sabato 10 maggio 2025

Ħaġar Qim: il tempio megalitico più antico di Malta, antecedesicendo le piramidi egizie. - Andrea Milanesi


Situato sulla costa meridionale di Malta, vicino a Qrendi, Ħaġar Qim risale a circa il 3600-3200 a.C., rendendolo una delle strutture in pietra più antiche al mondo, antecedente alle piramidi egizie. Riconosciuto come Patrimonio dell'Umanità dall'UNESCO dal 1980, il sito è famoso per la sua architettura unica e il suo significato rituale.

Il nome maltese "Ħaġar Qim" significa "Pietre erette" o "Pietre di adorazione", riflettendo il suo uso come luogo sacro per rituali preistorici. Costruito in pietra calcarea globigerina, il complesso comprende portali trilitici, absidi semicircolari e un passaggio centrale. La pietra più grande, pesante circa 57 tonnellate, testimonia le avanzate capacità ingegneristiche dell'epoca.

Gli archeologici hanno trovato statuette e altari che suggeriscono pratiche di fertilità, e l'allineamento con eventi solari come il solstizio d'estate indica un'importanza rituale e astronomica del sito. 

Altre curiosità:
È parte di un complesso di templi megalitici, tra cui Mnajdra e Tarxien.
La sua posizione panoramica offre viste spettacolari sul mare Mediterraneo.

#HagarQim 

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#PatrimonioUNESCO #Archeologia 

#TempioAntico #FertilityRituals

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Oggi sarebbero dovuti essere tutti lì, a Mosca. - Giuseppe Salamone.

 

Solo dei folli e degli incoscienti potevano regalare il più grande serbatoio di materie prime alla Cina: la Russia! È una roba che grida vendetta quella che hanno combinato i leader dell'Unione Europea perché hanno tradito tutto: cittadini, valori, economia e storia.

Oggi sarebbero dovuti essere tutti lì, a Mosca. Per tanti motivi. In primis perché la Russia ha pagato col sangue di 27/30 milioni di vite umane per la nostra libertà. Si, per la nostra libertà. Noi italiani, in particolare, siamo stati responsabili in prima linea di quelle morti perché, come oggi lecchiamo il deretano a Ursula, Kaja Kallas e Washington, allora lo leccavamo ai nazisti. Se ne faccia una ragione Mattarella che fa paragoni da brividi col Terzo Reich e che oggi non ha trovato un secondo per scrivere due righe ricordando chi ci ha salvati dal baratro nazifascista.

Poi perché la Russia è Europa, la mamma dell'Europa. Regalare Mosca alla Cina è la sconfitta più grande della storia europea. Oltre alla parata oggi è stato ribadito al mondo intero che Russia e Cina stanno dalla stessa parte. Cooperano, commerciano, collaborano alla pari. Quelle orde di benpensanti suprematisti che continuano a ripeterci che oggi c'è stata la parata dei sanguinari farebbero bene a dare un'occhiata a casa loro.

Soprattutto a casa di Macron, quel fenomeno che riceve Al Jolani che sta sterminando sotto il silenzio Cristiani e Alawiti in Siria. Oppure a casa di Mattarella, che riceve il presidente dello Stato terrorista di isrl Isaac Herzog. Quello che firmava le bombe. Quello che presiede uno Stato che si sta macchiando del primo gen*cidio in diretta streaming. Ecco, loro sono sanguinari con tanto di prove. Ma questi non li vedete però. Forse perché non sono funzionali alla vostra propaganda di guerra.

La realtà è che avete perso anche la dignità e lo sapete anche voi. Oggi in Russia c'erano delegazioni che rappresentavano il 52% della popolazione mondiale. Questa cosa non vi va giù pertanto l'unica via che vi è rimasta è la derisione.

Anziché sprecare fiumi di inchiostro e parole per cercare di auto convicervi che siete nel giusto, avreste fatto prima a dire semplicemente una cosa: grazie all'Armata Rossa per averci liberato dai nazisti. Ma non lo potete dire perché oggi i nazisti ucraini per voi sono partigiani mentre quelli israeliani poveri perseguitati che devono difendersi. Oggi come allora, avete deciso ancora una volta la parte sbagliata. Ma il problema non è vostro, è nostro. Perché mentre il mondo cambia e va verso una direzione, voi ci stato portando verso un'altra direzione: il baratro!

T.me/GiuseppeSalamone

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giovedì 8 maggio 2025

Sacred Symbologies - Tiziana Fenu

 


Nella prima immagine, ornamento in oro della Micene del 1600 a.C, nella quale, l'iconografia del polpo, era particolarmente diffusa, specialmente in ambito funerario.
Un polpo particolare, con 8 tentacoli e una forma centrale, che ricorda la forma di una vulva, enfatizzata dai tentacoli a forma di spirale, che richiamano l'eterno divenire e la ciclicità della riproduzione uterina, nelle cui volute labirintiche e spiralizzate, si snoda il destino degli uomini, inteso come evoluzione ma anche come ritorno a sé stessi, a quell'utero cosmico dentro il quale, ci si perde per ritrovarsi.
Otto tentacoli come le estremità della stella a otto punte, simbolo del Sacro Femminino (https://maldalchimia.blogspot.com/.../la-simbologia-della...), poiche è legato, ancestralmente e astronomicamente, al percorso della durata di 8 anni, del pianeta Venere, che traccia un pentacolo nel cielo durante il suo percorso.
La stella a 8 punte, simbolo della dea mesopotamica Ishtar, erede della dea sumeria Inanna.
Ad Ishtar, dea dell'amore, era dedicata una delle 8 porte di Babilonia.
Un numero otto che indica anche l'infinito, la corrispondenza degli Opposti, e che corrisponde al Sacro Archetipo Ebraico Het, con funzione "riparo", e che simboleggia l'ordine, l'armonia, la Natura che tende al suo equilibrio, simbolo della Creazione.
Archetipo otto, che graficamente è rappresentato dalla lettera H.
Lettera H che nasce, graficamente, come rappresentazione della dea Tanit
Nell'Antica Civiltà Sarda, nell'antica scrittura ideografica, la Dea Tanit è sempre rappresentata, con svariate varianti, a rappresentanza di quella H, che rappresenta, simbolicamente, l'equilibrio delle due polarità, maschile e Femminile, così come è rappresentata la stessa Tanit, con le braccia distese, e tutti i Sacri Femminini che rappresenteranno questo equilibrio, Inanna, Astarte, la dea Minoica dei Serpenti, e tutte le divinità, comprese quelle maschili, Custodi di questa "chiave della creazione", l'equilibrio e la dialettica mercuriale (Hermes, ancora un'altra H), tra i due opposti.
Come il nucleo centrale della Vesica Piscis, la "mandorla mistica", esemplificata in modo fedele da questa splendida rappresentazione, in questo ornamento minoico.
Ma ho trovato anche un'altra rappresentazione del polpo ad otto tentacoli, perché si ritrova in ogni civiltà e in ogni periodo.
Si ritrova anche sulle monete, come questa proveniente dalla Lidia del 500 a.C, nella seconda immagine.
Qui, oltre ad avere sempre gli otto tentacoli, abbiamo un simbolo di cui ho parlato ultimamente(https://maldalchimia.blogspot.com/2022/05/552022.html?m=0), a proposito del legame mercuriale, dialettico, che lega Apollo alla sua controparte energetica, Dionisio.
Si tratta del simbolo della "E".
"La religione delfica aveva degli oggetti di culto, e la E, era tra i Sacri simboli di Delfi, considerata una "Sacra offerta al Dio".
Appare tra le colonne del tempio, e in alcune monete di età imperiale.
Numericamente, la E, rappresenta il numero 5(cinque come il percorso pentacolare in 5 anni, di Venere), come gli Antichi Sapienti.
Plutarco considera questo numero al di sopra di ogni altro.
di ogni altro.
Gli si dà una valenza nominale di Invocazione del Dio Apollo, un ideogramma con vari significati rituali, simbolo della terra, del tempio stesso, della chiave Sacra, a tre denti, con la quale Apollo apre e chiude le porte del cielo.
Simbolo delle porte della scienza oracolare, del sapere supremo.
La E con tre stanghette, come il tripode oracolare, quindi simbolo di una particella fondamentale nella dialettica, che unisce, non solo parti del discorso, ma anche dimensioni.
La dialettica, che era così importante per accedere alla dimensione divina, perché implica uno scambio, un flusso continuo da entrambe le parti, come le dita di ogni mano, in continua specularita', dialogo.
[...] Apollo e Dionisio insieme, comunicanti.
Uniti da quella "E", che è il simbolo di questo dialogo continuo.
[...] rappresenta la divinità Apollo nelle invocazioni. "Tu sei - Ei", in un ciclo, in una corrispondenza continua, dove la morte del fuoco, è nascita per l'aria, e la morte dell'aria, è nascita per l'acqua.
Il contingente, i sensi, cambiano, ci si rinnova sempre, diversi dal prima.
E a se stessi si ritorna, a quel "tu s-ei", a quel "conosci te stesso", fulcro di ogni intima speculazione filosofica.
In un percorso, a spirale, appunto, legato all'ottavo chakra, quello di Madre Arc, che accende lo Spirito Santo interiore chiamato la "Fiamma dell'Amore".
A forma ottagonale, sono anche le fonti battesimali, il cui ottagono, ha una valenza cosmica di mediazione tra cielo e terra, dove si può rinascere, dove ci si può rigenerare, dove tutto ritrova il suo equilibrio, come nell'Arcano Maggiore VIII, la Giustizia.
Di questa simbologia dell'ottagono come simbolo di rinascita, ne avevo parlato a proposito del Chi Rho(https://maldalchimia.blogspot.com/.../fonte-battesimale...) che è formato dalle stesse diagonali dell'ottagono, e anche dell'esagono, è che indica la via di rinascita lungo la via Lattea.
Il polpo, quindi, simbolo dell'acqua, dell'elemento amniotico, della forza riproduttiva.
Ma anche simbolo di quel Sacro Femminino oscuro, misterioso, degli abissi, scaltro, veloce, mimetico, simbolo di un intelletto sopraffino (i polpi, infatti sono intelligentissimi), capace, come il Femminino, di autorigenerarsi, di praticare la partenogenesi, che è fattibile, scientificamente, ma non è accettata eticamente e moralmente.
Un simbolo, quello del polpo/piovra, che con il tempo, come capita per molti simboli, perde la sua valenza Sacra e positiva originaria, declinando in aspetti che ne sviliscono la Bellezza e l'Armonia, presente, come icona simbolica di enorme potenza energetica, riproduttiva ed equilibrante, in ogni civiltà, con forti valenze apotropaiche di psicopompo nel regno dei morti, proprio per la sua capacità di vivere negli abissi marini.
Abissi marini, di cui era re Poseidone, la cui "E", mercuriale e dialettica, di Apollo/Dionisio, delle due polarità, ricorda anche il tridente di Poseidone, che era ritenuto uno dei Custodi dell'oracolo di Delfi, prima che Apollo ne prendesse la custodia, ma il cui tempio, ancora precedente, che si trovava dietro il tempio di Apollo, era dedicato invece, a Madre Terra.
E al Sacro Femminino, si ritorna, a spirale.
Proprio da dove siamo partiti.
Tiziana Fenu
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(Condiviso su gentile concessione degli autori del gruppo ANTIKITERA.NET)

Puquios di Nazca: Filosofia della Sopravvivenza e Ingegneria del Sacro. - @ndrea Milanesi

 

Nel cuore arido delle pampas peruviane, tra le sabbie e i misteri delle linee di Nazca, si celano i puquios, autentici gioielli di ingegneria idraulica precolombiana. Costruiti dalla civiltà Nazca intorno al V secolo d.C., questi sistemi di pozzi a spirale e gallerie sotterranee rappresentano non solo una soluzione tecnica, ma anche un simbolo della profonda armonia tra essere umano e ambiente naturale. 

Un Patrimonio di Pietra e Acqua.

La regione di Nazca, oggi nel dipartimento di Ica, è uno degli ambienti più aridi del pianeta, con precipitazioni che spesso non superano i 20 mm annui. In questo contesto estremo, la sopravvivenza dipendeva dalla capacità di captare e convogliare ogni goccia d’acqua. I puquios, disposti tra i fiumi Aija e Nazca, sfruttano ingegnosamente le falde acquifere sotterranee attraverso tunnel, canali e camini elicoidali, costruiti con pietre locali posizionate con tale precisione da sfidare il tempo e le intemperie. Le distanze tra i camini (50-120 metri) e la loro forma a spirale non sono casuali: permettono la circolazione dell’aria, la regolazione della pressione e la manutenzione periodica, evitando crolli e deterioramenti. 

Miti, Leggende e Sapienza Antica.

Secondo la leggenda, i puquios sarebbero stati creati dagli achachilas, spiriti ancestrali protettori delle acque sotterranee, invocati nelle cerimonie propiziatorie che ancora oggi sopravvivono nella cultura locale. Alcuni studiosi, come Maria Reiche (1903-1998), celebre “dama delle Linee di Nazca”, hanno ipotizzato che le stesse linee tracciate nel deserto fungessero da mappa sacra per la localizzazione delle fonti idriche, legando così arte, religione e ingegneria in un unico, grandioso disegno cosmico. 

Eredità e Futuro.

Oggi oltre 30 puquios sono ancora funzionanti, gestendo flussi d’acqua che irrigano campi di cotone, mais e fagioli, e rifornendo le popolazioni locali. Nel 1994, l’UNESCO ha inserito le Linee e i Puquios di Nazca tra i Patrimoni dell’Umanità, riconoscendo il valore universale di questa eredità tecnica e spirituale. La resilienza di queste opere invita a riflettere sulla sostenibilità, sull’importanza della conoscenza tradizionale e sulla responsabilità verso le risorse naturali. 

Interrogativi Filosofici.

È possibile che la tecnologia sia anche una forma di preghiera, una connessione sacra con la natura?**
Cosa ci insegna l’ingegneria dei Nazca sul rapporto tra progresso e rispetto dell’ambiente?**
Nel mondo moderno, siamo ancora capaci di progettare pensando alle generazioni future come fecero i costruttori dei puquios?**

Rispondere a queste domande significa ripensare non solo la nostra idea di progresso, ma anche il senso profondo che diamo al nostro abitare la Terra.

@ndrea Milanesi


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