Un diario, dove annoto tutto ciò che più mi colpisce. Il mio blocco per gli appunti, il mio mondo.
lunedì 19 maggio 2025
Derinkuyu - Cappadocia, Turchia
Oleksandr Shyrshyn, comandante ucraino. - Giuseppe Salamone
Vi ricordate quando ci raccontavano a reti unificate che l'invasione di Kursk avrebbe "cambiato la guerra"? Vi ricordate che, quando dicevamo che sarebbe stata un fallimento e una mattanza di ucraini che non spostava una virgola, ci accusavano di essere delle spie del Cremlino?
E vi ricordate quando la donna, madre e cristiana sbraitava e scommetteva sulla vittoria dell'Ucraina? Ecco, leggete queste parole non di un membro dei servizi segreti russi, ma di uno dei migliori comandanti ucraini, Oleksandr Shyrshyn:
"Non ho mai ricevuto incarichi più stupidi di quelli attuali. Vi racconterò i dettagli in futuro, ma la perdita di personale è stata stupida. Tremare davanti al fatto che un generale incompetente non porti ad altro che fallimenti. Sono capaci solo di rimproveri, indagini, imposizione di sanzioni. Andranno tutti all’inferno. Grazie Stato Maggiore delle Forze Armate dell’Ucraina! Spero che anche i vostri figli siano in fanteria e svolgano i vostri compiti."
Questa è la dimostrazione lampante di come abbiano usato gli ucraini come carne da macello per far avanzare gli interessi di Washington e della Nato ai confini della Russia. Questa è la dimostrazione di quello che abbiamo sempre detto. Due cose su tutte: che la Russia non potesse essere sconfitta e che l'esercito ucraino fosse usato come carne da cannone. Adesso lo dicono anche loro, i comandanti ucraini. Però poi i cattivi sarebbero sempre gli altri...
P.S: stasera ne parleremo con Roberto Iannuzzi, grande analista coraggioso, su YouTube.
T.me/GiuseppeSalamone
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domenica 18 maggio 2025
Kuelap è una fortezza pre-Inca nel Perù settentrionale.
sabato 17 maggio 2025
La Russia, caratteristiche .
IL PACCO GENTILONI - Marco Travaglio - F.Q. 17 maggio
venerdì 16 maggio 2025
La fine di Israele. - Tommaso Merlo
Israele è moralmente e politicamente un progetto coloniale già fallito. È uno stato paria sempre più isolato ed odiato dal mondo intero tenuto artificialmente in vita coi soldi e la copertura politica dei suoi complici occidentali e in particolare degli americani. Il giorno in cui la lobby sionista non riuscirà più a corrompere il congresso americano e decidere la politica estera statunitense in Medioriente, il giorno in cui gli americani la smetteranno di tenere ostaggio le Nazioni Unite col loro veto e verrà ristabilito il diritto internazionale, ai sionisti non resterà che risalire sulle navi e tornarsene da dove sono venuti. In Terra Santa rimarranno gli ebrei che desiderano convivere in pace coi palestinesi come prima dello sbarco del 1948 ed insieme potranno autodeterminarsi democraticamente. È questa la soluzione più intelligente ed indolore, ripartire da zero con uno stato laico federale israelo-palestinese che bandisca il sionismo come successo per le ideologie del secolo scorso, e che dopo un processo di Norimberga che inchiodi i responsabili delle atrocità di Gaza consenta di girare questa atroce pagina storica per sempre. Una soluzione che andrebbe imposta dall’Occidente e da tutta la comunità internazionale anche attraverso l’embargo economico e militare che faccia cedere il regime di Netanyahu come successo con quello sudafricano ai tempi dell’apartheid. Già, sarebbe questa la soluzione più intelligente ed indolore per tutti, altrimenti la fine di Israele avverrà in un bagno di sangue. Il sionismo non vuole nessuna soluzione politica e pacifica alla crisi palestinese, vuole completare l’occupazione con la forza fregandosene di tutto e di tutti. Nessuna novità. A seguito del fatidico atto terroristico del 7 ottobre per mano di Hamas, il governo sionista di Netanyahu si è giusto tolto la maschera ed ha rotto ogni indugio convinto di avere finalmente carta bianca, ma non c’è nulla di nuovo se non la magnitudo e la sfacciataggine. Israele porta avanti da sempre una politica di pulizia etnica, Gaza è sotto assedio e sotto le bombe da decenni e dall’altra parte della Palestina l’oppressione e l’apartheid non hanno conosciuto un giorno di riposo. La novità è che col 7 ottobre i sionisti hanno finito per esagerare con le atrocità facendo crollare il loro schema propagandistico di copertura internazionale e compromettendo per sempre la reputazione loro e di Israele, un danno politico incalcolabile. L’ottusità e la violenza sionista, ha poi nel tempo favorito la nascita di movimenti di resistenza palestinese altrettanto oltranzisti e violenti compromettendo l’unico modo per uscirne che è il dialogo. E se non se ne esce con un accordo, non resta che il bagno di sangue con la fine di Israele che potrebbe avvenire con una cruenta guerra regionale che cova sotto la cenere come non mai. Netanyahu si è messo a bombardare anche i nuovi vicini siriani e quella è gente che non scherza. Lo Yemen intanto lancia missili che distruggono i deliri di onnipotenza sionisti mentre gli Hezbollah non hanno nessuna intenzione di andare in pensione. Pare poi che la Turchia si stia muovendo dietro le quinte mentre l'Iran non si e' mai mosso, e pare che il re giordano sia più traballante che mai mentre il regime egiziano passa il tempo libero a fare esercitazioni militari coi cinesi. Altro che solite trumpate, nessun palestinese potrà essere deportato altrove e dopo tutto il vento seminato, si preannuncia una tempesta tremenda che potrebbe riportare le bandiere dei seguaci di Maometto tra le mura di Gerusalemme. Ma la fine di Israele potrebbe anche avvenire con una guerra civile tra sionisti ed israeliani più democratici e con un minimo di sale in zucca, quelli che da mesi protestano per strada. La società israeliana è profondamente lacerata e anche a livello istituzionale si cominciano a intravedere inquietanti fratture. Ed essendo un paese militarizzato fino al midollo, che inizino a spararsi tra loro non è affatto da escludere. Potrebbe succedere quando gli israeliani con un minimo di sale in zucca capiranno che il sionismo non è altro che un autodistruttivo vicolo cieco e che solo un accordo coi palestinesi potrebbe salvarli. A quel punto magari vorranno tornare ai confini del 1967 e alla soluzione a due stati che potrebbe rivelarsi però pericolosa. Dopo decenni di massacri e traumi tramandati tra generazioni, non appena la Palestina sarà uno stato libero e indipendente sorgeranno movimenti politici che in nome della giustizia e della vendetta e di Gerusalemme o di chissà cosa, cominceranno a riarmarsi fino ai denti in vista di un conflitto che si preannuncia ancora più cruento perché tra due stati, tra due eserciti e coi palestinesi magari alleati con altri paesi limitrofi. L’unica fine di Israele che potrebbe prevenire un bagno di sangue è quella politica, con la comunità internazionale che costringe Netanyahu e tutto il sionismo alla resa anche attraverso l’embargo come successo con l’apartheid in Sudafrica. E che costringa israeliani e palestinesi a ripartire da zero con un processo costituente sotto l'egida dell'ONU che porti alla nascita di uno stato laico federale israelo-palestinese e a girare questa atroce pagina storica per sempre.
giovedì 15 maggio 2025
Cratere di Batagaika. (Porta dell'inferno) - Russia
Il cratere Batagaika ( russo : Батагайский кратер ) è una depressione termocarsica nell'area dei monti Chersky . [ 1 ] Il più grande cratere di permafrost del mondo, [ 2 ] appartiene amministrativamente alla Repubblica di Sakha , in Russia , [ 1 ] e si trova nel suo distretto di Verkhoyansky .
Descrizione.
La depressione si presenta sotto forma di uno squarcio lungo un chilometro e profondo fino a 100 metri (328 piedi), che si estende nella taiga della Siberia orientale , situata a 10 km (6,2 miglia) a sud-est di Batagay e 5 km (3,1 miglia) a nord-est dell'insediamento di Ese-Khayya , circa 660 km (410 miglia) a nord-nord-est della capitale Yakutsk . La struttura prende il nome dal vicino Batagayka, un affluente di destra del fiume Yana . Il terreno iniziò ad affondare a causa dello scioglimento del permafrost negli anni '60 dopo che la foresta circostante fu disboscata. [ 3 ] Anche le inondazioni contribuirono all'allargamento del cratere. I paleontologi hanno trovato fossili dell'era glaciale sepolti nel fango attorno al bordo del cratere. [ 3 ] Il bordo è estremamente instabile poiché si verificano regolarmente frane nel cratere e il permafrost si sta costantemente sciogliendo. Il cratere sta attualmente aumentando di dimensioni. [ 3 ] [ 4 ] [ 5 ] [ 6 ]
Secondo Mary Edwards dell'Università di Southampton , il processo di erosione che aumenta le dimensioni del cratere avviene nel seguente modo: [ 4 ]
Sotto la parete rocciosa, ripide colline e canaloni precipitano a picco sul fondo del Batagaika. Man mano che il materiale alla base del pendio si scioglie e si stacca, una parete più ampia viene esposta all'aria, il che a sua volta aumenta la velocità di disgelo del permafrost. Il cratere probabilmente eroderà l'intero pendio prima di rallentare. Ogni anno, non appena le temperature superano lo zero, il fenomeno ricomincia. Una volta che si è scoperto qualcosa del genere, è molto difficile fermarlo.
Secondo un documento di conferenza pubblicato nel 2016 [ 7 ] il cratere non ha mostrato alcun segno di stabilizzazione dopo diversi decenni (a partire dagli anni '80) di crescita del crollo, con la parete di testa che si ritirava con tassi osservati generalmente > 10 m e fino a 30 m all'anno più vicini al 2016. La ricostruzione di una paleosuperficie ha rivelato che il crollo aveva scavato all'epoca nella topografia ondulata fino a una profondità fino a 73 m. Le dimensioni attuali del crollo erano allora > 69 ha e aveva scongelato > 25 × 106 m³ di permafrost ricco di ghiaccio fino al 2016.
Fossili e relazione con il clima
La rapida espansione del cratere sta portando alla luce una moltitudine di materiali fossilizzati , tra cui antiche foreste, polline e carcasse di animali come il bue muschiato , il mammut lanoso e il cavallo Lena , insieme ad altri animali. [ 1 ] [ 5 ] Permette inoltre di comprendere i dati climatici di un periodo compreso tra 200.000 e 650.000 anni. [ 8 ] [ 9 ]
Riprese con droni [ 6 ] [ 10 ] hanno rivelato nel 2023 maggiori dettagli del cratere, e Nikita Tananayev, ricercatore capo del Melnikov Permafrost Institute di Yakutsk intervistato dalla Reuters per l'occasione, [ 11 ] ha avvertito che l'espansione del cratere di Batagaika è un segno di pericolo; con l'aumento delle temperature e della pressione antropica è probabile che in futuro si formino sempre più mega-fratture simili. Il terreno sotto la frana, che in alcune aree è profondo circa 100 metri (328 piedi), contiene riserve di carbonio organico che verranno rilasciate nell'atmosfera quando il permafrost si scioglierà, alimentando ulteriormente il riscaldamento del pianeta. [ 11 ]
