non ha la scienza infusa e i suoi atti dimostrano che non capisce una mazza di giustizia (solo ora lui e la Cartabia scoprono cosa c’è scritto nella loro “riforma” e quali catastrofi ne seguiranno), di politiche sociali (licenziamenti subito, nuova Cig chissà quando, Fornero consulente) e di sanità.

Uno che fa un decreto per obbligare gli psicologi a vaccinarsi, pena il divieto di esercitare, e poi li cazzia perché si vaccinano; uno che sospende Astrazeneca mentre Ema e Aifa dicono che è sicuro e tre giorni dopo revoca la sospensione perché Ema e Aifa ri-dicono che è sicuro; uno che si fa la prima dose con AZ, prescrive il richiamo omologo per gli over 60 e poi, a 73 anni, si fa l’eterologo perché “ho gli anticorpi bassi” (in base a un test che gli scienziati ritengono farlocco); uno che vieta per decreto gli assembramenti e poi, previa trattativa Stato-Bonucci, autorizza i calciatori a violare il suo decreto con un mega-assembramento perché “con quella Coppa possono fare ciò che vogliono”; uno che pensa di convincere i No Vax a vaccinarsi dando loro degli assassini; ecco, uno così non mi pareva un grande esperto di vaccini. Ma l’unanime sdegno per la duplice lesa maestà, manco avessi detto “figlio di Tiziano”, mi ha fatto ricredere: Egli è onnisciente e, a dispetto delle biografie, non è nato ai Parioli, ma a Betlemme, in una mangiatoia.

ILFQ

lunedì 26 luglio 2021

Ma mi faccia il piacere. - Marco Travaglio

 

Patologie penali. “Mi è venuta un’embolia: colpa dei pm” (Beppe Signori, ex calciatore, Libero, 19.7). A me invece un giorno, per colpa dei pm, venne un’unghia incarnita.

Elettrodomestici. “Il trombettiere Travaglio, senza senso del ridicolo, afferma che la Cartabia ‘non distingue un tribunale da un phon’” (rag. Claudio Cerasa, Foglio, 25.7). Chiedo venia: volevo dire tostapane.

Brrr cha paura/1. “Draghi striglia Conte: o fai come dico io o tutti a casa” (Riformista, 21.7). Tutti a casa, così prendiamo due piccioni con una fava.

Brrr che paura/2. “La guerriglia grillina colpisce pure Cingolani. E lui minaccia l’addio” (Giornale, 19.7). L’unico rischio che corriamo è che la minaccia non venga mantenuta.

Brrr che paura/3. “Se qualcuno vuole minare il lavoro di Draghi si prenderà le sue responsabilità” (Ettore Rosato, coordinatore Iv, 19.7). Ha parlato il noto tutore della stabilità dei governi.

Lo stalker. “Figliuolo aumenta il pressing sulle Regioni: ‘Voglio il numero dei professori No Vax’” (Stampa, 23.7). Li chiama lui uno per uno.

Dovere di cronaca. “Fino a ieri non sapevo niente della pallamano in spiaggia” (Adriano Sofri, Foglio, 23.7). E sono bei problemi.

A grande richiesta. “Con questo governo l’avvocatura è tornata in Parlamento” (on. avv. Francesco Paolo Sisto, FI, sottosegretario alla Giustizia e difensore di Berlusconi nel processo Escort, Dubbio, 21.7). Per vincere i processi che perderebbe in tribunale.

A sua saputa. “Dopo il G8 De Gennaro voleva dimettersi. Dissi no perché già aleggiava lo spettro di Bin Laden” (Claudio Scajola, Riformista, 23.7). Poi si scoprì che era Bin Lader.

Un pesce di nome Zanda. “Riformare le carceri? Prima svuotiamole” (Luigi Zanda, senatore Pd, Riformista, 22.7). I detenuti li mandiamo tutti a casa Zanda.

Forza bavaglio. “I magistrati in servizio che non parlano fanno bene. Fanno invece male, e molto male, i pm che parlano” (Francesco Merlo, Repubblica, 23.7). Peccato non averlo saputo prima: sennò, ai tempi di Berlusconi, Repubblica sarebbe uscita tutti i giorni con dieci pagine bianche.

Astenersi incensurati. “L’invasione delle toghe nella politica: un virus da estirpare” (Emma Bonino, senatrice Più Europa, Riformista, 23.7). Da vecchia alleata di Craxi, Berlusconi, Previti e Dell’Utri, preferisce l’invasione dei delinquenti.

Animal House. “Ovviamente Conte sa che la riforma Cartabia non mette a rischio il processo per la strage di 43 persone (del ponte Morandi, ndr). Perché lo dice allora? Per spaventare e gabbare… È il vero parlar male: dal turpiloquio chiaro di Grillo al turpiloquio oscuro di Conte” (Francesco Merlo, Repubblica, 21.7). Ovviamente la riforma Cartabia mette a rischio tutti i processi, anche per reati precedenti al 2020 grazie al favor rei, come ben sanno gli avvocati difensori del gruppo Autostrade che hanno già annunciato ricorsi per il favor rei. Dal turpiloquio chiaro di Grillo al turpiloquio somaro di Merlo.

Chi non muore si risiede. “Non partecipo a questo gioco al massacro e me ne vado da Più Europa a testa alta prima che mi facciate fuori voi. Non voglio più starci, ma immagino non sia un problema per nessuno… Tenetevi pure il mio seggio parlamentare, è a disposizione, non vi preoccupate” (Emma Bonino, 14.3). “Torno in Più Europa, c’è tanto lavoro da fare insieme” (Emma Bonino, 18.7). Delle due l’una: o nessuno s’era accorto che se ne fosse andata, o qualcuno l’aveva presa sul serio chiedendole indietro il seggio.

È venuto giù l’Armando. “No ai muri contro la riforma. Va messa alla prova prima di bocciarla” (Armando Spataro, ex pm, Corriere della sera, 21.7). Giusto: prima ammazziamo un processo d’appello su due, poi vediamo di nascosto l’effetto che fa.

Robin Hood alla rovescia. “Industria senza risorse. La colpa è del reddito e del welfare elettorale” (Marco Bentivogli, “sindacalista”, Giornale, 21.7). Fate la carità alla povera Confindustria.

Mancava solo lui. “Bertolaso firma i referendum sulla giustizia: ‘Riforma madre di tutte le battaglie’” (Verità, 23.7). Firma anche la massaggiatrice brasiliana?

Premio Sambuca. “Premio Spadolini a Maurizio Molinari” (Repubblica, 22.7). Povero Spadolini, non meritava.

I titoli della settimana/1. “Ora parla Palamara: ‘La mia verità’” (Dubbio, 21.7). Ora?

I titoli della settimana/2. “Il leghista spara. La sinistra ci marcia” (Libero, 22.7). Ah, ecco di chi è la colpa: della sinistra.

I titoli della settimana/3. “Mario è stufo di trattare coi partiti” (Libero, 23.7). Povera stella.

Il titolo della settimana/4. “Noi stiamo con la scienza, non con i partiti” (Pietro Senaldi, Libero, 24.7). Senaldi con la scienza: uahahahahahah.

I titoli della settimana/5. “Quel timor panico di Travaglio e soci di vedere Cartabia sul Colle” (Francesco Damato, Dubbio, 20.7). Ti dirò: più che timor panico, è proprio vomito.

ILFQ

Green pass e Pil, cosa rischia l’Italia se rallenta la campagna vaccinale. - Dino Pesole


 










Le prospettive per l’economia italiana restano incoraggianti ma la ripresa va protetta dai rischi legati alla circolazione delle varianti e dalla frenata delle prime dosi. È prioritario evitare nuovi provvedimenti restrittivi in autunno.

Le prospettive per l’economia italiana restano incoraggianti, tanto che la Banca d’Italia fissa l’asticella per il Pil del 2021 al 5,1%, contro il 4,5% previsto dal governo in aprile, ma non si possono sottovalutare le incognite, che ancora una volta hanno a che fare con la ripresa dei contagi e con l’andamento della campagna vaccinale.

L’attenzione è ora tutta sul “Green pass”.

Approvato in Cdm il decreto su Green pass e nuove restrizioni anti-contagio, scatterà l’obbligo anche in zona bianca di presentare la certificazione verde per spettacoli, viaggi, sport. Una scelta resa necessaria dall’andamento dei contagi, con il chiaro intento di prevenire fin d’ora che in autunno si debba ricorrere a nuovi provvedimenti restrittivi che avrebbero immediate conseguenze sull’economia, ponendo a serio rischio la ripresa. La variante Delta del virus va contrastata con decisione, come mostrano i dati della capitale che ha visto quintuplicarsi i contagi in seguito ai festeggiamenti seguiti alla vittoria della nazionale italiana di calcio ai campionati europei dello scorso 11 luglio.

Il problema è che si è in presenza di un pericolo reale, e come ha spiegato la commissaria europea per la salute e la sicurezza alimentare, Stella Kyriakides la variante Delta sarà dominante a fine agosto, e dunque occorre potenziare al massimo la campagna vaccinale che resta l’unico strumento a disposizione per evitare una nuova ondata dei contagi.

Cosa rischiamo se frena la campagna vaccinale?

Il calcolo è presto fatto. Senza green pass e senza un’accelerazione della campagna vaccinale che conduca in autunno all’immunizzazione di gran parte della popolazione, il Governo sarebbe costretto a ricorrere a nuove chiusure, a imporre nuovi limiti alla libertà di circolazione delle persone in coincidenza peraltro con l’avvio dell’anno scolastico.
Gli effetti della variante Delta, peraltro, si sono già evidenziati sul fronte delle prenotazioni con un impatto sull’andamento della stagione turistica. Il turismo è fondamentale per la ripresa, poiché contribuisce per il 13% al Pil.

L’incertezza resta elevata - ha avvertito il governatore della Banca d’Italia, Ignazio Visco - e la vaccinazione sta senz’altro contribuendo alla ripresa economica. Potremmo cedere sul terreno decimali, se non punti di Pil, ed è un rischio che va assolutamente scongiurato. Nella situazione fotografata dalla Commissione europea nelle sue recenti stime macroeconomiche del 7 luglio, il Pil del nostro Paese crescerebbe del 5% quest’anno e del 4,2% il prossimo, a patto però che si prosegua a ritmo incessante nella campagna vaccinale.

Pil e riforme.

Arginare l’avanzata della nuova variante del virus è del resto precondizione indispensabile per preparare il terreno (anche in termini di inversione delle aspettative e di ripristino del clima di fiducia di cittadini e imprese) perché le riforme in agenda possano dispiegare a pieno i loro effetti.
Nessuna riforma, anche la migliore e ben strutturata, può produrre risultati nel breve e medio periodo, se non si inserisce in un contesto economico e sociale in grado di valorizzarne a pieno le potenzialità.
Sulla riforma della giustizia, restano distanze all’interno del Governo (in particolare da parte del Movimento 5 Stelle) per quel riguarda i contenuti delle norme approvate lo scorso 9 luglio dal Consiglio dei ministri (la maggior parte degli emendamenti presentati finora si concentra sul tema caldo della prescrizione).

Ma entro fine luglio dovrebbero vedere la luce anche il disegno di legge delega sulla riforma fiscale e la nuova legge sulla concorrenza. Una road map molto impegnativa, che il presidente del Consiglio Mario Draghi giudica indispensabile per accedere non solo ai primi fondi in arrivo dall’Europa (pari a circa 25 miliardi) ma soprattutto le tranche successive del Next Generation Eu.

In Europa si corre ai ripari

Dalla Francia all’Olanda e alla Spagna, è corsa al green pass per salvare le economie dalle conseguenze di nuovi provvedimenti restrittivi. Se si andasse verso nuove chiusure in piena estate, ne pagherebbe le conseguenze il Pil dell’eurozona in primis, e a cascata anche la nostra economia.
Le stime della Commissione prevedono che l’Unione europea possa tornare ai livelli di crescita antecedenti all’esplodere della pandemia entro la fine del 2022. Ma è evidente che in autunno anche la stima per l’Italia dovrebbe essere rivista al ribasso se fosse necessario varare nuovi provvedimenti restrittivi.

Una certa aleatorietà è insita in tutte le previsioni, ma in questo caso lo scarto tra le stime formulate finora e lo scenario che potrebbe determinarsi in autunno resta ampio. Per la nostra economia ciò significherebbe allungare i tempi per un pieno recupero dei punti di Pil persi nel 2020 (8,9%), con un impatto evidente sul versante dell’occupazione. Ecco perché occorre non solo ricorrere a tutti gli strumenti a disposizione per incrementare il numero delle somministrazioni del vaccino (con annesso il green pass) ma anche attivare una campagna informativa a tappeto che sintetizzi un semplice concetto: la libertà di non vaccinarsi ha dei costi e va tutelata la libertà di non essere infettato da parte di chi si è vaccinato o si accinge a farlo.

IlSole24Ore

EPPUR SI MUOVONO. - Rino Ingarozza

 

Ho visto i filmati, i reportages delle manifestazioni contro il green pass.
Ascoltando i partecipanti nei vari filmati e nelle poche interviste (l'intervistatore di Fanpage è stato offeso ripetutamente e malmenato)
ho capito che più che per il green pass protestavano contro il vaccino.
Protestavano al grido "'originale" di dittatura sanitaria e libertà libertà. Termini veramente originali.
Facendo un po' di cronistoria e partendo dall'inizio abbiamo visto più volte la gente in piazza e man mano le motivazioni cambiavano, venivano aggiornate, con molta confusione, direi.
E allora siamo passati da
"È tutto studiato per far fuori i cinesi"
a "Sono stati i cinesi per far fuori l'occidente"
a "Vogliono dimezzate la popolazione mondiale" a "Vogliono introdurci un microchip per controllarci" (giuro, l'ho sentito più volte) a "Non ce n'è coviddi" a "'è solo un raffreddore" a "la mascherina non serve a niente" a "ci vogliono tenere chiusi in casa"
"Si sono inventati il covid per favorire le case farmaceutiche che producono il vaccino" a "Non si sa cosa c'è dentro il vaccino".
E quindi abbiamo avuto i "no covid"
i "no masch" i "'no vacc" i "no chiusur" i "no apertur" i " no lockdown" i "no green pass" i "'no dittatur sanitar" i "no qualsias cos".
Bene, intanto credo che bisogna fare i complimenti a questi manifestanti perché sanno di tutto. Sanno di medicina (in modo particolare di epidemiologia), sanno di servizi segreti, di strategie, di vaccini, di cure, di politica, ma anche di moda, di cucina, di cinema, di calcio. Sanno di tutto.
Credo che manifestare il proprio dissenso sia una cosa assolutamente lecita e doverosamente accettabile. Quello però che non è accettabile è la protesta comunque. La protesta contro le misure per il covid. Solo e soltanto per il covid. Anche con motivazioni contrastanti tra loro, o, permettetemelo, alcune alquanto ridicole.
Ma voglio anche sorvolare sulle motivazioni, però mi nasce spontanee una domanda, per questi signori:
- in Italia abbiamo avuto le pensioni baby (per alcune categorie privilegiate), la continua crescita del debito pubblico, numerosi condoni per evasori e furbetti vari, aumenti notturni di emolumenti per i Parlamentari nazionali, consiglieri regionali e comunali. Abbiamo avuto Governi disastrosi, aumenti continui dell'età pensionabile, innumerevoli politici colti con le mani nella marmellata, addirittura mafiosi certificati. Abbiamo avuto Berlusconi, Monti, Fornero, Renzi ed ora Draghi. Abbiamo avuto persone che bruciavano il tricolore, che offendevano un popolo, odiatori seriali. Abbiamo avuto e abbiamo pennivendoli venduti che raccontano le loro verità ('quelle che fanno comodo ai loro padroni) e non le verità.
Abbiamo gente che siede in Parlamento da venti trent'anni. Abbiamo avuto Parlamenti che hanno ignorato un voto popolare sul finanziamento pubblico ai partiti, cambiandogli solo il nome.
Abbiamo avuto un personaggio che ha tolto la massima garanzia per i lavoratori e cioè l'articolo 18. Lo stesso personaggio che ha "spergiurato" di abbandonare la politica, in caso di sconfitta nel referendum da lui indetto.
Abbiamo avuto continui aumenti ingiustificati di tutto.
Abbiamo avuto aumenti e ripristini di vitalizi ai condannati.
Tentativi di immunità per le loro porcate.
Abbiamo avuto tutto questo e molto altro.
Allora la domanda è:
DOVE ERAVATE?
Tutti il lockdown? In perenne "'e a me che me ne frega?"
Eppur si muovono.
Rino Ingarozza (26/04/2021 FB)